“Oggi concludete un lungo viaggio personale e collettivo e raggiungete un traguardo importante, frutto della vostra determinazione, curiosità, impegno e passione. Spero che possiate guardare alla laurea come un punto di arrivo e di orgoglio ma al tempo stesso di ripartenza”.
Così il rettore John McCourt ha salutato oggi i primi 150 laureati che l’Università di Macerata celebrerà nelle due giornate dei Graduation Day. Nella mattina a colmare di sorrisi e commozione sono stati i dottori in lettere, lingue, filosofia, storia e mediazione linguistica del Dipartimento di Studi Umanistici insieme a parenti e amici. Il pomeriggio è stata la volta dei laureati in economia, scienze politiche e relazioni internazionali e scienze della comunicazione.
A portare loro il saluto, anche la presidente dell’Alam, l’associazione dei laureati, Daniela Gasparrini, che ha ricordato come i Graduation Day siano nati come un’estensione della Giornata del laureato per celebrare tre generazioni di laureati e che sabato prossimo riporterà a Macerata tanti studenti di venticinque e cinquant’anni fa. “Tutti voi, tutti noi laureati a Macerata facciamo parte di una comunità e sarebbe bello che questa comunità continuasse ad alimentarsi. Questo è lo scopo dell’Alam”, ha detto.
Laureate e laureati tutti hanno indossato una fiocco bianco come segno della lotta contro ogni forma di violenza, a partire da quella contro le donne, nel ricordo della loro giovane collega che non ha potuto condividere la loro stessa festa. La stessa Gasparrini ha dato voce al pensiero comune verso Giulia Cecchettin. “Oggi per voi si celebra un traguardo, che purtroppo non si è realizzato per Giulia, a cui è stato sottratto con violenza”.
Da ottobre 2022 a luglio 2023 l’Università di Macerata ha laureato 1.900 studenti, di cui oltre una cinquantina di provenienza internazionale, tra corsi triennali, magistrali e a ciclo unico. “Non smettete mai di studiare, non smettete di essere curiosi. Gli anni qui a Macerata vi hanno dato gli strumenti non solo per entrare nel mondo del lavoro ma per entrare, a pieno titolo, nel mondo come cittadini consapevoli, preparati, responsabili, pronti a fare la vostra parte”, ha proseguito McCourt ricordando come l’Italia produce un numero di laureati pro-capite molto basso, collocandosi al penultimo posto in Europa e costituendo un freno per la crescita della società. “Cesare Pavese scriveva che “l'unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.” Ebbene, allora, cominciate, volate con le vostre ali. Per noi sarà bello da qui vedervi spiccare il volo”.
I Graduation day proseguono il venerdì con i laureati di scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo e di giurisprudenza e sabato con l’anniversario dei 25 e 50 anni dalla laurea.
Una serata di storia, ospiti, spettacolo e tanti ricordi. È l’appuntamento più atteso dagli ex studenti del liceo classico Filelfo di Tolentino, "i Filelfiani", per celebrare tutti insieme i 70 anni della loro scuola. Quella scuola che - ricordando i versi di Teognide - ha dato loro le ali. E se le ali li hanno fatti volare, inseguendo i loro sogni e raggiungendo i loro obiettivi, le radici che li legano al Filelfo sono rimaste così salde negli anni da rendere l'evento di sabato un momento a cui non si può mancare.
Doppio l'appuntamento del 2 dicembre per festeggiare la scuola. Nel pomeriggio, alle 17, al Politeama di Tolentino, è in programma un incontro (a ingresso libero e fino a esaurimento posti) dove momenti di spettacolo e proiezioni video si alterneranno agli interventi di chi ha fatto e vissuto la storia del liceo classico Filelfo. Tra questi, ci sarà il sociologo Alberto Pellegrino, ex studente del primo ciclo di studi del liceo, diplomato nel 1954.
Interverranno anche Anna Grillo Sileoni, ex dirigente scolastica e custode di gran parte della storia del Classico tolentinate; l’ex docente di storia e filosofia Enzo Calcaterra; Laura Mocchegiani, guida della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, e Alessandra Belloni, dirigente reggente dell'Ambito territoriale di Macerata.
Saranno presenti anche il sindaco Mauro Sclavi, il dirigente dell'IIS Filelfo Donato Romano, il presidente dell'Associazione Filelfiani Carlo Conti e il vice presidente Andrea Mosca. A condurre l'evento pomeridiano la docente e coordinatrice del Liceo Classico, Claudia Canestrini, e l'ex studente Carlo Cartuccia.
Dopo l’incontro dedicato al valore umano, storico, culturale e territoriale del classico Filelfo, aneddoti e ricordi continueranno a farsi spazio al ristorante Chiaroscuro di Belforte del Chienti dove si terrà, alle 20.30, una cena con i Filelfiani: ex docenti ed ex studenti che nel percorso di studi o in quello professionale portano un tassello della scuola di Tolentino, o addirittura da studenti sono poi diventati loro stessi insegnanti.
Un momento conviviale per il quale sono arrivate oltre 370 prenotazioni, anche dopo il termine stabilito. In tanti continuano a chiamare per chiedere di partecipare, consapevoli di quanto possa essere bello ritrovarsi con i compagni di scuola e gli insegnanti con cui hanno condiviso gli anni più belli.
Dalla collaborazione tra Università di Macerata e Liceo Classico Linguistico Giacomo Leopardi, nell’ambito di un progetto di educazione civica, nasce il convegno "Optime Iure. Educazione alla cittadinanza": una riflessione sulle modalità della comunicazione politica, ai fini di una lettura critica degli eventi storici e per la formazione di una memoria e di una coscienza storica necessarie per l'esercizio attivo della vita democratica.
