Sentenza Processo Condor: tra i testimoni chiave il professore UniMc Gennaro Carotenuto
Nell’importantissima sentenza della Corte di Cassazione di Roma di venerdì, dopo il cosiddetto “Processo Condor”, durato ben 22 anni, sulle violazioni di diritti umani in America Latina negli anni Settanta, c’è il contributo della ricerca dell’Università di Macerata.
Si giudicava, infatti, l’associazione a delinquere dei militari golpisti per il sequestro, la tortura, l’assassinio e la sparizione dei corpi di ben 43 cittadini italiani, alcuni dei quali di origine marchigiana. Tra i testimoni chiave del processo, per quanto concerne la ricostruzione storica dei fatti, c’è stato il professor Gennaro Carotenuto, che insegna storia contemporanea nel dipartimento di Studi umanistici, e che da molti anni lavora sul tema dei diritti umani.
Una sua monografia, “Todo cambia. Figli di desaparecidos e fine dell'impunità in Argentina, Cile e Uruguay”, Le Monnier-Mondadori, 2015, anch’essa ricerca “made in Unimc”, svoltasi, oltre che in Italia, in Argentina, Cile e Uruguay, è stata acquisita per intero agli atti della sentenza che ha portato a 24 ergastoli.
Dal punto di vista della difesa dei diritti umani, in particolare per l’esito del giudizio in Cassazione, quella per il Processo Condor è considerata una sentenza fondamentale, uno strumento sovranazionale con il quale l’Italia si fa carico del dovere di sanzionare i crimini di lesa umanità contro cittadini italiani, ovunque accadano nel mondo.
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