Il Chiesanuova pareggia nel sentitissimo derty contro l'Aurora Treia, mantenendo la vetta a +2 dalla Maceratese alla 32° e terzultima giornata. Match durissimo al "Sandro Ultimi" che si chiude in baruffa. Vittoria del Monturano per 6 a 0 sul Centobuchi che non lascia spazio alle interpretazioni che consolida il gradino basso del podio. La Futura '96 ferma la corsa del PortoRecanati e la Monterubbianese domina contro Castignano. Il Trodica non riesce ad espugnare Centobuchi e la Cluentina collezione un'altra delusione contro il Potenza Picena.
Chiesanuova – Aurora Treia (0-0) Pareggio a reti ferme di fuoco: infortunio che costringe Rodriguez ad abbandonare il campo sanguinante e rissa a fine partita che si protrae oltre i tempi di recupero-. Vano l’assedio finale del Chiesanuova. Primo tempo maschio e combattuto. L’atmosfera si fa sempre più pesante e lo scontro assume le caratteristiche del derby sentito. La tensione culmina a inizio secondo tempo con il brutto fallo ai danni di Rodriguez che rimane a terra con una ferita in volto. Dopo l’ingresso in campo della Croce Rossa, Pasqui entra in campo per sostituire il compagno. L’espulsione arriva nell’azione successiva con Fratini che lascia l’Aurora in dieci a mezz’ora dal termine. Assalto finale biancorosso che termina però in un nulla di fatto, nonostante il lungo recupero. Al triplice fischio la posta in palio viene divisa equamente. Nota amara nel post-match: le due formazioni innescano una rissa in campo che costringe l’intervento di allenatori e direttori di gara.
Monturano Campiglione – Centobuchi 1972 MP (6-0) Sonora dichiarazione di forza del Monturano Campiglione che riceve in casa il Centobuchi fanalino di coda. I “lupi” azzannano gli ospiti e mantengono salda la terza piazza a -1 dalla Maceratese. Partenza fulminante dei ragazzi di Bugiardini che entro la prima frazione si portano sul 5-0: Domi (1’) segna alla prima azione e Moretti (11’) raddoppia poco dopo. Gara virtualmente chiusa al 22’ da Muzi concludendo di testa su corner. Quadrini (44’) e Fabiani (46’) allungano prima del termine, sancendo formalmente la vittoria. Secondo tempo meno frizzante col Monturano che controlla in attesa del triplice fischio. Moretti (26’) segna il 6-0 definitivo.
Futura ’96 – PortoRecanati (4-1) Gli Orange si fermano a Capodarco e la Futura continua ad inseguire i playoff. Dopo un inizio equilibrato, il PortoRecanati riesce a portarsi in vantaggio dopo la mezz’ora di gara: Ferro (36’) ribatte in rete il cross di Durazzi e sigla lo 0-1. Buona risposta dei padroni di casa che trovano il pari con il buon colpo di testa di capitan Conte (45’). A inizio ripresa il gol di Cingolani (48’) nell’uno contro uno con l’estremo avversario ribalta il risultato. I ragazzi di Ciccarelli provano a spingere per recuperare, ma la Futura è brava a mantenere la calma e a capitalizzare in contropiede. Nel finale arrivano i gol di Murazzo (84’) e Pelliccetti (91’) che stabiliscono il definitivo 4-1.
Monterubbianese – Castignano (3-1) La Monterubbianese batte in casa il Castignano, che scivola al terzultimo posto in graduatoria. Primo tempo equilibrato con la Monterubbianese già più propositiva. Nella seconda frazione la partita si sblocca: Raschioni (56’) trasforma l’assist di Gregonelli e trova il vantaggio. Rotto il ghiaccio, Di Nicolò si scatena e con una bella doppietta personale (60’, 76’) blinda i tre punti. A nulla serve la reazione di Ionni (87’) negli ultimi minuti e la partita termina per 3-1.
Cluentina Calcio – Potenza Picena (0-2) Sono i giallorossi a spuntarla nel match di metà classifica contro la Cluentina. Pareggiati i conti del girone d’andata, il Potenza Picena festeggia la salvezza matematica dopo la vittoria al “Tonino Seri”. Primo tempo combattuto con i padroni di casa che non riescono a brillare: il gol arriva al 28’ con Vecchione che ribadisce in rete la sponda di Dutto. Al termine della prima frazione, il solito Abbrunzo raddoppia al termine di una bella azione personale e sigla il 2-0 finale. Un buon controllo nella ripresa consegna i tre punti ai ragazzi di Santoni.
Atletico Centobuchi – Trodica (1-0) Vittoria importantissima per l’Atletico Centobuchi che battendo il Trodica riesce a sfangare il fondo classifica. Gara accesa fin dalle prime battute con i padroni di casa decisi a passare in vantaggio. Da segnalare il colpo alla testa subito da Ciaramitaro, costretto ad abbandonare il campo fra i due tempi. Dopo una ripresa sofferta, i biancazzurri riescono a centrare il bersaglio nel finale e passano in vantaggio: Tedeschi (83’) conclude in rete il traversone di Picciola e decide la partita. Una sconfitta che spegne definitivamente le speranze d’accesso ai playoff per il Trodica.
Palmense – Calcio Corridonia (0-0) Termine a reti fermi lo scontro di bassa classifica fra Palmense e Corridonia. Un pareggio che scontenta tutti e che lascia le due squadre impantanate in zona play-out. Dopo un inizio equilibrato con il primo squillo che arriva solo al quarto d’ora di gara, l’inizio del secondo tempo sembra segnare un punto di svolta. Brutto gesto di Cento che colpisce Pomiro con una gomitata a palla ferma che costa al corridoniense il ritiro anticipato negli spogliatoi. Il Corridonia non riesce però a capitalizzare sulla superiorità numerica e il risultato rimane congelato sullo 0-0 fino al triplice fischio.
(fonte foto FB: pagina FB Monturano)
La Civitanovese batte il Monticelli in casa con un convincente 4-1 e consolida la posizione in zona play-off. Gara dominata dai rossoblù che si portano sulle tre distanze di vantaggio entro la prima frazione. Il Monticelli non riesce ad imbastire una reazione nella ripresa e al triplice fischio deve cedere l’intera posta in palio.
Primo tempo acceso fin dai primi minuti con il Monticelli che prova ad impostare. La Civitanovese reagisce bene e trova il vantaggio con Balloni (8’) che devia in porta per l’1-0. Raddoppio che non tarda ad arrivare: Russo (17’) conclude sul secondo palo il cross di Gesuè e batte Paolini. I ragazzi di Vagnoni continuano a spingere e al 37’ chiudono virtualmente la partita con l’eurogol di Cordoba. Si va al riposo sul 3-0.
