Maceratese, le verità di Marinelli sull'esonero: "Lavorato in condizioni difficili. Il mercato? Mi sono fidato troppo" (VIDEO)
"Abbiamo lavorato in condizioni difficili, il mio staff è stato più volte messo in discussione ma nonostante questo abbiamo ottenuto numeri straordinari. L'idea delle dimissioni mi ha sfiorato più volte, ma si fa fatica ad abbandonare una famiglia, perché per me era questo gruppo di calciatori rappresentava una famiglia". Così mister Daniele Marinelli commenta il sorprendente esononero da allenatore della Maceratese. Una notizia che gli è stata ufficialmemente comunicata soltanto ieri sera, nel parcheggio dell'Helvia Recina.
Nella conferenza stampa indetta al "Centrale Plus" di Macerata, Marinelli ha spiegato le sue ragioni per tutelare il lavoro fatto insieme al suo staff: "Sino a dicembre avevamo numeri straordinari con il primo attacco delle Marche, poi la squadra è stata smembrata nel mercato invernale. Sono stato accusato di non far giocare la Maceratese in modo eccelso, ma i numeri dicevano il contrario".
Proprio il mercato di riparazione, che ha totalmente rivoluzionato il sistema di gioco della squadra, è al centro del dibattito. Marinelli dice che le scelte sono state prese direttamente dal presidente Crocioni e dal dirigente Enzo Vissani: "Le mie direttive erano quelle di mantenere il gruppo che si era creato. Avevo chiesto alla società soltanto due cose: rinforzare il pacchetto Under e rinforzare l'assetto centrale visto che in questo momento la rosa conta soltanto cinque over per quattro ruoli (i due difensori centrale e i due centrocampisti centrali). Non è stato il d.s Proculo a portare Adami, Perfetti e Bernacchini".
La cessione di Luca Jachetta costituisce l'inizio dei problemi in casa Rata: "La domenica mattina prima della terza giornata di campionato il dirigente Enzo Vissani ha preso in disparte il giocatore e gli ha detto di giocare meglio, di fare più gol e assist. Da quel momento qualcosa si è incrinato sino ad arrivare alla cessione, sebbene mi fosse stato assicurato il contrario. Il mio più grosso rimpianto è proprio quello di essermi fidato troppo di alcune persone per le questioni legate al mercato. Jachetta era il fulcro del nostro sistema di gioco, con 3 gol e 9 assist. Con lui si partiva sempre uno a zero".
Riguardo le motivazioni che hanno portato al suo esonero, Marinelli sottolinea: "Mi è stato detto che c'era bisogno di dare una scossa all'ambiente, ma secondo me quello che serve è solamente la serenità. Ai giovani pesa l'ansia di dover vincere a tutti i costi. Eravamo ancora perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali visto che siamo a sei punti dalla capolista Atletico Ascoli che sta facendo un campionato straordinario e ha ottenuto 42 sui 48 punti disponibili. Non so bene cosa sia successo in società, dovete chiedere a loro".
"Bisognava trovare un nuovo equilibrio visti i tanti giocatori arrivati e quelli venduti, c'era bisogno di tempo ma sicuramente col lavoro saremmo riusciti a conquistare la promozione in Eccellenza - aggiunge Marinelli - La Maceratese ha bisogno di rinforzi per potersela giocare fino alla fine. Se questi rinforzi dovessero arrivare ora, sarebbe un insulto per tutti i tifosi della squadra visto che si sarebbe soltanto perso del tempo prezioso".
Al futuro tecnico biancorosso, Francesco Nocera, Marinelli non vuole dare troppi consigli "Nocera è un allenatore esperto, sicuramente saprà cosa c'è da fare", mentre sulla prospettiva di tornare un giorno ad allenare la Maceratese, magari con un'altra dirigenza, non ha dubbi: "Allenarsi e giocare all'Helvia Recina regala grandi emozioni, non avrei alcun dubbio nell'accettare".
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