“La sanità fermana ha bisogno di una guida di alto profilo”, lo sostiene il comitato spontaneo dei cittadini del fermano per la sanità, guidato da Bruno Nepi, che avanza alcune richieste poste all’attenzione del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro in relazione alla scelta del nuovo direttore generale dell’Area Vasta 4.
“Richiediamo un medico ospedaliero che sarà anche competente per integrare il nuovo ospedale con il vecchio visto che la maggiore risorsa per la sanità fermana attualmente e per il prossimo futuro è e sarà il nuovo ospedale di Fermo a Campiglione” – scrivono in una nota i componenti del comitato - .
“Un medico chirurgo di alto profilo professionale che sappia gestire l’organizzazione del blocco operatorio considerato che la tecnologia più importante, più costosa, che sarà inserita nel nuovo ospedale è sicuramente quella inerente al robot chirurgico.
Richiediamo una figura appartenente al nostro territorio che dovrà essere collegata alla politica loco-regionale, quindi dovrà avere indiscussa esperienza per sapere come muoversi anche politicamente".
“Una figura che abbia la capacità di fare sinergia, come l’esempio modello di marca fermana, per mettere in relazione all’ospedale provinciale con gli altri presidi ospedalieri di Montegiorgio, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio e Amandola".
“Richiediamo un professionista che abbia già ricoperto ruoli di rilievo all’interno dell’Ordine dei Medici, che sia stato responsabile di Commissioni Nazionali di Medici, di società scientifiche e che attesti una veduta globale sulle varie figure mediche poiché dovrà saper integrare la giusta connessione tra ospedale e territorio, coordinando altresì i medici di medicina generale”.
“Richiediamo che sia uno specialista anche di sanità pubblica, che abbia esperienza di qualità nell’assistenza sanitaria in modo oggettivo”.
“Desideriamo – continuano nella nota - che sia esperto anche di rapporti sindacali fra le diverse parti poiché dovrà mettere in relazione tutto il personale sanitario sapendo mediare".
“Richiediamo una figura che dovrà essere aperta ai confronti diretti e continui con i cittadini di cui noi rappresentiamo gli interessi prioritari ossia quelli inerenti la sanità.
“Una persona che oltre all’alta professionalità tecnico-scientifico-medico-ospedaliera aggiunga una spiccata sensibilità umana verso i cittadini ma soprattutto verso i pazienti, per cui deve possedere certificazioni reali e verificabili di attestati di stima, benemerenza e di Onlus costituite dagli stessi pazienti”.
“Siamo certi – concludono - che la politica, sensibilizzata dalle richieste dei cittadini che desiderano essere partecipi delle scelte che li coinvolgono e li coinvolgeranno per quello che hanno di più caro, ovverosia la loro e l’altrui salute, svolga la funzione principale per cui esiste: soddisfare i bisogni della cittadinanza che ha scelto i suoi rappresentanti in modo trasparente e democratico”.
“Se la figura scelta coincidesse anche con un politico – continuano - sarebbe comunque un bene, potrebbe cioè rivelarsi occasione di proficua collaborazione fra parti con diversi punti di vista”.
Il comitato propone, infine, il nome del primario chirurgo Gianbattista Catalini, come figura di alto profilo professionale che corrisponderebbe, in base al suo curriculum, alle richieste avanzate dai cittadini per il nuovo direttore dell'Area Vasta 4.
Via libera anche nelle Marche alla terapia CAR-T-cell per la cura specializzata del Linfoma non Hodgkin nel reparto di Ematologia della Clinica Universitaria dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
La buona notizia è stata presentata ieri in conferenza stampa dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, e la dirigente del servizio Salute, Lucia Di Furia, insieme ad Attilio Olivieri, primario di Ematologia Ospedali Riuniti, Guido Gini, specialista in Ematologia, Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti e Amalia Dusmet Farinelli, presidente Fondazione Lorenzo Farinelli.
La terapia CAR-T rappresenta la prima forma di terapia genica approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin. Agisce contro il cancro curandolo e aumentando le aspettative di vita. Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per ulteriori indicazioni terapeutiche. Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie (i linfociti T), che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio (“ingegnerizzate”) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia.
Un grande passo in avanti che vedrà sviluppi importanti in futuro: È l’alba di una nuova terapia che permette di aumentare le probabilità di guarigione di oltre il 50 per cento” hanno commentato Attilio Olivieri e Guido Gini.