Venerdì primo dicembre all’Auditorium Unimc si confronteranno sul tema Simona Antolini, docente di storia romana e epigrafia latina, Benedetta Barbisan, docente di diritto costituzionale comparato e il Garante regionale per i diritti della persona Giancarlo Giulianelli. A introdurre i lavori, i saluti del rettore John McCourt, della vicesindaco Francesca D’Alessandro e della dirigente Angela Fiorillo.
Da domani, giovedì 30 novembre, fino a sabato, 2 dicembre, l’Università di Macerata insieme all’Alam, l’associazione dei laureati dell’ateneo, celebra i suoi laureati, di ieri e di oggi. Dal 2020, la tradizionale Giornata del Laureato, ideata nel 2003 per riunire insieme generazioni diverse di dottori UniMc, si è estesa su più giorni per risarcire con una festa collettiva quanti avevano conseguito il titolo finale in lockdown. Sono nati così i Graduation Day che nei prossimi giorni porteranno a Macerata circa quattrocento laureati dell’anno accademico appena concluso insieme ai laureati del 1973 e del 1998.
Le cerimonie si terranno al cinema Italia: giovedì sarà la volta dei Dipartimenti di Studi Umanistici la mattina alle 12; di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali e di Economia e diritto alle 16; venerdì sarà la volta del Dipartimento di Scienze della Formazione, beni culturali e turismo alle 13 e di Giurisprudenza il pomeriggio alle 16.
Sabato 2 dicembre alle 10 si terrà, invece, la 19° edizione della “Giornata del Laureato”, evento nato per riunire insieme e far tornare nella loro università i laureati di 25 e 50 anni fa. Nell’occasione saranno conferiti i premi “Laureato dell’Anno”, “Oscar Olivelli”, istituito in memoria del giurista scomparso nel 2015, e Alumni.
Ecco i nomi dei vincitori di quest’anno. Il premio laureato dell’Anno andrà al garante regionale dei diritti alla persona Giancarlo Giulianelli. Il premio Oscar Olivelli a Stefania Cinzia Maroni, avvocato cassazionista, organizzatrice degli aperitivi culturali dello Sferisterio.
Ecco invece i premi Alumni: la scrittrice Roberta Ciampechini, dirigente del Liceo Scientifico Galilei di Macerata; la scrittrice Evita Greco, che nel 2016 ha ricevuto il premio Rapallo con “Il rumore delle cose che iniziano”; Harmany Itoua Elègan, responsabile area vendite per l’Africa alla Simonelli Group; Allegra Paci, già presidente per le Marche dell'Associazione nazionale Archivistica Italiana e general manager di Ebla, società cooperativa operante nel settore delle biblioteche, archivi, didattica e musei; Elisabetta Pieragostini, amministratrice dell’azienda Dami, premiata da GammaDonna fra le 50 imprenditrici italiane più innovative del 2023.
L’Auditorium dell’I.I.S. Da Vinci ha ospitato, ieri, l’incontro conclusivo di formazione sull’educazione e la sicurezza stradale, un’iniziativa organizzata dal Comune di Civitanova Marche (Assessorato ai Servizi Educativi e Formativi, nell’ambito del progetto “Civitanova città con l’Infanzia”), in collaborazione con la polizia stradale di Macerata, a coronamento della giornata del “Pullman Azzurro” della polizia di Stato, un’innovativa aula multimediale itinerante che ha fatto tappa in città lo scorso 13 ottobre.
Nel secondo appuntamento del progetto sono stati sviluppati approfondimenti sulle norme di comportamento sulla sicurezza stradale, anche tramite la proiezione di video improntati a diffondere una più radicata cultura della sicurezza stradale, un senso di responsabilità alla guida e un comportamento consapevole in strada.
All’incontro conclusivo di formazione hanno partecipato più di 200 studenti delle classi IV, che avevano preso parte alla visita del Pullman Azzurro. Per l’Amministrazione comunale era presente l’assessore ai Servizi educativi e formativi Barbara Capponi, insieme al comandante della polizia stradale di Macerata, Luigi Alberto Valentini, all’Ispettore Stefano Ronconi e al sostituto commissario Franco Carpineti.
"Ringrazio la polizia per la straordinaria collaborazione nel mettere in piedi questo percorso di prevenzione, partito con il pullman azzurro e terminato in una plenaria interattiva con video, dati e consigli ai ragazzi – ha detto l’assessore Capponi. È stato importante capire sia l'origine che l'esito di alcuni fenomeni sulla strada, e vedere con i propri occhi quanto alcune leggerezze possano costare care. L'invito ai ragazzi è, anche con queste informazioni, di tenere alta l'attenzione sempre, per tutelare la loro vita e quella di coloro che hanno accanto, facendosi anche moltiplicatori delle buone prassi che sono state donate".
La lezione si è conclusa con numerosi interventi degli studenti. che hanno rivolto domande di chiarimento sul tema ai referenti del progetto e al personale docente.
Continuano gli appuntamenti del corso di formazione sulla leadership democratica, organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata in collaborazione con la Scuola Superiore Leopardi dell’ateneo e con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata.
Il prossimo incontrò si svolgerà venerdì 1 dicembre alle ore 18, nell’Aula Magna della sede universitaria di via Garibaldi 20. Questo incontro sarà dedicato al tema della leadership nell’azione collettiva per la tutela dei diritti umani da parte di movimenti sociali e associazioni della società civile.
