Riceviamo un comunicato in merito agli illeciti avvenuti nella gestione 2006/2007 nella gestione della società sportiva Settempeda
"L'articolo dei "cugini" (Paolo e Flavio Pieroni) non voleva attaccare nessuno.
Sono solo stati riportati i fatti così come sono avvenuti. In ogni caso è innegabile che tutte le certezze di Teloni e Sileoni non hanno trovato alcun riscontro nella sentenza della CTP di Macerata. Sicuramente non è questa la sede per argomentare ma alcune precisazioni si rendono necessarie.
Al punto B la richiesta del signor Cipolletta del gennaio 2013 evasa dal Dottor Flavio Pieroni è stata solo un atto di cortesia perché lo stesso aveva da tempo chiuso i rapporti professionali con la Settempeda e restituito tutta la documentazione contabile ai responsabili della società al momento del passaggio di consegne avvenuta, molto prima del 2013. Inoltre la richiesta era solo per i registri iva 2006 e 2007 (anni in cui il Dottor Pieroni ha gestito la contabilità) e senza alcuna specifica in merito al PVC.
Il PVC in effetti è stato notificato anche a Pieroni ma dopo la redazione dello stesso da parte della Guardia di Finanza il 29/04/2013. Le operazioni sono iniziate a fine 2011 e nello stesso sono presenti dichiarazioni fatte da persone facenti capo alla nuova dirigenza sui documenti oggetto di contestazione e senza alcuna dichiarazione di Pieroni, in quanto, mai interpellato.
Al punto D sbagliano anche gli importi perché 109 mila euro corrisponde effettivamente a quanto si sarebbe pagato per chiudere lì l'accertamento; è chiaro che non avendo definito e non avendo impugnato l'atto, la somma della sanzioni è tornata al 100%, quindi, facendo lievitare l'importo da pagare, compresi gli agi e altri oneri a favore di Equitalia per un totale di circa 167 mila euro.
Inoltre, la presenza personale di Paolo non ha alcun significato e si stanno facendo affermazioni su importi pagati per debiti pregressi che nulla hanno a che vedere con la vicenda dell'accertamento e con il periodo di presidenza di Piero Paolo.
Quindi, con riferimento all'articolo "Settempeda, la verità di Teloni e Sileoni" del 28 aprile, confidando di poter concludere una querelle oggettivamente stucchevole, si intende evidenziare come qualsiasi maldestro tentativo di prospettare una diversa e strumentale ricostruzione della tormentata vicenda della Settempeda, non sia tuttavia idoneo ad inficiare l'ovvia constatazione, evidentemente troppo ingombrante per Teloni e Sileoni, che il ricorso contro l'accertamento della GDF riguardante la società calcistica poteva essere proposto unicamente e esclusivamente dal legale rappresentante dell'epoca che non era certamente Paolo Pieroni.
Quest'ultimo, pertanto, non può certo rispondere di un comportamento oggettivamente e incomprensibilmente pavido, posto in essere da altri soggetti e foriero delle conseguenza che tutti, purtroppo, conoscono.
La fantasiosa, volendo utilizzare un eufemismo, prospettiva dei fatti del "duo", secondo cui Pieroni sarebbe l'unico responsabile del triste epilogo della Settempeda, non ha trovato il benché minimo riscontro in alcuna sentenza della magistratura ordinaria o contabile. Pertanto, ognuno abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità senza cercare capri espiatori non colpevoli".
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