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Scuola e università Camerino

Unicam, al via il 687° anno accademico: dottorato honoris causa al premio Nobel Parisi (FOTO e VIDEO)

Unicam, al via il 687° anno accademico: dottorato honoris causa al premio Nobel Parisi (FOTO e VIDEO)

L’Università di Camerino ha inaugurato il suo 687° anno accademico in una giornata all’insegna della scienza e del suo impatto sociale. La celebrazione si è tenuta presso l’Auditorium Benedetto XIII alla presenza del rettore Claudio Pettinari (al suo ultimo anno da rettore), delle varie autorità - fra cui l'Arma dei carabinieri, la guardia di finanza, la questura, il presidente di regione Francesco Acquaroli e i sindaci della provincia – e dell’ospite d’onore Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica nel 2021 insignito per la prima volta nella storia dell’ateneo camerte del Dottorato Honoris Causa. 

“Con i social siamo in grado di comunicare dall’altra parte del mondo, ma dimentichiamo di parlare con il nostro vicino di banco – ha sottolineato il presidente del consiglio studenti, Yari Ferroni, in merito al tema dei suicidi degli studenti universitari, citando per l’occasione il testo ‘Elogio alla lentezza’ di Lamberto Maffei – . Vogliamo veramente anteporre le questioni economiche a quelle morali? Come direbbe Tiziano Terzani, le cause della guerra sono dentro di noi, non al di fuori”.

A ribadire l’importanza della conoscenza per la conoscenza, e non per utilità esterne, è la rappresentante del personale tecnico e amministrativo Catia Re: “È nostro compito partecipare responsabilmente alla formazione dei giovani, consci dell’importanza e del valore della cultura. La scienza è il ponte che permette di passare dal ‘pressappoco’ alla ‘precisione’, sta a noi fare in modo che tutti possano attraversarlo”.

Concetto messo in evidenza anche da Angela Trapananti, rappresentante dei docenti e ricercatori Unicam: “La scienza è un elemento centrale della società, in quanto fonte di risposte, strumenti e soluzioni. Per questo è importante divulgare al di fuori del contesto accademico”.

Il direttore generale Andrea Braschi ha messo in luce l’importanza della collaborazione, troppo spesso messa in secondo piano in favore della tanto acclamata competizione a tutti i costi: “Credo sia importante riscoprire l’importanza della preposizione latina ‘cum’, prefisso di 3 parole chiave da riscoprire: compassione, competere e conclusione nella loro accezione etimologica originale (rispettivamente sentire/soffrire insieme, chiedere insieme e chiudere insieme, unire piuttosto che includere ndr).

Con l’intervento a seguire del rettore Pettinari, Unicam ripercorre quelli che sono stati i grandi obbiettivi centrati, conseguiti grazie agli sforzi congiunti di ogni persona dell’ateneo nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie possibilità: “La scienza non è certezza, piuttosto dubbio in evoluzione, un incessante ‘non so’ che acquisisce valore solo quando è condiviso con gli altri. La nostra università mette al centro l’apprendimento e accompagna le nuove, fragili, generazioni nel mondo. Questo è comprovato dall’aumento in iscrizioni e immatricolazioni che continuiamo a registrare, nonostante il reinserimento della tassazione dopo il sisma del 2016 e le varie difficoltà che la pandemia ha comportato”.

Si è dunque proceduto con l’intervento del professor Parisi, introdotto dallo studente Antonino Marino come "un esploratore e un artista della scienza" e subito insignito di toga e onorificenze per il dottorato honoris causa con la laudatio del docente David Vitali. Parisi ha ricordato la natura mutevole e collaborativa della ricerca scientifica e l’importanza di continuare a investire a livello statale in ricerca e sviluppo.

“La scienza è come un mosaico a cui ogni scienziato aggiunge un tassello, il suo punto di vista personale. Ogni scoperta che facciamo permette di formulare sempre nuove domande e più andiamo avanti a conoscere, più diventiamo consapevoli della nostra ignoranza”.

 “La scienza di per sé non ha finalità pratiche, solo dalla Prima Guerra mondiale in poi la così detta Grande Scienza è diventata oggetto d’interesse da parte degli Stati per uso bellico -continua -. Ora, in un momento di crisi antiscientista parallela ad un vorace consumismo tecnologico, la scienza ha bisogno di tornare ad essere considerata per il suo valore culturale e di ottenere finanziamenti da parte della società civile”.

“I limiti sono nei cattivi divulgatori, che si mostrano arroganti, superiori e portatori di una verità unica e indiscutibile – conclude Parisi -. Credo sia invece importante sensibilizzare la popolazione per permettere a tutti di poter apprezzare la bellezza della scienza, pur non conoscendo la matematica. Si può apprezzare una poesia cinese anche dalla sua traduzione in italiano, pur perdendo il valore pittorico e unico della lingua originale”.

Di seguito il servizio: 

 

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