La prima relazione sarà affidata a Yvan Sagnet: nato in Camerun e formatosi come ingegnere, Sagnet è stato un autorevole leader sindacale nella lotta contro il caporalato. Autori di numerosi libri, è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Mattarella. Per continuare nella lotta per i diritti umani e contro il caporalato ha fondato l’associazione internazionale “NoCap”.
Dopo di lui prenderà la parola l’avvocato Alessandra Ballerini, del Foro di Genova. Legale, tra gli altri, della famiglia di Giulio Regeni, Alessandra Ballerini lavora da sempre nei processi per stupro, in difesa dei diritti delle donne, delle persone migranti e dei lavoratori. La partecipazione a questi incontri è libera e tutte le persone interessate sono invitate a intervenire.
"Ai piedi dell’Arte", martedì 28 novembre dalle ore 16:00 presso l'Aula 2 del Dipartimento di Giurisprudenza, Piaggia dell’Università, 2. Prende il via il ciclo di incontri volti ad analizzare le dinamiche aziendali sul territorio marchigiano con un focus sul settore calzaturiero, per un rilancio delle competenze e dell'eccellenza Made in Italy.
"Ai Piedi dell'arte" è il titolo del seminario coordinato da Giuseppe Rivetti, docente di diritto tributario dell'università di Macerata e presidente del corso di laurea che dialogherà con l’imprenditore e presidente dell’azienda Romit Enrico Ciccola e con Sara D'Angelo, dottoressa di ricerca in Human Sciences.
Un incontro finalizzato a dare rilievo e consistenza alla figura dell'artigiano come autore di bellezza che grazie alla sapienza delle mani e delle sue competenze caratterizza la nostra produzione di qualità. Si partirà da un'analisi antropologica legata al mondo della scarpa e del suo significato simbolico e iconico e di come la nostra cultura sia intrisa di significati che vedono questo oggetto legato a un percorso di crescita e di cambiamento.
La produzione calzaturiera artigianale rappresenta un’eccellenza ed è indubbiamente al centro del mercato del lusso e del fashion. Per l'occasione si andranno ad evidenziare le caratteristiche che permettono a un oggetto di trasformarsi in un prodotto artistico, quali siano le prassi del processo creativo, quali le difficoltà e quanto l’arte sia ancora la prima ispiratrice del mondo del lusso. Uno scambio multidisciplinare sul lavoro ma anche sulla creatività e sull’arte che vanno preservate, tramandate alle nuove generazioni ed integrate con i nuovi sistemi produttivi.
Prosegue il ciclo dei Colloqui eum, organizzati dalla casa editrice dell'università di Macerata insieme alla Scuola di Studi Superiori "Giacomo Leopardi" e alla Scuola di Dottorato, con l'incontro "Preoccupati per l'Umano".
Simona Antolini, Presidente delle eum, dialogherà con Marcello La Matina, docente di Filosofia e teoria dei linguaggi, Adrián N. Bravi, bibliotecario e scrittore, e Lucia Copparoni, allieva della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”, martedì 28 novembre alle 17:30 nella Sala Sbriccoli del Casb (Piazza Oberdan, 4 – Macerata).
Saranno presentati, inoltre, i volumi "Lo specchio untore. Riflessi di umanismi possibili," a cura del prof. La Matina con Andrea Ponso, e il libro di racconti di Adrián Bravi "Variazioni straniere". Gli umanismi, vecchi e nuovi, tendono a cristallizzare le questioni. Prospettano modelli e, in nome di ideali ritenuti immutabili, autorizzano processi selettivi e costrittivi che a volte mortificano le diversità o spengono la complessità nel crogiuolo di una formula.
Il fine consolatorio prevale sull'intento conoscitivo e la riflessività dello specchio offusca la trasparenza della finestra. Agli umanismi che si propalano come unzioni mortifere non si può contrapporre un modello – che sarebbe anch’esso espressione di un suprematismo della ragione. I testi raccolti nel volume "Lo specchio untore. Riflessi di umanismi possibili" offrono spunti tutti legati al tema della specularità, dell’immagine riflessa, della conoscenza di sé attraverso l’esperienza dell’altro (dell’Altro).
I punti di vista dei singoli autori sono qui solo aggettati, senza la pretesa di costituire, nell'insieme, un manifesto o una teoria dell’umanismo futuro. E però rappresentano la traccia, e il bordo, di un pensiero che al lettore apparirà corale, polifonico malgré soi, poi che attraversando in modi diversi le loro scritture, vi deposita una identica inquietudine circa l’umano.
"Variazioni straniere" di Adrián N. Bravi è una raccolta di nove racconti, scritti in anni diversi, sul ruolo dei migranti nella nostra società. I protagonisti sono coloro che si perdono nella notte, esiliati, espatriati, ospiti e ospitanti, uomini e donne relegati ai margini, senza approdo, oppure gente per la quale approdare diventa un’ulteriore sofferenza, perché hanno perduto la patria senza acquistarne un’altra.
Un albino che all’interno del suo villaggio si trasforma in un forestiero, un anziano che dopo essere stato ucciso dalla propria moglie racconta la storia della sua badante ucraina, gli immigrati arruolati per la costruzione di un muro che impedirà l’ingresso degli stranieri dell’est, un paraguaiano impossibilitato a ballare il tango o un’anziana indiana che decide di andare a morire nella propria terra sono alcune delle figure che tessono queste trame di storie variegate. Con la sua prosa trasparente e ironica, Adrián N. Bravi mette in luce uno dei temi più spinosi dei nostri tempi trasformandolo in un’avventura surreale.
