Da un’idea e dal conseguente studio dei ricercatori Unicam la possibile svolta per la lotta alle dipendenze. Il lavoro di ricerca del gruppo coordinato dal professor Roberto Ciccocioppo della Scuola di Scienze del Farmaco e dei prodotti della Salute ha ottenuto infatti un finanziamento di 16 milioni di dollari da parte del National Institute of Health degli Stati Uniti. Il finanziamento sarà utilizzato dall’azienda Tris Pharma per avviare lo studio clinico del cebranopadolo, un farmaco attualmente nella fase tre della sperimentazione clinica come antidolorifico, e che sulla base dei dati raccolti dai ricercatori Unicam sembra rappresentare un candidato promettente anche per il trattamento della dipendenza da cocaina.
“Siamo molto orgogliosi – ha dichiarato il professor Ciccocioppo – dei risultati e del successo ottenuti: i nostri studi sul cebranopadolo vanno avanti da alcuni anni e siamo davvero molto soddisfatti dell’interesse dimostrato non solo dai partner industriali ma anche dal NIDA-National Institute of Drug Abuse americano, l’istituzione mondiale più importante nell’ambito degli studi sulle dipendenze. In tempi brevissimi inizierà la sperimentazione clinica sull'uomo con il reclutamento dei primi pazienti, dopodiché riusciremo a capire la reale efficacia di questo farmaco”.
“All’effetto agonista sui recettori moppioidi – prosegue il professo Ciccocioppo – il cebranopadolo aggiunge la capacità di attivare un altro recettore che è quello della nocicettina, che consente di ridurne il potenziale d'abuso e rafforzarne gli effetti terapeutici: si tratta, quindi, di un meccanismo completamente nuovo, un farmaco innovativo sul quale riversiamo molte speranze”.
La dipendenza da sostanze rappresenta un problema sociale estremamente importante: per dipendenza da sostanze non si intende infatti solo la dipendenza da eroina o da oppioidi, ma anche da alcol e da psicostimolanti. Gli studi condotti nei nostri laboratori suggeriscono il potenziale terapeutico di questa molecola in diversi ambiti della dipendenza e ci inducono a credere fortemente nel successo di questo progetto.
L’Università di Macerata è coordinatrice di ben due progetti internazionali presentati nell’ambito dell’azione chiave “Partenariati di cooperazione per l'istruzione superiore” del programma Erasmus+. Sono 35 i progetti selezionati tra le 96 candidature ricevute dall'Indire, l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa del Ministero dell'istruzione, e approvate da valutatori esterni secondo i criteri e le linee guida comunitarie. Nei giorni scorsi i contenuti sono stati presentati in occasione del convegno di avvio organizzato a Roma dall'Indire.
Per l’Ateneo maceratese hanno partecipato i referenti scientifici dei due progetti vincitori, Isabella Crespi, del dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo, ed Emanuele Frontoni, del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali. Eccoli nel dettaglio.
Progendering, “Promoting gender mainstreaming in academia through the enhancement of gender equality and inclusion in higher education”, presentato da Isabella Crespi, mira a promuovere l'uguaglianza di genere, l'inclusione, la diversità e il rispetto delle differenze all'interno del mondo accademico.
Tra gli obiettivi principali vi è il rafforzamento della capacità delle università di coltivare comunità educative inclusive, fornendo le competenze necessarie per l'attuazione dei Piani per l'uguaglianza di genere, Gep, e preparando studenti e studentesse sui relativi temi. Il progetto prevede, inoltre, l’attuazione, il monitoraggio e la valutazione dei Gep attraverso la creazione di un manuale pratico, il confronto con i partner transnazionali, la raccolta e l’analisi dei dati, l’identificazione di punti di forza e debolezza per fornire un modello trasferibile ad altri enti universitari e la progettazione di processi e procedure per promuovere una cultura inclusiva.
Coordinato da UniMc, il progetto durerà 36 mesi in collaborazione con cinque partner internazionali: Kmop Education and Innovation Hub in Grecia; Spoleczna Akademia Nauk in Polonia; Vrije Universiteit di Bruxelles in Belgio; Ludwig-Maximilians-Universitaet di Monaco in Germania e Mykolo Romerio Universitetas in Lituania.
Il progetto “Stem Skills for Humanities”, presentato da Emanuele Frontoni e dove l’acronimo Stem sta per “scienza, tecnologia, ingegneria e matematica”, ha invece l’obiettivo di sviluppare competenze più tecnico-scientifiche negli studenti di discipline umanistiche e formare gli insegnanti, fornendo loro i metodi più adatti per l’insegnamento di queste discipline.
Le Stem skills, come ad esempio la capacità di risolvere i problemi, la creatività, le capacità di indagine, il pensiero progettuale e la collaborazione, sono essenziali nel mercato del lavoro, ma spesso non sono contemplate nei curricula delle discipline umanistiche.
Gli obiettivi principali del progetto, quindi, sono formare gli insegnanti di discipline umanistiche alle competenze Stem, rafforzare l'apprendimento transdisciplinare, aiutare gli studenti di discipline umanistiche a inserirsi nel mercato del lavoro. Insieme all'Università di Macerata nel ruolo di coordinatore, il progetto sarà implementato nei prossimi 24 mesi grazie ai partner internazionali: dalla Grecia il Mitropolitiko College e Innovation Hive, dalla Lituania la Mykolo Romerio Universitetas, dalla Polonia la Politechnika Wroclawska, dall'Ucraina la Ivan Franko National University of Lvin e dalla Georgia la Georgian International University.
Il nuovo Master di II livello "Sicurezza ambientale, energetica e transizione ecologica. Aspetti normativi e geopolitici europei", diretto dalla professoressa Catia Gentilucci e dal professor Piergiorgio Fedeli, verrà presentato giovedì 26 ottobre, alle ore 16:00 presso la Scuola di Giurisprudenza di Unicam, alla presenza del rettore, Claudio Pettinari, del sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli, e del direttore della Scuola di Giurisprudenza Rocco Favale.
Sono previsti interventi del capo del dipartimento della Protezione Civile Nazionale, ingegner Fabrizio Curcio, e del presidente dell'Ente Parco dei Sibillini, professor Andrea Spaterna. Come affermato recentemente dal rettore Claudio Pettinari "da tempo il nostro ateneo ha aderito in maniera convinta e concreta ai goal dell'Agenda Onu 2030"; in questo contesto il Master apporta un notevole contributo formativo, perfettamente in linea con i risultati dell'indagine di AlmaLaurea da cui è emerso che la percentuale di laureati occupati è maggiore per chi frequenta corsi con tematiche ambientali.
