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Boccone avvelenato in giardino, cagnolina salvata in extremis. I proprietari: "Gesto criminale"

Boccone avvelenato in giardino, cagnolina salvata in extremis. I proprietari: "Gesto criminale"

“A colui/colei cha ha avuto il coraggio e la malvagità di gettare del veleno in questo giardino privato, dove abita una dolcissima cagnolina che ha avuto la sfortuna di ingerirlo, Vergogna!!!”. Inizia così lo sfogo di Aldo, il ‘papà di Luna’ (come lui stesso si definisce), che ieri ha sporto denuncia ai Carabinieri dopo l’avvelenamento della cucciola di un anno e mezzo. “Per la mia famiglia sono state ore di ansia e disperazione: Luna è una cucciola molto affettuosa che non ha mai fatto del male a nessuno!” prosegue lo jesino che racconta l’agonia di quelle ore.

Alle ore undici circa della mattina di domenica, il signor Nicoletti aveva notato come la sua cagnolina stesse mangiando qualcosa nel giardino di casa, in via Raffaello Sanzio, al civico 69, vicino la recinzione che confina con la stradina buia che porta in via Beniamino Gigli. 

Dopo un’oretta la povera cucciola inizia ad essere scossa da tremiti fino a non riuscire più a reggersi in piedi e comincia a sbattere gli occhi. Preoccupatissimi, i Nicoletti chiamano il numero d’emergenza della clinica veterinaria nella zona industriale di Jesi, e la portano immediatamente per gli accertamenti. Dai sintomi le dottoresse capiscono che si trattava di intossicazione, presumibilmente da un organo fosforico di tipo diserbante, e provvedono ad eseguire una lavanda gastrica, le analisi del sangue e un trattamento di flebo per ripulire il sangue, somministrano anche un calmante per i tremori. 

Ci vogliono almeno sei ore prima che i dottori comunichino un lieve miglioramento della cucciola alla famiglia, rimasta in attesa di notizie dalla clinica fino le 18:35. Ore di ansia e disperazione che proseguono per tutta la notte, visto che il piccolo animale rimarrà in osservazione tutta la notte nella speranza che la terapia funzioni e che riesca a reagire. 

Luna oggi è tornata a casa, è riuscita a vincere la sua lotta contro il veleno, ma avrà bisogno di continue cure e un'alimentazione dedicata per il resto della sua vita. Intanto Aldo e la famiglia ringraziano dottoresse e dottori della clinica Carotti Giardinieri Francella per il loro zelo e dedizione alla cura degli animali e condannano fortemente certi comportamenti irresponsabili “E se al suo posto ci fosse stato un bambino piccolo? - accusano i Nicoletti - Questo è un gesto criminale di persone senza cuore che non sono degne neanche di essere chiamate tali, se la prendono con i più deboli e gli indifesi, siano essi uomini, donne o animali".

Dopo questa triste esperienza la famiglia Nicoletti è determinata a promuovere una campagna di sensibilizzazione sugli effetti nocivi di azioni come questa e ad incalzare il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, affinchè la zona buia del quartiere venga finalmente messa in sicurezza con una maggiore illuminazione, come chiedono da anni gli abitanti della zona.

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