Sanità

Covid, a ottobre riparte la campagna vaccinale nelle Marche: "Priorità a over 60 e pazienti fragili"

Covid, a ottobre riparte la campagna vaccinale nelle Marche: "Priorità a over 60 e pazienti fragili"

La campagna vaccinale inizia il 12 ottobre: anche quest’anno sarà possibile la co-somministrazione di vaccino anti-influenzale e anticovid. I vaccini mRNA Pfizer, aggiornati alle nuove varianti, arriveranno a partire dal 25 settembre”. Lo riferisce l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. “Le categorie per le quali le due vaccinazioni sono raccomandate sono quasi sovrapponibili: le persone di età pari o superiore a 60 anni, i soggetti fragili e i loro familiari o contatti stretti, ospiti delle strutture per anziani e lungodegenza, donne in gravidanza e post  partum, operatori sanitari e socio-sanitari; per l’anti-influenzale sono previste anche alcune categorie di lavoratori come forze dell’ordine, vigili del fuoco, allevatori e donatori di sangue – prosegue l’assessore – È sempre bene consultare il medico curante, che conosce la storia clinica del paziente”. La vaccinazione è somministrata da medici di famiglia o pediatri di libera scelta, presso ambulatori e strutture vaccinali dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione delle AST con prenotazione presso i CUP, nelle farmacie che aderiscono alla campagna vaccinale. I Distretti sanitari organizzano, con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale, le vaccinazioni per ospiti e operatori nelle strutture residenziali per anziani. Le direzioni mediche di presidio ospedaliero si occupano invece dei propri operatori sanitari nei punti vaccinali ospedalieri (PVO), ma anche di pazienti fragili, ospedalizzati o presi in carico dalle strutture sanitarie per condizioni particolari (ad esempio diabetici o nefropatici). Il vaccino anti-influenzale è somministrato in una sola dose, due a distanza di un mese per i bambini al di sotto dei 9 anni che non siano mai stati vaccinati, con una iniezione intramuscolo sul braccio, ma per i più piccoli è disponibile anche lo spay nasale. La campagna anti-covid prevede la somministrazione di vaccini aggiornati alle ultime varianti anche per le nuove vaccinazioni. Il richiamo prevede una dose di vaccino con valenza 12 mesi. Per le persone con marcata compromissione del sistema immunitario o con gravissime fragilità, potrebbe essere necessaria, dopo valutazione medica, un’ulteriore dose di richiamo o una anticipazione dell’intervallo dall’ultima dose. In fase di avvio verranno privilegiati over 80, ospiti e personale delle lungodegenze, e soggetti con elevate fragilità. La somministrazione, attraverso iniezione, potrà avvenire a distanza di almeno 3 mesi dall'ultimo evento (ultima dose o ultima infezione diagnosticata).

19/09/2023 16:00
Fisiomed, a Corridonia screening gratuito per la diagnosi precoce dei tumori del distretto testa-collo

Fisiomed, a Corridonia screening gratuito per la diagnosi precoce dei tumori del distretto testa-collo

Per il secondo anno consecutivo il Gruppo Medico Associati Fisiomed aderisce a "Make sense campaign", la campagna europea di prevenzione e sensibilizzazione alla diagnosi precoce dei tumori del distretto testa-collo. Venerdì 22 settembre verrà proposto l'Open Day, una intera mattinata di controlli gratuiti presso la sede Fisiomed di Corridonia, sita in viale Trento. Previa prenotazione chiunque potrà usufruire di un fondamentale screening ed avvalersi della bravura dei dottori Simonetta Calamita e Paolo Vitali.   Si tratta di tumori magari poco conosciuti ma ugualmente insidiosi e pericolosi per la salute, anzi si tratta del settimo cancro più comune in Europa. Solo nel 2020 in Italia sono state 9.900 le persone a cui è stato diagnosticato un tumore cervico-cefalico e 4.100 quelle decedute per questa malattia (fonte “I numeri del cancro 2021”, AIOM). L’espressione tumore cervico-cefalico o tumore del testa-collo indica qualsiasi tumore che si origina nell’area della testa o del collo a eccezione di occhi, cervello, orecchie ed esofago. Tende a colpire maggiormente gli uomini (incidenza da due a tre volte maggiore rispetto alle donne) e le persone di età superiore ai 40 anni, ma le diagnosi fra le donne e gli under40 sono in aumento. Nonostante la sua gravità e la crescente diffusione all’interno della società, c’è poca consapevolezza del cancro della testa e del collo: un'indagine condotta dalla European Head & Neck Society (EHNS), la società europea che si occupa del tumore cervico-cefalico, ha mostrato come quasi tre quarti degli intervistati non fosse a conoscenza dei sintomi più rilevanti, e il 38% non avesse addirittura mai sentito parlare di tumori testa-collo. I principali fattori di rischio per lo sviluppo dei tumori della testa e del collo (in particolare per quelli del cavo orale, dell’orofaringe, dell’ipofaringe e della laringe) sono alcol e tabacco, che si stima siano responsabili del 75% delle incidenze della malattia; il rischio è esponenzialmente più alto per le persone che fanno uso di entrambi. Un altro fattore di rischio da non sottovalutare è il Papilloma Virus Umano (HPV), responsabile di alcuni tipi di tumori cervico-cefalici.   Va specificato che per i pazienti diagnosticati nelle prime fasi della malattia il tasso di sopravvivenza è dell’80-90% (se non è presente interessamento linfonodale, che determina una netta riduzione della sopravvivenza). Questo significa che la diagnosi tempestiva è fondamentale per massimizzare possibilità di guarigione e qualità di vita delle persone colpite, pertanto Fisiomed invita ad approfittare della sua offerta di screening gratuito. Per prenotare la visita, telefonare allo 0733 433816

19/09/2023 13:10
Nuovi medici in corsia, Saltamartini: "Vogliamo colmare le carenze"

Nuovi medici in corsia, Saltamartini: "Vogliamo colmare le carenze"

Due posti di dirigente medico di Nefrologia, uno per la Medicina trasfusionale, uno di Otorinolaringoiatria, due posti di dirigente medico di direzione medica di presidio ospedaliero, due per dirigente medico di Psichiatria, uno di dirigente medico di Malattie dell’apparato respiratorio: per un totale di 9 nuovi medici per la Ast di Ascoli Piceno, e poi un dirigente medico di Oncologia per la Ast di Macerata. Il Sistema Sanitario Regionale si prepara ad assumere per superare le carenze e intervenire sulle liste di attesa, soprattutto nell’Ast di Ascoli Pieceno. "Dopo l’approvazione del Piano Socio Sanitario vogliamo colmare le carenze - sottolinea il vice presidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - sfruttando tutto lo spazio finanziario del tetto di spesa. A breve verranno espletati ben 7 concorsi: le domande di ammissione sono arrivate, e in Giunta abbiamo approvato le nomine del componente regionale e relativo supplente per ogni commissione, sorteggiati con apposita procedura. Le selezioni verranno espletate velocemente in modo da avere non solo i nomi dei vincitori ma anche le graduatorie a cui attingere per ulteriori assunzioni laddove necessarie". "Il nostro sforzo è quello di ottimizzare l’utilizzo delle tecnologie, comprese quelle di ultima generazione che stanno arrivando anche grazie ai fondi del Pnrr, rendere efficienti i servizi e aumentare le prestazioni per abbattere le liste di attesa - conclude Saltamartini - dobbiamo fare i conti col tetto di spesa per il personale, è vero, ma abbiamo la volontà di assumere laddove è possibile".

