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Scuola e università Macerata

Unimc festeggia 730 anni con il Presidente Mattarella: "non perdiamo di vista l'unicità del sapere" (VIDEO e FOTO)

Unimc festeggia 730 anni con il Presidente Mattarella: "non perdiamo di vista l'unicità del sapere" (VIDEO e FOTO)

"730 anni sono trascorsi da quel 10 settembre dell’anno domini 1290 quando il Banditore proclamava a gran voce che a Macerata, nel giorno della Festa di San Luca Evangelista, il 18 ottobre, avrebbe avuto inizio una scholam e che Giulioso da Montegranaro vi avrebbe insegnato lo studium legis". Così il magnifico rettore Francesco Adornato ha ricordato la secolare eredità di persone e storie dell'Ateneo maceratese, durante il suo discorso al Teatro "Lauro Rossi".

L'Università degli Studi di Macerata ha inaugurato questa mattina il nuovo anno accademico con una cerimonia a cui ha partecipato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi.

L'Ateneo maceratese è stato il primo visitato dal capo dello Stato dopo il lockdown ed è proprio da questo dato che il Sindaco Sandro Parcaroli ha iniziato il suo intervento “introduttivo” dell’evento: “avere qui con noi il Presidente della Repubblica ci onora profondamente – ha esordito – questo giorno è importante perché mai come quest’anno l’inaugurazione del nuovo anno accademico assume un valore di ripartenza e coraggio. Per la comunità accademica e cittadina maceratese la presenza del Presidente è un forte segnale di speranza”.

“L’Università di Macerata è ripartita testardamente con un ostinata fiducia per il futuro, nel pieno rispetto delle norme, per far vivere agli studenti una piena esperienza universitaria – ha aggiunto il primo cittadino – è superfluo ricordare quanto sia stata dura la fase del lockdown ma l’Università con passione e sacrificio ha garantito una didattica continuativa – ed ha chiosato - Le difficoltà servono a renderci più e ci spronano a fare sempre meglio. L’ascolto e la condivisione tra l’Ateno e Amministrazione Comunali dovranno essere due elementi constanti e saranno all’altezza di ciò che gli studenti meritano”.

Un Ateneo che non ha mai esaurito la sua spinta propulsiva verso la conoscenza, neanche dopo gli effetti critici del terremoto del 2016.: "Allo stesso modo, senza esitazione, ma con decisione, fermezza e altrettanta sobrietà stiamo ora reagendo agli effetti provocati dal Coronavirus- ha aggiunto Adornato -, che ha rovesciato parametri e modelli abituali, comportamenti privati e collettivi, confinandoci in un distanziamento fisico e sociale, dal quale non ci siamo fatti piegare. Con un appello a tutte le nostre risorse fisiche e mentali, siamo restati in costante collegamento tra noi grazie alla radio di Ateneo, organizzando molti eventi, convinti, fin dall’inizio, che la pandemia ci avrebbe sollecitato, come stiamo facendo, a trovare nuove idee, nuove soluzioni, nuove iniziative".

"Il nostro obiettivo è quello di essere un Ateneo eccellente - ha evidenziato il direttore generale Unimc, Mauro Giustozzi -, inclusivo e sostenibile in grado di assolvere alla propria missione primaria: formare i giovani, plasmare la futura classe dirigente, accrescere e diffondere la conoscenza, promuovere l’innovazione". 

significativo l'incontro tra istituzioni e cultura in un momento così difficile, segnato dalla pandemia e dalla ricostruzione post sisma del nostro territorio. È un momento importante perché tocca il tema delle future generazioni". Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, sulla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. 

"Le nuove generazioni devono essere formate e accompagnate affinché possano restare sul territorio marchigiano ed essere la spina dorsale dei tempi futuri", ha aggiunto Acquaroli dal palco del teatro Lauro Rossi. Al presidente Mattarella ha ricordato la lettera che gli ha inviato per "richiamare ancora una volta la sua attenzione alla ricostruzione post sisma dei nostri territori". Il presidente ha ricordato poi la morte prematura della presidente della Regione Calabria Jole Santelli esprimendo il proprio dolore e quello di tutta la comunità marchigiana.

"L'inaugurazione di questo anno accademico è l'occasione per riaffermare la centralità delle università che si trovano nelle aree interne e rappresentano un punto di forza per i territori, ma anche per il sistema universitario nazionale". A dirlo è il ministro dell'Università, Gaetano Manfredi -Le tante difficoltà causate dall'emergenza sanitaria dobbiamo trasformarle in opportunità - ha aggiunto - Stiamo vivendo un periodo di grande trasformazione digitale e anche il Covid ci ha dimostrato come le tecnologie possono essere delle opportunità".

"Dobbiamo coniugare la nostra grande tradizione universitaria con l'innovazione tecnologica, - ha detto ancora Manfredi - così da pensare per il futuro ad atenei più inclusivi, più aperti, più internazionali e in tal senso il governo sta investendo in maniera significativa". 

