Expo Dubai, architettura morbida e blockchain nell’agroalimentare: Unicam e Unimc protagoniste
La filiera agroalimentare è una delle frontiere di applicazione della tecnologia delle blockchain. Questa sorta di registri elettronici permettono di certificare e condividere molte informazioni da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo produttivo. Per accedere a questo identikit, il consumatore non deve far altro che scansionare un semplice e oggi sempre più diffuso qr code. Allo stesso tempo, si aprono nuove prospettive di marketing e di controllo della filiera per le aziende.
Di questo nei molteplici aspetti – tecnologici, giuridici, economici – ha parlato ieri la delegazione dell’Università di Macerata a Expo 2020 Dubai in occasione della giornata di apertura della settimana dedicata alla Regione Marche. L’anfiteatro del Padiglione Italia ha accolto un pubblico di operatori di Italia, Belgio, Spagna, Israele nell’ambito della settimana dedicata alla Regione Marche.
Protagonista dell'evento il progetto europeo Trust coordinato dall'Ateneo maceratese, la cui forza risiede nella sinergia tra diverse culture, Stati e discipline nello studio delle opportunità offerte dalle tecnologie informatiche. Sono coinvolte, infatti, istituzioni accademiche e non, realtà imprenditoriali di Italia, Belgio, Spagna, Francia, Israele e Cina.
La coordinatrice Francesca Spigarelli: “La tecnologia delle blockchain può aiutare a garantire la massima trasparenza, oggettività e sicurezza dei prodotti agroalimentari e può offrire ulteriori opportunità alle aziende sia per organizzare meglio il processo produttivo sia per conoscere meglio il cliente che interagisce con il prodotto”.
Per ottimizzare questo processo, come ha spiegato Emanuele Frontoni, ordinario di informatica a Unimc, “dobbiamo promuovere la convergenza tra blockchain, intelligenza artificiale, internet delle cose e realtà virtuale: l’intelligenza artificiale permette di rilevare eventuali anomalie immesse nelle blockchain; la realtà virtuale, il metaverso, di avvicinare il consumatore ai processi di produzione”.
Nel corso della presentazione, moderato da Massimo Meccarelli, Unimc, sono intervenuti anche: Geert Deconinck dell’Università Cattolica di Lovanio sul controllo decentralizzato nelle applicazioni agro-fotovoltaiche; Pamela Lattanzi sulle prospettive giuridiche; Cristiano Venturini, amministratore delegato di iGuzzini, sul ruolo della digitalizzazione e della sostenibilità per l'innovazione sociale e la crescita aziendale.
Per terminare, Maria Isabel Fortea ha descritto la transizione digitale nel settore agroalimentare della Regione di Murcia in Spagna e Edna Pasher della Edna Pasher Phd and Associates ha intervistato Milly Perry sull’innovazione nel settore blockchain in Israele.
Anche l’Università di Camerino sarà presente all’Expo di Dubai: la Scuola di Architettura e Design in collaborazione con l’azienda I-Mesh, ha organizzato l’evento “Soft Architecture. An adaptive process for urban regeneration in the age of pandemic”, in programma giovedì 24 febbraio all’interno del Padiglione Italia, nell’ambito della settimana dedicata alle eccellenze della Regione Marche.
“Abbiamo condiviso con l’azienda I-Mesh – sottolinea la prof.ssa Maria Federica Ottone, docente della Scuola di Architettura e Design di Unicam e referente del progetto – un percorso di dottorato di ricerca che ha contribuito alla crescita dell'azienda stessa, nel corso del quale abbiamo prodotto molte pubblicazioni e un libro monografico in cui si parla di "architettura morbida", riferita non solo al materiale che produce l'azienda, ma anche a un nuovo modo di lavorare con le tecnologie e i materiali in modo sostenibile”.
“Non solo – prosegue la prof.ssa Ottone -. L'azienda è riuscita ad ottenere di poter realizzare circa 10.000 mq di copertura per ombreggiare gran parte dei percorsi esterni che collegano i vari padiglioni dell’Expo: con questa iniziativa intendiamo, quindi, promuovere e valorizzare il rapporto tra il nostro Ateneo e le aziende presentando un modus operandi fruttuoso e innovativo”.
L’evento prevede la proiezione di un film, un prodotto culturale ed educativo nel quale si dà oce a grandi architetti, artisti e filosofi; seguirà nella stessa mattinata un dibattito, tenuto da ricercatori della Scuola di Architettura e Design di Unicam, che per l'occasione ospiteranno l'intervento del Prof. Werner Sobek, noto architetto tedesco.
A partire dal film e dalla ricerca condotta dall’Università di Camerino insieme ad I-Mesh, la discussione verterà sui nuovi scenari che si prospettano nei modi di abitare le città nel presente e nel futuro, sulle attuali responsabilità degli architetti nel pianificare e progettare i propri habitat e su come l’architettura può contribuire a preservare il mondo da un consumo scellerato di CO2.
Il film e il dibattito verranno trasmessi in streaming nel canale youtube “Italy Expo 2020” Per Unicam, oltre alla prof.ssa Ottone, interverranno in qualità di relatori i professori Gabriele Mastrigli e Luca Galofaro e la dottoranda Dajla Riera.
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