18/09/2023 16:00
Assistenza sociale, tra prevenzione e gestione della malattia: intervista al prof Di Francesco

Assistenza sociale, tra prevenzione e gestione della malattia: intervista al prof Di Francesco

L’assistenza sociale rappresenta di certo uno degli elementi di intervento e sostegno a disposizione dei cittadini, caratterizza e misura il grado di civiltà, di umanità e di progresso sostenibile, la rete politico-istituzionale di un Paese. La salute è certamente il primo bene da proteggere e mantenere ove presente, da ripristinare quando viene a mancare. In una visione allargata della problematica, è evidente che la scienza medica non è che un mezzo circoscritto, importante ma limitato, per valutare le cause, programmare gli interventi utili e soprattutto intervenire tenendo presenti tutti i suoi aspetti. Le condizioni di salute generali di un individuo affondano le radici nelle caratteristiche genetiche e di sviluppo dello stesso, nelle sue condizioni lavorative, economiche, culturali ed esistenziali. Gli eventi che stravolgono la vita collettiva (si pensi ai terremoti, pandemia e, recentemente, le alluvioni) creano delle situazioni di assoluta emergenza e spesso gravi ricadute su cittadini inermi ed impreparati ad affrontare enormi disagi. Da questo sintetico quadro emerge quanto sia importante l’assistenza sociale, professionale anzitutto, ma anche connessa e supportata da tutte le espressioni organizzative della generosità e solidarietà del volontariato.  Ne parliamo con il professor Gabriele Di Francesco, docente di Sociologia Generale presso la Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Chieti, uno studioso che ha dedicato il suo tempo all’osservazione dei fenomeni, alla progettazione degli interventi e all’educazione professionale di chi se ne dovrà occupare nell’ambito dei compiti delle istituzioni.  Professor Di Francesco ci descriva la figura professionale dell’assistente sociale. "Gli Assistenti Sociali sono dei laureati in Servizio Sociale, abilitati, in seguito all’iscrizione all’Ordine professionale, a svolgere funzioni di rilevazione del bisogno in situazioni di disagio e funzioni di trattamento e di promozione del benessere sociale, progettando, programmando e realizzando interventi e servizi sociali integrati nei confronti della persona, della famiglia e della comunità. Possono realizzare e gestire azioni di comunicazione e di gestione dell'informazione nell'ottica della promozione dei diritti di cittadinanza, della coesione e inclusione sociale delle persone, delle famiglie, delle pari opportunità attraverso la prevenzione, la riduzione e l'eliminazione delle condizioni di bisogno e disagio individuale e familiare, di mediazione e di counseling". Può spiegare quali sono i campi di intervento dell’assistenza sociale? "Le competenze associate all’assistente sociale riguardano la realizzazione di servizi e interventi nel campo sociale e socio-sanitario, la progettazione degli interventi sociali, l'organizzazione dei servizi. Tali competenze si articolano nell'uso dei metodi e delle tecniche del servizio sociale per la raccolta, l'analisi dei bisogni, l'interpretazione dei dati, l'utilizzo dei sistemi di valutazione dei servizi, il metodo di rete con la messa in relazione di vari soggetti privati (es. familiari, amici, vicini di casa disponibili, ecc.), pubblici (enti regionali, comunali e sovracomunali) e del privato sociale (membri di associazioni di volontariato). Nel sistema italiano, come si può notare, gli ambiti di applicazione e di occupazione di tale figura professionale sono davvero molteplici e in genere sottovalutati o scarsamente conosciuti".  Professore, proprio per informare meglio i cittadini e renderli consapevoli dei servizi che possono essere a loro disposizione, può approfondire quali sono gli interventi specifici dell’assistente sociale? "Tra i più diffusi interventi ci sono quelli socio-sanitari: nell’ambito dell’attività comunale l’assistenza e la protezione dei minori, i servizi per gli anziani, la lotta e contrasto alla povertà, il tutto in rete con altri servizi presenti sul territorio. Nelle Asl il supporto ai servizi per la disabilità e riabilitazione funzionale, Rsa, consultori familiari. L’assistenza sociale è anche importante all’interno di istituzioni complesse come l'Inps per l’inserimento nei luoghi di lavoro dell’utenza svantaggiata, ma anche per le questioni inerenti alle commissioni di invalidità. Nelle prefetture e uffici territoriali del governo l’opera dell’assistenza sociale è di grande attualità per le problematiche dell’immigrazione, assistenza e locazione degli immigrati nei centri di accoglienza dei minori non accompagnati. Da non trascurare il ruolo dell’assistente sociale nei nuclei operativi per le tossicodipendenze con compiti di monitoraggio del territorio sulle dipendenze patologiche in generale. Assistenza anche nella gestione della giustizia minorile e delle comunità connesse dove vivono persone sottoposte a misure restrittive della libertà svolgendo il compito in favore del reinserimento sociale. È evidente il grande impegno per la tutela dei più giovani e l’assistenza in tutte le problematiche che li possono coinvolgere". Per concludere Professore può descrivere lo stato dell’assistenza sociale nel nostro Paese?  "Negli ultimi decenni sono stati fatti grossi passi in avanti, ma ci sono ancora delle criticità. Per spiegare meglio devo citare la legge 178 del 2020, all’articolo 1, comma 797 e seguenti in cui è introdotto un livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale definito da un operatore ogni 5000 abitanti con ulteriore obiettivo di un operatore ogni 4000 abitanti; purtroppo siamo ben lontani da tali rapporti. Gli assistenti sociali sono pochi e benché obbligatori nei Comuni sono talvolta assenti e i compiti sono affidati spesso a cooperative esterne oppure persino ad impiegati amministrativi o figure professionali che non hanno nessuna formazione e competenza sulle problematiche del sociale". 

