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Atletica, da Macerata ai mondiali. Tappatà: "Le mie vittorie merito di mister Corradini"

Atletica, da Macerata ai mondiali. Tappatà: "Le mie vittorie merito di mister Corradini"

Dalle colline maceratesi alla preselezione per il Mondiale di atletica. Questa la storia che accomuna la campionessa italiana di categoria, Denise Tappatà e il suo allenatore personale, Fernando Corradini. 

Lei campionessa italiana dei 100 km su strada, lui maratoneta vecchia scuola con quasi 50 anni di carriera alle spalle. Un legame unico, quello che unisce i due: "È lui il segreto dei miei successi".

Da quanto tempo corri? Come sei finita a fare le ultramaratone? “Corro dal 2014, da più di 7 anni quindi. Fin dall’inizio sono partita con la maratona di Roma, cosa che non si dovrebbe fare così presto, ma già allora stavo scoprendo il mio amore per le distanze. Ho fatto tante maratone da lì in poi, fino alla famosa gara del Passatore, 100 km da Firenze a Faenza, che mi aveva profondamente incuriosita. Nel 2019 mi sono iscritta, nonostante Fernando, il mio allenatore, non fosse proprio d’accordo, ma ci siamo comunque messi a prepararla e io mi sono molto divertita. Sarebbe dovuta finire lì, poi quest’anno, al campionato italiano, sono entrata fra gli atleti di interesse nazionale dell’organizzazione dell’ultramaratona e ho deciso di provarci. Si parlava già dell’entrata in nazionale, di mondiali e per fortuna è andata bene – dice quasi sollevata – e quindi ho deciso di continuare su questa strada.

Faccio anche tante gare in pista, 800 metri e 1500 metri su tutte sono molto nelle mie corde e questo mi differenzia abbastanza dal classico maratoneta, che si concentra esclusivamente sulle lunghe distanze e macina una marea di chilometri, cosa che io non faccio”.

Fernando Corradini ha definito Denise come un’atleta versatile, in grado di passare agilmente dagli 800 metri ai 100 km: “è la mentalità che fa la differenza. Finora non abbiamo mai sbagliato e continueremo così”.

Qual è la tua giornata tipo? E che tipo di allenamenti segui per raggiungere questi risultati? “Sono un’ingegnera edile nella vita quindi il tempo effettivamente scarseggia, però cerco sempre di allenarmi durante la pausa pranzo. In media, durante la settimana, mi alleno circa 1 ora al giorno. Corro dai 100 ai 120 km a settimana, più o meno, per un totale di circa 450 km al mese”.

Fernando, in merito, aggiunge: “gli allenatori della nazionale, appena entrata, insistevano per farle fare allenamenti diversi e più chilometri”, dato che Denise si allena facendo quasi la metà dei chilometri mensili (intorno agli 850km) macinati dagli altri membri della nazionale: “Lei ha bisogno di qualità, non di quantità. Per i lavori metabolici facciamo un po' di fondo lento, fondo medio e progressive con pochi chilometri. Non deve allenarsi tanto per bruciare grassi, dato il suo incredibile metabolismo, e per questo non le farò mai fare i chilometri che chiedono loro. Abbiamo già dimostrato vincendo i nazionali di avere ragione”.

“I miei allenamenti sono mirati e personalizzati e cambiano in base al tipo di gara che devo affrontare – racconta Denise - a me piace molto gareggiare e cerco di farlo il più possibile, anche nei 5000 o nei 10000 metri. Mi dispiace solo per il povero Fernando che ogni volta che deve prepararmi per una competizione deve anche sopportarmi quando gliene propongo altre sette o otto, che magari non c’entrano nemmeno niente".

Primo anno in nazionale, è stata una tua scelta avere un allenatore diverso rispetto al resto della squadra? “Io non vorrei mai nessun altro ad allenarmi, con Fernando mi trovo benissimo e mi conosce meglio di quanto io conosca me stessa. Oltre che il mio allenatore è il mio migliore amico. Non lo cambierei con nessuno al mondo, visti anche i risultati. Lui mi segue in ogni aspetto del mio allenamento, dall’alimentazione, alla preparazione atletica, senza dimenticare l’insostituibile sostegno psicologico ed emotivo”.

Un rapporto che va ben oltre, quindi, quello semplice fra allenatore ed atleta, come sottolinea lo stesso Fernando: “Come mi ha insegnato il mio allenatore, Anelio Bocci, devi fortificare sia il corpo che la mente dell’atleta. Mi impegno ogni giorno a costruire con lei un rapporto basato sulla fiducia reciproca, nel quale lei possa sentirsi completamente compresa e sostenuta da me”. Mi ha colpito molto, infatti, sentire dire le stesse parole a Fernando che Denise ha usato per lui, ma riferendosi al suo allenatore di un tempo: “Mi conosce meglio di quanto io conosco me stessa/o”.

Qualificazione ai mondiali e preparazione in merito? "A fine agosto si terranno i mondiali ed è prevista per il 19 febbraio una 100km per le selezioni dei 3 uomini e delle 3 donne mancanti sui 12 atleti da selezionare. Molti cercheranno di conquistare il posto in quell’occasione, mentre noi già qualificati non avremo bisogno di strafare. Abbiamo tutto il tempo per allenarci bene e prepararci al meglio".

Quali sono gli obiettivi per i mondiali? “Vincere una medaglia di squadra sarebbe un bellissimo traguardo, con i tempi ci siamo e possiamo affrontare la competizione al meglio. Spero di portare a casa un bel risultato insieme alle altre ragazze qualificate con me, amiche ormai con cui ho spessissimo corso insieme, Francesca Bravi e Federica Moroni”.

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