Così la Scuola di Giurisprudenza di Unicam ha strutturato il master avvalendosi di docenti con competenze trasversali in un contesto interdisciplinare; i discenti potranno acquisire nozioni da spendere utilmente negli specifici ambiti operativi, anche con riferimento all’attività delle forze di polizia che operano in questo settore e i cui appartenenti, provenienti da tutta Italia, costituiscono la maggior parte degli iscritti al Master.
Dopo la pandemia, tanti ragazzi fanno ricorso a sostanze stupefacenti nel chiuso delle loro case, chiedendo aiuto troppo tardi. È il drammatico quadro emerso durante il convegno "Luci della ribalta. Evoluzione e prospettive del ruolo di assistente sociale nelle dipendenze patologiche", frutto della collaborazione tra università di Macerata, i dipartimenti di dipendenze patologiche delle due Ast di Macerata e Ancona, la Cooperativa Sociale Pars e altre realtà del privato sociale che lavorano campo delle dipendenze e disagio sociale. Un centinaio i presenti, tra addetti ai lavori e studenti.
"È un’iniziativa di grande interesse - ha sottolineato il rettore John McCourt - che consente una scambio di esperienze su un tema cruciale come quello del disagio giovanile e ribadisce l’importanza di un servizio fondamentale per la tenuta della comunità e del tessuto sociale".
L'incontro nasce nell’ambito delle tante attività del corso di laurea in "Teoria, culture e tecniche per il servizio sociale" di cui è presidente Giuseppe Rivetti, curatore scientifico del convegno insieme a Gianni Giuli, direttore del Ddp dell’Ast di Macerata. "Con il corso di laurea vogliamo formare - ha detto - una figura in grado di coniugare una visione moderna e contemporanea con un bagaglio di competenze e sensibilità indispensabili per un mondo sempre più multiculturale e in continuo cambiamento".
Hanno portato il proprio contributo ai lavori: Mirella Zambello, presidentessa dell’Ordine degli assistenti sociali della Regione Veneto, Francesca Fuselli, assistente sociale di Pars, Adriano Baldoni, direttore del Ddp dell’Ast di Ancona, Manuela Modesti, presidentessa dell’Ordine degli assistenti sociali della Regione Marche, e Monica Raiteri, docente di Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale dell’Università di Macerata.
Dal 5 al 12 ottobre, trentasei studenti dell'Ite "Gentili" di Macerata, dalle seconde classi fino alle quinte, sono stati in Irlanda per un soggiorno/studio, accompagnati dalle docenti di lingue Eleonora Ottaviani, Maya Scheggia e Giuseppina Governatori.
I ragazzi sono stati ospitati da famiglie che hanno aderito al progetto attraverso il quale poter fare un'esperienza linguistica e a tutto tondo nell'isola verde: entrare nella quotidianità del posto, conoscere un’importante cultura europea e confrontarsi con modi di vita e spazi diversi.
Oltre allo studio i giovani dell'ITE hanno anche effettuato delle visite nei musei National Gallery of Ireland, Dublinia ed il Trinity college con la sua poderosa biblioteca. Non è mancata l'esperienza nella verdeggiante natura e la visita alle città di mare come Howth e Bray.
La referente del progetto, la professoressa Eleonora Ottaviani ha mostrato una profonda soddisfazione riguardo questa esperienza "che ha riscosso un gran numero di partecipanti e ha suscitato una profonda gioia e partecipazione nei ragazzi - afferma -; avere l'opportunità di allargare i propri orizzonti è un’opportunità preziosissima per essere al passo nel mondo di domani".
La dirigente scolastica Alessandra Gattari sottolinea come sia "necessario che la scuola si occupi di una formazione completa e il più possibile 'globale' in un mondo sempre più interconnesso"Q.
A margine dell’incontro con gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale "Eustachio Divini", organizzato dal comando provinciale della Guardia di Finanza in occasione della Giornata della lotta alla contraffazione per gli studenti, il Prefetto di Macerata, Flavio Ferdani, accompagnato dal sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e dal dirigente scolastico, Sandro Luciani, ha voluto fare visita al cantiere della nuova scuola di viale Mazzini i cui lavori continuano a subire, da tempo, gravissimi rallentamenti per una serie infinita di vicissitudini nonostante i continui solleciti da parte degli amministratori locali.
Lo scorso fine settimana il primo cittadino settempedano era tornato ad avere un colloquio anche con il commissario straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica del territori danneggiati dal sisma, il senatore Guido Castelli, al quale aveva chiesto ragione dell'ennesimo fermo del cantiere ricevendo rassicurazioni sulla ripresa delle opere.
Nella sua visita il Prefetto ha prima visionato l'Aula Magna, inaugurata a giugno del 2021, e poi ha voluto prendere personalmente visione dello stato del cantiere delle nuove strutture che dovrebbero prendere il posto del vecchio edificio abbattuto subito dopo le scosse di terremoto del 2016. Il rappresentante dello Stato sul territorio ha incontrato anche la ditta che sta eseguendo le opere e i tecnici della Provincia, ente proprietario dell’Itts “Divini” che è una scuola secondaria di secondo grado.
Sarà inaugurato mercoledì 22 novembre il Centro ZeroSei, primo dei due lotti dell'ABF Hub Educativo 0-11 di Sforzacosta, il progetto ideato e promosso dalla Andrea Bocelli Foundation in collaborazione con il Comune di Macerata. Sarà presentata alla comunità la costruzione della nuova struttura che ospiterà asilo nido e scuola dell’infanzia: si tratta del primo step (lotto A) dell'intervento di ricostruzione e riqualificazione urbana volto a realizzare un vero e proprio centro di incontro creativo e culturale per l'intera comunità.
"L'ABF ha riservato e sta riservando un'attenzione straordinaria al cratere 2016. Tra le nostre comunità e il sodalizio che porta il nome del Maestro di Lajatico si è creata un'autentica amicizia che ha tratto alimento da quella propensione all'innovazione sociale che ispira le opere progettate e/o finanziate dalla Fondazione. L'intervento di Sforzacosta costituisce un esempio limpido di tutto ciò. Una nuova scuola riservata ai piccoli di età, frutto di scelte pedagogiche che precedono quelle architettoniche; un ambiente concepito per favorire le relazioni e valorizzare la bellezza unitamente alla funzionalità degli ambienti", ha affermato il commissario straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli.
"Gli interventi che ABF ha donato al cratere sono la dimostrazione plastica che è possibile ricostruire innovando o, se si preferisce, innovare ricostruendo - ha aggiunto il commissario -. Archiviamo il "dov'era, com'era" per aprirci al "quello che sarà". Se è vero che nel tempo necessario a rigenerare il nostro patrimonio edilizio abbiamo l'obbligo di garantire la vitalità sociale ed economica dei territori colpiti, contrastando al contempo la crisi demografica attraverso servizi capaci di sostenere al meglio la crescita e l'educazione dei nostri figli e la genitorialità, possiamo senz'altro dire che l'azione condotta da ABF con il "caso" Sforzacosta va esattamente in questo senso".