Venerdì prossimo (1 dicembre) torna “La notte dei Divini”. L’iniziativa, patrocinata dal Comune e alla sua seconda edizione, rappresenta un’esperienza unica e stimolante che unisce cultura, orientamento e divertimento. A promuoverla docenti e studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale settempedano.
Esperti del settore parleranno del ruolo significativo delle donne nell’ambito scientifico, coinvolgeranno gli studenti, attraverso il gioco, alla scoperta dell’offerta formativa del “Divini”, stimolando una riflessione attiva sulla scelta della scuola superiore. Il tutto allietato dalla musica delle ragazze, dei ragazzi e dei prof.
Questo il programma dell’evento, cui collabora anche l’Università degli studi di Camerino, che si aprirà alle ore 18,30 per chiudersi alle 22,30. Alle ore 18,30 tavola rotonda dal titolo: “La scienza è donna. Donne, scienza e creatività”. Dopo il saluto del dirigente scolastico, professor Sandro Luciani, e delle autorità cittadine Barbara Re, docente di Unicam, parlerà di: “Informatica: ispirazioni e aspirazioni al femminile”.
A seguire Eleonora Santecchia di Univpm presenterà il proprio intervento su: “Ingegneria meccanica e creatività”. Jurek Mosiewicz tratterà invece del “Ricordo di Agar Sorbatti, la prima ingegnere donna delle Marche” mentre Federica Faedi dell’University of Leicester discuterà de “La bellezza della scienza non ha genere”. Le conclusioni saranno affidate a Egizia Marzocco, responsabile dell’area Comunicazione dell’Ateneo camerte.
Alle ore 20 pausa poi la Notte del Divini riprenderà alle 20,30 con il “Divini game”. In chiusura, dalle ore 21,45, momenti musicali a cura dei docenti e degli studenti.. Sarà possibile partecipare anche via social o ai contest usando l’hashtag #nottedeldivini23
Nei giorni scorsi il rettore John McCourt ha partecipato, in rappresentanza dell’Università di Macerata, al 16° congresso della International Association of Universities tenutasi in Qatar all’Università di Doha, unico rettore di un ateneo italiano fra i 300 rappresentanti da tutto il mondo.
“L’evento di Doha – commenta - è stato l’occasione di uno scambio molto proficuo fra università di tantissimi paesi diversi. Il sistema universitario cambia di continuo e il dialogo fra diverse realtà e diversi punti di vista è necessario e arricchente. Da più parti è emersa la necessità di valorizzare in modo più consistente gli studi umanistici e le scienze sociali. Ho avuto molti incontri bilaterali, che sono serviti a far conoscere l’Università di Macerata in paesi come il Canada, la Turchia, il Sud Africa, la Nigeria, gli Stati Uniti. Ho rilevato una forte attenzione sulla necessità di promuovere forme di apprendimento interculturale e interdisciplinare”.
“C’è anche grande consapevolezza della necessità che le università non siano solo luoghi di eccellenza nei campi della ricerca e della didattica, ma che debbano avere anche un forte impatto propositivo all’interno della comunità e del contesto di riferimento. L’impegno degli atenei nel costruire conoscenze per i propri territori ma anche fra i popoli, nell’essere 'local' e 'global' contemporaneamente, è più importante che mai. Lo sforzo deve essere teso a creare cittadini globali, consapevoli e responsabili, in grado di affrontare le sfide della contemporaneità. I problemi della sostenibilità ambientale e delle migrazioni, dei troppi conflitti in atto, delle potenzialità e dei rischi dell'intelligenza artificiale sono stati tutti all'ordine del giorno. Trovarsi di persona fra colleghi da diversi mondi è stata un’esperienza stimolante, che porterà dei collegamenti a beneficio della nostra comunità nei prossimi mesi e anni”.
L'International Association of Universities è un'organizzazione che comprende oltre 600 istituti e organizzazioni di istruzione superiore in oltre 130 paesi. L’associazione è partner ufficiale dell'Unesco
L'Istituto Alberghiero di Cingoli ha partecipato mercoledì 22 novembre all'inaugurazione del Polo per l’Infanzia ZeroSei, il primo dei due lotti del progetto "ABF Hub Educativo 0-11" di Sforzacosta. Questo ambizioso progetto è stato ideato e promosso dalla Andrea Bocelli Foundation in collaborazione con il Comune di Macerata, con l'obiettivo di fornire un ambiente educativo di eccellenza per i bambini della zona.
Gli studenti del Varnelli di Cingoli hanno svolto un ruolo fondamentale in questa prestigiosa occasione. Le classi di Sala, Cucina e Pasticceria (3BC, 4AS, 4AP) hanno collaborato con dedizione e maestria per allestire un buffet lunch che ha deliziato i presenti con i profumi autentici e i sapori tipici del nostro territorio. Il buffet, curato nei minimi dettagli dagli studenti sotto la guida attenta dei loro insegnanti, ha evidenziato l'eccellenza della formazione offerta dalla Scuola Alberghiera di Cingoli.
La Scuola Alberghiera di Cingoli desidera esprimere la sua gratitudine alla Andrea Bocelli Foundation per aver rinnovato la fiducia nell'istituto e, soprattutto, nei nostri studenti. La collaborazione in questo importante evento testimonia l’impegno dell’Istituto nel formare giovani talenti non solo nell'ambito culinario ma anche nel promuovere valori di dedizione, passione e responsabilità sociale: è un orgoglio poter essere parte di iniziative significative come il Polo per l’Infanzia ZeroSei e contribuire positivamente alla crescita culturale ed educativa del territorio.