Secondo tempo più disteso con la Civitanovese che controlla ordinatamente lasciando poco spazio alle inziativi ospiti. Monticelli poco incisivo che non riesce a sfondare la linea difensiva rossoblu e la ripresa scorre senza regalare molte emozioni. I ritmi si rialzano nel finale, dopo il poker firmato da Carissimi (37’) su pallonetto. I biancazzurri riescono a segnare il gol della bandiera grazie alla bella punizione di Vespa (41’)
(Fonte foto: pagina FB Civitanovese)
Impresa, come altro definirla? La Halley Matelica tira fuori un ultimo quarto da cineteca e sbanca il PalaElettra, mandando ko la dominatrice della regular season, la Amatori Pescara, e guadagnandosi così l’accesso alla finale per la promozione in Serie B.
Dopo tre quarti sull’orlo del precipizio in maniera sinistramente simile a gara 1, con le spalle al muro i ragazzi di coach Cecchini tirano fuori gli attributi e mandano in visibilio il centinaio di tifosi scesi in Abruzzo a sostenere i biancorossi.
Una partita iniziata nel segno della tensione, che raffredda le mani dei giocatori delle due squadre vista la posta in palio. I padroni di casa danno il primo strappetto con i lampi di Kordis e Serroni (7-2 dopo 4’), ma la Vigor c’è e pian piano entra anche lei in partita, scossa dall’energia di Vissani e Provvidenza.
Matelica mette per la prima volta il naso avanti a inizio secondo quarto (18-20 al 12’ con tripla dell’ala da Perugia) e fallisce anche la tripla del +5, ma scampato il pericolo ecco la spallata pescarese: le triple di Pichi alimentano un break di 0-8 che lancia la prima fuga dei padroni di casa (26-20 al 14’).
I biancorossi salgono fino al +9 (33-24 al 17’ con la firma di Dondur), ma la Halley stringe i denti nel momento più difficile della serata, pescando con Vissani la provvidenziale bomba a fil di sirena che chiude il primo tempo su un confortante 35-32.
Il canovaccio sembra non cambiare a inizio ripresa. Dondur e Kordis martellano a ripetizione, la Halley annaspa ma resta in scia (51-49 a fine terzo quarto) e si accende di colpo all’ingresso nel quarto periodo trovando protagonisti del tutto inaspettati.
Zhgenti dall’arco firma il sorpasso, Ciampaglia lo alimenta poco dopo da sotto (51-54 al 32’) e la Vigor di colpo alza il volume della radio a livello inarrivabili.
I biancorossi sono ovunque in difesa (emblematica una chase-down lebroniana di Caroli su Raicevic) e in attacco la palla si muove come un orologio svizzero. Un fin lì silente Falzon sale in cattedra con 8 punti in un amen, Pescara è un pugile suonato alle corde e il montante che sembra decisivo lo assesta il professor Bugionovo: tripla del +11 (59-70 a 2’ dalla sirena) e gara che pare in ghiaccio.
La torcida matelicese fa già festa, ma Kordis non è d’accordo: tripla col fallo, ancora tripla, poi in un canestro nel traffico, tutto nel giro di un minuto e in casa Vigor l’urlo di gioia è costretto a restare in gola per qualche minuto in più.
La Amatori non può che spendere falli su falli per fermare il cronometro, la Vigor incassa liberi su liberi e spreca il minimo sindacale. Gli abruzzesi trovano la forza di arrivare fino al -4, ma ormai è tardi: i biancorossi possono alzare le braccia al cielo, incorniciando una vittoria che va dritta nella galleria della storia vigorina.
Ora la Halley è attesa almeno da un altro viaggio verso il PalaElettra nelle prossime settimane: l’avversaria in finale sarà infatti la Pescara Basket, che ha liquidato la Magic Basket Chieti in semifinale e che aveva chiuso al secondo posto nel girone abruzzese.
AMATORI PESCARA-HALLEY MATELICA 70-75 (SERIE 1-2)
PESCARA: Balilli, Mazzarese 4, Dondur 16, Di Donato ne, Latorre ne, Serroni 7, Schiavoni, Di Salvia 8, Pichi 10. Kordis 25, Peres ne, Raicevic. All.: Castorina.
MATELICA: Provvidenza 11, Bugionovo 11, Fianchini ne, Falzon 14, Vissani 13, Zhgenti 5, Caroli 4, Ciampaglia 5, Genjac 10, Poeta ne, Tosti 2. All.: Cecchini.
ARBITRI: Ciaccioni, Tommasi.
PARZIALI: 16-15, 19-17, 16-17, 19-26.
Anthropos di Civitanova Marche sul tetto d’Italia anche nei Campionati Italiani di Nuoto Promozione Fisdir - Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali, valevoli per l'assegnazione della Coppa Italia per società nella Piscina Comunale di Abano Terme. Si tratta del secondo trofeo in una settimana dopo la Coppa Italia conquistata in Sicilia nell'Atletica Promozione Fisdir.
Sin da venerdì il sodalizio marchigiano era in Veneto con 21 atleti, 5 tecnici e numerosi familiari al seguito con tanta gioia e aspettative dopo la lunga sosta legata alla pandemia (ultima kermesse nazionale nel 2019). Dopo due giorni intensi di gare ed emozioni, i ragazzi hanno raccolto l’ennesimo successo di un gruppo che sa dare continuità e rinnovarsi con le nuove leve. Settima Coppa Italia Fisdir nel palmares marchigiano, dopo i successi del 2007, 2008, 2013, 2016, 2018, 2019.
I ragazzi che componevano la rappresentativa Anthropos all’evento: Serena Cantoro, Noemi Montali e Andrea Rebichini di Potenza Picena, Jennifer De Stasio di Montegranaro, Nicoletta Fiorentini e Letizia Paccamiccio di Castelfidardo, Laura Fusari di Petriolo, Michela Luciani di Corridonia, Giulia Mazzieri di Morrovalle, Susanna Scipioni di Pollenza, Carlo Baggio e Mattia Nasini di Macerata, Davide Capponi di Grottazzolina, Daniele Fiore di Porto Recanati, Alessandro Greco e Davide Moriconi di Recanati, Fabio Haddad di Sant’Elpidio a Mare, Emanuele Malavolta di Loreto, Cristian Pecci di Civitanova Marche, Paolo Smerilli di Monteurano, Davide Villanova di Ancona. Gli istruttori: Flavia Mandolesi, Daniela Corallini, Mirian Della Longa, Nicola Sonaglioni, Eriberto Cavalieri, Javier Sarasibar.