17/09/2023 11:27
Tumori della testa e del collo: due giornate di visite gratuite negli ospedali di Macerata e Civitanova

Tumori della testa e del collo: due giornate di visite gratuite negli ospedali di Macerata e Civitanova

Dal 18 al 22 settembre si svolgerà la XI edizione della Make Sense Campaign 2023, la campagna europea di educazione e sensibilizzazione alla prevenzione dei tumori testa-collo, promossa in Italia dall'Associazione di Oncologia cervico-cefalica (Aiocc). Il motto dell’edizione italiana: «hai la testa a posto? 1 sintomo per 3 settimane, 3 settimane per 1 vita» pone l'attenzione sui sintomi dei carcinomi cervico-cefalici, spesso ignorati o associati a malattie stagionali, come un comune mal di gola o un raffreddore. Si tratta del settimo tumore più comune in Europa, uno degli aspetti più problematici è la sua difficile identificazione: si manifesta, infatti, con sintomi comuni che tendiamo a ignorare o associare a malattie stagionali. Una rapida comprensione delle avvisaglie della malattia è cruciale per una diagnosi precoce, in presenza della quale il tasso di sopravvivenza sale all'80-90%, contro un'aspettativa di vita di soli 5 anni per coloro che scoprono la malattia in fase avanzata. Per quanto riguarda i sintomi gli esperti suggeriscono di tenere sempre a mente la regola 1 per 3, vale a dire se è presente anche solo uno di questi sintomi per tre settimane o più, è necessario rivolgersi al medico: dolore alla lingua, ulcere che non guariscono e/o macchie rosse o bianche in bocca; dolore alla gola; raucedine persistente; dolore e/o difficoltà a deglutire; gonfiore del collo; naso chiuso da un lato e/o perdita di sangue dal naso. "Si tratta di patologie che colpiscono prevalentemente persone di più di 70 anni, anche se l’età media si sta abbassando - sottolinea l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini -. L'abuso di alcool e tabacco sono fattori di rischio. Hanno grande impatto sulla vita delle persone, ma oggi le cure disponibili hanno aumentato di molto l’aspettativa di vita: di qui l’importanza della diagnosi precoce. Invito, quindi, i cittadini ad aderire numerosi".  "Ringrazio il personale dell'Uoc di Otorinolaringoiatria e del gruppo oncologico multidisciplinare testa-collo della nostra Azienda Sanitaria Territoriale - dichiara il direttore generale Daniela Corsi - che effettuerà in questa occasione visite di screening gratuite presso gli ospedali di Civitanova e Macerata". L'accesso allo screening sarà libero e gratuito e le visite verranno eseguite in ordine di arrivo. Di seguito il programma delle iniziative:  - Ospedale di Civitanova Marche, presso l'ambulatorio di otorinolaringoiatria al piano terra martedì 19 settembre, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18; - Ospedale di Macerata, presso l'ambulatorio di otorinolaringoiatria al primo piano mercoledì 20 settembre, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18.   

15/09/2023 17:12
Treia, "Grazie al reparto riabilitazione dell'Inrca, una struttura di alta professionalità"

Treia, "Grazie al reparto riabilitazione dell'Inrca, una struttura di alta professionalità"

Una realtà qualificata, ben organizzata, eppure ancora poco conosciuta persino ai treiesi. È il caso del reparto di riabilitazione estensiva dell’Inrca di Treia, nel quale opera l’équipe presieduta e diretta dalla dottoressa Mariluisa De Martiis. A evidenziare la professionalità degli operatori guidati proprio dalla responsabile della Residenza Sanitaria Riabilitativa (Rsa), Appignano (Treia), è la lettera di una residente, P. F., con destinatario il direttore generale dell’Inrca, la dottoressa Maria Capalbo. Missiva digitale resa pubblica a maggiore encomio per la struttura: «Scrivo queste poche righe in occasione della mia ultima giornata di fisioterapia presso la vostra sede di Treia – si legge nella mail – ho concluso il ciclo di sedute per la mia riabilitazione e sento l’esigenza di ringraziare per l’ottima accoglienza ricevuta, per l’affidabilità e per la grande professionalità che ho trovato». «Non posso però evitare di ricordare, a voi e a me stessa, che solo un caso fortuito mi ha portato a varcare la porta del secondo piano dell’ex Ospedale di Treia». Pur essendo residente da sempre in città, infatti, la donna non conosceva la realtà della Rsa: «Parlando con alcuni amici – viene aggiunto in tal senso – ho capito che non ero la sola ad ignorare la presenza di una così bella opportunità di cui il territorio ha tanto bisogno». Un reparto che opera quotidianamente perseguendo l’obiettivo di fornire cure personalizzate e sempre più attente ai degenti e alle loro famiglie: «Siamo alla continua ricerca di centri specializzati, di professionisti privati, di figure di riferimento per esigenze che purtroppo nella vita prima o poi si rendono necessarie – evidenzia ancora P. F. nella sua lettera – ma ignoriamo di avere un ottimo servizio a due passi da casa, con personale molto preparato e motivato». Da qui le ragioni della lettera, per una maggiore risonanza verso l’esterno dei servizi offerti del reparto, affinché possano essere eventualmente d’utilità ad altri, oltre, ovviamente, alla condivisione pubblica dei meritati ringraziamenti: «Da parte mia farò il possibile per far capire che all’Inrca si può trovare tutto quello di cui abbiamo bisogno – conclude la mail –, rinnovo perciò i ringraziamenti, che ho già fatto di persona, alle ragazze che mi hanno “coccolato” in questo periodo di convalescenza».

13/09/2023 09:45
Poltrone elettriche per il reparto di Oncologia dell'ospedale: cena solidale a San Severino

Poltrone elettriche per il reparto di Oncologia dell'ospedale: cena solidale a San Severino

 Sabato prossimo (16 settembre), a partire dalle ore 20,30, il chiostro di San Domenico ospiterà una cena solidale organizzata dal Comitato per la salvaguardia dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”. Il ricavato dell’iniziativa, patrocinata dal Comune di San Severino Marche e realizzata in collaborazione con i volontari di diverse associazioni, verrà destinato per l’acquisto di poltrone elettriche per trattamenti oncologici da donare al reparto di Oncologia dell’ospedale cittadino. La quota di partecipazione alla cena, con menù a base di pesce, è di 45 euro a persona. Per prenotazioni e informazioni ci si può rivolgere ai seguenti numeri: 335 5237812 (Marco), 333 2458375 (Silvano), 247 5966963 (Agostino). Si può inviare anche un messaggio scrivendo “Cena solidale, nome e cognome, numero di partecipanti”.

12/09/2023 16:04
Medici e infermieri del pronto soccorso, Saltamartini: "Aumentate le tariffe orarie a 100 e a 50 euro"

Medici e infermieri del pronto soccorso, Saltamartini: "Aumentate le tariffe orarie a 100 e a 50 euro"