"Alla clinica universitaria di Torrette, Ospedali Riuniti, al reparto di Ematologia, grazie all’interessamento della Regione Marche, ora tutto ciò è possibile”, ha sottolineato l’assessore Saltamartini. “Siamo una delle prime Regioni in Italia a curare con metodi innovativi questa patologia oncologica che fino a qualche anno fa si poteva curare solo negli Stati Uniti. Sono risultati fondamentali che si ottengono grazie alla cooperazione tra associazioni private, la ricerca scientifica universitaria e l’altissima caratura professionale dei nostri medici”. Per quanto riguarda il piano socio sanitario che partirà nei prossimi mesi, Saltamartini ha aggiunto: “è evidente che essendo le neoplasie la prima causa di morte dei cittadini abbiamo focalizzato questo tema in cima alle nostre priorità e oggi è uno dei primi esempi”. Ricordo, ha aggiunto l’assessore “che siamo tra le prime Regioni ad aver introdotto la cura Covid con gli anticorpi monoclonali, e siamo una delle prime per efficienza nelle vaccinazioni: questi sono primati oggettivi che dicono che il sistema di professionisti regionale, la cooperazione tra università e ospedali e la caratura dei nostri medici e ricercatori è così alta da permetterci qualunque traguardo”.
“Stiamo andando sulla vetta dell’alta specializzazione grazie alla ricerca applicata che ha portato prodotti un tempo insperati – ha aggiunto il direttore generale Michele Caporossi - Lavoriamo fortemente perché le barriere di tipo diagnostico e della compatibilità economica possano trovare soluzione. Ospedali Riuniti ha chiesto immediatamente accreditamento per la terapia CAR-T-cell e lo ha ottenuto, divenendo punto di riferimento nazionale e interregionale. Grazie all’impegno congiunto dell’Ospedale e dell’Università si stanno aprendo tante nuove frontiere. Fondamentale è l’atto di solidarietà della famiglia Farinelli Dusmet che ancora ci commuove: dopo che Lorenzo se ne è andato, ha lasciato un grande segno che sarà nelle persone che riusciremo a salvare”.
La Fondazione Lorenzo Farinelli che segue da due anni questa battaglia, nelle parole della presidente Amalia Dusmet Farinelli, nel ringraziare l’assessore e fare i complimenti al Reparto di Ematologia di Torrette, ha definito questo "un passo importante verso la sconfitta dei tumori, anche se la ricerca scientifica non deve mai fermarsi: ”Oggi la possibilità di curare attraverso le Car-T ci viene data, viene data ad Ancona, nella clinica di Ematologia dove mio figlio è stato curato con professionalità e amore. La Fondazione è vicina alla clinica e si allargherà ad altre che chiedono la nostra presenza. Il primo atto della Fondazione è stato quello di dare una borsa di studio per la ricerca. La nostra speranza è che tutti coloro che incappano in questa terribile malattia possano avere speranza”.
Nelle Marche vaccino al 36,4% della popolazione almeno con la prima dose. Lo evidenziano i dati del monitoraggio della Fondazione Gimbe.
La percentuale di popolazione con ciclo completo è pari al 19,7% - scrive - a cui aggiungere un ulteriore 16,7% con sola prima dose". Per vaccinazione completata il dato nazionale è del 17,9% mentre per la prima dose il 18,4% (superiore alle Marche) per un totale di 36,3%, leggermente inferiore alla regione.
Nella settimana 19-25 maggio "performance in miglioramento per le Marche su casi attualmente positivi per 100mila abitanti, e diminuzione dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente.
Resta sotto soglia di saturazione per i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19 (17% in Terapia intensiva e 13% in area medica).
Per quanto riguarda la popolazione vaccinata: "la percentuale di over 80 con ciclo completo è pari al 68,3% a cui aggiungere un ulteriore 23,9% con sola prima dose"; "la percentuale di popolazione 70-79 anni con ciclo completo è al 40,3% a cui aggiungere un ulteriore 45,7% con sola prima dose"; per la popolazione 60-69 anni "ciclo completo pari al 29,3% a cui si somma un ulteriore 34,6% con sola prima dose".
Nella giornata di ieri, l’assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini, ha annunciato, inoltre, che l’obiettivo, del tutto raggiungibile, è quello di un milione di vaccinati entro giugno. (Leggi qui la notizia)
(Fonte: Ansa)
La Regione Marche spinge l’acceleratore sulle vaccinazioni. L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, questa mattina, a margine di una conferenza stampa, ha annunciato che l’obiettivo, del tutto raggiungibile, è quello di un milione di vaccinati entro giugno.
“Lo avevamo annunciato a gennaio tra molti increduli – ha sottolineato – e oggi possiamo dire che se il volume di vaccini previsti ci sarà consegnato nei tempi stabiliti, il nostro sistema sanitario regionale è pronto entro la fine del mese prossimo a portare le Marche a un milione di prime dosi e quindi all’immunizzazione di massa. Merito dei medici e di tutti gli operatori che lavorano senza sosta e merito anche dei marchigiani che sono andati diligentemente a vaccinarsi evitandoci di dover organizzare i Vaccin Day come da altre parti ".
