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Unicam, pubblicato un libro sulla bellezza e l’importanza storico-naturalistica della campagna camerte

Unicam, pubblicato un libro sulla bellezza e l’importanza storico-naturalistica della campagna camerte

Sarà presentato in Ateneo venerdì 13 settembre il libro “Out and about backyard: un viaggio nella bellezza della campagna camerte” ideato e scritto dal professor Andrea Catorci, botanico ed ecologo vegetale di Unicam nonché membro della Associazione Fotografi Naturalisti Italiani e del Circolo Fotografico Camerte Progetto Immagine, che è stato pubblicato proprio in questi giorni.  

Scriveva Don A. Bittarelli negli anni ’70 tratteggiando la campagna camerte “a chi torna ad osservare queste colline: le grandi querce, le siepi, le valli, i campi, i villaggi, i boschi non si pongono come alternativa alla città ma come succursale necessaria perché il domani abbia un volto umano” intuendo già allora il futuro valore di questi paesaggi.  

Il libro, come evidenzia il fotografo camerte Paolo Verdarelli “è un grande affresco sulla natura di questa campagna realizzato tramite le forme comunicative della fotografia e della scrittura, che attinge con grande maestria alle suggestioni di culture diverse: da quella umanistica a quella filosofica, da quella estetica a quella del mito e della dimensione del sacro senza tralasciare la divulgazione scientifica”.

Il volume, progettato nella veste grafica ed impaginato dal grafico Maurizio Bolognini, famoso per essere stato il primo uomo a scendere nelle grotte di Frasassi, si presenta con un grande formato che consente alle numerose fotografie, realizzate dall’autore, di offrire un forte impatto visivo esaltando così la bellezza della campagna camerte. Nel volume testo e fotografia si inseguono e si integrano raccontando il divenire stagionale di queste campagne. Ogni stagione è mostrata nei suoi elementi paesaggistici e biologici salienti, raccontata attraverso l’uso della poesia, del linguaggio scientifico e mediante una nutrita serie di citazioni di stampo filosofico e storico. 

Sovente l’autore si sofferma anche sul rapporto tra il fruitore (il comune cittadino) e questa natura seconda, questa opera d’arte collettiva scritta da generazioni e generazioni di agricoltori che hanno chiamato queste terre casa. Quando questo avviene, l’enfasi è posta sui temi del silenzio, della consapevolezza e della fruizione lenta come strumenti di approccio alla bellezza. Un libro “piacevolmente inusuale” come lo definisce Alessandro Magrini, presidente dell’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani. A precedere il racconto delle stagioni, l’autore ha realizzato un capitolo dedicato alle querce camporili, che definisce il “genius loci” della campagna camerte, viste come elementi fondanti del contado alto-collinare marchigiano. In questo capitolo le querce vengono descritte non solo dal punto di vista biologico e paesaggistico, come logico, ma, come riporta Paolo Verdarelli, “le incursioni dell’Autore sconfinano in altri ambiti disciplinari con citazioni di Dante e Metastasio o considerazioni sulle radici mitologiche di questo albero”. Scrive nella prefazione del libro Maurizio Gioggi, coordinatore della sezione marchigiana dell’AFNI “il paesaggio raccontato e quello più vicino all’autore non solo come luogo fisico ma anche come ripostiglio dell’anima e dei suoi affetti. Questo volume non è una semplice raccolta di scatti ben riusciti ma un racconto appassionato di un territorio attraverso la narrazione poetica, scientifica e, soprattutto, il cuore di Andrea”. 

Più in generale l’autore vuole raccontare una porzione di territorio marchigiano, appunto l’alta collina pedemontana, non ancora montagna ma nemmeno più ondulazioni collinari dolci ed ospitali, e quindi evidenziare il fatto che nel “non essere” né l’una né l’altra, questa porzione di territorio rurale rischia di divenire un non luogo, un sistema territoriale non riconosciuto e quindi fragile e vulnerabile perché in questo modo non ne è individuato e condiviso il valore storico e tantomeno biologico. Invece, questi paesaggi, come scrive l’autore nel capitolo introduttivo al libro, presentano innumerevoli ed altissimi elementi di pregio ambientale e socio-culturale. 

In definitiva, quindi, il libro vuole essere uno stimolo ad accogliere questi paesaggi nel pantheon culturale ed immaginifico di ognuno di noi. Il libro è dedicato alla memoria di Daniele, figlio dell’autore, tragicamente scomparso in un incidente di montagna, assieme al quale l’idea di questo lavoro prese forma e progetto. 

Il libro verrà presentato a Camerino venerdì il 13 settembre alle ore 18.30 presso il Giardino del Rettorato (Via Pieragostini, 18). L’evento sarà coordinato e diretto dalla giornalista RAI Patrizia Senatore e rientra nelle attività di public engagement Unicam ViceVersa.

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