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Cingoli, l'Ipseoa “Varnelli “e la poesia del Novecento

Cingoli, l'Ipseoa “Varnelli “e la poesia del Novecento

Sono passati esattamente 110 anni dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo a firma di Filippo Tommasi Marinetti. Si trattava del primo scardinante movimento artistico del XIX, una lode del nuovo che avanzava, dell'energia dell'uomo, della sua capacità di rinnovamento. Era una grande esaltazione della giovinezza, del coraggio e della ribellione con un'ode spassionata alla bellezza della velocità in antitesi al tardo romanticismo ottocentesco.

Oggi il futurismo torna a essere protagonista, insieme al movimento poetico dei crepuscolari, grazie allo spettacolo teatrale “ZAMG TUMB SIGH dal futuro al crepuscolo” messo in scena giovedì 9 maggio dagli alunni del laboratorio teatrale dell’Ipseoa “Varnelli” di Cingoli.

Contrari all’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale i crepuscolari, un gruppo di poeti convinti che la guerra avrebbe portato solo distruzione e che la poesia dovesse descrivere solo le cose semplici della vita quotidiana, si concentravano sulla descrizione delle atmosfere di vita quotidiana, sull’amore verso i piccoli oggetti, su uno stile di vita non eroico e su storie banali e quotidiane. Per far questo utilizzavano dei versi facili, dei concetti semplici e un linguaggio comprensibile simile a quello parlato al contrario del futuristi che adottano una tecnica poetica espressiva del tutto nuova, le parole in libertà, in cui viene distrutta la sintassi, abolita la punteggiatura ricorrendo anche ad artifici verbo-visivi.

Gli alunni, padroni del palcoscenico come veri attori professionisti, hanno interpretato le opere più significative delle due correnti letterarie riscuotendo applausi e grande successo. Gli attori hanno messo in evidenza come le due correnti, seppur tanto diverse nelle loro poetiche e forme espressive siano state entrambe espressione della crisi della civiltà romantica e positivistica, alla quale, rifiutando il passato, abbiano dato una soluzione diversa: tutta interiore e sommessa i crepuscolari, tutta esteriore e rumorosa i futuristi.

Il teatro non deve essere considerato fine a se stesso, ma deve realizzare un’attività che ha uno scopo educativo di formazione umana e d’orientamento: supportare la persona nella presa di coscienza della propria individualità e nella riscoperta del bisogno di esprimersi di là delle forme stereotipate, credendo incondizionatamente nelle potenzialità di ogni individuo. Allena gli individui ad affrontare con maggior sicurezza il reale, li aiuta a comprendere la difficile realtà sociale in cui vivono e li sostiene nel loro lavoro di crescita.

Il teatro può aiutare a riscoprire il piacere di agire e di sperimentare forme diverse di comunicazione, favorendo una crescita integrata di tutti i livelli della personalità. In questo senso è uno strumento educativo in grado di restituire una centralità all’essere umano in tutte le sue componenti, fisiche e spirituali. Il teatro può ridare dignità ai ragazzi ,valorizzandoli e può offrire loro un percorso di crescita e di sviluppo completi, al fine di educarli come soggetti sociali attivi, in grado di guidare il cambiamento e di non farsene travolgere.

Questi sono i motivi per quali l’ IPSEOA “Varnelli”di Cingoli da sempre crede profondamente in questo importante progetto.

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