L'ABF Hub Educativo 0-11 è sviluppato su più dimensioni: la nuova scuola dell’infanzia, che avrà spazi dedicati e una sezione per il nido; la scuola primaria già esistente, le cui aule verranno ripensate e in cui saranno creati dei laboratori di musica, arte e tecnologia - propri dei progetti educativi Abf - aperti sia alla didattica sia all'utenza esterna; il giardino e gli spazi all’aperto che, oltre a ospitare le attività scolastiche, faranno da trait d’union tra l'Hub e l’esterno.
"Siamo emozionati al pensiero di poter consegnare, ancora una volta, un edificio scolastico nei tempi che ci eravamo prefissati: una scuola bella esteticamente, dotata di spazi attentamente studiati e soprattutto rispettosa degli standard ambientali ed energetici - ha detto Laura Biancalani, Direttore Generale ABF - Con l’inaugurazione non si esaurisce il lavoro che ABF fa con persone e comunità che sceglie di abbracciare ma da qui parte un nuovo percorso insieme, in cui la Fondazione si occupa non solo del 'contenitore' ma anche del contenuto. Attraverso il costante supporto e affiancamento, la Andrea Bocelli Foundation continua ad essere presente all’interno delle strutture che dona portando avanti progetti educativi innovativi negli ambiti di musica, arte e digitale, complementari alle normali attività curriculari".
La progettazione degli spazi è stata oggetto di un concorso di idee a chiamata indetto dalla Fondazione Bocelli nel secondo semestre del 2022 e aperto agli studi di architettura con talenti under 35. Il vincitore, lo studio BDRBureau di Torino, ha lavorato in sinergia con il team multidisciplinare ABF per la realizzazione della nuova struttura.
È in programma per giovedì 26 ottobre, alle ore 10:00, ad Ascoli Piceno presso la sede di Sant'Angelo Magno della Scuola di Architettura e Design SAAD dell'Università di Camerino, il seminario scientifico dal titolo "Assessment Recognition And Evaluation Of The “Minimum Urban Units”. L'iniziativa si svolge nell'ambito del Progetto di ricerca “Ecosistemi dell’Innovazione Marche-Umbria-Abruzzo - Vitality Innovation, digitalization and sustainability for the diffused economy in Central Italy”.
L'obiettivo del progetto è individuare soluzioni innovative per aumentare la qualità degli ambienti di vita e lavoro dei territori del centro Italia, attraverso una migliore copertura dei servizi e un incremento dell'efficienza, sicurezza e sostenibilità dei sistemi produttivi, delle amministrazioni pubbliche e delle condizioni di vita e di lavoro.
Il seminario si inserisce nelle attività del WP1, che ha la finalità di approfondire questioni legate alla sostenibilità degli ambienti di vita e al benessere personale, in una prospettiva di adattamento ai cambiamenti climatici, con attività di ricerca che riguardano l'innovazione e la sicurezza degli ambienti di vita nell'era della transizione digitale.
Specificatamente, nella giornata del 26 ottobre, verranno descritte e discusse le metodologie utilizzate per l'individuazione di Unità Minime Urbane, utili a studiare il "comportamento" delle città rispetto ai cambiamenti climatici e le possibili soluzioni innovative per incrementare la capacità di adattamento degli ambienti urbani interni ed esterni, il comfort climatico e, più in generale, la qualità e sicurezza degli ambienti di vita.
In occasione della “Giornata della lotta alla contraffazione per gli studenti", nel cineteatro Italia di San Severino Marche, si è tenuto un momento d’incontro con un centinaio di studenti delle classi terze e quarte del locale Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini”, finalizzato ad elevare il livello di conoscenza del fenomeno della contraffazione e a renderli consapevoli dei rischi a cui vengono esposti.
Ha aperto la giornata il prefetto, Flavio Ferdani, che ha rimarcato “il ruolo che le Istituzioni scolastiche possono svolgere anch'esse attraverso una costante attività di comunicazione e di sensibilizzazione ai principi della legalità, perché i prodotti contraffatti o non sicuri non rispettano le normative comunitarie e nazionali vigenti, perché il commercio dei prodotti contraffatti è un moltiplicatore di illegalità”.
“È fondamentale integrare quella che è la dimensione etica con quella della legalità – ha continuato Ferdani - perché la contraffazione come ogni altra attività illegale è contrastata grazie alla repressione penale da parte delle forze dell'ordine, della magistratura, ma richiede anche il convinto coinvolgimento etico-culturale e di responsabilità sociale di ciascuno, a cominciare dal mondo della scuola, per affermare il primato della legalità nella società.
Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Ferdinando Falco, ha quindi sottolineato come il commercio di prodotti contraffatti sia un moltiplicatore di illegalità: “crea pericolo per la salute dei consumatori, poiché i materiali utilizzati non rispettano gli standard di sicurezza, provoca un danno sociale, in quanto sfrutta soggetti deboli, il lavoro minorile e produce lavoro nero”.
“Arreca, inoltre, un danno all'Erario - ha spiegato - perché avviene in totale evasione fiscale e contributiva, genera un danno al mercato, in quanto fa concorrenza sleale agli imprenditori onesti che investono in ricerca, sviluppo e innovazione e contribuisce ad arricchire le organizzazioni criminali, che ruotano spesso i loro interessi intorno alla produzione e vendita di tali merci, reinvestendo i proventi in altre attività illecite”.
Poi, unitamente al comandante del Gruppo di Macerata, Giuseppe Perrone, il comandante ha illustrato i compiti delle Fiamme Gialle nella tutela del mercato dei beni e servizi, dove occupa un ruolo di primo piano il contrasto alla contraffazione dei marchi e brevetti, all’immissione in commercio di prodotti non sicuri e alla falsa indicazione dell’origine e della provenienza delle merci, quindi a difesa del made in Italy e a tutela dei distretti industriali.
Un capitolo è stato dedicato anche ai fenomeni della pirateria audio-visiva, che avviene attraverso la duplicazione non autorizzata di cd o dvd, senza il consenso del titolare dei diritti, e del download illegale di musica e/o film attraverso internet, reati che causano, anch’essi, grossi danni ai produttori cinematografici e musicali, i quali investono grandi capitali per lanciare nuovi talenti.
Nel corso dell’incontro gli esperti delle Fiamme Gialle hanno altresì spiegato ai ragazzi come individuare un prodotto contraffatto, facendo “toccare con mano” alcuni articoli, e come tutelarsi negli acquisti in internet per non incorrere nella rete dei falsari.