Aumentano a 100 e a 50 euro le tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive rispettivamente dei medici e degli infermieri marchigiani che operano nei servizi di emergenza e urgenza ospedalieri. Lo prevede una delibera adottata dalla Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Filippo Saltamartini. Per il periodo giugno-dicembre 2023, la Regione ha stanziato 1,79 milioni di euro: 1,27 per le prestazioni effettuate dai medici, 511 mila euro per quelle svolte dagli infermieri. Le risorse provengono dal riparto dei 100 milioni di euro disponibili a livello nazionale, di cui 30 milioni di euro per la dirigenza e 70 milioni di euro per il comparto sanità. "È una prima risposta per affrontare la carenza di medici e di infermieri nei pronto soccorso, necessaria anche per ridurre l’esternalizzazione nei servizi di emergenza urgenza - afferma Saltamartini -. Incentivare le prestazioni aggiuntive, nel rispetto dell’orario massimo di lavoro e dei previsti turni di riposo, è una opportunità per garantire prestazioni tempestive a chi ne ha bisogno. Siamo soddisfatti che il Governo nazionale abbia accolto e finanziato la nostra richiesta, formulata al ministro della Salute Schillaci alla Giornata delle Marche 2022, per affrontare il tema della mancanza dei medici con una misura, riteniamo, appropriata all’emergenza in corso". Secondo le stime predisposte, un turno medico a 100 euro l’ora verrebbe remunerato con 800 euro, mentre quello infermieristico, a 50 euro orari, con 400 euro: "Importi che rappresentano un buon incentivo a garantire prestazioni aggiuntive", sottolinea Saltamartini. Beneficiari della misura sono medici e infermieri di pronto soccorso ospedalieri, compresi quelli pediatrici, ginecologici e dell’Inrca. La Regione ha comunque in corso un’interlocuzione, come richiesto dalle organizzazioni sindacali sanitarie, con le strutture amministrative nazionali per ampliare la platea dei beneficiari al personale medico e infermieristico della rete dell’emergenza urgenza territoriale (118, Potes, Punti primo intervento ed elisoccorso) e ai profili di tecnico di radiologia medica e ostetrica assegnati, in turno, ai Pronti soccorso.

12/09/2023 11:30
Consumo di alcolici durante la gravidanza, quali sono i rischi: intervista al dottor Perri

Consumo di alcolici durante la gravidanza, quali sono i rischi: intervista al dottor Perri

Le giornate dedicate a problematiche della nostra salute sono molto numerose, fanno parte di una strategia di comunicazione che possa essere efficace nella diffusione di una cultura della salute generale e di conseguenza nella prevenzione. Il 9 settembre è la Giornata Mondiale della "Sindrome Feto-alcolica e dei disturbi correlati", si celebra dal 1999.  La salute dell’infanzia è sempre al centro della ricerca, della clinica ed anche dell’informazione, quella del feto ne è sicuramente la primissima fase, importantissima che può condizionare lo sviluppo cel bambino e l’intero percorso della vita fisiologica dell’individua che sarà. L'argomento a prima vista può sembrare molto specifico e circoscritto, m si stima che una donna su tre (33%) consuma abitualmente alcol durante la gravidanza con rischi che possono riguardare l’area neurologica sullo sviluppo del feto e futura crescita nell’infanzia e possono causare disabilità comportamentali e neuro cognitive. Ne parliamo con il dottor Paolo Perri, specialista in Pediatria e Neonatologia. Si è appena celebrata la giornata mondiale della sindrome feto alcoolica e quindi di ciò che comporta l’uso dell’alcool in gravidanza per il feto e il neonato. Dott. Perri qual è il significato di questo evento? "Il 10% delle donne consuma alcool durante la gravidanza. Non essendo stata a tutt’oggi stabilita una dose di alcol sicuramente esente da rischi durante la gravidanza, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), in occasione della Giornata mondiale della sindrome feto-alcolica e disturbi correlati, che si celebra il 9 settembre, ribadisce che è opportuno astenersi completamente durante tutto il periodo". Quali sono le possibili conseguenze del consumo di alcool in gravidanza? "Il consumo cronico di quantità eccessive di alcol può, infatti, causare seri problemi a madre e neonato, aumentando il rischio di abortività spontanea, morte intrauterina, sindrome della morte improvvisa in culla, parto pretermine, basso peso alla nascita, ma, in particolar modo, può essere responsabile dell’insorgenza di difetti dello sviluppo fetale a carico di vari organi e apparati e di disabilità dello sviluppo neurocognitivo infantile. Queste disabilità, conseguenti all'esposizione all'etanolo in utero, sono note come Disturbi dello Spettro Alcolico Fetale (FASD) e la FAS, o Sindrome Feto Alcolica, ne è la forma clinica più grave".  Quali sono le raccomandazioni al riguardo delle società scientifiche? "Da anni, la Società Italiana di Neonatologia, insieme al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità, auspicano ad aumentare la consapevolezza nelle donne in gravidanza, in età fertile e che stanno programmando una gravidanza, attraverso campagne di comunicazione e prevenzione,  È importante, infatti, garantire un’informazione quanto più corretta, immediata ed esauriente possibile, che renda le donne consapevoli, evitando di esporre loro ed i nascituri ai rischi di danni evitabili, sostenendo uno stile di vita più sano e azzerando il consumo di alcolici".         

10/09/2023 12:05
All'ospedale di Civitanova un nuovo servizio per le mamme: attivata la partoanalgesia

All'ospedale di Civitanova un nuovo servizio per le mamme: attivata la partoanalgesia

"L'attivazione della partoanalgesia presso l'ospedale di Civitanova Marche dimostra la volontà della regione e dell'Ast di Macerata di potenziare i servizi sanitari di questa importante città costiera e di dare alla comunità civitanovese i più alti livelli di assistenza previsti dalle normative nazionali e internazionali”. È quanto ha dichiarato l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini nel corso della presentazione, in conferenza stampa, dell'attivazione della procedura di partoanalgesia all'ospedale di Civitanova. Presenti, oltre all'assessore, il direttore generale dell'Ast di Macerata Daniela Corsi, il direttore dell'Uoc di ostetricia e ginecologia Filiberto Di Prospero, il direttore facente funzioni dell’Uoc di anestesia e rianimazione Antonio Conte e il consigliere regionale Pierpaolo Borroni. La partoanalgesia ha lo scopo di ottenere una riduzione del dolore fisiologicamente presente durante il travaglio, l'analgesia come parte di un programma di assistenza alla gravidanza non si pone come alternativa al parto naturale, ma come mezzo addizionale che la medicina offre alle madri per partecipare con maggiore consapevolezza e collaborazione all’evento del parto. Può essere richiesta dalla donna o consigliata dai medici o dalle ostetriche in particolari condizioni cliniche materne (per esempio ipertensione arteriosa gestazionale, epilessia, distacco di retina) o fetali (presentazione anomala, prematurità). Nell'ospedale di Civitanova la tecnica più frequentemente utilizzata è l'analgesia epidurale e viene effettuata dal medico anestesista dedicato. "Ho sempre creduto in questa procedura di parto, in questo diritto di scelta per la madre, al di là della necessità contingente consigliata dai medici in casi particolari di gestazione, prima come primario dell’Uoc di Anestesia e Rianimazione e ancor più oggi nella veste di direttore generale di questa azienda sanitaria - ha affermato Daniela Corsi -, solo che prima non avevamo le risorse di personale medico per poter effettuare la partoanalgesia, ora dopo aver completato l’organico, l’abbiamo subito attivata”. "Questa procedura rende ora completa la nostra offerta assistenziale e realizza un livello essenziale di assistenza tanto richiesto dalle donne - ha sottolineato il direttore dell'Uoc di ostetricia e ginecologia Filiberto Di Prospero -.  Questa nuova attività è il frutto dell’impegno e dell’entusiasmo di tanti professionisti: anestesisti, ginecologi, ostetriche, pediatri e del sostegno della direzione generale. Abbiamo voluto offrire alle donne un servizio di qualità, dietro al quale c‘è stato un lungo periodo di formazione di tutte le professionalità coinvolte, anche con la frequenza in altri centri ospedalieri. Per informazioni l’utenza può contattare direttamente il reparto al numero 0733/823054".        