"Due fine settimana meravigliosi che ci regalano prima la coppa nell’atletica e ora questa del nuoto, dichiara Il presidente Nelio Piermattei. “Tanto lavoro e tanti sacrifici ampiamente ripagati dall'attaccamento ai colori dei nostri istruttori, dalla tenacia, gioia ed emozioni dei ragazzi e dalla costante presenza delle famiglie. Non posso non ringraziare tutti coloro che collaborano con noi al raggiungimento di tutto questo".
La Maceratese espugna il campo della penultima della classe nel match valido per la 32esima giornata di campionato. Il Montecosaro cade in casa per 3-0 in favore dei biancorossi, ora in attesa dell’esito del derby di domani fra Chiesanuova e Aurora Treia per continuare a sognare.
Il primo tempo si apre subito in favore dei maceratesi che attaccano fin dai primi minuti. Occasione d’oro già al 10’ con Dieme pronto a battere dagli undici metri, ma il tiro termina sul fondo. Gli ospiti continuano a spingere e al 18’ è Giaccaglia a sfiorare il vantaggio colpendo palo. A risolvere la situazione arriva Tittarelli che al 20’ sigla la 17a rete stagionale e porta i suoi sull’1-0. Una bella parata di Santarelli nega a Ruggeri il pareggio prima dello scadere: si va a riposo sul singolo vantaggio biancorosso.
Nella ripresa i ragazzi di Trillini ingranano la quarta e riescono ad allungare: dopo qualche tentativo poco fortunato, Dieme (69’) si fa perdonare trovando il gol del raddoppio. A chiudere i conti ci pensa Armellini (82’) che cala il tris e sancisce il definitivo 0-3. La Maceratese corsara continua la serie di successi infilando la nona vittoria consecutiva, a due giornate dal termine del campionato.
Festa grande per Camila Giorgi, la tennista classe 1991 originaria di Macerata, che nella partita di oggi pomeriggio del Roland Garros ha trionfato sulla n.7 al mondo - la biellorussa Aryna Sabalenka -, imponendosi al terzo turno (pt. 4-6, 6-1, 6-0) dopo 1 ora e 42 minuti di partita. La campionessa italiana approda così per la prima volta nella sua carriera agli ottavi di finale - che si disputeranno lunedì 30 maggio - dove sfiderà la russa classe 1997 Daria Kasatkina (n. 20 al mondo).
Dopo la prima frazione di gara con la Sabalenka protagonista, Camila ha dominato dall'inizio del secondo set in poi con tiri vincenti e qualche errore di troppo della sua avversaria, arrivando a chiudere la contesa con il risultato finlale di 6-1 e 6-0, che ha lasciato a bocca aperta il pubblico del Court Simonne-Mathieu.
"Sono felicissima di giocare a Parigi, è la mia città preferita" - ha commentato a fine partita Giorgi. "Sono riuscita a giocare il mio tennis, tutto è andato per il verso giusto. Questo campo e questo pubblico sono fantastic. Il mio obbiettivo? Andare avanti il più possibile".
(foto ANSA)
Inizia la corsa della Yfit Macerata in Coppa Italia. Dopo il buon terzo posto conquistato in stagione regolare e la vittoria in Coppa Marche, le biancorosse si preparano ad affrontare il palcoscenico nazionale, decise a dare prova delle qualità dimostrate quest’anno.
Appuntamento a domenica 29 maggio alle ore 18:00 presso il “Tonino Seri” di Collevario: le ragazze capitanate e allenate da Marina Fiorentini scenderanno in campo per affrontare le perugine del S. Sabina, in un match valido per Gara 1 della Fase a gironi nazionale.
La squadra e la società rinnovano calorosamente l’invito alla città di Macerata, per sostenere e accompagnare le biancorosse in questo importante inizio di percorso.
Dopo i due pesanti addii di Simon e Lucarelli, arriva il primo colpo in entrata della Cucine Lube Civitanova. Nell’ottica di un ringiovanimento del team, senza perdere di vista la qualità che ha sempre caratterizzato il roster dei campioni d’Italia, la società biancorossa ha annunciato l’ingaggio, con contratto quinquennale, dello schiacciatore veneto Mattia Bottolo, laterale ex Kioene Padova, che la scorsa estate ha vinto gli Europei con la maglia della Nazionale al fianco di Anzani e Balaso.
L’emergente di 196 cm, classe 2000, nativo di Bassano del Grappa in provincia di Vicenza, si è formato nel vivaio patavino per poi affermarsi in prima squadra ed evidenziare grandi doti atletiche, un carisma fuori dal comune e una battuta ficcante, prerogativa che, grazie ai 47 servizi vincenti in 24 gare, lo ha portato sul primo gradino del podio di ace realizzati dagli italiani nella SuperLega 2021/22 e al terzo posto complessivo della Regular Season, stranieri compresi.
Vincitore su spiaggia del Trofeo delle Regioni nel 2017 e subito convocato nella Nazionale Juniores di beach volley, Bottolo preferì puntare sull’indoor coronando gli sforzi con le convocazioni in maglia Azzurra Under 20. Dal 2019 al 2022 il club che lo ha svezzato, la Kioene Padova, ha contribuito alla crescita dell’atleta, poi entrato nell’orbita della Nazionale Seniores su volontà di Chicco Blengini per la Vnl e adesso è in pianta stabile in azzurro dopo il trionfo nel 2021 in Polonia. Di seguito proponiamo la prima intervista di Bottolo in biancorosso.
Un altro veneto alla Cucine Lube. Chi ti ha preceduto ha vinto tutto!
“Mi piace l’idea di seguire le orme di Balaso, atleta che da Padova è approdato alla Lube. Ciò che ha fatto Fabio è riconosciuto a livello nazionale e internazionale”.
Tra l’altro tu hai trionfato in maglia azzurra con Balaso e Anzani!
“Ho già avuto il piacere di giocare con Fabio e Simone. Non è andata male, abbiamo vinto gli Europei. Speriamo che questo connubio sia di buon auspicio anche in biancorosso".
Se continuerai a sfornare ace come nella passata stagione e a 'saltare da beacher' sarà un buon inizio. Sei pronto?
“Cerco di perfezionarmi. Nell’ultimo torneo sono arrivati ottimi riscontri dai nove metri, ma il mio punto di forza è nato in palestra, non sulla sabbia. Dopo le prime esperienze su spiaggia scelsi l’indoor. Sono pronto a lavorare e a dare tutto”.
Sarà la tua prima esperienza stabile fuori dal Veneto. Ti emoziona?
“Sono abituato a viaggiare, ma di solito sto fuori per brevi lassi di tempo. Cambiare vita e rivoluzionare la quotidianità è una scelta importante. Sono un giovane alla scoperta di un nuovo mondo, ma non provo timori, semmai sono ansioso di integrarmi ed entusiasta del progetto biancorosso”.