"Al momento - ha proseguito Saltamartini - sono aperti gli slot di prenotazione per la fascia dai 40 anni in su, stiamo approntando un nuovo sistema con slot dedicato tramite Poste per accelerare le vaccinazioni delle persone con comorbidità e ci stiamo organizzando per la vaccinazione nelle aziende e nel settore del turismo. In questo senso ci sono numerose richieste di sindaci a cui intendiamo dare risposta. Sono infatti convinto che per impedire la diffusione del virus sia necessario immunizzare oltre alle categorie fragili, i soggetti con elevata mobilità sociale".
" La nostra Regione per efficienza di vaccinazione è tra le prime a livello nazionale e ci stiamo impegnando al massimo per essere anche tra quelle che ripartiranno per prime”, ha evidenziato l'assessore Saltamartini.
Numerose segnalazioni, arrivate in queste ore, riguardano la ricezione - tramite il sistema WhatsApp - di un messaggio riguardante l'eventuale disponibilità di posti liberi al centro vaccinale di Civitanova Marche. Il contenuto del messaggio è il seguente: "Al centro vaccini di Civitanova abbiamo posti liberi, se volete farlo prima (addirittura entro fine settimana) riprenotatevi con CAP 61012".
L’informazione errata ‘gioca’ sull’equivoco che nel centro ci sarebbero posti liberi e chiunque potrebbe recarsi, pertanto, al centro e avere la propria dose di vaccino.
La notizia è del tutto infondata ed estranea all’Asur, lo conferma anche l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini: "L'avviso che circola per i posti liberi a Civitanova Marche è falso. La nostra campagna di vaccinazione, pur con le difficoltà derivanti dai rifornimenti di vaccini, sta procedendo speditamente. Le Marche sono ancora in testa per efficienza nella immunizzazione".
"Le informazioni possono essere assunte soltanto dal sito della regione Marche oppure dal numero verde regionale 800936677" ha evidenziato l'assessore.
"Si tratta di una ‘fake news’ resa pubblica con il deliberato intento di disinformare e creare scompiglio all’interno del nostro Centro vaccinale - afferma il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica -.Pertanto invito la cittadinanza a non tener conto del messaggio, qualora sia arrivato nel proprio dispositivo, e anzi a cancellarlo per non ingenerare ulteriore confusione e catene fra utenti del tutto infondate".
"Il comportamento di coloro che hanno ideato una tale idiozia non tiene conto del delicato momento che tutti noi stiamo attraversando, è offensivo dei cittadini che con senso di responsabilità stanno attendendo il proprio turno per la vaccinazione e è lesivo dell’immane lavoro che tutti gli operatori impegnati nel centro vaccinale, ormai da molte settimane, si stanno adoperando per il bene della sanità pubblica del nostro territorio - aggiunge Ciarapica -. Invito tutti a comportarsi così come è stato fatto fin qui e a seguire i canali istituzionali per provvedere a fissare il proprio appuntamento e ad attendere il proprio turno".
Continua a scendere il numero delle persone ricoverate per Covid-19 nelle strutture ospedaliere della regione Marche. L'ultimo bollettino rilasciato dal Servizio Sanità regionale evidenzia un'ulteriore discesa dei ricoveri, che - nelle ultime 24 ore - scendono di 13 unità e si attestano ora a 174, di cui 34 in terapia intensiva (- 2 rispetto a ieri). Sono, invece, 21 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
In provincia di Macerata sono accolti 29 pazienti (-6 rispetto a ieri): 9 all'ospedale di Macerata e 20 al Covid Hospital di Civitanova Marche. Un'altra persona si trova ricoverata presso il pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche.
Proprio i numeri incoraggianti delle ultime settimane stanno portando la direzione dell'Asur Area Vasta 3 a valutare la chiusura della palazzina ex Malattie Infettive entro la fine di questa settimana, con eventuale spostamento dei 9 pazienti attuali presso il Covid Center di Civitanova Marche.
Il Servizio Sanità delle Marche ha, inoltre, comunicato che nelle ultime 24 ore si è purtroppo verificato un decesso correlato al Covid-19.
La vittima è una 91enne fanese, che è spirata all'ospedale di Pesaro.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 3011 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (977), mentre sono 508 quelle totali nella provincia di Macerata.
"Siamo ancora qua a contare i vaccini quando avremmo dovuto averne in quantità. L'Italia, prima industria farmaceutica in Europa, avrebbe dovuto investire di più su questo campo. Adesso non resta che controllare che la programmazione sui rifornimenti sia mantenuta. Ma capita spesso il contrario. Anche questa settimana 10.000 dosi di Moderna in meno".
Così in un post su Facebook l'assessore alla sanità della regione Marche, Filippo Saltamartini.
"Questa situazione blocca la poderosa macchina che abbiamo organizzato nelle Marche e che anche oggi ci pone in testa alla classifica per efficienza di vaccinazione - aggiunge Saltamartini -. Per carenza di sieri viaggiano a scartamento ridotto i medici di famiglia e la vaccinazione nelle Aziende e nelle Farmacie deve ancora essere avviata.
