Ad un mese e mezzo dalla separazione dalla Maceratese, l’avvocato Andrea Bargagna torna a parlare. E’ stato lui per primo ad avvicinarsi al sodalizio biancorosso, a trattare la compravendita della società.
Andrea Bargagna, è vero che sarebbe disposto a prendere la Maceratese se qualcuno le dovesse dare una mano, tipo Maria Francesca Tardella?
“Non so da dove sia uscita questa voce. Ho sempre detto di essere legato a Macerata e di essere in debito con la città e gli sportivi per quello che mi hanno dato durante la mia permanenza, seppure breve. Sarò sempre a disposizione della città e della tifoseria per qualsiasi cosa. Francamente non ho le potenzialità economiche per potermi sobbarcare la Maceratese”.
La società ha qualche problema, ne è a conoscenza? Non sono stati pagati gli stipendi la scorsa settimana.
“Ho letto, seguo quotidianamente le vicende della Maceratese. So di questo problema, spero che venga tutto risolto”.
Quando c’è stato il passaggio di quote dalla vecchia proprietà la situazione debitoria che ha ereditato Spalletta era così importante?
“La situazione non era semplice. In questo momento c’è un nuovo avvocato che si occupa della Maceratese, la domanda andrebbe rivolta a lui”.
Lei è stato al fianco del presidente Spalletta per tanto tempo, ha vissuto in prima persona il trapasso della Maceratese, non può non sapere.
“Non voglio entrare nei particolari. La Maceratese viveva situazioni difficili come altre società di Lega Pro. Purtroppo in terza serie non è affatto facile far quadrare i conti. Faccio un esempio, ogni partita ha un costo e l’incasso non è sufficiente alla società per pareggiare le spese dell’evento. Il botteghino nel calcio di oggi è un elemento negativo in piccole realtà come Macerata, ma non solo”.
Secondo lei ci possono essere debiti alla Maceratese di cui Filippo Spalletta non conosceva l’esistenza? Possibile che il nuovo presidente non si sia tutelato sotto questo aspetto?
“Ci sono delle situazioni debitorie che non erano conosciute o che non sono state messe a conoscenza al momento della stipula del contratto. Per avere un’idea più precisa bisognerebbe chiedere al presidente o al suo legale”.
Filippo Spalletta ultimamente preferisce evitare la stampa.
“Noto che la società non fa della comunicazione il suo punto di forza”.
Lei la situazione della Maceratese la conosce, pensa che il sodalizio biancorosso riuscirà a superare queste difficoltà oppure c’è da prepararsi al peggio?
“Ho molta fiducia nell’amministratore che è il signor Sivieri, una persona della quale ho una stima illimitata e al quale mi lega un’amicizia. E’ una persona preparata che insieme al presidente farà di tutto per uscire da questa situazione. Sono altresì convinto che la Maceratese quest’anno abbia una squadra con un allenatore che riuscirà a superare questa impasse come ha sempre dimostrato dall’inizio del campionato. E’ una squadra formata da buoni giocatori ma prima di tutto da uomini veri. Sono sicuro che questo imbarazzo che si è creato sarà ammortizzato dallo spogliatoio. Bisogna avere fiducia nel presidente e nell’amministratore delegato, ma anche nell’allenatore e nei giocatori”.
Lo zoccolo duro della tifoseria biancorossa rumoreggia. Ed è preoccupato.
“Il rapporto fra i tifosi e la Maceratese è molto stretto. Questo zoccolo duro dà molto e si fa sentire, anche se è piccolo a livello numerico. Fa rumore purtroppo il silenzio della società, la dirigenza potrebbe spiegare, sono sicuro che avrà delle buone ragioni”.
Avvocato, allora è impossibile che Andrea Bargagna torni alla Maceratese?
“Non è una cosa probabile”.
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