Bauhaus 100, i lavori del Liceo Artistico “Cantalamessa” esposti a Macerata
Nell’anno delle celebrazioni del centenario del Bauhaus (1919 -2019), Macerata è protagonista con varie iniziative e soprattutto con l‘importante mostra, curata da Aldo Colonetti, “Bauhaus 100: imparare, fare, pensare” che si sta svolgendo in diverse sedi della città. Anche il Liceo Artistico “Cantalamessa” ha voluto contribuire sviluppando un progetto interdisciplinare, denominato appunto “BAUHAUS 100”, che ha coinvolto le diverse sezioni della scuola e consentito agli studenti di cogliere molti spunti (artistici, storici e culturali) e di affrontare diverse tematiche legate alla scuola fondata a Weimar cento anni fa da Walter Gropius e da altri artisti ed intellettuali, una scuola che ha segnato la storia dell’arte, dell’architettura, del design come forse nessun altro movimento nel corso di questo secolo.
"Il Bauhaus fu innanzitutto una scuola: tutto è partito da questa considerazione e da qui si è cercato non solo di stimolare gli studenti allo studio, alla conoscenza, all’acquisizione di quelle competenze tecniche che li hanno portati (come molti altri progetti didattici che si sviluppano annualmente) alla progettazione e poi alla realizzazione di manufatti artistici ispirati al Bauhaus, ma in questa occasione anche alla riflessione sulla concezione della didattica, sulla organizzazione strutturale e sulla metodologia di insegnamento della loro scuola - ha spiegato il Dirigente Scolastico Claudio Mengoni -. Infatti, come già l’Istituto d’Arte in passato, il Liceo Artistico oggi riprende e applica alcuni dei principi su cui si fondò l’azione didattica innovativa voluta da Gropius. Un’azione che all’epoca suscitò discussioni, contrasti (anche interni) e proteste, che costrinsero la scuola a continui mutamenti (di insegnanti, di programmi, di sede) e che, all’avvento del nazismo, portarono alla sua chiusura definitiva (1933).
"Un altro collegamento che ha spinto il Liceo Artistico “Cantalamessa” ad approfondire il Bauhaus è stato il fatto che Ivo Pannaggi, sul quale la scuola negli ultimi anni ha lavorato molto con il progetto interdisciplinare “Arredo casa Zampini” realizzato in collaborazione con la Fondazione Carima, fu uno dei soli tre italiani a frequentare la scuola tedesca, proprio nel periodo finale a Berlino, prima della sua chiusura definitiva e fu anche il primo che scrisse un breve profilo di Gropius su una rivista italiana (l’articolo “Architetti europei: Walter Gropius”, La Casa Bella, 1932) - continua Mengoni -. Molti elementi accomunano il Liceo artistico al Bauhaus: la presenza di un corso iniziale formativo ed orientativo, iI ruolo centrale assegnato alla didattica laboratoriale; il grande valore dato alla tradizione artigianale, ma anche la costante attenzione alle trasformazioni estetiche, alle innovazioni tecniche, ai mutamenti ed alle esigenze del mondo del lavoro e della produzione; il particolare rapporto tra studenti e docenti (“maestri” e non professori li chiamava Walter Gropius), l’interdisciplinarietà come pratica quotidiana, la collaborazione progettuale tra discipline teoriche e discipline pratiche; l’idea che la creatività dello studente vada educata, resa consapevole e definita attraverso l’acquisizione di una corretta metodologia progettuale. Gli stessi indirizzi del Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata, “Architettura e Ambiente”, “Arti Figurative”, Audiovisivo e Multimediale”, “Design dei Metalli” e “Design della Moda”, richiamano per molti aspetti le specializzazioni su cui erano strutturati i tre anni conclusivi del Bauhaus."
"Gli studenti hanno dunque trovato molti agganci significativi tra ciò che quotidianamente vivono e la teoria e la pratica del Bauhaus, una scuola che prima di altri si aprì in maniera positiva al nascente dominio della produzione industriale anche nei campi tradizionalmente destinati all’”artista”. Anzi, ciò a cui Gropius puntava, e cioè all’unione di arte, artigianato e industria, e duque alla formazione di una figura nuova che potesse “fondere in sé le qualità di un artista, di un tecnico e di un uomo d’affari” (quello che oggi è il Designer) è una delle finalità del corso di studi del Liceo Artistico - continua il Dirigente Scolastico -. L’esposizione vuole mettere in evidenza questi agganci (questa sorta di “eredità”), sia con testi e immagini, sia con alcuni manufatti che gli studenti hanno realizzato ispirandosi al Bauhaus. Tra questi in particolare alcuni abiti, già protagonisti della sfilata finale dello scorso anno scolastico in Piazza della Libertà e poi in altre sedi in cui hanno suscitato grande interesse tra i professionisti del settore, i mobili dello studio di Walter Gropius e alcuni video che testimoniano come lo “spirito” del Bauhaus possa concretizzarsi ancor oggi non solo nella grafica, nel design, nell’architettura e in genere in tutte le cosiddette arti applicate, ma anche nelle nuove arti e nelle tecnologie della moderna comunicazione."
Nell’impostazione iniziale del progetto, la mostra avrebbe dovuto svolgersi nella sala polivalente del Liceo Artistico “Cantalamessa”, ma, a causa della costante crescita del numero degli iscritti, la sala in questo anno scolastico è stata trasformata in tre aule. Dunque ciò che viene ora esposto a Palazzo Pellicani Silvestri costituisce solo una parte dei lavori degli studenti che, vista la prosecuzione del progetto, potranno essere integrati e proposti in seguito in altre esposizioni.
L’inaugurazione della mostra è prevista per le ore 10.00 di sabato 12 ottobre, con la gradita presenza di autorità ed esperti, ma essa è aperta a tutti coloro che vorranno intervenire. La mostra sarà poi visitabile tutti i giorni, dalle 10.30 alle 17.30, fino al 3 novembre. Un’altra esposizione, “La casa del futuro”, curata dal Liceo Artistico insieme all’Università degli Studi di Macerata, e collegata anch’essa al progetto d’istituto “Bauhaus 100”, è installata nel cortile e nei locali di Palazzo Ugolini, in Corso Cavour 2 a Macerata, e può essere ancora visitata liberamente.
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