"Intanto una bella novità è emersa in queste ore. Le vaccinazioni domiciliari potranno essere eseguite anche dagli infermieri come del resto è sempre avvenuto. Peraltro oggi anche gli infermieri sono dottori in scienze infermieristiche e questo garantisce tutti: i professionisti e i pazienti" conclude l'assessore.
Circa un mese fa, in via Silvio Pellico, è stato inaugurato il Centro Vaccini Anticovid di Civitanova Marche (qui l'articolo).
Da allora non solo sono aumentati medici e operatori ma è anche stata messa a punto la struttura esterna per ridurre il problema degli assembramenti: un gazebo è stato destinato alla compilazione dei moduli, mentre un altro è diviso a sua volta in due file, una per la prima dose di vaccino, l’altra per la seconda.
Alla struttura interna ha pensato quasi interamente la Lube con l'intento di mettere a proprio agio tutti i vaccinandi: difatti, sembra di trovarsi più in un salotto che in un centro vaccini.
All’accettazione vengono registrati i nominativi di chi si vaccina, si prende il numero per presentarsi al tavolo dei medici dove vengono controllati i moduli e si sceglie che vaccino fare tra AstraZeneca, Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson.
Alla fine si riceve il talloncino che dimostra l’avvenuta vaccinazione.
“Ora c’è la possibilità di servire al meglio i vaccinandi - afferma Aurelio Del Medico, coordinatore tecnico della Protezione Civile di Civitanova Marche -. Ogni cosa è organizzata nella maniera più efficiente; ringrazio soprattutto i ragazzi della Protezione Civile e tutti quelli che collaborano per effettuare i vaccini.”
Il dottor Paolo Manciolla, tra gli addetti alle vaccinazioni, si mostra soddisfatto per i numeri raggiunti: "La campagna sta procedendo a pieno ritmo, siamo arrivati ad una media di circa 800 vaccinati al giorno tra prima e seconda dose, che è la possibilità operativa della struttura. Dobbiamo anche adeguare il passo in base alle dosi che ci vengono fornite, ma la situazione è soddisfacente. Grossi effetti indesiderati non ce ne sono e tutto sta procedendo secondo i piani. L'adesione dei più giovani? Ora abbiamo aperto ai 50enni, è ancora difficile prevedere quale sarà la percentuale di partecipazione dei ragazzi a questa campagna vaccinale”. Franco Ferraro ha 62 anni ed è in fila per ricevere la prima dose: “Ho trovato facilità ad accedere alla vaccinazione. Non ero eccessivamente convinto, ho un po’ di timore per via della rapidità con cui sono stati fatti questi vaccini ma sembra l’unica strada per tirarci fuori. Penso che sia normale provare un po’ di tensione”.
Alessandra Campolo è una maestra di religione alla scuola d’infanzia e ha appena ricevuto la sua seconda dose di AstraZeneca: “Non ho avuto tempi di attesa esagerati, circa 20 minuti, credo sia normale. Dopo l’ultima dose ho auto un po’ di febbre e spossatezza per circa 12 ore, poi è sparito tutto. Ho persone fragili a casa e ho ritenuto opportuno venirmi a vaccinare appena ho potuto per evitare di prendere e trasmettere il Covid ai miei cari”.
Con soddisfazione e orgoglio il Presidente dell’ASSM SpA di Tolentino, Dott. Stefano Gobbi, ha accolto la comunicazione da parte dell’Asur di raddoppiare il numero di vaccinati presso le Terme Santa Lucia, portandolo a 220 dosi giornaliere.
Un importante banco di prova la settimana appena per i professionisti che operano quotidianamente nella sede tolentinate delle Terme, perché da lunedì 17 maggio sono riprese anche le normali attività legate alle terapie inalatorie, un settore fondamentale per il benessere dei cittadini, dedicato alla cura e alla prevenzione delle patologie delle alte vie respiratorie. Grazie alle acque termali infatti non solo è possibile rinforzare il sistema immunitario prevenendo numerose patologie, c’è l’opportunità di seguire una riabilitazione respiratoria post Covid per recuperare il più possibile la funzionalità polmonare.
Le acque delle Terme Santa Lucia sono da secoli riconosciute come efficaci per la cura di diverse patologie. La terapia inalatoria ad esempio consente, mediante apposite apparecchiature di far pervenire i principi attivi contenuti nell’acqua minerale, sulla mucosa delle alte e basse vie respiratorie con effetti antinfiammatori e decongestionanti.
Per sottoporsi alle cure inalatorie termali, il paziente non deve avere alcuna patologia; è una cura fortemente consigliato per otiti, sinusiti, bronchiti, anche per bambini sotto i 10 anni, è comunque necessaria la prescrizione del medico che, dopo aver effettuato una visita, verifica la presenza di disturbi che possono essere quindi curati grazie all’inalazione delle acque termali.