Il colonnello Falco, nel ringraziare per l’ospitalità l’amministrazione comunale di San Severino Marche, nella persona del sindaco, Rosa Piermattei, e l’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini”, nella persona del dirigente scolastico, Sandro Luciani, si è rivolto ancora agli studenti ribadendo “quanto sia stato importante incontrarli oggi, in occasione della giornata contro la contraffazione, proprio per favorire tra i giovani la diffusione di una maggiore consapevolezza che essa rappresenta una seria minaccia per i cittadini e le imprese”.
Infine, ha richiamato il progetto “Educazione alla legalità”, che la guardia di finanza ha da anni promosso con il Ministero dell’Istruzione e del Merito: una grande campagna volta a promuovere la cultura della legalità in tutti i giovani cittadini che oggi frequentano le scuole, ma che si apprestano nell’arco di qualche anno a diventare i veri protagonisti della vita del nostro Paese. È fondamentale diffondere tale cultura che rappresenta certamente uno dei principali canali attraverso cui prevenire e contrastare questo fenomeno.
Assegnato nei giorni scorsi a Reggio Calabria a Roberto Mancini, docente di filosofia teoretica e direttore del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata, il premio Anassilaos Megale Hellas 2023 "per aver sempre interpellato la Verità attraverso la filosofia, allo scopo di orientare la vita nel senso del rinnovamento della società".
Per l'occasione il docente ha tenuto una lectio sul tema "L'Amore Politico. Sulle strade della nonviolenza". L'incontro è stato moderato da Vincenzo Musolino, responsabile del Centro Studi “Aldo Capitini” dell’Associazione Anassilaos.
Roberto Mancini dal 2019 è direttore della Scuola di Economia Trasformativa dell’Università per la Pace delle Marche. Nel novembre 2009 ha ricevuto il premio “Zamenhof - Voci della pace” dall’Associazione Italiana per l’Esperanto e dalla Regione Marche. Nel 2020 è stato tra i fondatori del movimento "Dipende da Noi", sorto con la volontà di dare un contributo per rinnovare la politica, per creare un canale tra la parte più impegnata della società civile e le istituzioni regionali, per dare voce ai gruppi, alle associazioni di volontariato e ai singoli presenti in tutto il territorio delle Marche.
Agli inizi degli anni 2000 cresce in lui l’interesse per i temi riferiti alla critica del modello imperante della globalizzazione, su scala mondiale, fino ad incontrare i percorsi filosofici di Gandhi, di Aldo Capitini e di Emmanuel Levinas.
L’ipotesi di Mancini è che l’amore interpersonale, la vicenda della nonviolenza possa valere per l’essere umano come una parabola, come un racconto che ci riguarda tutti direttamente. Attraverso María Zambrano, Mancini giunge alla persuasione che ogni essere umano è al mondo per completare la propria nascita di persona originale, unica, infinitamente preziosa e per partecipare alla gestazione di una società umanizzata.
Per la prima volta dopo la pandemia ritorna in presenza il Career day dell’Università di Macerata con il patrocinio del Comune: giovedì 26 ottobre la Biblioteca Giuridica del Dipartimento di Giurisprudenza è pronta ad accogliere laureati e laureandi che vogliono entrare nel mondo del lavoro. È possibile consultare il programma completo e registrarsi all’evento online su www.unimc.it/careerday.
Un appuntamento che oramai è divenuto una consuetudine dell’Ateneo maceratese, grazie anche alla collaborazione delle Associazioni di categoria – Confartigianato imprese, Confindustria e Cna Macerata – e al supporto di Regione Marche, dei Centri per l’impiego, Istao, Eures, Anpal, Europe Direct e Dipartimento per la Funzione pubblica.
Più di 40 aziende saranno presenti per conoscere e farsi conoscere dalle studentesse e dagli studenti dell’Università di Macerata, che potranno così entrare in contatto con i responsabili delle risorse umane e raccogliere informazioni sulle opportunità di lavoro, come tirocini, apprendistato o contratti di lavoro.
Grazie a questa iniziativa, alla quale si può partecipare gratuitamente previa registrazione, gli studenti avranno la possibilità di trovare il proprio tempo e il proprio spazio nel mondo del lavoro. Durante la giornata, sarà previsto anche un spazio informale, il Career Cafè, dove poter dialogare con i referenti aziendali per ricevimenti suggerimenti e spunti.
Il Career Day, che da sempre offre un ottima occasione per fare rete, sarà aperto dai saluti del rettore John McCourt ai quali seguiranno una tavola rotonda coordinata da Laura Marchegiani, delegata al Placement, orientamento alla carriera spinoff e brevetti, e da Gigliola Paviotti, referente per il Lifelong learning, formazione e impresa. Successivamente dalle 10:30 i partecipanti potranno effettuare i colloqui con le aziende presenti, fino alle 14.
Attivo anche all’Università di Macerata uno dei 74 centri di facilitazione marchigiani previsti dal progetto “Bussola Digitale: OrientiAMO LE MARCHE verso nuove competenze digitali”: un percorso di educazione ai servizi informatici promosso dalla Regione Marche- Servizio Informatica e dal Dipartimento Transizione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finanziato per 3,2 milioni di euro con i fondi del PNRR.
L’obiettivo è formare 60 mila marchigiani in tre anni, attraverso punti di riferimento “fisici” sul territorio, con lo scopo di migliorare l’accesso dei cittadini ai servizi online. Il progetto è stato presentato oggi dal rettore John McCourt, dalla prorettrice e direttrice del Laboratorio TincTec Catia Giaconi e dal delegato ai sistemi informativi Stefano Pigliapoco, entrambi referenti per l’Ateneo, dall’assessore regionale alla digitalizzazione Andrea Maria Antonini e la dirigente dei sistemi informativi e telematici della Regione Serena Carota.
“Le tecnologie vanno veloci lasciando spesso in difficoltà alcune persone – ha sottolineato il rettore McCourt -. L'accesso al digitale deve essere aperto a tutti senza distinzione alcuna. Il mondo digitale va conosciuto, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche etico, per poter avere pieno accesso alla cittadinanza digitale”.
Il punto di facilitazione digitale dell’Università è ospitato dal Centro TincTec del Polo "Luigi Bertelli", piazzale Bertelli 1. Ogni giovedì, dalle 8 alle 16, sarà disponibile un “facilitatore digitale” per supportare cittadini e studenti nelle attività legate all’accesso e all’utilizzo dei servizi pubblici disponibili online come Spid, Cie, Inad e domicilio digitale, e-government, servizi sanitari, servizi scolastici e formativi, servizi fiscali e tributari.