Sul petto ci sarà il tricolore. Ti aspettavi il terzo titolo di fila della Lube?
“Civitanova mi ha sorpreso. Fin dall’inizio dell’anno mi aspettavo un cambio di marcia, ma ciò che è accaduto ai Playoff è stato straordinario. Sono felice! Parliamo di un team solido e ricco di talento contro cui non ho mai vinto set”
In SuperLega sei lanciatissimo! Hai obiettivi extra-volley?
“Vivo per la pallavolo, ma voglio prendere la laurea triennale in Biologia. Posso permettermi di studiare e coltivare i miei interessi senza troppe pressioni. Ho tenuto aperta questa strada per avere più scelte in futuro. La Lube punta su di me con questo contratto. Cercherò di ricambiare in campo la fiducia!”.
(Credit foto: Instagram Mattia Bottolo)
I campioni d’Italia salutano un altro protagonista del settimo Scudetto. Dopo una stagione tanto intensa e difficile, quanto gratificante, lo schiacciatore brasiliano Ricardo Lucarelli è pronto per una nuova avventura professionale. Approdato nel Club cuciniero la scorsa estate dopo una prima esperienza italiana a Trento in cui aveva sfiorato la vittoria della Champions League, l’atleta sudamericano ci ha messo poco a conquistare l’ambiente biancorosso chiudendo la Regular Season come Mvp della prima fase secondo il sondaggio promosso sul web da Lube Volley e dal partner Intesa Sanpaolo.
Ai Play Off Lucarelli ha alzato il livello aiutando la squadra a centrare il terzo tricolore di fila. Un’impresa mastodontica passata per un infortunio delicato nella stagione regolare, la rottura del capo lungo del bicipite brachiale del braccio destro. Un incidente di percorso risolto in poche settimane grazie alla prontezza dello staff medico e al grande lavoro del preparatore Max Merazzi.
“La Cucine Lube mi ha lasciato tante belle sensazioni – afferma Lucarelli - . “Ho coltivato molte amicizie, non solo con i compagni di squadra, ma anche con lo staff e i collaboratori biancorossi. In città mi sono trovato bene e poi il mio primo Scudetto in SuperLega non potrò mai scordarlo. “Così come non dimenticherò la cornice di pubblico stupenda durante i Play Off, con l’Eurosuole Forum sempre pieno.
Sono stati i tifosi a darci la forza di ribaltare i pronostici e vincere il titolo. Se un giorno tornassi da rivale sarebbe emozionante rivedere i luoghi e incontrare gli amici”. A.S. Volley Lube ringrazia il giocatore per le energie profuse, le giocate da campione e la solarità trasmessa al gruppo.
In casa Cucine Lube il centrale Robertlandy Simon saluta i campioni d’Italia dopo quattro stagioni ricche di imprese indelebili. Il colosso cubano di 208 cm, arrivato in zona Cesarini del volley mercato nel 2018 e in grado di infiammare i tifosi a tempo record, si è rivelato il pezzo mancante di un puzzle, la scintilla che ha messo il turbo al motore di un gruppo destinato ad arrivare sul tetto del mondo. La nomina di MVP delle Finali Scudetto 2021/22 ha segnato il suo ultimo acuto personale.
Le vittorie in biancorosso del Mondiale per Club 2019, della Champions League 2019, degli Scudetti 2019, 2021 e 2022 e delle Coppe Italia 2020 e 2021 parlano da sole, ma c’è di più. L’atleta classe ’87 si è integrato, ha investito nel territorio instaurando amicizie sincere e toccando il cuore della gente. Come nel saluto di lunedì alla cena dei tifosi, quando la sua voce ha tradito la commozione del momento. Poi, in separata sede, il gigante buono ha voluto parlare ancora.
“Sono triste per la partenza, ma i tifosi mi hanno riempito di gioia con la cena al Madeira per celebrare il tricolore e per darmi un saluto caloroso. Ricambio l’amore che i supporter hanno dimostrato nei miei confronti - afferma Simon -. Si è instaurato un feeling speciale, quando potevo mi ritrovavo con loro. Non sarò più parte della Lube, società che mi ha regalato successi indescrivibili, ma tornerò spesso a Civitanova. Le Marche sono parte della mia vita".
"Per me è tempo di bilanci. Qui ho vissuto stagioni strepitose. Sono arrivato e abbiamo vinto tutto? I successi sono del gruppo- precisa il centrale cubano -. A Civitanova mi hanno affiancato grandi atleti e ogni trionfo lo abbiamo costruito con staff, dirigenza e proprietà. Ognuno ha fatto la sua parte! Conservo ricordi bellissimi, mi sento un privilegiato ad aver conosciuto tante persone in gamba nel mio percorso da cuciniero. Sono felice di aver aderito al progetto e sono grato a chi ha supportato me e la mia famiglia. Spero di rivedere presto i tifosi, carichi come sempre".
Si è svolta agli impianti del CUS Camerino nelle giornate del 24 e 25 maggio, la fase territoriale del Campionato per Classi “Tutti in Campo - Corri salta lancia - Every result counts”. Organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, la manifestazione ha visto la partecipazione delle scuole secondarie di I e II grado della Provincia di Macerata.
“Grande organizzazione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale - ha dichiarato il presidente del CUS Camerino Stefano Belardinelli - Il nostro Centro Sportivo si è acceso di colori bellissimi. Formazione ed educazione sono un binomio importante su cui l’Università di Camerino ha investito molto, come dimostra l’impegno nella Dual Career, che permette agli studenti di portare avanti allo stesso tempo il piano di studio e la pratica sportiva di alto livello. Lo sport è un mezzo di aggregazione incredibile, tanto che continueremo con attività anche oltre l’anno scolastico, con un’offerta sportiva che va dalle discipline più classiche ad altre proposte come l’arrampicata sportiva, il padel, il beach volley, il calisthenics all’esterno. Veramente una grande collaborazione, quella che si sta instaurando con le scuole.”
“Tutti in campo è un’iniziativa che ha come scopo quello di far sì che tutti i ragazzi vivano l’esperienza sportiva - ha dichiarato il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Ugo Filisetti -. L’esperienza sportiva è un momento che permette al ragazzo di sperimentare sé stesso scendendo in campo e vincendo la sfida più importante, che è quella contro sé stessi, contro le proprie paure, le proprie ansie e le proprie debolezze per imparare a stare insieme, a rispettare le regole dell’attività sportiva che è anche attività educativa; proprio per tale motivo vogliamo che sia sperimentata da parte di tutti i nostri ragazzi.”