Lunedì 27 novembre, alle ore 16:30 inizia il ciclo di incontri culturali, "Ambiente, cittadinanza, identità" per la prima volta aperti al pubblico organizzato dall’Istituto "G. Garibaldi" di Macerata.
L’appuntamento approfondisce la figura dell’insigne giurista Piero Calamandrei in relazione al legame tra ambiente e cittadinanza. Focus del dibattito, con interventi della dirigente scolastica Maria Antonella Angerilli, di Silvia Calamandrei e dei professori Luigi Lacchè e Monica Stronati dell’Università di Macerata, è il “diario verde” scritto dall’avvocato fiorentino: Inventario della casa di campagna.
Redatto tra l’agosto 1939 e l’estate 1941, nel pieno della tragedia della guerra mondiale, l’Inventario è il tentativo di Calamandrei di recuperare un tempo diverso, il tempo della gioventù e della speranza, dominato da figure familiari e luoghi cari (Montauto, Montepulciano), tra micologia e mitologia intima.
L’iniziativa "Ambiente, cittadinanza, identità" si svolge nella Biblioteca scolastica e vanta numerosi patrocini: Università di Macerata, Comitato 3 Ottobre, Macerata Racconta, Università della Terza Età di Macerata, Associazione Culturale “Le Casette”, FAI di Macerata. La partecipazione è libera, info su https://www.iisgaribaldimacerata.edu.it.
Con la discussione della tesi sull’ “Efficienza delle reazioni del mercato azionario all’annuncio degli utili nel tempo e su diversi mercati”, Lorenzo Angeloni ha conseguito la laurea triennale in Economia Aziendale e Management all’Università Bocconi di Milano.
Il 22enne, ex studente del Liceo Scientifico "Galilei" di Macerata, ha ottenuto una votazione di 110/110 e ha potuto indossare il tradizionale tocco. Al neodottore vanno le congratulazioni per il traguardo raggiunto e i migliori auguri per una vita ricca di soddisfazioni.
Nell’ambito delle iniziative promosse dall’Università di Camerino nella settimana dedicata alla condanna della violenza di ogni genere, che include il 25 novembre, il Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo e il prorettorato al benessere, persona e opportunità, organizzano lunedì 27 novembre il convegno “La manipolazione tossica: quando l’amore diventa una trappola”, che si terrà al mattino nella sede di San Benedetto del Tronto, con inizio alle ore 11 e nel pomeriggio a Camerino, nella sala convegni del rettorato alle ore 16, un momento di riflessione e confronto dedicato alle studentesse e agli studenti con docenti ed esperti.
L’incontro è realizzato in collaborazione con l’associazione Giustizia Donna, Aspic Psicologia Marche e Posto Occupato, con il patrocinio del Comune di Camerino, del Comune di Ascoli Piceno, dell’Ambito Territoriale Sociale 15 di Macerata, dell’Ambito Territoriale Sociale di Ascoli Piceno, della cooperativa sociale On the Road.
“È assolutamente importante – sottolinea con fermezza il rettore Leoni – che l’attenzione sia tenuta alta sempre e non un solo giorno l’anno: per questo abbiamo in programma tante altre iniziative ed azioni strategiche nel corso del mandato rettorale”.
“Abbiamo voluto mantenere una prorettrice su queste tematiche che si occuperà della parità di genere e della diffusione della cultura della non violenza, non solo nell’ambito della comunità universitaria, con particolare attenzione alla componente studentesca, ma anche tra gli studenti delle scuole superiori e della cittadinanza in generale. È importante quindi una attenta partecipazione alle attività che l’Ateneo propone, a partire dal convegno promosso il prossimo 27 novembre”.
L’incontro si aprirà con i saluti del rettore Graziano Leoni e della prorettrice al Benessere, Persona e Opportunità Sara Spuntarelli; seguiranno poi gli interventi della presidente dell’associazione Giustizia Donna Francesca Biancifiori sulla violenza di genere nelle sue diverse forme e normativa di riferimento, della psicologa e psicoterapeuta Catiuscia Settembri sulla manipolazione psicologica nella relazione tossica, dei docenti Unicam Nazzareno Cannella e Esi Domi sugli aspetti neurobiologici della violenza di genere, della vicepresidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Macerata che presenterà il “Progetto Mimosa": una donna non si tocca neanche con un fiore”, la campagna di sostegno e prevenzione contro la violenza sulle donne, Aspic Psicologia Marche e il Servizio di Consulenza e Benessere Psicologico di Unicam presenteranno il servizio stesso.
Il convegno si concluderà con testimonianze di attività sul territorio, nella sede di San Benedetto del Tronto a cura di Domenico Fanesi e Laura Gaspari dell’Ambito Territoriale Sociale di Ascoli Piceno ATS 22, nella sede di Camerino a cura di Valeria Pasqualini dell’Ambito Territoriale Sociale di Macerata ATS 15. A moderare gli interventi sarà la professoressa Stefania Silvi, presidente del Cug Unicam.
“A nome mio e dell’Università degli Studi di Macerata, vorrei congratularmi con la neo eletta presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane, Crui, la professoressa Giovanna Iannantuoni, rettrice dell'Università di Milano Bicocca” sono le parole del rettore John McCourt all’indomani del rinnovo del vertice dell’associazione universitaria.