“Centri come questi – ha spiegato l’assessore Antonini - offrono l’opportunità di accedere alle competenze digitali a gran parte della popolazione che è fuori da queste dinamiche. La digitalizzazione interessa oggi una gran quantità di persone e aziende ed è fondamentale che si possa sviluppare all’interno di una Università come quella di Macerata, luogo per antonomasia deputato alla formazione e all’educazione, che può a sua volta formare ulteriori nuovi facilitatori”.
La peculiarità del centro dell’Ateneo maceratese sarà il pubblico di riferimento, collegato al mondo dell’istruzione: non solo studenti universitari, ma anche insegnanti, educatori, pedagogisti e alunni delle scuole secondarie. Sarà, infatti, sfruttata la fitta rete di relazioni acquisita da UniMc grazie alla consolidata tradizione nel campo della formazione degli insegnanti. E’ già partito un corso per gli oltre 250 insegnanti che stanno specializzando per il sostegno.
L’obiettivo è quello di completare la preparazione di studenti e insegnanti con le conoscenze e le abilità necessarie per operare con professionalità e consapevolezza nella società contemporanea caratterizzata da un elevato grado di digitalizzazione in ogni settore.
Saranno proposti corsi e pillole formative sulla cittadinanza digitale, per far conoscere ai partecipanti le iniziative dell’Europa e dell’Italia verso la digitalizzazione dei documenti e l’erogazione di servizi pubblici on-line ed evidenziare i diritti che il Codice di Amministrazione digitale riconosce a cittadini e imprese riguardo all’utilizzo delle tecnologie informatiche nei rapporti con le pubbliche amministrazioni; sull’identità digitale, per presentare le soluzioni per l’identificazione informatica degli utenti, condizione minima necessaria per l’accesso in rete ai servizi delle pubbliche amministrazioni a livello europeo, anche con esempi pratici, come il sistema Spid; e, ancora, sul domicilio digitale, le firme elettroniche, la cybersecurity, il fascicolo sanitario elettronico e il fascicolo pensionistico on-line, ma anche sui servizi online che l’Ateneo stesso offre per la gestione della carriera accademica. Saranno previste analoghe azioni anche all’interno degli istituti scolastici, supportando le scuole del territorio per aiutare gli studenti ad essere cittadini digitali e a sapersi muovere in una società sempre più digitale.
Nei giorni scorsi una delegazione di alto livello dell'Accademia cinese delle Scienze sociali (Cass) ha visitato il China Center dell'università di Macerata per consolidare accordi e definire nuovi percorsi di collaborazione scientifica.
All'incontro hanno partecipato la direttrice Francesca Spigarelli, del componente del direttivo Andrea Caligiuri, promotore della collaborazione, oltre che dello staff di ricercatori del Centro. Cass è un istituto di ricerca statale cinese, think tank di reputazione mondiale, focalizzato sulle scienze sociali e sulla filosofia. E’ stato fondato nel maggio 1977 ed è attualmente composto da 31 istituti di ricerca e 45 centri, in cui operano oltre 4.200 accademici.
La visita, guidata dalla professoressa Lijing Kun e composta da cinque membri dell'Istituto di Studi Europei dell'Accademia, ha rappresentato un importante momento di dialogo e scambio. I principali temi di discussione hanno riguardato l'integrazione europea e le prospettive future della collaborazione tra Europa e Cina, in ottima multidisciplinare.
Yanhong Sun, vice capo della divisione di studi europei dell’Istituto, aveva precedentemente visitato il China Center per esplorare le possibilità di cooperazione, incluso il contributo dei ricercatori afferenti al centro alla pubblicazione annualel "Blue Book of Italy". Il dialogo sulla cooperazione scientifica proseguirà con la visita a novembre di Ye Bin, capo della divisione diritto europeo dell’Istituto.
Il China Center, impegnato nel promuovere la collaborazione scientifica e un dialogo indipendente tra Italia e Cina, ha facilitato la firma di un protocollo di intesa con la Henan University, una cui delegazione visiterà l'Università di Macerata nei prossimi mesi.
Proprio quest’anno il Centro ha celebrato i 10 anni dalla fondazione, con eventi sia di disseminazione scientifica nazionali e internazionali, sia di incontro e confronto con le imprese e gli attori del territorio, oltre che attraverso la partecipazione a forum prestigiosi ed eventi di media nazionali, confermandosi come importante punto di riferimento per la promozione della cooperazione internazionale e della comprensione reciproca tra Italia e Cina, in modo indipendente e neutrale. Per ulteriori informazioni: chinacenter@unimc.it
L’Università di Camerino è un’istituzione plurisecolare, fondata nel 1336. Nel corso della sua storia centenaria ha dovuto superare ostacoli di ogni tipo, tra cui i due importanti terremoti che hanno colpito la città nel 1997 e nel 2016. Dopo il primo terremoto, UNICAM ha deciso di scommettere sulla qualità dell’offerta formativa, considerata il principale strumento di riscatto dalle difficoltà subite. Ha quindi intrapreso un lungo e impegnativo percorso di costruzione di un “Sistema di gestione per la qualità” secondo le norme internazionali ISO 9001 ed è stata la prima università italiana a farlo.
Nel 2003 ha ottenuto la certificazione ufficiale da parte di un organismo francese, che l’ha poi periodicamente rinnovata fino a quest’anno. Questa scelta ha permesso ad UNICAM di distinguersi tra le università italiane e di anticipare le norme statali, che hanno introdotto l’assicurazione della qualità nell’alta formazione solo nel 2010.
UNICAM non si è fermata nemmeno dopo il secondo terremoto, quello dell’ottobre 2016, che ha causato danni ancora più ingenti. L’università è stata in grado di riprendere le attività didattiche in tempi record, grazie al supporto delle istituzioni e della comunità locale. Oggi UNICAM è un ateneo moderno e dinamico, che offre ai suoi studenti un’offerta formativa di alta qualità. Impegnato anche a promuovere la mobilità internazionale e la cooperazione con altre istituzioni dell’istruzione superiore.
E ora attende con fiducia la visita della Commissione di Esperti della Valutazione. Su mandato dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, essi verificheranno nei prossimi giorni se il sistema di assicurazione qualità dell’Ateneo è applicato concretamente.
L’impegno di UNICAM per la qualità ha dimostrato che è possibile emergere dalle difficoltà e costruire un futuro migliore, basato sulla cultura e sulla conoscenza
È stato presentato stamattina all'Università di Camerino il rapporto tematico 2023 "I laureati e la sostenibilità ambientale" realizzato da AlmaLaurea. L’evento è stato aperto dai saluti istituzionali del rettore dell'Università di Camerino Claudio Pettinari, del presidente Crui facente funzioni Francesco Bonini e, in collegamento, del presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi.
