Sangiustese, in attesa del derby contro il Castelfidardo, le dichiarazioni di mister Senigagliesi
Archiviato il pari a reti involate nel derby con il Montegiorgio, ricomincia la settimana di allenamento della Sangiustese.
Questo week-end i ragazzi di Senigagliesi dovranno affrontare fuori casa un altro derby con una marchigiana, il Castelfidardo.
Mister, nel post-gara ha sottolineato le difficoltà con cui avete affrontato l’ultima settimana. Soddisfatto del bilancio complessivo?
Assolutamente sì. Non le ho mai sottolineate in precedenza (secondo me non è mai costruttivo lamentarsi delle problematiche e delle assenze), ma in questo caso l’ho fatto per valorizzare ancora di più il comportamento e il senso di appartenenza di un gruppo di ragazzi a cui per l’ennesima volta devo fare sinceri complimenti. Sono unici e fantastici.
Siete arrivati a quota 40 punti, manca poco a quello che può essere considerato il primo obiettivo stagionale?
Può mancare poco se continuiamo a pensare che è l’unico obiettivo della nostra stagione. Può mancare tanto se invece facciamo i soliti errori di andare a ricercare qualcosa che ancora non è stato raggiunto. Il campionato da dicembre è cambiato totalmente, diverse squadre si sono radicalmente trasformate nel girone di ritorno con acquisti di spessore. Le partite sono tutte tiratissime, ci sono tanti pareggi e i risultati sono in bilico fino alla fine. La differenza la fa la tenuta mentale. Se perdiamo di vista questi principi, è un attimo fare una serie di partite senza raccogliere un punto. Poi arrivano nervosismo, pressioni, paure e tutto cambia. Non abbiamo la necessità e la voglia di vivere sotto pressione.
Come è stato l'inserimento di Ignazio Carta?
Ottimo, ma è facilissimo inserirsi in questo gruppo. Ci sono dei giocatori esperti che sono il fulcro del nostro spogliatoio e con il loro amore per questo sport sono esempi di professionalità per tutti. Facilitano il mio lavoro e l’integrazione dei nuovi. Ignazio ha reso il suo inserimento ancora più facile, perché è un ragazzo intelligente, educato, disponibile, consapevole e anche bravo.
Inevitabile un giudizio sulle prime due gare da titolare per il giovane Buaka. Ha le carte in regola per ritagliarsi un suo spazio?
Il suo percorso è stato complesso ed è durato quasi un anno, perché all’inizio ha fatto tanta fatica con la nostra lingua. Adesso che la sua comprensione è migliorata, automaticamente sono migliorate le sue prestazioni. Ha qualità tecniche eccelse, ma nel calcio si gioca con e senza la palla. Quando ce l’ha è molto bravo, quando non ce l’ha, prima lo era un po’ meno e per il ruolo che dovrebbe fare questo era un problema.
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