Il Presidente Gobbi ha ringraziato non solo l’Asur "che ha rinnovato la fiducia nella struttura tolentinate raddoppiato il numero dei vaccini consegnati ogni giorno, ma anche a tutto il personale delle Terme che come sempre ha dimostrato grande professionalità anche nell’accoglienza dei pazienti, in piena sicurezza e in un ambiente gradevole".
Boom di prenotazioni per il vaccino anti covid per la fascia di età 40-49 anni nelle Marche: alle ore 19 di oggi, a seguito dell'apertura degli slot per quella fascia di età sono state circa 52mila le persone che hanno aderito alla campagna vaccinale. Lo rende noto la Regione Marche.
Nei prossimi giorni partiranno le vaccinazioni nei punti vaccinali individuati sul territorio.
(Fonte Ansa)
"Si prevede che il 28 maggio l'Ema rilasci l'autorizzazione al vaccino Pfizer per la fascia 12-15 anni. Per il momento solo questo immunizzante è previsto a partire dall'età di 16 anni, gli altri dai 18. È un fatto molto importante perché vaccinare i giovani è altamente strategico ed è essenziale per la riapertura in sicurezza del prossimo anno scolastico".
Lo ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo ad una interrogazione alla Camera. "Aspettiamo la decisione dell'Ema anche per dare maggiori informazioni su queste fasce d'età", ha affermato.
"Finora ci siamo preoccupati di vaccinare le fasce di persone più esposte al virus: operatori sanitari, anziani, fragili. A giugno arriveranno altri 20 milioni di dosi di vaccini e l'immunizzazione potrà essere estesa ad altre categorie di cittadini, tra cui i più giovani", ha concluso il ministro della Salute.
Si pone “il tema di andare anche alle altre generazioni. Nella fase che arriva avremo circa 20 milioni di dosi disponibili a giugno, e questo ci può consentire di estendere le vaccinazioni ad altre generazioni”.
(Fonte Ansa)
Al via domani, mercoledì 19 maggio, dalle ore 12, la prenotazione per il vaccino anti-Covid19 per i cittadini marchigiani appartenenti alla fascia d’età 40-49 anni. Lo rende noto la Regione Marche .
“La categoria 40-49 anni (conta l’anno di nascita) sarà vaccinata nei punti vaccinali della popolazione (PVP) individuati sul territorio regionale. Sarà possibile prenotare le vaccinazioni anti-Covid-19 - spiega l’Ente - attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o tramite il Numero Verde 800.00.99.66 (attivo dal lunedì alla domenica dalle 8:00 alle 20:00).
Per la prenotazione online, oltre ai dati personali dell’utente, occorrerà disporre del numero di tessera sanitaria e del codice fiscale, e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria) o tramite i portalettere che consegnano la posta a casa.
Si ricorda inoltre che Poste Italiane ha attivato un ulteriore metodo di prenotazione per il vaccino antiCovid via SMS che si aggiunge a quelli già noti. I cittadini delle Marche potranno prenotare la loro dose semplicemente inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947.
Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione.
Al momento della somministrazione della prima dose, sarà comunicato il giorno per effettuare il richiamo”.
Predominanza della variante inglese sui contagi da coronavirus nelle Marche, casi sporadici di variante 'newyorkese' e 'sudafricana', nessuno di variante Indiana. Questo il quadro regionale della tipologia di infezioni riferito dal prof. Stefano Menzo, direttore del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, punto di riferimento delle Marche per la ricerche delle varianti. "C'è una grande predominanza della variante inglese dappertutto, - spiega all'Ansa - si riscontrano sporadiche situazioni di altre varianti, però non c'è una sostituzione in questo momento. Variante indiana? Nelle Marche non è stato trovato neanche un caso. Di 'newyorkese' (i primi due casi erano stati identificati a marzo proprio dalla Virologia ad Ancona; ndr) e 'sudafricana' continuiamo a vedere qualche raro caso ma sembrano isolati e non epidemie a parte".
"Quando c'è una contrazione, - afferma il prof. Menzo - si congela la situazione che c'era. Può succedere che durante le riprese, quando aumentano i contagi, qualche variante possa prendere più piede rispetto ad altre come successo a gennaio con la variante inglese. Vedremo se nelle prossime settimane ci sarà questa 'ripresina' e che aspetto avrà. Ora - conclude - siamo in una fase di stasi".
Da oggi torna operativo l’Hospice presso l’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. La struttura d’accoglienza e ricovero, che è parte integrante della rete di cure palliative dell’Asur, ha come principale obiettivo quello di offrire le migliori terapie ai pazienti oncologici, e non solo, quando questi non possono più essere seguiti dall’assistenza specialistica o dal programma di assistenza domiciliare integrata.
Nel giro di pochi giorni la funzionalità dell’Hospice, che può vantare una capienza massima di 12 posti letto, tornerà ai tempi pre-Covid. L’epidemia, infatti, ha fatto prima sospendere il prezioso servizio per far fronte alla cura degli anziani ospiti della Casa di riposo “Lazzarelli”, risparmiati dal contagio nonostante un focolaio scoppiato ad inizio novembre 2020 all’interno dell’Asp, che hanno trovato ospitalità all’interno della struttura e poi ha visto impegnato tutto il suo personale nella gestione straordinaria di un’emergenza sanitaria senza precedenti.