“Iannantuoni – prosegue - rompe un vero soffitto di cristallo, essendo la prima rettrice in sessant’anni a diventare presidente. In un momento in cui il sistema universitario nazionale rischia di subire un taglio nelle agevolazioni per il rientro dei "cervelli in fuga”, l’esperienza della docente di economia politica, che ha lavorato per 13 anni all’estero, insegnando all’Università Carlos III di Madrid, alla Neuve University di Lovanio e all’Università di Cambridge, dimostra l’efficacia di una politica tesa a internazionalizzare il sistema".
"Sono sicuro che la nuova presidente, lavorando in modo collegiale, saprà articolare le tante urgenze per il sistema universitario a fronte di un calo demografico, a partire dalla sostenibilità economica delle università stesse. In un Paese che si piazza penultimo in Europa per il numero di laureati pro-capite, sarà sempre più necessario articolare il ruolo chiave degli atenei per lo sviluppo sociale, culturale, civile ed economico dei territori e dell’Italia tutta”.
Nel suo discorso di insediamento, la neopresidente ha voluto fare notare che “l'università resta quindi, usando le parole del presidente Mattarella, un'occasione irripetibile nel medio periodo per migliorare la qualità di vita degli italiani. Un ascensore sociale che continua a funzionare, ma che dobbiamo far funzionare meglio, dando ai nostri studenti la possibilità di esercitare a pieno il diritto allo studio e alle università le risorse per garantirlo. Risorse che significano, in primo luogo, residenze e borse di studio”.
La ripetizione incessante di certe parole, che in ambito cronachistico e politico spesso diventano formule cristallizzate, porta con sé una doppia questione: da un lato è segno di un fenomeno che si ripete come meccanismo ancora privo di risoluzione, dall’altro si va su un piano comunicativo dove questa ripetizione gioca un brutto scherzo alla coscienza collettiva, che si ritrova a pronunciare delle espressioni senza più la cognizione concreta, la vividezza del vissuto cui quest’ultime rimandano.
La reiterazione si fa dramma contemporaneo quando le parole in questione sono: femminicidio, violenza sulle donne, violenza sessuale, persecuzione, disparità di genere.
La violenza riversata sulle donne non è un evento episodico, né emergenziale, ha a che fare con un problema di natura strutturale. Lo testimoniano le denunce di molestie quotidiane, i dati dell’Istat, secondo cui in Italia una donna su tre ne è stata vittima nel corso della vita. Dati che non contano le violenze consumate ogni giorno nella penombra muta delle mura domestiche.
Dopo l’ultimo assassinio, che ha visto la morte di Giulia Cecchettin, si è ritenuto importante raccogliere la voce proveniente dalle scuole, da un luogo di fondamentale importanza in cui le studentesse e gli studenti di oggi sono, già ora, le donne e gli uomini di domani.
In questo caso, l’istituto in questione è l’ITE A. Gentili, dove la dirigente scolastica, Alessandra Gattari, ha espresso la sua posizione, ponendo l’accento su come la violenza, che spesso culmina nel femminicidio, esiste da lungo corso. Da qui la necessità di progetti organici, attenti alla complessità di certi meccanismi:
“La tematica in questione non esplode adesso con la tragicità di questo evento; l’Istituto l'aveva già presa a cuore da tempo in un contesto di educazione alle relazioni, al rispetto e alla prevenzione con progetti che erano già attivi in passato e che adesso si andranno a incrementare”.
Proprio nelle aule della scuola, dai suoi protagonisti che le animano, parte la necessità di prendere coscienza e confrontarsi su questo fenomeno, su cui è intervenuta anche Aurora del 5°:
“Da studentessa penso che a scuola sarebbe necessario sensibilizzare e portare avanti determinati progetti andando ad aiutare fattivamente gli studenti e le studentesse a capire meglio questa tipologia di accaduti e a prendere delle iniziative a riguardo”.
Un dare particolare importanza al confronto come chiave di lettura e risoluzione che è confermato da Lohan sempre del 5°:
“Ne abbiano parlato in classe con il nostro docente d’italiano Matteo Medori e aver sentito il parere di altri ragazzi mi ha aiutato a chiarirmi le idee su questo argomento”. Ha poi riportato a esempio una delle molteplici iniziative: “Lo scorso anno abbiamo aderito a un progetto sulla Carmen dove abbiamo chiamato un esperto della lirica che ha fatto un approfondimento sulla figura femminile della Carmen e il messaggio che vuole trasmettere. Abbiamo realizzato video e ricerche sulle donne che sono riuscite ad avere la meglio su questo mondo maschilista”.
Si tratta di “riflettere su quanto accaduto ma soprattutto sul perché è accaduto e su come ci si debba muovere per poter intervenire”, come ha dichiarato la dirigente Gattari.
Dopo il sì unanime del Senato Accademico, nella seduta odierna il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Macerata, anch’esso all’unanimità, ha conferito l’incarico di direttore generale dell’Ateneo per il prossimo triennio 2024-2026 a Domenico Panetta, attualmente dirigente dell’area risorse umane all’Università di Bergamo.
Panetta entrerà in carica dal prossimo 1° gennaio e succede a Mauro Giustozzi, direttore amministrativo dal 2010 al 2012 e poi, dall’entrata in vigore della riforma, direttore generale di Unimc. L’incarico è regolato con contratto di lavoro a tempo determinato, non può durare oltre quattro anni ma è rinnovabile.