Lo sport è un importante strumento di unione, inclusione e comunicazione ed è per tutti; pertanto, a dimostrazione di ciò, sono stati inseriti alunni diversamente abili nelle squadre. Emozioni, gioventù, futuro e gioia. Tutto ciò è sport. L’Università di Camerino e il CUS Camerino sono orgogliosi di aver ospitato questa bellissima manifestazione e tutti i ragazzi che vi hanno partecipato.
È viva, anzi vivissima la Halley Matelica. In un palas di Castelraimondo bollente non solo climaticamente (soldout e 500 spettatori sugli spalti, compresi una quarantina arrivati dall’Abruzzo), i biancorossi mandano al tappeto la Amatori Pescara, infliggendo alla squadra di coach Castorina la prima sconfitta di questi playoff e riportando la serie in parità.
Una gara condotta praticamente dall’inizio alla fine, con gli ospiti bravi a ribattere colpo su colpo ma senza mai riuscire a mettere il naso avanti, a parte lo 0-2 iniziale firmato da Kordis dopo una manciata di secondi. Che sia una serata di quelle giuste il popolo vigorino lo capisce però da come la Halley si mette subito in ritmo: in attacco: tre bombe in fila firmate Caroli-Vissani-Bugionovo, poi entra in partita Genjac ed ecco i matelicesi a dare la prima spallata, salendo a +9 (18-8 al 4’).
È una Vigor troppo bella per poter durare a lungo, così quando dalla panchina ospite entra Mazzarese e Serroni entra finalmente in questa serie dopo la quasi scena muta di gara 1 ecco che la Amatori si rimette in carreggiata. La guardia abruzzese scalda la mano e riporta i suoi fino al -2 (27-25 al 13’), ma la Halley ribatte colpo su colpo e si porta fino all’intervallo lungo con un vantaggio sempre intorno agli 1-2 possessi.
La musica non cambia nel terzo quarto, con Matelica a fare la lepre e Pescara a cercare un aggancio che non arriva. Genjac e Falzon spingono di nuovo la Vigor a +9 in apertura di secondo tempo (45- 36 al 22’), lo stesso lungo bosniaco si mangia da sotto il canestro del potenziale +11 e la Amatori ringrazia. I canestri dalla media di uno scatenato Kordis riavvicinano gli ospiti, che trovano risorse insperate in Raicevic e si affacciano anche a -1 (52-51 al 29’ con canestro in contropiede di Serroni). L’intensità sale alle stelle, la Halley tiene botta ma vede il vantaggio assottigliarsi sempre più fino al pareggio a quota 62 firmato dalla lunetta (con un 1/2) da Di Salvia con poco più di 4’ da giocare.
La rubata di Vissani per il contropiede solitario di Caroli è controbilanciato da due liberi di Serroni e così a 3’ dalla sirena il tabellone dice 64-64. Sembra tutto apparecchiato per il finalone in volata e invece ecco il parziale decisivo vigorino. Tosti premia un fantastico assist di Bugionovo aprendo le danze dall’arco, Kordis ribatte con quello che sarà il canto del cigno pescarese, perché i conti li chiudono Genjac e Caroli: la tripla dalla punta per il +6 (72-66) del pivot fanno da trampolino, l’elegante appoggio al vetro in controtempo del capitano chiude il discorso quando siamo già all’interno dell’ultimo giro di lancette (74-66 a 53” dalla sirena).
Pescara è al tappeto e, per quanto si è visto nel complesso delle due gare, il pareggio è ampiamente meritato per la Vigor. Ora serve l’ultimo sforzo, il più importante ma anche il più difficile: sabato alle 18.30 al PalaElettra di Pescara c’è gara 3, chi vince andrà in finale contro la Pescara Basket. La società si sta mobilitando per organizzare un pullman per la trasferta, i dettagli nelle prossime ore.
Così coach Cecchini al termine dell’incontro: «Penso sia stata una gran bella partita per chi l’ha vista: emozionante, solida, anche tattica. Sono molto soddisfatto di aver portato a casa una partita di tale fisicità e portata. Siamo riusciti a riproporre la solidità che avevamo avuto per 30’ a Pescara, con la differenza che bene o male oggi siamo riusciti a stare sempre avanti di qualche punto, non abbiamo mai concesso loro quei momenti di panico nei quali vai sotto e tutto diventa più difficile. A Pescara siamo stati per tre quarti sotto di 3-4 punti, poi un 0/5 ai liberi e due bombe subite hanno spaccato la partita, oggi è stata un’altra storia. Oggi non volevamo ricambiare il calore della tanta gente che è venuta a sostenerci con una eliminazione. Ora mi aspetto che in tanti ci seguano a Pescara perché andiamo giù con l’obiettivo non solo di fare bella figura, ma di guadagnarci la finale».
Sì spegne il sogno del Tolentino. La formazione cremisi si arrende per 1-0 alla Sambenedettese nella semifinale play-off del girone F di Serie D. A decidere il derby marchigiano è Lisi al 48'.
Colpo d'occhio delle grandi occasioni allo stadio "Della Vittoria", anche grazie alla folta rappresentanza dei tifosi ospiti, che hanno riempito la gradinata a loro dedicata - nel settore ovest - in ogni ordine di posto. Una cornice che non si vedeva da anni in quel di Tolentino. Sugli spalti si nota la presenza di mister Fabrizio Castori.
Le formazioni non si discostano dagli undici paventati alla vigilia. Mosconi si affida al collaudato 3-5-2 con in porta Bucosse, difesa composta dal trio Bonacchi-Nonni-Salvatelli, mediana affidata a Miccoli e Tortelli con Stefoni e Mengani ai lati, Capezzani trequartista alle spalle della collaudata coppia d'attacco Zammarchi-Padovani. Assenti Severini e Strano.
Sambenedettese in campo, invece, con il 4-3-1-2: Knoflach, Lorenzoni, Tomas, Conson, Pica, Zanazzi, Angiulli, Buono, Lisi, Fall, Cardella. I padroni di casa si presentavano al match con il vantaggio di potersi affidare a due risultati su tre, vista la miglior posizione in classifica al termine della stagione regolare (terzo posto a quota 56 punti, uno in più dei rivieraschi).
LA CRONACA - Al 4' il primo squillo è di Capezzani, bravo a farsi trovare libero dopo una bella sgroppata di Zammarchi sulla fascia sinistra. La sua bordata dal limite viene ribattuta dal portiere ospite. Tre minuti più tardi Capezzani ci riprova, ma spara alto da buona posizione.
I 20 minuti iniziali, anche a causa della serata piuttosto calda, si giocano a ritmi piuttosto bassi. I padroni di casa si fanno preferire. La temperatura, al 25', richiede anche il cooling break. Il primo tiro pericoloso verso la porta di Bucosse della Sambenedettese arriva al 44' con Fall, ma l'estremo difensore cremisi non ha difficoltà ad abbrancare la sfera. Si va all'intervallo sullo 0-0.
