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Maceratese, parla l'imprenditore bresciano Ruggeri: "Sì, mi interessava la società. Adesso è troppo tardi"

Maceratese, parla l'imprenditore bresciano Ruggeri: "Sì, mi interessava la società. Adesso è troppo tardi"

“Oramai è troppo tardi. Questo lavoro andava fatto due mesi fa. Oggi è impossibile rilevare la società. Se mi avessero proposto la Maceratese a tempo debito, forse sarei diventato il presidente. Adesso come adesso bisognerebbe che Ruggeri impazzisse, dice pago tutto, poi vediamo cosa succede”.

Il nome dell’imprenditore bresciano Alberto Ruggeri è stato  avvicinato alla Maceratese in questi ultimi giorni. A raccontarci come sono andate le cose è il diretto interessato.

“C’è stato un leggero interesse per la Maceratese – dice Alberto Ruggeri - Tramite una conoscenza comune, un amico inglese, ho conosciuto Gaetano Battiloro. Non conosco invece Claudio Liotti né il suo avvocato, Fabio Marinelli, il quale si è permesso di dire che mi sono tirato indietro nella trattativa per acquistare la Maceratese. Io non ci sono mai entrato nella trattativa, assolutamente. Il discorso Macerata mi è stata proposto per la prima volta una decina di giorni fa in questo incontro che ho avuto con Battiloro. Ho dato la mia disponibilità a fare una visita a Macerata, mercoledì scorso sono venuto in città e devo dire che mi è piaciuta molto, anche la gente con cui ho parlato, ho fatto una visita allo stadio Helvia Recina. Non pensavo fosse una città così bella”.

 

“Mi sono detto: se la situazione non è delle più cattive, si può valutare l’idea – continua Ruggeri - Che potesse essere di sponsorizzazione o di entrare in società. Il nostro intento è quello di acquistare una società di calcio, non inferiore alla Serie C. L’anno scorso siamo stati molto vicini ad acquistare il Pisa, su Mantova sono state dette tutte falsità. Il presidente del Mantova del tempo, che è un mio amico, mi aveva chiesto se potevo dargli una mano, poi ho preferito dire di no perché c’erano molti problemi”.

 

“Ho dato la mia disponibilità a Gaetano Battiloro a valutare i documenti della società. In pratica ho chiesto a Gaetano di mandarmi tutto quello che è la società Maceratese. Lunedì 26 giugno, due giorni fa, abbiamo ricevuto una documentazione ridicola, imprecisa, insufficiente, ed io ho chiamato dicendo che in queste condizioni personalmente non potevo fare nulla. La prima cosa che un imprenditore deve fare è valutare i conti. Ho parlato con Maurizio Tosoroni, che è anche lui un amico, con Marco Nacciarriti. Mi hanno dato un’idea di quella che è stata la gestione Spalletta e Tardella. Mi hanno fatto la cronistoria. Ritengo di essere una persona seria, il mio gruppo esiste sul territorio da quarantacinque anni. Non inizio nemmeno a fare un discorso se non ho una base solida e seria da cui partire. E poi bisognava svincolare le quote dell’ex presidente Maria Francesca Tardella”.

 

“Proporre una cosa del genere dieci giorni prima della scadenza dei termini per l’iscrizione al campionato è una cosa assurda. Se l’intenzione era quella di trovare o partner, o se i napoletani sapevano già che non c’erano le risorse, dovevano muoversi prima, almeno a maggio. Io ci ho messo tre mesi per fare la due diligence a Pisa. Quando ho visto che la società non mi ha mandato i documenti richiesti, ho mandato un’informativa dicendo che avrei potuto mandare i miei consulenti per iniziare a fare una valutazione iniziale, per capire da dove si partiva, quale era il problema. Non abbiamo avuto la possibilità di farlo”.

 

“Un po’ mi dispiace. Non capisco che interesse abbiano i napoletani a portare la Maceratese a questo punto. Non capisco il loro obiettivo. Non so come finirà. Non siamo mai entrati in una fase di trattativa per l’acquisizione della Maceratese. Abbiamo capito che loro avevano bisogno di una società seria per presentarsi in Lega, noi nei confronti di Gravina siamo tranquilli. In più avevano bisogno di partner per avere un supporto economico. Non capisco la motivazione del loro tentennamento. I debiti non sono pochi, qualcuno ha combinato qualche guaio.

Quando si acquista una società, bisogna fare un minimo di programmazione. Non riesco a capire perché sono arrivati alla fine senza partner. Quando ho visto il mio nome sui giornali, ho pensato di essere stato usato per fare da paravento”. 

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