08/09/2023 16:40
Nuovo primario di Cardiologia all'ospedale di Camerino: si insedia Josephine Staine

Nuovo primario di Cardiologia all'ospedale di Camerino: si insedia Josephine Staine

Si è insediata il 1 settembre la dottoressa Josephine Staine, direttore dell’U.O.C. di Cardiologia dell’ospedale di Camerino. Proveniente dall’Unità Operativa UTIC di Jesi, classe 1976, si è laureata in Medicina e Chirurgia e poi specializzata in Cardiologia presso l’Università di Pisa, dal 2007 al 2011 è stata dirigente medico presso l’UTIC di Fabriano. Docente in corsi aziendali per il Dipartimento Emergenza-Urgenza e in area medica, è stato consigliere del direttivo regionale Marche ANMCO dal 2019 al 2022 e nel 2011 ha istituito il primo ambulatorio marchigiano Cardio-oncologico con la stesura di un protocollo, validato da apposita società scientifica, rivolto alla gestione del paziente oncologico sottoposto a trattamenti potenzialmente cardiotossici. Ha partecipato anche alla stesura del protocollo regionale per la rete dello shock cardiogeno e dello scompenso cardiaco avanzato. “Auguriamo buon lavoro alla dottoressa Staine – commenta Daniela Corsi direttore generale dell’Ast di Macerata – nella certezza che le sue competenze professionali possano dare nuovo impulso al Reparto di Cardiologia del nosocomio camerte”. "Anche in questo caso -aggiunge il vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini e assessore alla Sanità- questa è la dimostrazione palese dell’interesse della Regione e dell’Ast di Macerata per il potenziamento dell’Ospedale di Camerino, con il ringraziamento alla dottoressa Josephine Staine perché sappia valorizzare la sua alta professionalità al servizio delle popolazioni già colpite duramente dal Sisma del 2016" .    

07/09/2023 15:03
Farmacie dei servizi: oltre 1500 prestazioni in tre mesi per ridurre le liste di attesa

Farmacie dei servizi: oltre 1500 prestazioni in tre mesi per ridurre le liste di attesa

“Abbiamo superato il traguardo delle 1500 prestazioni: in tre mesi le farmacie dei servizi aderenti alla sperimentazione ne hanno erogate 1538, e più di 600 di queste hanno riguardato farmacie rurali” lo comunica l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che sta effettuando un monitoraggio periodico delle attività. Le farmacie aderenti, allo stato attuale 300, oltre la metà di quelle regionali, offrono la possibilità di effettuare la riconciliazione della Terapia Farmacologica (il monitoraggio di chi prende più di 5 farmaci e la segnalazione di eventuali problemi al medico di medicina generale); il monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica nei pazienti con diabete tipo 2 e nei pazienti con BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva); la telemedicina con Holter Pressorio (misurazione della pressione nell’arco delle 24 ore tramite device), Holter Cardiaco, elettrocardiogramma, Auto-spirometria per valutare l’efficienza dei polmoni. Se è più bassa la fruizione di spirometrie, 26 soggetti di cui 9 inviati dal medico, sono stati invece 354 gli ECG (10 invii al pronto soccorso e 67 dal medico) con notevole alleggerimento per i pronto soccorso regionali. 443 sono stati gli holter cardiaci, con due invii al pronto soccorso e 101 dal medico, 298 quelli pressori (86 hanno richiesto approfondimento medico). Il monitoraggio della BPCO e del diabete hanno visto la partecipazione complessiva di 417 pazienti, con grande aderenza nelle farmacie rurali del pesarese.  “Il gradimento maggiore si riscontra nelle aree interne e montane vista la distanza dai poli ospedalieri e la età più avanzata della popolazione” - sottolinea l’assessore” - i Fondi Ministeriali a disposizione fino a dicembre ammontano a quasi 1,5 milioni di euro per i 6 progetti codificati, per un totale di 40 mila cittadini raggiunti: siamo la prima regione in Italia che ha messo insieme tutti i campi di attività, una regione laboratorio. Il farmacista è una figura che ispira fiducia ai cittadini: nel complesso la sperimentazione sta dimostrando di limitare la mobilità passiva e ridurre le liste di attesa”.      

06/09/2023 17:22
Il ringraziamento all'hospice di Macerata: "Mi hanno alleviato la sofferenza dello stare lontano da casa"

Il ringraziamento all'hospice di Macerata: "Mi hanno alleviato la sofferenza dello stare lontano da casa"

Queste sono le parole di Matteo Impagnatiello che da vent'anni si trova ad affrontare la Sclerosi Multipla: " Da vent’anni sono affetto da sclerosi multipla, che mi ha immobilizzato braccia e gambe, lasciandomi solo la possibilità di parlare e muovere il capo. Sono grato alla mia famiglia, che 24 ore al giorno mi assiste con tanta pazienza e abnegazione, imboccandomi, lavandomi, vestendomi ed esaudendo le infinite richieste che sono costretto a rivolgere loro. Non sono abituato a piangermi addosso e mi scuso di questo preambolo, fatto solo per spiegare quanto sia impegnativo per la mia famiglia starmi vicino e attendere alle mie cure!" Durante tutto il mese di agosto -per sua richiesta- è stato preso in cura presso l'Hospice dell'Ospedale di Macerata per permettere alla famiglia di prendere una piccola pausa: "Ebbene, d’estate sento il bisogno di dare un po’ di libertà a chi mi sta intorno, ma non è facile trovare una struttura che possa ospitare persone nelle mie condizioni. Quest’anno ho fatto richiesta all’hospice dell’Ospedale di Macerata, presso cui ho così trascorso un periodo di circa un mese. Durante questo mio “soggiorno” ho goduto di sorprendenti attenzioni, che hanno reso la mia permanenza di grande conforto, anche perché ho ricevuto tante cure che hanno alleviato i dolori che costantemente mi affliggono.  Non sapevo che l’hospice ricoverasse anche persone come me, con lo scopo di dare sollievo alle famiglie; questa sorprendente scoperta mi ha da subito rallegrato, ma mai e poi mai avrei immaginato di essere trattato con attenzioni e gentilezze tali da farmi percepire il grande amore che tutto il personale sanitario metteva nel quotidiano agire. Gli accertamenti multidisciplinari mi hanno dato la possibilità di approfondire la mia situazione: sono stato visitato dal neurologo, dal cardiologo, dal rianimatore, dal fisiatra e dagli altri specialisti, che concorrono al benessere dei ricoverati.  Non so se sono riuscito a spiegare il familiare clima che ho vissuto in questo mese, ma so che voglio dire grazie a tutto il personale sanitario: oss, infermieri e medici dell’Hospice di Macerata; sono stati per me di grande conforto e mi hanno alleviato la sofferenza dello stare lontano da casa. Vorrei ringraziare singolarmente ogni oss, ogni infermiere, ogni medico ma, non potendo farlo, ringrazio per tutti la responsabile del Reparto, Dott.ssa Marina Lombardello, per l’accoglienza e le amorevoli cure ricevute. Grazie

