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Recanatese in Serie C, Re Leone Sbaffo e una stagione magica: "Io dietro le punte? Intuizione di Pagliari"

Recanatese in Serie C, Re Leone Sbaffo e una stagione magica: "Io dietro le punte? Intuizione di Pagliari"

Un successo senza precedenti storici quello della Recanatese nel campionato – ancora in corso – di Serie D. Nel centenario della società, i leopardiani si laureano campioni con tre giornate di anticipo e conquistano di diritto un posto fra i professionisti. “I risultati sono stati una conseguenza di tutto il lavoro di squadra che abbiamo fatto quest’anno – commenta il capitano Alessandro Sbaffo, capocannoniere del girone, classe ’90 – È stata una stagione quasi magica”.

Titolo che arriva a coronamento di un campionato dominato, 20 vittorie in 31 giornate e primo posto mantenuto da novembre. Vi aspettavate questo risultato? “Credo che la squadra sia stata costruita bene, ma che comunque nessuno ci considerasse fra i favoriti inizialmente.  Noi eravamo certi dei nostri valori, prima umani che tecnici – sottolinea il “Re Leone” – e più andavamo avanti più le partite ce lo confermavano. Ci siamo presto resi conto di potercela giocare con chiunque e poi è andata così. Il vantaggio mantenuto così a lungo ci ha permesso di macinare punti, stabilendo la miglior difesa e il miglior attacco: a quel punto è chiaro che il risultato è meritato”.

Bisogna dire che un grande contributo è arrivato da parte tua: 23 reti sono tante anche per un attaccante. “Già dallo scorso anno avevo iniziato a giocare dietro l’unica punta, una posizione totalmente nuova per me che ho sempre ricoperto ruoli più difensivi. Mister Pagliari insisteva perché giocassi più vicino all’area e spesso bisticciavamo per questo: io volevo ancora abbassarmi per costruire il gioco mentre lui era contrario. Devo dire che è stata una buona intuizione alla fine, man mano che segnavo ho iniziato a prenderci l’abitudine e ora non voglio più fermarmi. Mancano ancora tre partite”.

Quali sono state secondo te le chiavi del vostro successo? “Sicuramente il clima che si respirava in squadra. Negli anni hanno capito che, piuttosto che spendere tanto solo per avere giocatori forti, era più importante puntare sui valori umani. Il mister ha sempre lavorato affinché ci fosse un gruppo solido, coeso e leale. Dove i tanti giovani potessero crescere e maturare dentro e fuori dal campo. Questo ha pagato a lungo andare, più che i risultati abbiamo sempre cercato di realizzare questo".

"Un grande merito va anche al Direttore Sportivo, Jose Cianni – aggiunge Alessandro -, che ha saputo scegliere giocatori di livello dove altri non lo avrebbero fatto. Un esempio è Pacciardi, autore di un campionato quasi clamoroso dopo tre anni di fermo per dei gravi infortuni. Un capitolo a parte va fatto per i giovani, esemplari e lodevoli dal primo all’ultimo. Quello che mi ha colpito è stata l’umiltà e l’umanità dei ragazzi. Non avevo mai incontrato persone così, neanche nelle categorie superiori. Ero abituato ai presunti fenomeni, ai montati che credono di essere già arrivati. Invece ho trovato compagni veri e sensibili. È stato proprio bello vivere tutto questo, anche oltre il risultato”.

A questo punto potremmo dire che saresti contento di rimanere a giocare nella Recanatese anche il prossimo anno, guidandola in Lega Pro? “Sono sincero, io qui sono a casa. Nell’ultimo mese e mezzo ho subito un po’ la pressione della situazione e non ho avuto molto tempo per pensare sul serio al futuro. Neanche ora voglio pensarci troppo, mi sto godendo questo momento al massimo e voglio continuare a fare bene. Ma viste le scelte fatte quest’anno, sono certo che anche l’anno prossimo verranno prese le decisioni migliori.

In Serie C cambia tutto, è inutile nasconderlo: ci vogliono persone competenti e coraggiose e il nostro DS è assolutamente all’altezza – commenta capitan Sbaffo orgoglioso -. È una persona sensibile e intelligente, in grado di comprendere gli altri velocemente e profondamente. Al posto suo non saprei dove mettere le mani, non deve essere piacevole dover dire a qualcuno che deve andarsene. Personalmente non ho la certezza di rimanere, ma il momento per parlarne arriverà presto”.

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