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Sport Potenza Picena

Porto Potenza, lo sport come "terapia": al via il settimo torneo di bocce per disabili

Porto Potenza, lo sport come "terapia": al via il settimo torneo di bocce per disabili

Torna la “Giornata dell’amicizia” con il settimo torneo di bocce per persone disabili che si svolgerà domani, 4 ottobre, presso la Bocciofila di Porto Potenza Picena.

L’iniziativa è organizzata dagli operatori dell’Istituto Santo Stefano con il supporto dell’Istituto stesso, il patrocinio della Fondazione “Divina Provvidenza Santo Stefano” dei coniugi Rosali, del Comune e dell’Associazione sportiva dilettantistica Bocce Porto Potenza Picena.

Il programma della giornata prevede per le ore 9.15 il ritrovo delle squadre presso la Bocciofila di Porto Potenza, in via Rossini, alle ore 9.30 la presentazione delle squadre e poi l’inizio gare con l’accosto curling e la raffa soccer. A seguire, attorno alle ore 12, le premiazioni e il pranzo all’interno della bocciofila.

Le bocce rappresentano una delle attività sportive che vengono praticate con finalità di recupero terapeutico e riabilitativo. Le discipline che vengono applicate alla riabilitazione e inserite in percorsi di sport terapia presso la Struttura del Santo Stefano di Porto Potenza sono, oltre come detto alle bocce, anche le freccette e il ping pong. Ciascuna di esse dà dei benefìci specifici e per questo di volta in volta l'equipe medica multidisciplinare definisce quale disciplina è maggiormente consigliabile per ciascun paziente, al fine di ottenere i migliori riscontri dal punto di vista del recupero funzionale e delle autonomia residue.

Tutti e tre gli sport agiscono, seppure in modo differente, sull'equilibrio e sul controllo di parti specifiche del corpo. Nella fattispecie delle bocce, per esempio, questa attività agisce in modo particolare sugli arti superiori, avambraccio, polso, mano. Le freccette lavorano molto sull'equilibrio statico mentre il ping pong su quello dinamico. Tutte e tre le attività sportive, comunque, oltre ai benefìci dal punto di vista fisico, evidenziano ottimi riscontri dal punto di vista cognitivo e della socialità. 

Nel primo caso, infatti, i vari sport richiedono, per esempio, il fatto di capire le regole stesse del gioco e imparare a orientarsi bene all'interno di queste, fare di conto per tenere i punteggi, capire quando è il proprio turno per giocare, saper attendere il proprio turno.

Nel secondo caso, invece, il paziente si trova in un contesto sociale e di socialità, in mezzo ad altri che stanno praticando l'attività, quindi ci si relaziona, si fa la battuta, magari lo scherno, ecc.

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