L'U.S. Tolentino 1919 ha comunicato di aver formalizzato in dato odierna il reclamo verso le decisioni adottate dal giudice sportivo a seguito della gara Tolentino-Agnonese. Lo scorso 20 novembre la FIGC-LND, tramite un comunicato ufficiale, ha comminato la multa di 2.500 euro nei confronti della società e previsto la disputa di una gara a porte chiuse per le "urla costituenti discriminazione per ragione di razza" all'indirizzo di una calciatore della squadra molisana da parte dei tifosi cremisi al termine della partita.
Si sono inoltre registrati, secondo quanto riportato dal giudici sportivo, anche "comportamenti aggressivi nei confronti della terna arbitrale [...] tanto da costringere le Forze dell'Ordine a scortare i medesimi sino all'ingresso in autostrada".
L'esito del ricorso è previsto per la giornata di venerdì 29 novembre. Soltanto in quella data si conoscerà se verrà confermata la sanzione della disputa a porte chiuse del match Tolentino-Cattolica San Marino, in programma per domenica 1 dicembre alle ore 14:30 allo Stadio della Vittoria.
Attraverso una nota ufficiale la società cremisi rammenta come "nessuno dei propri tesserati (il presidente Romagnoli, l'allenatore Mosconi ed i calciatori Labriola e Di Domenicantonio) sia stato sanzionato per vicende che abbiano a che vedere con comportamenti razzisti e/o violenti, ma esclusivamente per comportamenti ritenuti non corretti verso la terna arbitrale".
Il presidente Marco Romagnoli, infatti, è stato inibito a svolgere la propria attività sino al 4 novembre per aver "rivolto espressione ingiuriosa nei confronti dell'arbitro", mentre il tecnico Andrea Mosconi è stato squalificato per sei gare per "essersi avvicinato con fare aggressivo e minaccioso" e aver "spintonato l'arbitro ponendogli le mani sulla spalla sinistra" urlandole espressioni ingiuriose.
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