Nella ripresa a colpire, dopo soli 3', è Lisi con un facile tap-in al termine di un contropiede condotto magistralmente dalla Samb. L'assist lo firma Di Buono.
Il Tolentino reagisce al 50' con una conclusione di Mengani, deviata in corner a fil di palo. Glii animi poco dopo si infiammano. A seguito di un contrasto tra lo stesso Mengani e Lorenzoni. Ne nasce un parapiglia che porta all'espulsione di entrambi gli allenatori.
I cremisi non si arrendono e si buttano in avanti alla ricerca del pareggio, con tanta voglia, ma poche idee.
Al 75' Knoflach compie un intervento miracoloso su una punizione di Miccoli destinata a depositarsi sotto l'incrocio dei pali. Tre minuti più tardi nuovo episodio che cambia la partita. Nonni, colpito a palla lontana, commette un fallo di reazione sotto gli occhi del direttore di gara e viene espulso.
Ma le riserve del Tolentino non sono finite. Ancora Miccoli chiama alla grande parata il portiere della Samb all'80'. Gli ultimi 10 minuti sono tutti di marca ospite: ad affrontare il Trastevere sarà la Sambenedettese.
Una tappa contraddistinta dal "muro" della Gradina (tra Camerano e Poggio di Ancona), da ripetere due volte, e un'altra "per ruote veloci", con doppio circuito cittadino finale. Le Marche ospiteranno le due frazioni conclusive della gara ciclistica professionistica Adriatica Ionica Race 2022, in programma dal 4 all'8 giugno.
Saranno 826,5 i chilometri da percorrere, attraverso un intreccio di passaggi tra Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche. Cinque tappe altamente spettacolari che metteranno in mostra le bellezze paesaggistiche delle quattro regioni. I corridori transiteranno dal mare, alla collina, alla montagna, partendo da Tarvisio per finire negli elegantissimi spazi urbani di Ascoli Piceno.
Organizzatore è l'ex campione del mondo di ciclismo su strada Moreno Argentin: "Le Marche sono una regione che mi ha dato ciclisticamente molto e conservo sempre dei bellissimi ricordi. A Senigallia ho perso la Maglia Rosa, ma ho vinto sul Conero e tante tappe della Tirreno-Adriatico". Il 7 giugno si correrà la "Fano - Riviera del Conero", con arrivo a Sirolo, di 164,5km e l'8 giugno la "Castelraimondo - Ascoli Piceno" di 152,3 km. Le due tappe sono state presentate in Regione, alla presenza, tra gli altri, del presidente Francesco Acquaroli.
Le immagini televisive della manifestazione saranno trasmesse in Italia da RaiSport ed Eurosport (in streaming sulla piattaforma PMG Sport). Attraverso i canali Eurosport e Gcn saranno visibili in tutti i Continenti, in particolare: Europa, Asia, Area del Pacifico, Cina, Nuova Zelanda, India sub-continentale, America Latina e Centrale.
Due ori, un argento ed un bronzo, è stata scintillante la partecipazione del Cus Macerata ai Campionati Nazionali Universitari di Cassino. Un ritorno atteso perché le ultime due edizioni dei Cnu erano state cancellate dalla pandemia e appunto un ritorno in bello stile.
La settimana di finali a Cassino ha prodotto, in ordine cronologico, il secondo posto della rappresentativa di calcio a 5, quindi due primi posti grazie ad Adele Ceccarelli nella lotta e grazie a Erica Sorrentino che ha corso meglio di tutte i 3000 siepi. Infine il bronzo di Elena Casarotta sempre in pista, sui 5000 metri.
Insomma anche la rassegna tricolore ha finito con l’esaltare soprattutto le due sezioni più prolifiche di gioie al Cus in questi mesi, vale a dire il futsal e l’atletica. Il gruppo del calcio a 5 ha probabilmente regalato le maggiori emozioni, poiché ha giocato ogni giorno (e aveva dovuto superare le fasi eliminatorie per giungere a Cassino) e ha affrontato compagini molto forti come il Cus Torino, poi in semifinale ecco l’incredibile 7-5 ai danni del Cus Udine che conduceva 0-2.
Era dal 2014 che non si raggiungevano le fasi finali in uno sport di squadra, allora i maschi del futsal avevano pure vinto l’oro contro il Cus Napoli, stavolta l’ultimo atto, curiosamente contro i cugini del Cus Ancona, ha visto il ko 5-2.
Raggiante il presidente del Centro Universitario Sportivo di Macerata, Antonio De Introna: “Sono molto contento per come è andata la spedizione a Cassino, abbiamo mantenuto la nostra linea di portare solo atleti di valore nazionale e infatti con pochi rappresentanti abbiamo preso svariate medaglie".
"I Cnu hanno fatto continuare quello che è un anno d’oro per il Cus Macerata, in primis per il calcio a 5 dato che avevamo appena festeggiato la promozione in serie B nazionale dei grandi e la vittoria del titolo regionale dell’Under 21. Due team con molti elementi in comune perché tanti sono giovani e cresciuti qui. E poi l’atletica che continua a darci vittorie e podi, una sezione rinata da due anni, con una decina di tesserati ma tutti di enorme talento. Questi risultati dicono che stiamo lavorando benissimo grazie ad ottimi allenatori e dirigenti”, conclude De Introna.
Dopo due anni di assenza a causa della pandemia, torna il convegno organizzato dal gruppo degli “Amici di Graziano”. Si tratta della quinta edizione di un appuntamento che annualmente intende ricordare la figura di Graziano Colotti, scomparso ormai sette anni fa, nel maggio del 2015. Allenatore, responsabile tecnico di settori giovanili, organizzatore di incontri culturali, Graziano Colotti ha lasciato un segno profondo in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e alcuni amici allenatori vogliono ricordarlo ogni anno con un incontro, nel quale si possano affrontare temi calcistici e non in maniera seria e significativa, evitando le consuete banalità.
Negli anni passati sono intervenuti personaggi noti del mondo calcistico, come Fabio Micarelli, Fabio Brini, Osvaldo Iaconi, Enzo Glerean, Stefano Braghin, Eraldo Pecci. Quest’anno la serata si svolgerà lunedì 30 maggio a Tolentino, presso la Sala Multimediale Spirito Santo, e protagonista indiscusso sarà mister Fabrizio Castori, allenatore che non ha bisogno di presentazioni e che per la sua lunga carriera, ricchissima di soddisfazioni in tutta la penisola, potrà portare la sua preziosa esperienza e il suo personale punto di vista sulle trasformazioni che il calcio e lo sport più in generale hanno vissuto negli ultimi decenni. Inoltre proprio a Tolentino Castori ha conosciuto e apprezzato il lavoro di Graziano Colotti, negli anni in cui quest’ultimo organizzava uno dei settori giovanili che ancora oggi sono il vanto del nostro territorio.