“Abbiamo pazientato e atteso un po’ - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei – ma non appena l’emergenza Covid ce lo ha permesso abbiamo riaperto questa struttura che è fondamentale per la cura dei malati terminali e che ha un ruolo importantissimo per tutto il nostro territorio. Vorrei ringraziare fin da ora quanti hanno reso possibile tutto questo ma ancor prima il personale che tornerà ad impegnarsi, come ha sempre fatto anche in queste settimane con un’assistenza domiciliare che non è venuta mai meno, per alleviare le sofferenze dei pazienti ma anche quelle di tante famiglie visto il particolare ruolo svolto da chi presta assistenza ai malati nel percorso che purtroppo per molti è un percorso di fine vita. La Regione e l’Asur hanno ascoltato le nostre richieste e quelle del responsabile della struttura, il dottor Sergio Giorgetti, con il quale ci siamo confrontati continuamente anche in quest’ultimo periodo”.
“Ripartiremo gradualmente - spiega a proposito il dottor Giorgetti - consentendo ai pazienti, in molti casi giovani e alle prese per la prima volta con questo tipo di struttura, di vivere questo passaggio senza ulteriori traumi”.
La struttura, da sempre qualificata e apprezzata, sarà anche uno dei centri di riferimento nell’ambito di un nuovo progetto a valenza provinciale dedicato alle cure per il fine vita.
È filato tutto liscio senza intoppi l'avvio delle prenotazioni dei vaccini per la fascia d'età 50-59 anni. Da domani ai prenotati saranno somministrate le prime dosi
“Alle 12 di ieri si erano già iscritte iscritti 43.821 persone”, fa sapere l’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini.
“Mercoledì si replica con la fascia di età 40-49”.
Tuttavia, anche la regione è in attesa di conoscere i particolari della maxi fornitura di vaccini, di circa 500.000 dosi, prevista dal Commissario Figliuolo per il mese di giugno.
"Per spiegare le difficoltà di programmazione e organizzazione è necessario sottolineare che le informazioni sui rifornimenti arrivano con circa 10 giorni di anticipo".
È stato riaperto oggi il reparto di Medicina dell’Ospedale di Camerino, con 17 posti letto: due in più rispetto alla chiusura del novembre scorso, avvenuta per ospitare i malati di pandemia.
“La progressiva riduzione dei ricoveri Covid, a seguito del contenimento dei contagi e alla massiccia campagna di vaccinazione in corso – evidenzia l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini – ci consente la riapertura del reparto di Medicina dell'Ospedale di Camerino. Questa riapertura permette di conseguire due grandi vantaggi: restituire la medicina al territorio e, soprattutto, riportare il Pronto soccorso alla sua normale attività. L’impegno di tutta la comunità locale e regionale, per contrastare la diffusione del virus, ci consente di raggiungere questo traguardo che sembra impossibile fino a poche settimane fa”.
Ora i pazienti Covid, ricoverati all’Ospedale di Camerino, sono ospitati nei piani di Chirurgia e Ortopedia: a breve, assicura l’assessore, verranno riattivati per garantire piena funzionalità alla struttura ospedaliera.
La vice sindaco di Camerino Lucia Jajani ha incontrato la consigliera regionale, nonché presidente della Commissione Sanità, Elena Leonardi per confrontarsi e discutere in merito alla situazione dell’ospedale di Camerino, convertito a presidio Covid dalla metà di febbraio. Già a novembre il nosocomio della città ducale a servizio dell’entroterra aveva visto la conversione del reparto di Medicina con conseguente trasferimento di 60 unità del personale sanitario al Covid Center di Civitanova.
Ciò ha comportato, inevitabilmente, una riduzione dei servizi ospedalieri ulteriormente tagliati lo scorso febbraio. “La consigliera regionale Leonardi è stata ben disposta ad ascoltarmi e ha preso in considerazione la nostra situazione – ha spiegato la vicesindaco Jajani – Le ho esposto le nostre problematiche, ma anche i timori che nutriamo sulle sorti dell’ospedale che, di fatto, ad oggi non garantisce i servizi necessari per le cure al bacino d’utenza che ne ha bisogno. È una struttura a servizio di un territorio che comprende tutto l’entroterra, da Serravalle a Matelica, da Castelsantangelo sul Nera a Muccia, Valfornace, Pieve Torina, Esanatoglia, Sefro.