06/09/2023 16:25
AST Macerata, un grande professionista va in pensione: il Dott. Ribichini lascia la Medicina Trasfusionale

AST Macerata, un grande professionista va in pensione: il Dott. Ribichini lascia la Medicina Trasfusionale

L’AST di Macerata di recente sta perdendo professionisti di rilievo che hanno scritto pezzi importanti di storia dell’Azienda e che hanno dato lustro a Reparti che ora sono riferimenti regionali nel settore. Così è stato per il Direttore dell’U.O.C. di Medicina Trasfusionale Dott. Giovanni Ribichini, dal 1 settembre in pensione. “Il Dottor Ribichini è stato un grande professionista – commenta il Direttore generale Daniela Corsi - un collega stimato che conosco da oltre venti anni, che ha fatto della Medicina Trasfusionale di Macerata un’eccellenza regionale”. Assunto nel lontano 1992 come assistente medico di Immunoematologia e Servizio Trasfusionale presso l’Ospedale civitanovese, ha creato nel corso del tempo a Macerata un Centro di riferimento regionale per l’emofilia e le malattie emorragiche e trombotiche, dove vi si rivolgono utenti da ogni parte delle Marche trovando risposte ai loro problemi di salute, grazie alla competenza e disponibilità del personale qualificato che vi lavora.  Dal 2006, nell’ambito del D.I.R.M.T. ha ricoperto l’incarico di Responsabile del Piano di Produzione Regionale Sangue e Plasma, mentre da gennaio 2012 è Direttore dell’U.O.C. Medicina Trasfusionale dell’Azienda sanitaria maceratese.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  “La Provincia di Macerata pur avendo soltanto due Centri trasfusionali, nel capoluogo e a Civitanova, in rapporto alle altre AST che ne hanno di più - dichiara il Dott. Ribichini – svolge tuttavia la stessa attività di prelievo con il proprio personale, questo dato ci dimostra anche come sia elevato il numero delle donazioni di sangue effettuate. A questo proposito desidero ringraziare i colleghi del personale medico, i sanitari e gli amministrativi per la competenza, la dedizione e la collaborazione nel lavoro, sempre dimostrate in questi anni”. Aggiungiamo, inoltre, che nel Distretto di Macerata per primo è stato attivato un progetto Tao per gli utenti a domicilio in collaborazione con l’ADI, che rappresenta un servizio importante offerto alla popolazione. Sono circa duemila i pazienti che afferiscono al Centro di Macerata, da qualche anno questo servizio è presente a San Severino e Camerino e anche il territorio di Recanati è coperto, mentre si sta lavorando per portarlo a Civitanova. Di recente il Centro Trasfusionale della costa, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie anche da parte del Centro Nazionale Trapianti, è ora in attesa di iniziare il primo prelievo di cellule staminali in collaborazione con l’Ematologia. “Mi auguro – sottolinea il Dott. Ribichini- che presto il Centro Trasfusionale di Civitanova possa dotarsi di spazi più ampi dove sia il paziente che il donatore possano trovare adeguata accoglienza”.     

05/09/2023 19:00
A Macerata arriva la carovana della prevenzione: tavola rotonda e screening gratuiti

A Macerata arriva la carovana della prevenzione: tavola rotonda e screening gratuiti

Arriva a Macerata la "Carovana della Salute", un progetto promosso dalla FNP Nazionale, il sindacato dei pensionati della CISL , mirato a promuovere la salute e la cultura della prevenzione come pilastri fondamentali per il benessere delle persone, la loro qualità di vita, e la sostenibilità del sistema sanitario. «Siamo impegnati come sindacato, anche nella nostra regione, a  promuovere la prevenzione, per metterla al centro delle scelte di cura della popolazione, assicurando vicinanza alle famiglie, che anche in conseguenza dell’aumento dei costi per la salute a loro carico, spesso rinunciano o procrastinano visite e cure mediche, in specie quelle di ordine preventivo. Basti pensare che l’anno scorso oltre 4 milioni di persone in Italia hanno rinunciato alle cure con implicazioni importanti sulle condizioni di salute generale, specie sulla popolazione anziana. – sottolinea Dino Ottaviani, segretario Generale della FNP Marche - Attraverso queste giornate è possibile sia diffondere una vera e propria cultura della prevenzione, che offrire visite mediche e screening gratuiti.» La tappa di Macerata si svolgerà nei giorni 7 e 8 Settembre 2023 con una Tavola rotonda sulla prevenzione e una giornata dedicata alle visite mediche e agli screening gratuiti. Giovedì 7 settembre, alle ore 16,00  “Prevenzione e salute” Tavola rotonda presso l’Arena Sferisterio, Gran Sala Pietro Cesanelli, in piazza Nazario Sauro. Ai lavori, aperti da Giuseppe Spernanzoni responsabile della FNP di Macerata- Civitanova Marche, e introdotti da Franco Pesaresi, direttore generale ASP Ambito 9 di Jesi, interverranno: Francesca D’Alessandro, vicesindaco e assessore alla politiche sociali del Comune di Macerata, Sauro Buongarzone, Segretario Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri di Macerata, Sara Barbalarga, Assistente sociale  ATS 15 Macerata, Amedeo Gravina, Presidente ASPS IRCR, Dino Ottaviani, Segretario Generale FNP Cisl Marche. Modera il giornalista Giacomo Giampieri e conclude Rocco Gravina, responsabile AST CISL Macerata-Civitanova Marche. Porterà un saluto il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli. Venerdì 8 Settembre dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, in piazza Mazzini  “Salute in piazza un Giorno di Prevenzione”, giornata dedicata a visite mediche e screening gratuiti. Sarà possibile accedere a visite mediche ed effettuare screening gratuiti quali: ecografia dell'addome, esame non invasivo per studiare organi, tessuti e vasi sanguigni addominali; elettrocardiogramma e visita cardiologica per prevenire malattie cardiovascolari, visita oculistica, a cura dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità - IAPB Italia Onlus per prevenire compromissioni della vista; visita diabetologica a cura dell'Associazione Tutela Diabetici di Macerata per affrontare la patologia comune del diabete.  La Croce Verde di Macerata sarà presente con screening dei parametri vitali, tracciato cardiologico, mini corso di disostruzione pediatrica, e BLSD. Prenotazioni, fino ad esaurimento posti,  chiamando la FNP CISL di Macerata al numero 0733 4075230  dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

