Il nuovo volto di Urbs Salvia alla luce delle recenti indagini archeologiche
Urbs Salvia: una città romana che cresce. Questo il titolo della conferenza che si svolgerà giovedì 30 giugno ad Urbisaglia, alle ore 16 presso il salone dell'Asilo Giannelli, in via Sacrario 2.
L'incontro, promosso dall’Università di Macerata (Dipartimento di Studi Umanistici) e dal Comune di Urbisaglia, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica per le Marche, la Regione Marche e l’Associazione MacerataArcheo sarà dedicato alla presentazione dei risultati delle più recenti attività di ricerca e valorizzazione che hanno interessato l’antica città romana di Urbs Salvia.
Come il professor Roberto Perna, direttore degli scavi e docente di Archeologia classica all'Università di Macerata, ama spesso dire con i suoi studenti, riprendendo le parole della famosa canzone di Celentano: "là dove c'era l'erba ora c'è una città"! Ed è vero. Laddove prima la vegetazione faceva da padrona, è tornata alla luce una delle più importanti colonie romane del centro Italia, ricordata anche da Dante nei famosi versi della Divina Commedia. (Paradiso, canto XVI, vv. 73-79)
Negli ultimi anni gli archeologi maceratesi hanno infatti riportato alla luce significative parti dell’antica Urbs Salvia, acquisendo fondamentali informazioni, tuttora integralmente inedite e mai diffuse pubblicamente, relative sia all’organizzazione urbanistica della città, sia ai suoi monumenti pubblici e privati dei quali sono state indagate le fasi più antiche e che non trovano confronti nel territorio marchigiano. Questi sono elementi che indubbiamente arricchiranno in maniera significativa il percorso di visita del Parco archeologico offrendo nuove occasioni di sviluppo al territorio.
Per questo da ormai due anni, grazie anche ad un finanziamento del Ministero dei beni culturali, è stato avviato un importante progetto, realizzato in collaborazione con gli Architetti dell’Università di Camerino, che prevede il restauro e la rifunzionalizzazione della monumentale porta Est della città, la cd. Porta Gemina, oltre che il restauro e la musealizzazione dell’antico edificio repubblicano il cui scavo è stato recentemente completato e che si configura come uno dei più significativi esempi di architettura di età repubblicana nelle Marche.
Ma l’attività dell’Ateneo e del Comune, sempre in stretta collaborazione con la regione Marche, nel corso degli ultimi due anni si è concentrata anche nella divulgazione dei risultati delle ricerche, affinché questi possano raggiungere un pubblico più ampio possibile che vada dagli esperti del settore ai semplici appasionati e curiosi.
Le ricostruzioni 3d dei principali monumenti sono state dunque alla base della realizzazione sia di prodotti multimediali, fruibili anche direttamente sul sito, sia delle stampe 3d dei principali monumenti, che verranno presentate per la prima volta, utili non solo agli ipovedenti ed ai non vedenti, per la didattica e la migliore comprensione dell’archeologia classica. Esperienza quasi unica è infine la creazione del plastico virtuale del territorio della città romana dal quale è stato estratto un filmato commentato.
Il 30 giugno sarà dunque l’occasione per offrire sia ai cittadini di Urbisaglia che da anni ospitano i ragazzi della missione, sia a tutti gli interessati i risultati di lavori che, per quanto ancora in fase di studio, appartengono a tutti.
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