Festa della Liberazione, un anno dopo nuova bufera su Filisetti: "Non getti ombra sulla storia"
Nuova bufera sul direttore dell'ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti. Nel mirino delle critiche, come un anno fa (leggi qui cosa successe), finisce la lettera che Filisetti ha inviato a tutti gli studenti in occasione della Festa della Liberazione.
"Con il 25 aprile – scrive il direttore Usr Marche – terminava la seconda guerra mondiale che causò tra gli Italiani oltre 300mila Caduti militari e 150mila civili. Un immane conflitto che ha visto gli Italiani fronteggiarsi per le rispettive ragioni, giuste o sbagliate, per i rispettivi sogni, condivisibili o meno, ma di cui tutti si sentivano carichi, dando luogo a uno scontro che ha frantumato il popolo".
Proprio la scelta di definire "rispettive ragioni" e "rispettivi sogni" le ragioni di coloro che combatterono, senza mai fare riferimento al fascismo, finisce sul banco degli imputati. Ad intervenire è il consigliere reginale del Partito Democratico Romano Carancini.
"Il 25 aprile l’Italia celebra l’anniversario della Liberazione, che ha una definizione precisa - dice Carancini -. È la Liberazione dal nazifascismo, è la Liberazione dall’occupazione nazista e la Liberazione dal regime fascista. È la Liberazione da ciò che oggi è crimine e da ciò che ieri ha determinato sterminio, morte, sopruso, razzismo, disumanità, violenza e tanto altro ancora: il male".
"Non si tratta di “rispettive ragioni”, né di “rispettivi sogni”. Niente che si possa scegliere di condividere oppure no. Non storie diverse né banalmente posizioni contrarie. Quindi, per cortesia, usi le parole giuste, Direttore. Non getti ombra sulla storia, non nasconda vergognosamente ciò che è stato. La chiami per nome la Verità" chiarisce il consigliere dem.
Nella lettera inviata agli studenti Filisetti scrive anche che il 25 aprile "darà vita alla nuova Costituzione con progetti ideali, lucidi, ispirati a un alto senso di giustizia, con il superamento delle antitesi, delle demonizzazioni reciproche, ammettendo per tutti la propria storia, senza confondere il bene col male, ma riconoscendo il supremo valore della pace. Con il "25 aprile" nasce la missione forte, ora affidata a voi: non la fazione, non i rancori, non gli odi, ma costruire la Comunità. E quindi siate uniti, pur nelle diverse idee, siate amicizia".
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