05/09/2023 13:00
Clima e salute: un rapporto sempre più intenso e variegato

Clima e salute: un rapporto sempre più intenso e variegato

La fine dell’estate è un periodo di malinconia; chi ha goduto di ferie e vacanze torna alla solita routine con un po’ di tristezza per il bel tempo ormai passato, chi ha lavorato durante i mesi estivi prospetta magari un periodo di riposo ma senza poter vivere a pieno lo splendore del mare e dei monti. Tutti ci prepariamo all’imminente arrivo dell’autunno, preannunciato dal clima e i suoi fenomeni con un sensibile calo della temperatura –e questo può andar bene dopo le settimane di grande afa- ma anche con precipitazioni imprevedibili, molto violente in certe zone. Con la pioggia, ormai sempre copiosa, in pochissimo tempo fiumi, torrenti e perfino ruscelli possono passare da una secca evidente alla rottura degli argini, con danni ingenti per campi, strade e, a volte, abitazioni. Una descrizione apocalittica ma reale, che si presenta continuamente ad ogni perturbazione e non più come fenomeno eccezionale ed isolato, circoscritto in poco tempo. Il riscaldamento climatico, l’accumulo di grande energia negli strati atmosferici sono alla base dell’insofferenza del nostro pianeta, dell’incertezza a cui tutti dobbiamo sottostare, dei pericoli per cose e persone che all’improvviso bisogna fronteggiare. È ancora poco osservato e studiato, ma il legame tra la nostra salute e la violenza della natura quando si intersecano forze dirompenti deve ormai richiamare la nostra attenzione. Occorre stilare protocolli di prevenzione intervenendo anzitutto sulle cause dei cambiamenti climatici e tenendo conto dei possibili effetti. Case distrutte da ondate di fango, alberi sradicati, strade allagate, “chicchi” di grandine grandi come palline da tennis e duri come sassi, sono tutti elementi che feriscono e possono uccidere. Davanti ad una panoramica di questo tipo la gran parte di noi tende a rimanere inerte, quasi fatalista, confidando in un destino favorevole. Ma ci sono anche persone che vivono questa situazione con grande disagio, spesso associato a veri e propri attacchi di panico, sviluppando nuove forme di disturbi psicologici riconducibili alla cosiddetta “ecoansia”. È ora (o forse è già tardi) di individuare precisamente ciò che nuoce alla nostra Terra fino ad indurla a farci del male. Se siamo ormai organizzati per combattere virus e batteri, dovremmo essere anche pronti a fronteggiare l’inquinamento da CO₂ ,nella convinzione che esso può provocare enormi danni alla nostra salute. Se qualcuno si impegna e dedica la vita alla ricerca e allo studio va ascoltato, ognuno di noi, nel suo piccolo, ha l’obbligo di seguirne i consigli e, soprattutto, occorre investire perché la ricerca di fonti energetiche alternative sia più idonea e veloce. Il principio è sempre quello: la salute è il bene più grande, forse l’unico che abbiamo; una lunga vita di buona qualità l’obiettivo per tutti. Ne parliamo con il Professor Marco Materazzi professore associato alla Scuola di Scienze e Tecnologie (Sezione di Geologia) dell’Università di Camerino. Docente di Geomorfologia applicata e Idrogeologia. Professor Materazzi esiste una relazione fra cambiamenti climatici e salute? Sicuramente sì. I cambiamenti climatici incidono su alcuni “indicatori” importanti come temperatura, umidità tipologia ed intensità delle precipitazioni e velocità del vento. Ognuno di noi sa, per esperienza personale, che per risolvere problemi di salute più o meno gravi viene ad esempio richiesto di trascorrere periodi in luoghi con clima più “asciutto” piuttosto che in altri caratterizzati da ridotte escursioni termiche diurne o stagionali. Pertanto è evidente che il trend climatico che stiamo osservando in questi ultimi decenni, fortemente orientato all’estremizzazione di queste condizioni (incremento delle temperature medie, marcate escursioni termiche diurne e stagionali, temporali di forte intensità spesso associati a intense raffiche di vento, aumento dell’umidità in relazione alla sempre più frequente presenza di masse d’aria di origine tropicale…), costituisce un fattore di rischio per la salute umana. Quali sono i rischi per la salute umana legati ai cambiamenti climatici? In realtà esistono rischi diretti e indiretti. I rischi diretti sono quelli legati agli eventi atmosferici. Colpi di calore o condizioni di afa, sono ricorrenti quando associati a masse d’aria di origine tropicale mentre il fenomeno della grandine, sempre più frequente, mette a rischio l’incolumità delle persone sia che si muovano a piedi o anche in auto. Anche il vento diventa un fattore di alto rischio. Le forti raffiche possono provocare incidenti ai pedoni o agli automobilisti ma possono provocare anche pericolose cadute di alberi; inoltre, quando associato a lunghi periodi di siccità, il forte vento può alimentare gli incendi boschivi che, spesso originati anche per cause (dolo o mancanza di attenzione) legate all’uomo, mettono a rischio la salute umana anche solamente per il peggioramento della qualità dell’aria. Su più ampia scala, fra l’altro, il fenomeno delle tempeste di vento (wind storms) sta diventando sempre più frequente; tutti ricordiamo il ciclone Vaia che nel 2018 colpì i territori del Veneto, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, coinvolgendo oltre 40,000 ha di territorio con la caduta di moltissimi alberi, ed è solo di qualche giorno fa la notizia di un fenomeno, simile, però su scala ridotta, in Liguria. Poi ci sono le conseguenze indirette dei fenomeni atmosferici. Le piogge intense e/o prolungate possono innescare fenomeni franosi, come le colate di detrito che, essendo processi veloci e che si attivano senza evidenza alcuna, possono essere estremamente pericolosi; tali fenomeni fra l’altro si attivano spesso in aree precedentemente degradate proprio dagli incendi che distruggono la vegetazione di copertura. Eventi pluviometrici estremi come i “temporali autorigeneranti”, anch’essi sempre più frequenti provocano fenomeni alluvionali con corsi d’acqua che, anche per una gestione non corretta, non sono in grado di “sopportare” le enormi masse d’acqua prodotte; l’alluvione di Senigallia del 2022 e gli ultimi eventi che hanno coinvolto l’Emilia Romagna, che hanno causato vittime e disagi anche di carattere psicologico e sociale (quindi comunque legati alla salute della persona) sono solamente gli ultimi di una lunga serie. Quali azioni possono essere messe in campo per mitigare questi effetti sulla salute umana? Anche in questo caso bisogna parlare di azioni specifiche per le persone e di azioni dirette a mitigare gli impatti. Per quanto riguarda gli effetti diretti sulle persone, sta al personale medico suggerire comportamenti e rimedi volti a mitigare questo rischio, come organizzare le attività quotidiane per tener conto di condizioni climatiche sfavorevoli e tutelare le persone più fragili. Per quanto riguarda le conseguenze indirette si parla da anni di prevenzione per ridurre il rischio idrogeologico, con interventi sia strutturali (opere di difesa idrauliche o di sistemazione dei versanti) sia non strutturali (cambiamento delle tecniche agricole, manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua, corretta pianificazione territoriale (ridurre la presenza stabile nelle aree a rischio elevato). Si parla però anche di “adattamento” ai cambiamenti climatici; una corretta informazione sui rischi e sulle norme comportamentali da osservare in caso di eventi catastrofici (al pari di quanto si fa per il rischio sismico) sarebbe sicuramente da prevedere ed incentivare.    