L’attuale situazione vede mancanza di personale e medici, con i reparti di Chirurgia, Ortopedia, Medicina e Terapia intensiva praticamente fermi, così come gli interventi. Ho chiesto dunque informazioni su come e quando verrà riportato l’organico attualmente impiegato al Covid Hospital di Civitanova e quando verranno ripristinati le unità mediche che se ne sono andate con mobilità – continua la vice sindaco Jajani - È stato un incontro molto positivo e confido nel fatto che possano seguire i fatti che riportino l’attività dell’ospedale a servizio di tutti i cittadini. Siamo ben consapevoli che la pandemia ha richiesto un grande impegno e sforzo, ma vista la situazione che sta tornando alla normalità, ci auguriamo che sia ripristinato quanto prima anche quanto necessario per l’ospedale camerte”.
«Con molta soddisfazione possiamo comunicare che è stato raggiunto l’obiettivo prefissato di una media di oltre mille dosi somministrate al giorno nel nuovo polo vaccinale di Piediripa». A dirlo sono il sindaco Sandro Parcaroli e il consigliere delegato alla Sanità Giordano Ripa che, a distanza di un mese dall’apertura del nuovo hub, realizzato grazie al contributo di UniCredit Leasing, Gruppo Lube e Fondazione Carima, fanno il punto della situazione sull’andamento della campagna vaccinale. Nel dettaglio, «presso il polo vaccinale di Piediripa, sono state a oggi somministrate 32.601 dosi (17.269 prima dose e 15.332 seconda) spiegano il sindaco e il consigliere alla Sanità.
«Per quanto riguarda la suddivisione in categorie, nel polo vaccinale di Piediripa, dove confluiscono i residenti dei 24 comuni del Distretto di Macerata, sono 13.209 le prime dosi somministrate alle persone di età superiore a sessanta anni (compresi gli over 80) mentre 5.686 le seconde – spiega nel dettaglio il consigliere Ripa -. Per la categoria dei soggetti fragili con patologie gravi sono state vaccinate 2.825 persone con la prima dose e 7.764 con la seconda. Per la categoria degli operatori scolastici 824 soggetti hanno ricevuto la prima dose e 1232 la seconda. Per la categoria degli operatori sanitari 58 persone hanno ricevuto la prima dose e 286 la seconda. Per la categoria degli operatori ospedalieri non sanitari 79 la prima e 100 la seconda. Per la categoria dei volontari dei servizi sanitari 82 la prima e 48 la seconda. Inoltre sono state vaccinate 381 persone appartenti alle categorie degli studenti universitari frequentati i reparti, del personale addetto a servizi civili vari, dell’Esercito, della Marina, dei donatori di sangue e dei caregiver».
«Rammentiamo che precedentemente all'apertura del centro vaccinale di Piediripa un numero consistente di dosi, pari a circa 12mila, è stato somministrato (agli over 80, al personale scolastico, alle forze armate, alla Protezione civile e ai soggetti fragili) presso l'oratorio di Macerata e presso la Sala della Biblioteca dell'ospedale di Macerata – spiegano Parcaroli e Ripa -. Inoltre sono stati vaccinati circa 2mila operatori sanitari dell’Ambito territoriale di Macerata. Per quanto riguarda il Comune di Macerata sono 4.948 le persone che hanno ricevuto la prima e 4.242 la seconda».
Per quanto riguarda i ricoveri di pazienti affetti da Covid-19, nell’Ambito dell’Area Vasta 3, «a oggi risultano otto i ricoverati in terapia intensiva e 41 in semi intensiva al Covid-center di Civitanova, sette presso la Medicina d’Urgenza dell’ospedale di Macerata, 33 nel reparto non intensivo della palazzina di Malattie Infettive e 16 presso il reparto non intensivo dell’ospedale di Camerino - ha aggiunto Ripa -. Da questi dati emerge una lieve tendenza alla minore pressione ospedaliera rispetto a un mese fa».
A livello di contagi, «attualmente nel Comune di Macerata sono 183 le persone positive e 384 quelle in isolamento domiciliare fiduciario; rispetto all’andamento dell’ultimo periodo (il 3 maggio erano 292 le persone positive) i contagi sono in calo – concludono il sindaco Parcaroli e il consigliere delegato Ripa -. Nonostante ciò invitiamo ancora una volta la cittadinanza a rispettare le misure anti contagio. Ringraziamo infine la direttrice Asur Marche Nadia Storti, la direttrice dell’Area Vasta 3 la dottoressa Daniela Corsi e tutto il personale sanitario operativo presso la nuova sede vaccinale per il grande lavoro che sta facendo. Un ringraziamento anche alla Polizia locale, alla Protezione civile e alle associazioni per la costante e preziosa presenza presso il centro vaccinale di Piediripa».
L’Amministrazione Comunale guidata da Michele Vittori ha avviato la procedura per allestire un punto vaccinale a Cingoli per il quale sarà fondamentale la collaborazione con i medici di famiglia del territorio e con gli infermieri. Chiamati “in campo” anche gli operatori in pensione.
