Caldarola, conclusa con successo la X Edizione della Summer School Emilio Sereni
Si è conclusa con successo la X Edizione della Summer School Emilio Sereni dal titolo "Paesaggio e democrazia. Partecipazione e governo del territorio nell’età della rete”.
Dopo la prima parte a Casa Cervi (Gattatiico, RE), la scuola si è trasferita a Caldarola, Comune da molti anni socio dell'Istituto Cervi, l’1 e il 2 settembre per un fine settimana di studio, incontri e visite nell’ambito del Convegno “Ricostruzione, paesaggio e democrazia”.
Caldarola, assieme a Camerino, sono diventate così per l'Istituto Cervi sede di elaborazione, confronto e progettazione, sull'esigenza di scrivere in maniera collettiva e comunitaria le caratteristiche di una ricostruzione che, ancor prima che materiale, è indispensabile che sia etica e civile. A confronto, esperti, docenti, amministratori e realtà associative locali, che hanno portato la propria testimonianza e il proprio punto di vista sulla rigenerazione paesaggistica e democratica nei territori del terremoto.
In apertura delle giornate di studio i Sindaci di Camerino, Gianluca Pasqui, e di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, hanno portato il loro saluto ai partecipanti alla scuola. "Il terremoto", ha detto il sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti, "è stato una disgrazia, peró forse finalmente ci ha aperto gli occhi e ci ha fatto riscoprire la bellezza e la ricchezza di questa terra. Qui ci sono persone attaccate al territorio, un territorio che ha dato molto alla democrazia, con sacrifici di vite umane, e non dobbiamo dimenticarcene, perché dimenticando il passato non sarà facile andare avanti nel futuro.”. Un passato che lega questo terriorio alla terra dei Cervi, come sottolinea la Presidente dell’Istituto Cervi, Albertina Soliani: "Noi abbiamo delle radici. Lo posso dire con la parola classica, non ce n’è un’altra: noi siamo quelli della Resistenza, della Resistenza collettiva, affinché questa sia vissuta per aprire a noi, che siamo qui oggi, una prospettiva migliore di quella che era stata vissuta allora. Anche nelle terre del terremoto questa deve essere la fiducia, l’elemento che viene dalla consapevolezza del rapporto con chi, in un terremoto molto più grande, è riuscito a dare voce alla fiducia, insieme con gli altri e dentro di sé".
La lectio magistralis di apertura del convegno è stata tenuta da Claudio Pettinari, Rettore dell’Università di Camerino, con un intervento dal titolo “Paesaggio e democrazia”, in cui ha sottolineato l’importanza, per i processi della ricostruzione post terremoto, della educazione civica, del senso del bene comune e della democrazia partecipativa.
Alla lezione magistrale sono seguite le relazioni di Carla Danani (Università di Macerata) "Abitare i luoghi. Questioni di giustizia possibile”, Giulio Iacoli (Università di Parma) "Ricostruire, riscrivere: il territorio martoriato nella nuova prosa italiana”, Augusto Ciuffetti (Università Politecnica Marche) "Paesaggi del terremoto. Popolazioni ed economie dell’Appennino umbro-marchigiano tra Otto e Novecento”, Manuel Vaquero Piñeiro (Università di Perugia) "Indagare la montagna. Dall’Inchiesta agraria alle statistiche Istat”, Antonio Di Giacomo (giornalista) "Lo stato delle cose. Un osservatorio sull’Italia fragile coordina”, con il coordinamento di Marco Giovagnoli (Università di Camerino).
La prima gionata di studio è proseguita con l’tinerario nelle comunità locali "Tra Caldarola e i Monti Azzurri: cammino tra la memoria resistente e la ricostruzione di nuove comunità democratiche” e si è conclusa con il reading teatrale sulle comunanze agrarie “LUOGO COMUNE” di e con Laura Trappetti, produzione Bagatto Percorsi Creativi.
Nella seconda ed ultima giornata del convegno si è svolta la tavola rotonda con il coordinamento di Leonardo Animali (Consiglio di amministrazione dell’Istituto Cervi) e l'intervento introduttivo Sandra Losi (Ordine Architetti PCC Modena e Referente riscostruzione area sisma Emilia) "Il tempo sospeso dal sisma alla ricostruzione”, a cui hanno partecipato realtà collettive ed associative locali, quali Rete TerreinMoto Marche, Brigate di solidarietà attiva, Associazione Astoria, Anpi Marche, Istituto di storia di Macerata, che in questi mesi hanno fatto un prezioso lavoro culturale e sociale nei territori colpiti, a stretto contatto quotidiano con le persone, nel 'tempo sospeso’ che da tutti è stato riconosciuto come un tempo in cui occorre ritrovare e ricostruire, prima di tutto e tutti insieme - cittadini, classe dirigente e amministratori - un senso di comunità vero, per arrivare a proposte e progetti di ricostruzione che siano davvero condivisi ed efficaci.
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