Unicam esce dai laboratori per la winter edition de La Scienza in Festa: "Basta con le torri d'avorio" (VIDEO e FOTO)
Venerdì 28 novembre l'Università di Camerino ha aperto le porte al pubblico con "Oltre i confini dell'aula: il ruolo dell'Università nel dialogo con la società", un incontro focalizzato sulla divulgazione delle iniziative promosse dall'Ateneo nell'ambito del public engagement. L'appuntamento ha dato ufficialmente il via a quella che è la nuova winter edition di "La Scienza in festa", un festival del sapere scientifico pensato per promuovere una maggior consapevolezza dell'importanza della ricerca anche tra coloro che non appartengono all'ambiente accademico.
"Questa versione invernale di "Scienza in festa" è la continuazione di un percorso che abbiamo iniziato da tempo con l'Università di Camerino: un percorso attraverso il quale vogliamo dimostrare quanto il public engagement sia fondamentale nel ruolo che le università rivestono all'interno delle dinamiche territoriali" ha affermato il professor Claudio Perfetti, coordinatore del progetto "Viceversa" di Unicam.
Il professor Graziano Leoni, rettore dell'Università di Camerino, ha introdotto il tema del Public Engagement parlando della dimensione universitaria non soltanto come luogo di ricerca, ma anche come snodo di legami che si rendono protagonisti attivi nello sviluppo della comunità: "Un'università che non sa uscire dalle aule e dai laboratori non può definirsi tale. Gli atenei hanno la responsabilità sociale di riversare sul territorio e sui cittadini le scoperte, gli studi, le attività formative. Non ha più senso parlare di un'università arroccata: il mito della torre d'avorio è ormai anacronistico".

Un'università, dunque, che riabbraccia il significato etimologico del termine, ossia quello di una corporazione di persone, una comunità il cui fattore di coesione, l'unico e insindacabile, è il sapere come bene superiore. "L'universitas - ha dichiarato Pier Andrea Serra, presidente dell'associazione APEnet e prorettore per la Terza Missione dell'Università di Sassari - deve essere un ente che fa della ricerca, della didattica e del trasferimento delle conoscenze un bene territoriale, capace di andare incontro alle esigenze delle comunità e delle società. Un luogo dove c'è un'università è allo stesso tempo un luogo che ha più prospettive e più supporto, anche e soprattutto in condizioni di difficoltà, come nel caso di Camerino. Senza l'università, probabilmente, alcuni territori avrebbero meno speranze di crescita e di ripresa".

Territori, quindi, che vengono resi sempre più partecipi delle ricerche e dei progressi raggiunti all'interno delle aule. Alla base del public engagement stanno la volontà di coinvolgere attivamente la popolazione extra accademica e la divulgazione di nozioni che rischiano di rimanere completamente estranee a chi non possiede i mezzi per decifrarle.
L'iniziativa proseguirà nella giornata di sabato 29 novembre, a Matelica, con diversi appuntamenti divulgativi, dall'incontro "Algoritmi di guerra e grammatiche di pace: la scienza e i media nell'era dell'IA", alla "passeggiata scientifica" per le vie del centro storico arricchita da fondamenti di Botanica, Storia, Sociologia e Tecnologia, fino allo spettacolo di chimica e all' "aperitivo scientifico" che avrà come protagonista il Verdicchio di Matelica.



nubi sparse (MC)
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