Diversi sono stati i sopralluoghi, le riunioni ed i confronti necessari per arrivare a definire dove e come realizzare un centro vaccinale efficiente, le linee guida ed i protocolli da seguire sono stringenti e dettagliati, tutelare la salute pubblica è una priorità assoluta e l’unico modo per contrastare i contagi è puntare sul più alto numero possibile di popolazione vaccinata.
Il Sindaco dichiara: “Sono molto soddisfatto per la forte adesione da parte dei Medici e degli infermieri non solo in servizio, ma anche di quelli in pensione, la loro ampia collaborazione è anzitutto fondamentale per poter rendere funzionale il Centro che abbiamo fortemente voluto realizzare a Cingoli. Sappiamo tutti quanto sia difficoltoso talvolta spostarsi dall’entroterra, in molti infatti si sono rivolti alla Croce Rossa Italiana, ritengo pertanto che realizzare un centro vaccinale a Cingoli, sia un modo concreto di andare incontro alle esigenze della cittadinanza”.
Il Sindaco conclude: “Voglio ringraziare tutti i medici, gli infermieri, i volontari della Croce Rossa Italiana Sezione di Cingoli e del Gruppo comunale di Protezione Civile che hanno immediatamente risposto all’invito, solo grazie a loro potremo offrire questo servizio essenziale per la popolazione di Cingoli e Apiro".
Il punto vaccinale sarà allestito in Via del Campo Sportivo, presso i locali del centro sociale anziani, adiacente il mercato coperto. I locali dopo alcuni interventi di adeguamento sono stati ritenuti idonei da parte dei referenti dell’ASUR. In loco saranno riservati dei parcheggi per le persone che dovranno ricevere il vaccino. Le modalità di accesso al vaccino sono conformi alle priorità stabilite a livello regionale e nazionale
"Le prenotazioni a partire dalle ore 9:00 di lunedì 10 maggio prossimo tramite il sito istituzionale del Comune, www.comune.cingoli.mc.it. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione online, attraverso assistenza telefonica a cura dei volontari della CRI, chiamando il numero 0733.604330".
Il centro vaccinale sarà operativo dal 15 maggio 2021.
“La vaccinazione dei familiari e degli accompagnatori cosiddetti caregiver, segue un percorso parallelo alle persone assistite . La prenotazione è stata fatta sul sito della Regione e tutti i nominativi (esattamente 15.325) sono stati redistribuiti secondo la condizione patologica o assistenziale delle stesse persone. Le categorie da vaccinare seguono percorsi diversi, in ragione della diversità di condizioni. I familiari che si sono prenotati e che devono essere vaccinati sono 12.000. Dalla tabella di Poste si può evincere che i caregiver vaccinati finora sono 11.835”. Così, in una nota l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, il quale risponde alle critiche riguardo la vaccinazione di familiari e badanti delle persone fragili. Campagna vaccinale riguardo queste categorie che starebbe procedendo a rilento, come rilevato anche dalla presidente dell’associazione Alzheimer Uniti Italia, Manuela Berardinelli. (Leggi qui per saperne di più)
Saltamartini, però, respinge le accuse.
“Le informazioni che precedono sono fatti. Ed in quanto tali non sono suscettibili di alcuna opinabilità.
Sono fatti quelli che vedono le Marche aver somministrato il 92% delle dosi consegnate ( la restante parte serve per i richiami)” – prosegue Saltamartini - .
Man mano che i vaccini arrivano nella nostra regione procediamo secondo il doppio binario: età e fragilità.
Oltre all’efficienza dimostrata in questa fase, vorrei sottolineare che mai si era verificata la possibilità che con un semplice clik di mouse, centinaia di miglia di cittadini potessero ottenere una prestazione prestabilita per data e orario.
Siamo stati antesignani con il sito di Poste italiane (poi adottato da altre Regioni) e vogliamo restare quella Regione leader che tutti i marchigiani meritano”.
“Stiamo già lavorando per la “rivoluzione digitale” – spiega l’assessore - che vedeva la nostra Regione, all’atto dell’insediamento della nuova Giunta all’anno zero in fatto di tessera sanitaria elettronica e fascicolo sanitario elettronico.
Ma c’è da scommettere che l’attuale maggioranza regionale colmerà anche il digital divide.
Il successo nella prenotazione dei vaccini ne è plastica dimostrazione, come l’uso -primi fra tutti in Italia- delle cure covid con anticorpi monoclonali”.
Ne frattempo è partita ieri alle ore 12, con un assalto telematico al sito di POSTE italiane la prenotazione per i vaccini nella fascia 60-64 anni.
“Dopo una ventina di minuti il sistema si è assestato e fino a questo momento si sono prenotate quasi 34.000 persone” – spiega Saltamartini - .
Più o meno quasi tutta la platea degli aventi diritto che è composta di circa 50.000 persone di cui 15.000 già immunizzate (insegnanti, forze dell’ordine, personale della sanità).
Le persone prenotate accederanno ai PVP Punti di vaccinazione popolazione (quelli nei palazzetti) secondo l’indicazione che hanno ricevuto”.