Dopo aver ringraziato il dott. Giustozzi per il suo lungo impegno all'interno dell'Ateneo, il rettore ha espresso la sua soddisfazione per la nuova nomina. "Sono molto contento della scelta, da una terna di candidati validissimi, di Domenico Panetta come nuovo direttore generale e del processo molto articolato che ci ha portato a questa nomina. Domenico Panetta, che ha già mostrato nei suoi incarichi alle università di Brescia e Bergamo le sue indubbie qualità di manager, porterà una nuova energia al nostro Ateneo e nuove competenze necessarie per il sempre più complesso mondo dell'Università. Nella gestione e nell’organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico amministrativo e bibliotecario di tutto l’Ateneo, saprà innovare e allo stesso tempo valorizzare le tante eccellenze che già esprimiamo”.
Nel rispetto del principio di trasparenza e al fine di assicurare la massima partecipazione degli interessati, le candidature alla carica, in possesso di elevata qualificazione professionale e comprovata esperienza pluriennale con funzioni dirigenziali, sono state acquisite tramite una selezione a evidenza pubblica.
Sulla base dei curricula e di un colloquio, il rettore John McCourt, con l’ausilio di una Commissione di esperti esterni composta dal rettore dell’Università di Parma e vicepresidente della Giunta della Crui Paolo Andrei e il segretario generale della Scuola Normale Superiore di Pisa nonchè già presidente del Codau Enrico Periti, ha individuato il candidato da proporre al Consiglio di Amministrazione, previo parere del Senato accademico, per il conferimento dell’incarico di Direttore generale dell’Università di Macerata.
Domenico Panetta è nato nel 1963 a Melito di Porto Salvo (RC), ha lavorato dal 1991 al 2021 all’Università a Brescia e poi a quella di Bergamo, con incarichi dirigenziali nell’area risorse umane. E’ sposato e ha due figli gemelli.
Il liceo da Vinci si aggiudica il primo premio di "Ambasciatore della transizione ecologica 2023" grazie al progetto di un parco culturale-scientifico. Questa mattina la cerimonia di consegna all'auditorium dell'istituto, alla presenza dell'assessore alla transizione ecologica Roberta Belletti, al dirigente scolastico Francesco Giacchetta, del professor David Fiacchini, insegnanti e studenti.
"Complimenti a tutti voi per questa bellissima idea - ha detto l'assessore Belletti - ma anche per i tanti progetti di sostenibilità che state portando avanti da anni. Il vostro impegno è tangibile e merita il sostegno ed il riconoscimento da parte dell'amministrazione comunale". Il parco è un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana che prevede la realizzazione, nell’area antistante il liceo da Vinci, di un percorso naturalistico per analizzare flora e fauna, di un laghetto artificiale con alcune postazioni scientifiche e un'area naturalistica, oltre al recupero della casa colonica in "Casa della scienza", accessibile anche a persone non udenti o non vedenti.
Entusiasta del progetto anche l'architetto Ruben Baiocco, dell’università statale di Milano, in video collegamento. "Un progetto molto ambizioso - ha detto - che potrebbe realizzarsi in molte parti del mondo, anche, ad esempio, a New York. Mi farebbe piacere incontrarvi e confrontarmi con voi per elaborare progetti utili a migliorare la mobilità della città. Vorrei cioè progettare insieme a voi e per me sarebbe un'esperienza bellissima".
Un ringraziamento per il lavoro svolto è arrivato anche dal dirigente Giacchetta."Essere un ambasciatore è una grande responsabilità - ha detto - vuol dire credere alla necessità di cambiare passo e riuscire a convincere altri a fare altrettanto". Nei prossimi giorni sarà indetta una selezione pubblica per partecipare alla seconda edizione del premio.
"È nostro obiettivo - ha concluso l'assessore Belletti - incoraggiare e ricompensare scuole, imprese, professionisti e cittadini che contribuiscono attivamente a promuovere lo sviluppo sostenibile della città di Civitanova e a fasi promotori di iniziative concrete che ci aiutino a diffondere il messaggio della transizione ecologica”.
Grazie a questo premio saranno messi a disposizione dei ragazzi alcuni professionisti in grado di accompagnarli nelle successive fasi di realizzazione dell’iniziativa, con la scrittura di un vero e proprio progetto da sottoporre alle Istituzioni pubbliche e alle banche per valutare la fattibilità tecnico-economica e le possibilità di finanziamento, a partire dal crowdfunding. Allo stesso tempo il progetto sarà oggetto di una o più iniziative promozionali, realizzate da una agenzia specializzata, per far conoscere alla cittadinanza il vincitore del Premio e l’importanza dell’applicazione di buone pratiche locali.
L’università di Camerino ancora protagonista nella ricerca innovativa e di eccellenza. È stato infatti appena pubblicato nella prestigiosa rivista internazionale Parasites and Vectors uno studio Unicam, coordinato dal professor Guido Favia, della scuola di bioscienze e medicina veterinaria, che ha portato al sequenziamento completo del genoma di due specie di zanzare molto invasive, la zanzara coreana e la zanzara giapponese.
Dopo la zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus), presente in Europa già da alcuni decenni, infatti, altre due zanzare invasive sono giunte nel continente, colonizzando diverse regioni: la zanzara coreana (Aedes koreicus) e la zanzara giapponese (Aedes japonicus).
"Al di là dei fastidi provocati dalle punture di questi insetti - ha affermato il professor Favia -, la presenza di specie di zanzare originarie di altre aree del mondo implica il rischio che queste zanzare possano innescare la trasmissione di virus tropicali ed esotici alle nostre latitudini, come accaduto nel corso del 2023 in Italia, con quattro focolai di trasmissione della Dengue, sostenuti da Aedes albopictus e decine di pazienti coinvolti".