“E’ la febbre della gioventù che mantiene il resto del mondo alla temperatura normale; quando la gioventù si raffredda il resto del mondo batte i denti”.  L’intervento del presiedente della Repubblica Sergio Mattarella è iniziato da una frase scritta dello scrittore francese di inizio ‘900 Georges Bernanos.

Una massima che sintetizza il valore intrinseco dei 730 anni dell’Università di Macerata e che vede nei giovani la più alta espressione della realtà accademica Proprio a loro che si è rivolto Mattarella: “saluto particolarmente intenso agli studenti, veri destinatari di questa cerimonia – ha dichiarato -Dai loro interventi è emersa con molta chiarezza la loro propensione verso il futuro e la volontà di realizzarlo con il proprio protagonismo ed ecco perché ho voluto ed è proprio dalle loro parole che mi è venuta in mente questa frase di Bernanos”.

Dopo aver ringraziato il Rettore Adornato per l’invito e per l’impegno profuso, il Presidente Mattarella si è rivolto al Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli in merito alla lettera ricevuta da parte sua sul tema ricostruzione: “Riaffermo con ferma determinazione che la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma rappresenta un punto primario dei doveri della Repubblica – e poi una promessa al Commissario Straordinario Giovanni Legnini - continuerò a seguire con grande attenzione il suo impegno”.

Come ricordato nell’introduzione dell’evento dal primo cittadino Sandro Parcaroli, per il Presidente Mattarella si trattava non solo della prima visita a Macerata ma anche della prima in un ateno italiano dopo il lockdown: “A Macerata riprendo un viaggio che va avanti da cinque anni presso in nostri atenei che rappresentano quel tessuto di approfondimento e trasmissione di sapere che è garanzia per il futuro  nostro paese – ha spiegato Mattarella – il Rettore con il suo discorso ha ricordato l’antico radicamento storico e culturale fatto di tanti illustri docenti e personaggi come Giacomo Leopardi e Padre Matteo Ricci – ed ha aggiunto – spesso ha anche ribadito il concetto memoria e futuro. Ed proprio lo sguardo rivolto verso il futuro che questo ateneo  ha dimostrato, con la reazione pronta all’evento drammatico del terremoto e, come degli altri atenei italiani, in occasione della pandemia, trovandolo formule nuove ed efficaci per garantire il mantenimento del rapporto tra docenti e studenti – ed ha aggiunto - Anche dagli altri interventi è emerso il rapporto tra passato e futuro come ci ha fatto notare la Dottoressa Fraticelli ci ha ricordato il valore delle biblioteche, giacimenti di sapere passato e contemporaneo, offerti per la crescita culturale del paese”.

Il Capo di Stato ha poi dato una sua interpretazione della “lectio” del professore Luigi Alici che ha tenuto sul tema “Fragilità globale”: “voglio formulare al professor Alici il più intenso dei ringraziamenti in quanto ci ha fornito sul mondo di oggi una scena ripresa dalla metodologia degli antichi filosofi greci. Due portatori di tesi contrapposte e un percorso infine di sintesi che viene proposto – ha osservato - Il giudizio che dà il vecchio docente sul fatto che la sua generazione abbia fallito forse è troppo severo ma è ben noto che ogni generazione misura la differenza tra le ambizioni iniziali e i risultati che ci sono stati nel corso del tempo”.

Il concetto del “Tempo” è stato sicuramente quello più battuto da Mattarella che ha inoltre raccontato un aneddoto a riguardo: “ il mondo è davvero cambiato – ha osservato - qualche tempo fa ho fatto vedere ai miei nipoti una carta geografica del 1948 accanto a quella di oggi e dal diverso colore che hanno assunto i territori nel tempo possiamo notare come sono emersi in questi anni dei nuovi protagonisti che rendono più ricca e articolata la vita del mondo. Questo apre strade più ampie e mette in discussione gli equilibri ma anche all’eguaglianza della comunità mondiale  - ed ha aggiunto - La democrazia sembra talvolta difficoltà anche se in realtà ha sempre bisogno di essere realizzata epoca per epoca, soprattutto in questa stagione dove freneticamente cambiano elle relazioni sociali e i mezzi di comunicazione”.

“Sorprendersi dell’insieme” e questo uno degli ultimi punti sviscerati da Mattarella sempre in relazione all’intervento precedente del prof. Alici: “gli approcci settoriali come la scienza sono di grande importanza ma non sono esaustivi - Non bisogna perdere di vista il complesso dell’unicità del sapere, che richiama appunto i vari versanti affinché si incontrino in questa epoca caratterizzata da interdipendenza sotto ogni profilo – ed ha concluso - Grazie di questa mattinata così significativa e buon anno accademico”.

Con quest’ultimo pensiero il Presidente Sergio Mattarella si così congedato tra gli applausi della platea del Teatro “Lauro Rossi”. La chiusura è stata affidata al Rettore Adornato che come da tradizione ha recitato la formula di rito dell’inizio accademico aprendolo così ufficialmente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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