“Aumento buoni pasti … ve l’hanno raccontata giusta?”: incontro/confronto tra i cittadini
Si è tenuta venerdì sera l'annunciata assemblea pubblica sull'aumento dei buoni pasti scolastici. I promotori Giuliana Del Bello, Ivan Tomassucci e Mirko Angelelli hanno inviato una nota che riportiamo integralmente:
Siamo molto soddisfatti dell’incontro “Aumento buoni pasti … ve l’hanno raccontata giusta?” tenutosi, venerdì 4 dicembre 2015 a Tolentino, poiché ha visto una buona partecipazione di cittadini realmente interessati a capire ed avere risposte concrete (presente anche il rinnovato Consiglio dei genitori dell’Istituto Comprensivo ‘Lucatelli’), sulla reale necessità del Comune di dover aumentare i buoni pasto. Le risposte vaghe, infatti, fornite all’epoca dall’amministrazione (Novembre 2014), senza il supporto di documentazione, non avevano fatto altro che aumentare l’insoddisfazione da parte di tutti coloro che richiedevano trasparenza e il coinvolgimento in prima persona nelle scelte da mettere in atto. L’incontro/confronto tra i cittadini, attraverso la visione di dati oggettivi, ha mostrato tutte le incongruenze emerse dai documenti, proiettati nella presentazione, sul costo per ogni pasto erogato nelle mense scolastiche. I dati sono provenienti dal sito del SIOPE e del Comune e recapitati o avuti a mano dall’amministrazione dopo due accessi agli atti.
Le incongruenze sono molte, ma alcune di quelle più evidenti riguardano: l’erogazione di Servizi a domanda Individuale, tra i quali troviamo le mense scolastiche, dove per legge non è prevista una copertura da parte degli utenti in percentuale minima o fissa, salvo che l’Ente si trovi in situazione strutturalmente deficitaria, in quel caso la copertura minima dovrebbe essere del 36%. Il Comune di Tolentino dichiara nel Rendiconto 2014 di non trovarsi in situazione strutturalmente deficitaria e nell’allegato “Servizi a domanda individuale – mense scolastiche” al bilancio preventivo 2015, di avere avuto nel 2014 una copertura di questo servizio, da parte degli utenti, del 75,79% sulle spese totali ammontanti a € 543.650. Da sottolineare la differenza evidente dal totale dichiarato, nelle risposte a noi pervenute, di €813.930. Ricordiamo che all’epoca il prezzo del buono pasto era di € 3,10, e poiché l’amministrazione ha dichiarato che un pasto costa 6 - 6,50, di conseguenza la copertura da parte dell’ente doveva essere di 48,34% - 52,31%, in realtà dal Rendiconto è stata del 24,21%. Altra grande differenza la troviamo alla voce “Personale” tra il dichiarato nelle risposte a noi pervenute dall’Amministrazione, che sono € 321.000 e quelle riportate nel Rendiconto che sono € 193,650 sia per il 2014 sia per il 2015. Il consigliere Ceselli, presente all’incontro, ha confermato che nel costo delle derrate alimentari sono contenute le spese sostenute sia per le mense scolastiche sia per gli asili nido, specificando che dalle Determine i costi sostenuti da settembre 2014 a giugno scorso equivalgono a € 330.000 (inferiore quindi a € 350.000 a noi dichiarato dall’amministrazione e contenuto nel Bilancio consuntivo 2014). Dal confronto è emerso, come opinione collettiva, di dover verificare il numero di buoni pasto erogati che, sempre secondo Ceselli, sono circa 141.000, cioè in numero maggiore rispetto ai buoni pasti venduti e dichiarati 121.120. Da tale puntualizzazione è sorto un dubbio ai cittadini, i quali hanno chiesto se il mancato pagamento di alcuni è stato scaricato sull’aumento, sollecitando un approfondimento sul numero reale dei pasti erogati, per poi ritrovarci di nuovo per un confronto.
Ceselli ha ricordato anche gli emendamenti da lui presentati nel Consiglio Comunale nel Novembre 2014, con i quali si chiedeva di non aumentare i buoni pasto ad anno scolastico in corso, non approvati in sede di discussione della Mozione atta a modulare i costi in base alI'SEE. I presenti hanno rilevato che la mozione è servita sostanzialmente a ufficializzare l'aumento e che nessuno della maggioranza e dell'opposizione si è mai interessata di verificare, come fatto poi da noi cittadini, se il costo di € 6/6,50 che l'amministrazione sostiene di pagare per ogni pasto erogato sia congruo e reale. Questa verifica con dati alla mano sarebbe servita eventualmente a presentare una mozione con dati oggettivi che chiedesse di impegnare la giunta a non aumentare i buoni pasto, perché non se ne evidenziava la necessità, specificandone i motivi. Da tali dati i presenti hanno evidenziato che un aumento così consistente non fosse necessario, tantomeno a metà anno scolastico, cosa che ha apportato un altro aggravio economico alle famiglie, già vessate da tasse e balzelli locali, in un momento di grande difficoltà.
Al termine della riunione anche ai cittadini presenti è aumentato il dubbio sulla reale necessità di aumento e la domanda iniziale ha coinvolto tutti: “Signor Sindaco era davvero indispensabile aumentare il prezzo dei buoni pasto?” Per concludere ci rivolgiamo all’assessore ai Servizi Sociali chiedendogli se ha letto il contenuto della nostra lettera inviata al Sindaco, perché dal comunicato stampa le risposte fornite sono quelle di sempre e riferite solo alla domanda finale, non è stato, infatti, citato nessun dato oggettivo per chiarire i fatti e le incongruenze emerse. Allora all’assessore chiediamo: è disposto a fornirci chiarimenti sulle incongruenze e diversità di dichiarazioni emerse? Vista la riuscita dell’incontro e aspettando una sua risposta annunciamo una replica dell’incontro.
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