Ricordiamo che la Dengue è una malattia virale potenzialmente grave, che non avrebbe potuto essere trasmessa in Italia prima dell'ingresso nel nostro paese della zanzara tigre. In considerazione sia della velocità con cui si stanno diffondendo in Europa le nuove zanzare invasive, Aedes koreicus ed Aedes japonicus, sia della loro potenziale capacità di agire da vettori di virus emergenti, diventa fondamentale acquisire conoscenze approfondite sulla loro biologia.
È in questo contesto che si inserisce lo studio coordinato dal professor Favia, che ha sottolineato come "la conoscenza del genoma di Aedes koreicus ed Aedes japonicus consentirà lo sviluppo di studi genetici e molecolari di queste specie invasive offrendo la possibilità di sviluppare metodologie di controllo eventualmente applicabili anche ad altri insetti invasivi".
Nello studio, che ha visto anche il contributo dei docenti Unicam Valerio Napolioni, Claudia Damiani e Irene Ricci e di un gruppo di giovani ricercatori, il genoma sequenziato delle due specie è stato paragonato a quello delle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus (i maggiori vettori di alcuni patogeni virali quali quelli che causano la Dengue, la febbre gialla, la Zika o la Chikungunya) e ad altre specie vettrici di malaria o di West Nile.
Questa analisi comparativa ha dimostrato che le due specie studiate sono filogeneticamente più strettamente correlate rispetto a tutte le altre specie di zanzare prese in considerazione. Ciò suggerisce meccanismi comuni di adattamento ai contesti eco-etologici e potrebbe spiegare la loro comparsa quasi contemporanea in vaste aree del Mediterraneo e dell'Europa centrale. L'analisi della sequenza ha rivelato, tra le altre caratteristiche, la presenza di geni di adattamento termico e di geni di resistenza agli insetticidi.
L’assemblaggio dei due genomi offre la possibilità di comprendere i meccanismi chiave della loro biologia, tra questi, la capacità di adattarsi a climi rigidi e di sviluppare meccanismi di resistenza agli insetticidi. "Conseguentemente - conclude il professor Favia - il sequenziamento dei due genomi e l'analisi di gruppi selezionati di geni aprono la strada alla possibilità di specifiche strategie di controllo volte a limitare i rischi legati alla recente introduzione delle due specie invasive in Europa".
Le classi 4F del Liceo Economico Sociale e 4M del Tecnico Turismo dell’IIS "Matteo Ricci" di Macerata, guidato dalla dirigente scolastica Rita Emiliozzi, hanno preso parte al progetto "Guardami negli Occhi", proposto dal comune di Macerata con la collaborazione dell’Associazione Arena Sferisterio e volto alla sensibilizzazione degli studenti sul delicato tema della violenza di genere.
Dopo una prima formazione svolta all’interno delle classi, gli studenti hanno preso parte ad un incontro, insieme a circa altri 300 ragazzi provenienti da altre scuole del maceratese, nel corso del quale si sono avvicendati il vicesindaco e assessore alle pari opportunità e alle politiche sociali, Francesca D’Alessandro, il questore di Macerata Luigi Silipo, il maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, che hanno esortato i ragazzi a non tacere quando si è a conoscenza di casi di violenza subiti da amiche e conoscenti, ribadendo la fondamentale importanza della collaborazione tra forze dell'ordine, territorio e cittadini.
Gli studenti dell’Iis "M.Ricci", insieme ai loro docenti Laura Carducci, Domitilla Micuccio e Giampaolo Vincenzi, realizzando il video "Buio e Luce. Silenzio e Voce (Violenza De Genere)", che sarà proposto nel corso della serata "In nome di Carmen" del 24 novembre che si terrà nell’affascinante spazio del Teatro Lauro Rossi, hanno scelto di leggere e affrontare il delicato tema della violenza da un punto di vista che non sia solamente quello della donna.
Uno dei momenti più toccanti del video è quello in cui la voce di una bimba sale con forza tra le pieghe di un filmato dai toni inizialmente sommessi, rompe gli argini, dà forma, colore e vita ad una farfalla che, fragile ma forte, tenta il volo di chi sceglie di vivere davvero, di essere quel che si vuole.
Ciò che le studentesse e gli studenti hanno voluto trasmettere, analizzando insieme le storie di Antigone, Giulia Tofana e Carmen, è che spesso la violenza non è legata soltanto al genere, ma rappresenta un vero e proprio male dell'uomo sull'uomo, della società sulla società.
La violenza, infatti, è anche quella subìta da Creonte che non trova altro modo di rassicurare il popolo se non attraverso leggi che poco hanno a che vedere con la giustizia, è anche quella subìta da tutta la società che pretende da sé stessa la vuota e inutile cristallizzazione dei ruoli e nei ruoli, è anche quella subìta da José che è stato immaginato a distanza di tempo dalla morte di Carmen, pronto a sposare un’altra donna, a ricostruire la sua persona secondo l’idea voluta dai più.
Il progetto si inserisce in un percorso più ampio ed articolato, fortemente voluto e sostenuto dalla dirigente dell’Iis Matteo Ricci, Rita Emiliozzi, che, alla luce delle emergenze sociali sempre più frequenti che coinvolgono i giovani, costituisce un vero e proprio sistema di prevenzione e sensibilizzazione in tema di bullismo, cyberbullismo e violenza, pensato unitamente alla professoressa Carducci, che ne è responsabile all’interno dell'Istituto, essendo la realtà scolastica uno dei luoghi ove i ragazzi trascorrono più tempo.