A Unicam un incontro sulla bellezza. Cucinelli ai giovani: "Tornate a essere visionari"
Bellezza è insegnare ai giovani ciò che si sa, e più ancora la vita. Bellezza è investire il proprio tempo nella ricerca, prendendosene cura quasi fosse un figlio. Bellezza è non avere paura del futuro, ma affrontarlo con coraggio confidando ciascuno nei propri sogni. Bellezza è diversità, non la si può standardizzare: a ognuno la sua interpretazione, purché serva a rendere il mondo migliore di com’è.
Tre esempi di bellezza da tre storie differenti: la storia di Flavio Corradini, Rettore Unicam, la storia di Aurelio Serrao, biologo trentenne precario, e quella di Brunello Cucinelli, imprenditore umbro. Tre testimonianze preziose, raccolte ieri, mercoledì 24 maggio, nella Sala Convegni del Rettorato dell’Università di Camerino, dove si è svolto l’incontro dal titolo “Bellezza della qualità”. Un incontro dedicato ai protagonisti di domani, ai quali parlare di eccellenza perché ne facciano l’unico obiettivo a cui tendere grazie ai segreti appresi dai libri come dalla strada.
“Specialmente in un momento storico come quello che stiamo vivendo, abbiamo bisogno – ha affermato il Rettore Flavio Corradini – dell’esempio di un grande uomo e imprenditore come Brunello Cucinelli, che ringrazio di essere qui per questa bella occasione di confronto per i nostri giovani. Ragazzi ai quali dobbiamo insegnare la bellezza, che è sapere e scienza, ma soprattutto vita. La professione di insegnante è un privilegio e un onore, da sfruttare con grandissimo senso di responsabilità, nella speranza che questa bellezza vada a innestarsi nella società per renderla eticamente più coerente. Io per bellezza intendo lavorare con il futuro per il futuro”.
“Ho 33 anni, sono biologo – si è presentato Aurelio Serrao – e sono precario. Ho dato molto di me alla ricerca e l’ho fatto perché sono da sempre convinto che ogni ora spesa a studiare e a lavorare poteva se non salvare il mondo almeno salvare qualche persona. Me ne bastava una. E come me, la mia collega Claudia, anche lei precaria, duramente impegnata a fare ricerca, un esempio per me. Claudia è pendolare, ha tre figli e ogni sera, tornata a casa, mentre con una mano dà da mangiare ai bambini e con l’altra lava e stira, trova il tempo per chiamarmi e parlarmi di come migliorare un esperimento. Mi piace pensare che per lei la ricerca sia come prendersi cura di un quarto figlio. Credo sia questa la bellezza di fare ricerca”.
“Io non ho studiato. Quello che so – ha raccontato tra aneddoti e ricordi l’imprenditore Brunello Cucinelli – viene dalla vita. Dai miei anni d’infanzia trascorsi in campagna, dallo sguardo di mio padre al rientro da una giornata in fabbrica. A tutto questo devo il mio progetto di vita e il grande rispetto che nutro per il lavoro, qualsiasi esso sia, perché il lavoro tutela la dignità morale ed economica dell'uomo. Ai ragazzi dico: scrollatevi di dosso le paure che noi padri vi abbiamo trasmesso, credete nei vostri sogni, tornate a progettare il futuro, a sostenere i grandi ideali e nei valori più nobili, perché solo da quelli si può ripartire. Trovate il coraggio di essere innovatori. Tornate a essere visionari”.
L'incontro si è concluso con la consegna da parte del Rettore Corradini a Cucinelli di un attestato di Benemerenza e di un Sigillo dell'Ateneo. “A Brunello Cucinelli, imprenditore lungimirante che ha sempre rispettato e riconosciuto la dignità del lavoro dei suoi collaboratori e dipendenti, sapendone valorizzare impegno, creatività e idee, l’Università di Camerino conferisce il diploma di Benemerenza per l’impegno e la dedizione profusi per lo sviluppo del nostro Paese”.
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