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Gianmarco Tamberi torna a casa da campione olimpico: l'abbraccio della sua Ancona

Gianmarco Tamberi torna a casa da campione olimpico: l'abbraccio della sua Ancona

Il campione olimpico del salto in alto è tornato a casa. Nella sua Ancona, nel Palaindoor che è l’impianto degli allenamenti e anche delle gare nella stagione invernale, Gianmarco Tamberi ha ricevuto l’abbraccio delle istituzioni dopo la medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo, affiancato dal papà-coach Marco e dalla futura sposa Chiara. Davanti alla pedana, con l’asticella posizionata alla misura di 2,37 che gli ha dato la vittoria.

“Devo ringraziare tutti i presenti - ha detto Gimbo - perché ognuno di voi ci ha messo qualcosa di suo nel percorso che mi ha portato a Tokyo. Ho attraversato momenti difficili, con l’infortunio e la condizione che al rientro non era quella di prima, ma volevo a tutti i costi tornare ai miei livelli e prendermi quella medaglia”.

Un oro a pari merito con il campione del mondo Mutaz Barshim, fuoriclasse del Qatar. “Per me è un grandissimo amico - sottolinea Tamberi - e con lui ho condiviso tutta la mia carriera, fin dai Mondiali giovanili del 2010, compreso l’infortunio. Sono stato anche al suo matrimonio, insieme a Chiara. E così a Tokyo, dopo l’ultimo errore a 2,39, per prima cosa mi è venuto in mente di andare da lui ad abbracciarlo. Una gara così la sognavamo da anni. In uno sport individuale, quello che può mancare è la condivisione della felicità. Con molti altri non l’avrei fatto, perché sono un agonista nato, e nessuno dei due aveva paura di perdere. Ma ero lì con un amico, e decidere di non proseguire con lo spareggio è stato solo un gesto di amore reciproco”.

“Ora l’asticella mi sembra 2,70 - ha scherzato - ma quando ho saltato la vedevo a 1,40... E in questo momento voglio godermi il successo. Non l’ho mai fatto realmente, perché ogni vittoria era una tappa verso le Olimpiadi. Qualcosa che mi stimola, è pensare che il prossimo anno a Eugene, negli Stati Uniti, ci saranno i Mondiali all’aperto. È l’unico grande evento in cui non ho ancora vinto”.

Ad accogliere Tamberi, il presidente del Comitato regionale FIDAL Marche, Simone Rocchetti: “Intanto abbiamo voluto salutare Gimbo qui, nel suo luogo di allenamento giornaliero, ma contiamo di poter organizzare una festa a settembre, aperta a tutti e nel rispetto delle normative. Il sogno di ogni atleta è gareggiare all’Olimpiade, e magari arrivare a vincere la medaglia del metallo più prezioso. Gimbo ci è riuscito e il sogno si è realizzato”.

Tra i presenti Francesco Acquaroli, governatore della Regione Marche, insieme a Giorgia Latini, assessore regionale allo sport, e a Fabio Pistarelli, capo di gabinetto della Regione. Sono intervenuti Luigi Cerioni, presidente della Provincia di Ancona, e Andrea Guidotti, assessore allo sport del Comune di Ancona, quindi Fabio Luna, presidente CONI Marche, Giovanni Giudice, primo dirigente della Questura di Ancona, e Michele Basilicata, viceprefetto di Ancona.

(Foto di MARCHE SANNA/Marche)

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