La direttrice AlmaLaurea Marina Timoteo ha poi presentato il rapporto. Sono poi seguiti gli interventi del presidente Anvur Antonio Felice Uricchio e della presidente Rus Patrizia Lombardi. Le conclusioni della presentazione del Rapporto tematico sono state affidate a Marcella Gargano, direttrice generale delle istituzioni della formazione superiore (Mur).
L'elaborazione dei dati è frutto delle risposte fornite da quasi 222mila laureati, pari al 78.9% del complesso dei laureati del 2022. Il questionario tematico, sviluppato in 12 domande, ha permesso di raccogliere alcune informazioni interessanti sugli argomenti legati alla sostenibilità ambientale.
Dal rapporto Almalaurea emerge che a Camerino i laureati affrontano, più frequentemente rispetto alla media nazionale, tematiche legate alla sostenibilità ambientale: 67% rispetto al 61,5% rilevato per il complesso dei laureati. Al termine del convegno, Unicam ha ospitato l'Assemblea della Crui-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
"Nell'era della transizione ecologica - ha affermato Marina Timoteo, direttrice del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea – AlmaLaurea ha voluto indagare la presenza del tema della sostenibilità ambientale all’interno dei corsi di studio universitari. I risultati evidenziano che i primi passi per costruire un'educazione alla sostenibilità ambientale all’interno dei corsi di laurea sono stati mossi. Emerge altresì l'urgenza di imprimere un'accelerata al processo e di ampliare il lavoro svolto finora, come segnalano gli stessi laureati che, nell’indagine di AlmaLaurea, manifestano l’esigenza di un approfondimento ulteriore delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale nel percorso di studi".
"È con grande piacere e grande onore - ha affermato Claudio Pettinari, rettore dell'Università di Camerino - che Unicam ospita per il secondo anno consecutivo un convegno AlmaLaurea. Da tempo Unicam, sia con l’adozione del piano sostenibilità per le sue strutture e per le sue attività, sia con azioni di efficientamento energetico, sta riducendo consumi progettando in ottica di basso impatto ambientale, proprio con l’obiettivo di un’adesione convinta e concreta ai goal dell’Agenda Onu 2030. Tematiche come sostenibilità, economia circolare, coesione sociale, riuso e riciclo dei materiali, efficientamento energetico, sviluppo di nuovi e innovativi materiali permeano non solo le attività di ricerca delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori, ma caratterizzano anche l'offerta formativa che l'ateneo eroga con corsi di laurea specifici".
"Il Mur utilizzerà con attenzione - ha sottolineato Marcella Gargano, direttrice generale delle istituzioni della formazione superiore (Mur) – i preziosi dati che emergono dal Rapporto AlmaLaurea 2023 'I laureati e la sostenibilità ambientale'. L’esigenza di un approfondimento ulteriore delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale nel percorso di studi può trovare già una immediata risposta nell’impulso dato dal Piano Lauree Scientifiche che ha l'obiettivo di avvicinare le studentesse e gli studenti alle discipline scientifiche promuovendo azioni di orientamento nelle scuole, attività di tutorato e incentivando esperienze laboratoriali e pratiche".
Dall’approfondimento tematico risulta in primis che oltre il 60% dei laureati ha affrontato nel corso di laurea almeno una delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale indagate dal questionario. Le risposte, inoltre, hanno permesso di evidenziare forti differenze in funzione del percorso disciplinare intrapreso: dichiarano di averle affrontate più spesso i laureati Stem (67,4%) e quelli dell’area economica, giuridica e sociale (67,0%); più distanti i laureati dell’area artistica, letteraria ed educazione (56,8%) e quelli dell’area sanitaria e agro-veterinaria (48,9%).
Un'altra differenza degna di nota riguarda il genere: a tale proposito, infatti, emerge come gli uomini affrontino più frequentemente delle donne tali tematiche (65,4% contro il 58,9% delle donne). L’unica eccezione è rappresentata dall'area Stem, percorso tipicamente maschile ma in cui le donne tendono, più frequentemente rispetto agli uomini, a intraprendere l’approfondimento delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale (il differenziale è di 2,3 punti percentuali).
Il report evidenzia che, tra coloro che hanno affrontato almeno una tematica legata alla sostenibilità ambientale, quasi il 60% l’ha fatto nell’ambito degli insegnamenti obbligatori, con quote superiori tra i laureati dell’area Stem. Inoltre, il 40% dei laureati ha scelto di approfondire tali tematiche negli insegnamenti opzionali, il 15,4% durante la tesi, il 10,2% durante il tirocinio curriculare e il 3,5% durante l’esperienza di studio all’estero. Infine, il 25,9% dichiara di averle trattate al di fuori del corso di studi.
La motivazione più importante per l’interesse verso i temi legati alla sostenibilità ambientale è il desiderio di migliorare il benessere della società e delle future generazioni; in particolare, sono le donne a evidenziare maggiormente tale desiderio. Per gli uomini, invece, sono più rilevanti le motivazioni legate all’interesse per le materie di studio e alle possibilità lavorative offerte nel campo della sostenibilità ambientale.
In generale, l’interesse verso le tematiche legate alla sostenibilità contribuisce a fotografare anche il profilo dei laureati: il Rapporto, infatti, fa emergere come l’aver affrontato tali tematiche si associ a una più marcata proiezione verso il mercato del lavoro e verso l’estero.
Un altro fattore comune tra i laureati che dichiarano di aver trattato almeno una tematica legata alla sostenibilità ambientale è l’aver avuto più esperienze di lavoro nel corso degli studi; inoltre, hanno preparato più frequentemente parte della tesi all’estero e, in generale, hanno idee chiare sul tipo di lavoro che intendono cercare dopo il conseguimento del titolo, evidenziando una maggiore disponibilità a spostarsi per ragioni di lavoro.
È interessante notare anche come tale tipologia di laureato dia più importanza, nella ricerca del lavoro, alle opportunità di contatti con l'estero, alla possibilità di carriera, al coinvolgimento e partecipazione all’attività lavorativa e ai processi decisionali, mentre la coerenza con gli studi è meno ricercata.
A proposito, poi, del profilo di chi nel proprio percorso di studi ha affrontato tali tematiche in ambiti diversi da quelli obbligatori, si nota che sono più rappresentati i laureati di secondo livello e che sono più presenti coloro che provengono dall’area economica, giuridica e sociale, mentre nelle altre aree (Stem; artistica, letteraria ed educazione; sanitaria e agro-veterinaria) vi è tendenzialmente una minore partecipazione.