Castori sarà accompagnato sul palco da Fabio Benaglia, giornalista sportivo e scrittore, autore di libri sul calcio giovanile come “Mio figlio è un fenomeno” e “Falsari”, e del recente “Cesena, in trasferta vale doppio. Cronache dagli stadi di tutta Italia”. Benaglia ha partecipato in passato ad un’altra serata in ricordo di Graziano Colotti, dimostrando una disponibilità non comune ed un particolare acume nel cogliere gli aspetti più assurdi di un calcio che è senz’altro cambiato rispetto al passato, ma che è forse cambiato in peggio.
Inoltre, viene da Cesena e dunque conosce bene Mister Castori, che proprio a Cesena ha allenato per sette stagioni, mietendo successi e lasciando una traccia indelebile della sua professionalità e della sua passione. Il titolo del convegno, “Il calcio è ancora gioco, passione, amicizia, tifo?”, farà da guida alla discussione, proponendo diversi spunti. Ma, aldilà dei temi che verranno toccati nello sviluppo del discorso, si tratterà, come è sempre accaduto nei convegni precedenti, di una serata piacevole, fatta di ricordi e di riflessioni, utile soprattutto ai ragazzi che oggi giocano a calcio. Per questo sono stati invitati i giocatori del settore giovanile del Tolentino Calcio, società che gli organizzatori ringraziano fin d’ora per la collaborazione.
L’incontro, previsto per le ore 18.00, è aperto a tutti, non solo gli “addetti ai lavori”, ma anche a tutti coloro che sono ancora innamorati di questo sport e che credono ancora nella sua valenza formativa e sociale.Per chi non avesse conosciuto Graziano Colotti, crediamo possano essere utili a presentarlo le bellissime parole con cui lo ricordò nel 2018 lo scrittore Luigi Bolognini:“Graziano cercava di formare uomini e non solo calciatori, scusate la frase fatta. Bellissima, in realtà, se non fosse il motto di tutti, di quegli allevamenti di polli che sono le grandi scuole calcio. “Formiamo uomini, non solo calciatori”. Risultato: i calciatori sono, ultimamente sempre più, di scarso livello, tattica inculcata fin da bambini, tecnica zero, etica non pervenuta. E gli uomini non sono immorali, ma a-morali, che è forse peggio.
Invece Graziano, e quelli come lui perché non era certo il solo, pensava anche alla tattica, certo, ma privilegiando la tecnica e ancor di più l'etica. Del risultato guardava non il punteggio, ma come lo si otteneva, con lealtà e rispetto dell'avversario; certo, cercando la vittoria, provandoci fino all’ultimo, migliorandosi, ma se andava diversamente anche ammettendo che gli altri erano stati più bravi, o fortunati. Il paradosso è che viveva per il calcio, eppure non ragionava solo di quello, e lo spiegava ai suoi ragazzi.Il suo modello, altro paradosso, era di quei maestri di umanità che il grande calcio a parole loda, ma in realtà usa solo come copertura di brutture, senza mai coinvolgerli davvero, ascoltarli, dargli poteri. Non disturbiamo il manovratore, grazie. Solo nel calcio di provincia uno così poteva fare qualcosa, e infatti l’ha fatto, e chi ha incrociato la propria strada con lui non lo scorderà tanto presto".
Morrovalle capitale del calcio italiano per un giorno. Il Premio Cesarini fa centro, portando in città calciatori, dirigenti, giornalisti e personaggi del gioco più amato dagli italiani. Una giornata che «sembrava un sogno fino a qualche giorno fa», come ha rimarcato il sindaco Andrea Staffolani salutando il gremito auditorium San Francesco dove nel pomeriggio, dopo le imitazioni al vetriolo del comico Gianfranco Butinar, è andato in scena un talk show in due parti incentrato sulla crisi del sistema calcio in Italia.
A condurre la discussione Luigi Brecciaroli (Arancia TV), Simona Rolandi (Rai Sport) e Max Nebuloni (Sky Sport) e prima sessione con a dialogare sul palco fuoriclasse del nostro calcio del calibro di José Altafini, Fabrizio Ravanelli ed Evaristo Beccalossi, l’allenatore del Modena Attilio Tesser (toccante, con lui, il ricordo di Onesto Riccitelli, calciatore morrovallese che giocò proprio nel club emiliano, morto a 47 anni nel 2011), il dg del Cosenza Emanuele De Lieto, il ds della Lube Volley Beppe Cormio (che ha ricevuto un premio speciale per celebrare il settimo scudetto della sua squadra e che è stato poi raggiunto dalle due stelle biancorosso Osmany Juantorena e Robertlandy Simon), il conduttore della “Domenica Sportiva” Jacopo Volpi e Flavio Tonetto di Uomini Italiani.
Dopo un piccolo break, seconda sessione e altra carrellata di grandi nomi: autentico mattatore il presidente della Lazio e della Lega Serie A Claudio Lotito, affiancato dal suo omologo di Serie B Mauro Balata, passando per quattro grandi campioni come Marco Tardelli, Eraldo Pecci, Evaristo Beccalossi e Michele Padovano e arrivando fino ad uno degli allenatori più geniali e amati del nostro calcio: Zdenek Zeman. Senza dimenticare le battute al fulmicotone del conduttore di “Tiki Taka” Piero Chiambretti e il presidente dell’Hellas Verona Women Federico Setti.
Parole, proposte, idee, ovviamente tanti selfie e autografi, il saluto del presidente della Regione Francesco Acquaroli e poi via tutti verso Villa San Nicolino, nelle splendide campagne morrovallesi, dove è andata in scena la cena di gala durante la quale si sono svolte le premiazioni. Assenti i due vincitori del premio che incorona l’autore del gol stagionale all’ultimo secondo, Andrea Petagna del Napoli per la Serie A e Filippo Ranocchia del Vicenza per la Serie B (entrambi hanno inviato dei videomessaggi proiettati durante la serata), mentre durante la serata, scorsa tra le prelibatezze della cucina marchigiana, tutti gli ospiti hanno ricevuto in dono una creazione dello scultore jesino Massimo Ippoliti raffigurante un pallone che arriva al traguardo all’ultimo istante: l’emblema della storia di Renato Cesarini, il calciatore italo-argentino che di questa “magia”, di questa sua “resilienza sportiva” ha fatto un’arte.
