Ancora una tegola su Muccia. Sportiva, ma pur sempre una brutta tegola. Gli spogliatoi del campo sportivo comunale, infatti, hanno riportato danni in seguito alle ultime scosse di terremoto e per la società giallo blu sta venendo meno ogni voglia di scendere in campo. Si pensa al ritiro, con sei giornate di anticipo, dal Campionato di Prima Categoria.
"Purtroppo - ha spiegato il presidente Luigi Formaggi - con le ultime scosse i nostri spogliatoi si sono ulteriormente lesionati, in particolare nella parte in cui si trovano le docce e nella stanza solitamente utilizzata dagli arbitri. Ieri abbiamo effettuato un sopralluogo con il sindaco e le impressioni non sono buone. In giornata o al massimo domani verranno dei tecnici e sulla base del loro responso prenderemo una decisione. Magari sono danni riparabili in brevissimo tempo. Non lo so. Il punto é che non so quanto abbia più senso giocare. Sono due anni, tre stagioni calcistiche, che il terremoto scende in campo con noi e non ne possiamo più".
C'é tanta amarezza nelle parole di un presidente che nell'ottobre del 2016, insieme ai suoi ragazzi, ha fatto di tutto per continuare a far giocare la squadra, anche quando quello stesso campo sportivo era inevitabilmente diventato il quartier generale dei soccorsi e, chiaramente, la squadra doveva allenarsi e giocare altrove. Il Muccia é sempre sceso in campo, ha portato risultato, si é allenato con fatica e sacrifici, per tenere insieme una comunità che aveva bisogno di svagarsi anche dietro a un pallone, al di là dei risultati sportivi.
Ma anche lo spirito di sacrificio ha un limite. E il morale dei guerrieri, ad un certo punto, si esaurisce. Insieme alle risorse. E alla voglia di giocare.
"Lunedì si riunirà il consiglio direttivo - ha proseguito il presidente Formaggi - decideremo il da farsi ma, senza prendercela assolutamente con nessuno, se non con il terremoto, siamo allo stremo delle forze. Queste ultime scosse sono state un'entrata a gamba tesa sul nostro morale e la notizia dei danni agli spogliatoi, purtroppo, ci mette davanti a problematiche organizzative di non poco conto. Dal comune, dalla Figc abbiamo ricevuto solidarietà e impegno a collaborare, ma ha senso correre ancora dietro a un pallone? Molti dei nostri giocatori vengono dall'Umbria, ognuno di noi, me compreso che sono sfollato, ha i suoi problemi legati a quanto sta accadendo ormai da due anni. Ora anche le difficoltà logistiche della possibile mancanza di un luogo dove allenarci e cambiarci".
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