Tra i laureati Stem, emerge come le donne abbiano approfondito più degli uomini tematiche legate ai cambiamenti climatici e cura degli ecosistemi. Anche se si tratta di argomenti meno diffusi all’interno dell’area Stem, le donne hanno trattato più degli uomini tematiche come l’educazione alla sostenibilità ambientale, l’agricoltura e l’alimentazione sostenibile.
Inoltre, chi ha scelto di approfondire volontariamente tali tematiche è più propenso a cercare lavoro all'estero e ha avuto maggiori esperienze lavorative durante gli studi, seppur non sempre coerenti con il proprio percorso universitario.
A proposito del grado di soddisfazione per le tematiche affrontate, sia in percorsi obbligatori sia per scelta opzionale, i laureati ritengono insufficiente il livello di approfondimento delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale; in particolare sono le donne a mostrare maggiore insoddisfazione. In generale, poi, accade che chi non è stato soddisfatto del livello di approfondimento delle tematiche sceglierebbe più frequentemente, se potesse tornare indietro, un percorso universitario differente.
Inoltre, è rilevante osservare che, tra i laureati, più della metà ritiene che la conoscenza delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale avrà un impatto positivo sulla soddisfazione per l’attività lavorativa svolta.
Il commissario straordinario alla riparazione e alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli oggi pomeriggio a Roma, presso la sede della struttura commissariale di Palazzo Wedekind, ha incontrato i rettori delle università capofila dei progetti per la realizzazione di quattro Centri di ricerca e alta formazione che sorgeranno nell'Appennino centrale.
Un intervento reso possibile attraverso il finanziamento di 62 milioni di euro previsto dal Piano nazionale complementare al Pnrr per i territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016. Al confronto, in presenza o da remoto, oltre al Commissario Guido Castelli hanno partecipato il rettore dell’Università di Camerino Graziano Leoni, il rettore dell’Università di Perugia Oliviero Maurizio, il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola e il professore dell’Università della Tuscia Alessandro Ruggieri, delegato dell’ateneo per il Pnc.
"È stata un’utile occasione di confronto per fare il punto rispetto alla realizzazione di quattro realtà che, negli auspici cambieranno profondamente il volto dell’Italia centrale – ha dichiarato il commissario al sisma 2016 Guido Castelli -. Territori diventati nei decenni periferici, infatti, torneranno ad avere un ruolo di rilievo nel campo dello studio e della ricerca diventando punti di riferimento nell’innovazione, attrattivi anche verso un indotto privato che potrà svilupparsi intorno ad essi con conseguenti ricadute occupazionali".
"Nel corso del confronto abbiamo potuto riscontrare come la Sub-Misura oggetto del finanziamento (inserita all’interno delle linee della Macromisura B dedicate al rilancio del territorio) stia rispettando i tempi di sviluppo previsti dal Pnc - ha concluso Castelli -. I lavori, dunque, procedono secondo quanto stabilito dalla deadline. Quello dei quattro Centri di ricerca è un progetto dalle radici saldamente accademiche, ma che rientra compiutamente anche all’interno di quel processo di riparazione socioeconomica che stiamo affiancando alla ricostruzione dell’Appennino centrale".
I centri di ricerca sono localizzati uno per ciascuna delle quattro regioni del Centro Italia coinvolti dal sisma 2009 e 2016. A Teramo, in Abruzzo, nascerà il Centro Europeo Agri-BioServ, dedicato all’agroalimentare e al settore sanitario e biomedicale. A Rieti, nel Lazio, sorgerà invece il Centro di ricerca sull’economia circolare e sulla salute. Il Centro di Ricerca di Camerino, nelle Marche, sarà la casa del Centro per la ricerca sulle scienze e tecniche della ricostruzione fisica, economica e sociale mentre a Spoleto, in Umbria, sarà realizzato il Centro di ricerca per la digitalizzazione, conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale e ambientale.
Il progetto dei Centri di Ricerca vede protagoniste tutte le università ed i maggiori centri di ricerca pubblici di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Gli atenei hanno individuato in sinergia i percorsi da intraprendere in settori collegati sia al processo di ricostruzione, sia a linee di sviluppo sostenibili per l’Appennino centrale.
Il bando di gara per assegnare i servizi educativi delle strutture comunali di Tolentino è stato vinto dalla Cooperativa Sociale Cooss Marche Onlus, società cooperativa di Ancona. L'assegnazione dei servizi resta in vigore per i prossimi 2 anni, con opzione di rinnovo per altri due.
"La Cooss Marche è già presente nei nostri nidi da alcuni anni, questo ci garantisce un adeguato passaggio di consegne senza nessuno stravolgimento o sconvolgimento per le bambine e i bambini. Oltre a quanto già stavano facendo ora avranno il nuovo compito di gestione interna dei nidi sempre sotto il controllo attento del Comune e dei comitati di gestione. Siamo felici - afferma l'assessore Elena Lucaroni - che una cooperativa già presente da tempo, inserita dalla precedente amministrazione, che conosce la nostra realtà abbia vinto il bando".
"La cosa maggiormente importante è che, come ribadito più volte, con questo passaggio si regolarizza una situazione ibrida che ingessava anche la normale amministrazione delle attività educative, essendo impossibile mescolare il personale, e che aveva creato in passato alcune criticità di gestione. Tutto questo ci rassicura sul corretto e proficuo svolgimento delle attività e soprattutto che il passaggio di consegne sarà sicuramente sereno e ordinato", precisa Lucaroni.
La nuova gestione avrà inizio il prossimo gennaio con la ripresa delle attività scolastiche dalla pausa invernale. "Ci teniamo a precisare che i dipendenti comunali sono e rimarranno tali, nessuno perderà i suoi diritti, l’unica differenza sarà data da chi organizza il servizio. Oltre a tutto questo informiamo i cittadini che il Comitato di Gestione degli Asili Nido verrà convocato a breve dato che come ogni anno deve essere rinnovato. Le assemblee dei due nidi (N. Green e Il Cucciolo) si riuniranno per eleggere i propri rappresentanti che si andranno ad aggiungere a quelli già nominati dal Consiglio Comunale un anno fa. Il contributo dei comitati congiuntamente al lavoro dell’Amministrazione permetterà, ne siamo certi, il mantenimento di standard sempre elevati", conclude l'assessore Lucaroni.
L’ I.i.s. "Giuseppe Garibaldi" di Macerata prosegue la sua felice collaborazione con il Festival Overtime. Gli studenti, come ogni anno, sono stati chiamati a partecipare al contest di cucina Studenti ai fornelli, dal titolo Mangiare con gli occhi in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e Alberto Monachesi di Tipicità.