Una giornata che resterà negli annali sì per i grandi nomi che hanno fatto convergere su Morrovalle i riflettori di tutta l’Italia del calcio, ma anche per la perfetta organizzazione dello staff guidato dal patron Gabrio Filonzi e da Floriano Bini, affiancati dal Trodica Calcio del direttore sportivo Danilo Bompadre e dal Comune di Morrovalle. Un ringraziamento va anche a tutti gli sponsor che hanno reso possibile la perfetta riuscita dell’evento.
Giuseppe Longo, palleggiatore pugliese, chiude la propria avventura in biancorosso con la Semifinale di Play-Off raggiunta alla conclusione della Regular Season. Formato nella Castellana Grotte, Longo ha lasciato la sua Puglia in estate, svestendo la maglia dell’Aurispa Libellula Lecce, avversario dei biancorossi nei Play-Off 2020/2021, per prendere in mano la regia della Med Store Tunit Macerata nella stagione appena conclusa.
Con i colori biancorossi si è preso il difficile incarico di sostituire l’ex capitano Natale Monopoli, Longo ha mostrato le sue qualità e nonostante sia stato per la squadra un anno ricco di ostacoli, insieme al gruppo è riuscito a superarli e a conquistare il terzo posto in campionato, cedendo soltanto all’ultimo soffio nel Play-Off contro la Sistemia Aci Castello. La Pallavolo Macerata ringrazia Longo per l’impegno dimostrato nel corso di questa stagione vissuta insieme. Le strade ora si separano e la società augura a Giuseppe di raggiungere nuovi successi col proseguimento della sua carriera nella pallavolo.
Osmany Juantorena resterà per un altro anno alla guida della Lube campione d’Italia. Una scelta che smentisce le parole del capitano biancorosso dello scorso dicembre. In quella occasione il capitano della Lube aveva fatto preoccupare i tifosi paventando una separazione fra l'ex nazionale italiano e la società civitanovese.
In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Juantorena aveva infatti confidato la sua volontà di dire addio ai cucinieri al termine della stagione: "Ho maturato l’idea di andare via a fine anno, sono stanco, non è semplice trovare le motivazioni. Ho vinto tutto". Sulla destinazione futura, lo schiacciatore italo-cubano aveva dichiarato: "Deciderò insieme alla società, di sicuro non resterò in Italia perché non andrei mai in un club diverso dalla Lube. Magari giocherò in Asia, Giappone o Cina, vedremo".
La decisione di non rescindere in anticipo il contratto, giunta dopo la vittoria del campionato e la conquista del settimo scudetto per la Cucine Lube Civitanova, rincuora gli appassionati e accende le speranze per la prossima stagione, in attesa delle mosse di mercato per vedere ai nastri di partenza una Lube ancora una volta favorita per il titolo.
“Tornare a vincere non è mai stato così bello”. Simone Buratti si laurea – in anticipo rispetto alla Laurea accademica – campione ai nazionali di kickboxing, conquistando un posto fra i selezionabili per la squadra nazionale. Il classe ’99 originario di Amandola e residente a Pollenza, torna agli allori dopo due anni di pausa forzata al fianco di un nuovo allenatore: Franco Antonelli, maestro alla Pro fighting di Apiro e alla Mirror di Appignano, che ha saputo guidare il giovane atleta lungo un durissimo percorso di preparazione atletica e psicologica.
Com’è stato tornare a competere dopo il lungo stop degli ultimi anni? “È sempre bellissimo tornare sul ring, erano due anni che covavo quest’emozione. Dopo l’ingresso in nazionale nel 2019 ho dovuto fermarmi per parecchio tempo: prima per il Covid, poi l’infortunio che mi ha costretto ad abbandonare i campionati a una settimana dal via”.
Quindi il tuo obiettivo era la vittoria fin dall’inizio? “Non avrei accettato risultati diversi, questo è il ritorno che volevo e che mi aspettavo. Per questa competizione ho dato tutto me stesso: mi sono trasferito ad Apiro per allenarmi con il mio nuovo maestro, Franco Antonelli, sostenendo 5 allenamenti a settimana in una condizione generalmente non semplicissima”.
Hai subito il peso delle aspettative prima della gara? “Le pressioni non mancavano prima del torneo, ma sono riuscito a reggerle bene tutto sommato. Conoscevo già alcuni degli avversari, ne avevo battuti due durante il 'criterium' - la fase di qualificazione per gli assoluti – e questo mi tranquillizzava. Anche se non avessi vinto, mi sarei buttato subito sulla prossima gara, prevista per il 17 giugno prossimo a Montegranaro. Non avevo intenzione di fermarmi prima e non ce l’ho tutt’ora: voglio concentrarmi sulla possibile convocazione in nazionale e sugli Europei di ottobre”.
Che progetti ci sono nel tuo prossimo futuro? “Beh, nell’immediato direi che prima di tutto c’è la laurea: studio ‘Informazione scientifica sul farmaco e Scienze del Fitness e dei prodotti della Salute’ presso l’Università di Camerino e venerdì prossimo ho la consegna della tesi triennale. Una volta che mi sarò finalmente laureato, avrò circa due settimane di tempo per prepararmi alla prossima sfida nel fermano, sempre ammesso che riescano a trovarmi un avversario”.
Non ci sono abbastanza atleti nelle Marche? “Purtroppo no, probabilmente dovranno far venire lo sfidante da fuori regione. Non abbiamo neanche lontanamente i numeri del calcio o della pallavolo, in particolare per quanto riguarda l’agonismo: praticanti di kickboxing ce ne sono, a scarseggiare sono gli atleti competitivi a contatto pieno, la disciplina ufficiale che si pratica sul ring, in cui è contemplato il KO”.
E secondo te qual è il motivo di questa scarsa diffusione? “Credo che tanti perdano la motivazione e la fiducia in sé stessi lungo la strada. Molti magari si chiedono perché dovresti salire su un ring per ‘prenderti a schiaffi’ con qualcun altro: non c’è un ritorno economico, almeno fintanto che la kick non entrerà a far parte delle olimpiadi, quindi per ora lo stimolo deve essere la passione”.
Tu allora perché sali sul ring? Qual è la tua motivazione? “Non conosco un altro modo di vivere, ho sempre fatto questo. Ho iniziato a 12 anni e grazie alla kick sono maturato tantissimo, sia emotivamente che fisicamente. Sono sempre stato – e sono tutt’ora – abbastanza minuto, peso 60kg e gareggio in una delle gare più leggere. Non potrei lasciare il ring tanto facilmente, non voglio farlo. Il combattimento mi da quegli stimoli che nient’altro sa darmi, abbandonare adesso sarebbe come lasciare un lavoro a metà”.