Il tema della passione che li ha ispirati nella gara di preparazione dei piatti, li ha stimolati ad acquistare ingredienti adatti per ricette creative e colorate, preparate sotto lo sguardo vigile e attento dello chef stellato Pierpaolo Ferracuti del ristorante Retroscena di Porto San Giorgio. La votazione per il miglior piatto è proseguita online sull’account Instagram di Overtime Festival e la premiazione è avvenuta nella giornata di chiusura della manifestazione.
Alle classi dell'Istituto Agrario sono andati ben 9 premi, così suddivisi: premio Attinenza con il territorio – Il duetto particolare – alla 5B; premio Miglior piatto – Il quartetto – alla 4B; premio Gusto – La Nina, la Pinta e la Santa Maria – alla 4C/E; premio Materiale di scarto – I tre frichi – ancora alla 4B; i primi tre posti del Premio Social rispettivamente alla 4C/E, 3B e 5C/E; premio Rapidità – I Masterminds – alla 3F e Premio Simpatia – La mora e la bionda – alla 5D.
Nel corso del Festival, la scuola maceratese ha anche ospitato nell’aula magna con le classi quinte gli atleti paralimpici Luigi Casadei, Sabri Bedzeti, Andrea Olivieri con l'allenatore Roberto Ceriscioli che hanno portato le loro storie di vita e di riscatto sul tema Il cambiamento comincia con lo sport, mentre nella giornata di sabato una delegazione di studenti delle classi terze e quarte degli indirizzi tecnici e del professionale ha assistito alla proiezione e premiazione dei video promozionali di candidatura a Città Europee dello Sport.
Il 16 ottobre ricorre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, e si è scelto proprio questo giorno per inaugurare il nuovo sportello nutrizione all'Ipsia "Corridoni" di Corridonia, a cura della dottoressa Elisa Pelati, dietista e nutrizionista, collaboratrice dell’associazione Help S.o.s. Salute e Famiglia Odv di San Severino Marche.
Il tema centrale è stato l'acqua, con il suo importante ruolo per il nostro corpo e con spunti pratici anche per ridurre lo spreco. A seguire la presentazione dello sportello, ovvero uno spazio riservato tutelato dal segreto professionale, in cui la dottoressa si metterà a disposizione dei ragazzi che sentono il bisogno di confrontarsi su tutto ciò che riguarda l’alimentazione e lo stile di vita sano: l’obiettivo principale è promuovere il benessere.
Durante gli incontri con i ragazzi, inoltre, sono emersi spunti interessanti, sono state tante le domande e tanti i temi trattati: dall’alimentazione sostenibile, come il ruolo dei cibi vegetali nella lotta al cambiamento climatico, ai modelli alimentari riconosciuti a livello scientifico, come ad esempio la dieta mediterranea, l’alimentazione vegetariana e vegana e le loro differenze con il modello onnivoro, allo sfatare i falsi miti sull’alimentazione, come la pasta a cena o la frutta dopo i pasti. E non poteva mancare una riflessione sui social, grande veicolo di informazioni anche sul mondo dell’alimentazione, a volte corrette ma molto spesso orientate alla vendita di prodotti "cibo spazzatura" promossi da influencer.
Lo sportello è inserito nel progetto “Spazio Giovani 2.0: insieme per crescere e progredire” dell'associazione capofila Help di San Severino Marche, finanziato dalla Regione Marche e dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, con il bando Interscambi del Ministero delle politiche giovanili, per avviare una serie di attività sul territorio (centri aggregativi, manifestazioni, mostre, laboratori, eventi sportivi e altro ancora) finalizzate a "interventi territoriali che siano in grado di dare risposte a livello di sistema territoriale, coinvolgendo, a vario titolo le tematiche dell’educazione, della formazione, del lavoro e dell’inclusione sociale".
Il progetto è frutto di una rete di associazioni, scuole e comuni: l’Equilibri di Corridonia, il Centro Culturale Andrej Tarkovskij e la Virgilio Puccitelli di San Severino, l'associazione giovanile Judo Samurai di Jesi-Chiaravalle, la Red Rete Educazione Digitale di Macerata, l'asd Essepiemme di Jesi, con le scuole Ipsia "Corridoni" di Corridonia, Ipsia “Don Pocognoni” di Matelica, Ipsoea “Varnelli di Cingoli, I.C. “Strampelli” di Castelraimondo e I.C. “Gigli” di Monteroberto, con la collaborazione dei Comuni ospitanti di San Severino Marche, Corridonia, Matelica, Gagliole, Cingoli, Jesi, Monteroberto e San Marcello. Una grande rete per un “viaggio” fra diverse realtà del territorio per far scoprire a ragazzi e ragazze anche l'importanza dei diritti umani, del rispetto reciproco, degli stili di vita sani, contrastando così i più rilevanti disagi giovanili.
“The Economist”, prestigioso settimanale d'informazione politico-economica in lingua inglese, ha pubblicato in questi giorni un bell’articolo interamente dedicato a Macerata e ai suoi rapporti amichevoli con la Cina germinati oltre 400 anni fa grazie all’opera di mediazione operata da padre Matteo Ricci. L’autore è John Hooper, che ha visitato la città a fine settembre su invito del rettore dell’Università di Macerata John McCourt per prendere parte al Macerata Humanitas Festival.
“È una dimostrazione – sottolinea il rettore – di come manifestazioni come quella promossa dal nostro Ateneo consentano di creare occasioni di visibilità a livello nazionale e internazionale per l’intera città e orientano l’attenzione su alcuni punti di forza del nostro ateneo”.
A colpire il noto giornalista britannico, inviato da tanti anni di “The Economist” per l’Italia e la città del Vaticano, e autore del libro “The Italians”, sono state le evidenti relazioni che ancora oggi intercorrono tra la piccola città collinare - “A corner of Italy that is forever China”, ossia “un angolo dell’Italia che è da sempre Cina” - e il gigante asiatico, nonostante l’attuale diffidenza dell’Occidente verso la terra del dragone.
Hooper descrive i legami, storici e attuali, a livello amministrativo, accademico e religioso, ricordando la figura del gesuita assurto a simbolo del dialogo tra Oriente e Occidente. Il giornalista, dopo averne intervistato il direttore Giorgio Trentin, evidenzia anche il ruolo dell’istituto Confucio dell’Ateneo, che è stato elevato dal governo cinese a modello come quello di Roma e che ogni anno propone approfondimenti culturali culminanti nella celebrazione del Capodanno Cinese. Hooper scrive, poi, dei legami tra il piccolo centro di appena 40 mila abitanti con Shanghai, una metropoli con 26 milioni di persone, e dei 300 studenti che frequentano l’Accademia di Belle arti. Racconta, infine, il ruolo della Diocesi maceratese, guidata dal vescovo Nazzareno Marconi, come ponte importante tra la Chiesa cattolica romana e i suoi esponenti in Cina.