03/09/2023 11:25
Tolentino, 37 anni a servizio degli ospiti della casa di riposo: Cecilia Ceschini va in pensione

Tolentino, 37 anni a servizio degli ospiti della casa di riposo: Cecilia Ceschini va in pensione

Grande festa all’ASP “Porcelli” di Tolentino per celebrare il pensionamento della dipendente Cecilia Ceschini. Infatti lo scorso 27 agosto è stato festeggiato il pensionamento della signora Cecilia che lascia il suo posto di lavoro dopo ben 37 anni di attività come operatrice socio sanitaria alla ASP Porcelli. “In tutti questi anni è sempre stata a disposizione degli ospiti e ha dimostrato professionalità, abnegazione a attaccamento al lavoro”, si legge in una nota del Comune. Alla festa, oltre ai colleghi e colleghe, è anche intervenuto anche il sindaco Mauro Sclavi che ha ringraziato Cecilia Ceschini per tutto il suo impegno

31/08/2023 14:21
Macerata, il coordinatore infermieristico Francesco Ricci va in pensione: "Colonna portante del 118"

Macerata, il coordinatore infermieristico Francesco Ricci va in pensione: "Colonna portante del 118"

Francesco Ricci, coordinatore infermieristico del 118 di Macerata, va in pensione dal primo settembre dopo quarantuno anni di servizio, di cui ben ventisette nell’emergenza territoriale 118, dal 1996. Una brillante carriera la sua, iniziata all’ospedale maceratese nel lontano 1982 dapprima nel reparto di Geriatria e poi, dal 1983 al 1996, nel reparto Anestesia e Rianimazione fino ad approdare nell’unità operativa dell’emergenza territoriale dove è rimasto fino ad oggi. Il 2 giugno del 2021 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana per la gestione dell’emergenza territoriale e della centrale operativa 118 durante la pandemia da Covid-19. “Uno dei primi infermieri che nel 1997 ha lasciato la rianimazione di Macerata per seguire il direttore Giuseppe Ariani nel costituendo servizio di emergenza territoriale 118 "Macerata Soccorso", dove si è distinto per la professionalità, l'esperienza e la capacità di "fare squadra", impegnato sia in centrale operativa, che nei mezzi di soccorso.- ha commentato il dottor Ermanno Zamponi, direttore del 118- finché nel 2007 è stato nominato coordinatore del SET 118 provinciale e anche in questo ruolo ha dimostrato tutte le doti umane che lo caratterizzano”. “Sempre presente, ha partecipato anche ad interventi di maxi-emergenza nazionali (terremoto Valnerina'97, L'Aquila 2009 e Arquata del Tronto 2016). Ha sostenuto anche la formazione aziendale in qualità di istruttore BLSD”. “Come direttore – spiega - ho condiviso con Francesco Ricci gli ultimi 15 anni di lavoro, lo ricordo sempre presente e disponibile, pronto a condividere i successi, ma anche i momenti difficili. È stato più un amico che un collega, in questo mi reputo fortunato”. Francesco Ricci ha festeggiato il pensionamento con la direzione medica, i colleghi coordinatori, le professioni sanitarie e il personale del 118 presso la sala biblioteca del nosocomio maceratese. “Oggi non è un giorno di festa per la nostra Azienda sanitaria- ha dichiarato la direttrice generale Daniela Corsi- perché perdiamo una colonna portante del Servizio territoriale 118, un professionista serio e stimato che ha sempre dimostrato impegno e dedizione al lavoro. I nostri migliori auguri per un meritato collocamento a riposo”.

30/08/2023 12:12
Salesi, rara malformazione dell’esofago corretta con tecniche innovative: bimba di 11 mesi ora sta bene

Salesi, rara malformazione dell’esofago corretta con tecniche innovative: bimba di 11 mesi ora sta bene

O.A. è una bimba nata ad ottobre 2022 al Salesi di Ancona con un’atresia dell’esofago di primo tipo, cioè  una rara malformazione congenita caratterizzata dalla mancata formazione di una parte dell’esofago ed una eccessiva distanza tra i due monconi esofagei. In tale condizione non è purtroppo fattibile la ricostruzione esofagea in epoca neonatale, possibile in circa l’85% dei pazienti. La piccola paziente, pertanto, nella prima giornata di vita è stata sottoposta ad un primo intervento di posizionamento di una gastrostomia per consentirne l’alimentazione. All’età di 2 mesi i chirurghi del Salesi hanno eseguito l’intervento di ricostruzione dell’esofago in due tempi, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, utilizzando una tecnica innovativa in quanto eseguita con approccio interamente mininvasivo, toracoscopico.  Attraverso tre piccole incisioni toraciche di 3 e 5 mm i due monconi esofagei sono stati prima avvicinati l’uno all’altro con punti di trazione mentre nel corso del secondo intervento, sempre con tecnica mininvasiva,  i due tratti di esofago avvicinati sono stati posti definitivamente in collegamento attraverso un intervento di anastomosi esofagea toracoscopica. Dopo questo secondo intervento l’alimentazione per bocca della piccola è stata finalmente resa possibile. Nel giugno scorso infine, all’età di 8 mesi, la bimba ha subito un ulteriore intervento mininvasivo con il quale è stata ottenuta la correzione dell’importante reflusso gastro esofageo conseguenza della trazione del moncone esofageo inferiore effettuata nel corso dell’intervento ricostruttivo. Il professor Giovanni Cobellis, direttore di Chirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, che ha effettuato gli interventi con la sua equipe, esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto:  ”Abbiamo cominciato il trattamento toracoscopico dell’atresia esofagea nel 2016, dopo un periodo di apprendimento all’ospedale pediatrico SickKids di Toronto in Canada, tra i primi centri di Chirurgia Pediatrica in Italia ad applicare questo approccio mininvasivo per la correzione dell’atresia esofagea. “Il trattamento dell’atresia esofagea con gap lungo tra i due monconi effettuato con tecnica mininvasiva toracoscopica rappresenta un importante passo in avanti nella correzione di questa rara malformazione congenita, in quanto consente di evitare l’intervento di sostituzione esofagea con stomaco o intestino utilizzando tecniche mininvasive, quindi meno traumatiche per il paziente”. “Il sospetto che la bimba avesse un’atresia dell’esofago era stato già posto con le indagini diagnostiche prenatali, ma la diagnosi definitiva è stata fatta alla nascita. Si tratta di un importante risultato ottenuto grazie ad un grosso lavoro multidisciplinare che ha coinvolto oltre alla Chirurgia Pediatrica, l’Ostetricia, la Neonatologia e l’ Anestesia e Rianimazione Pediatrica, a dimostrazione della grande valenza che il Salesi ha nell’assistenza pediatrica e più in generale materno-infantile ”.  A undici mesi di vita la bambina sta bene, si alimenta e cresce normalmente. Qualche giorno fa la mamma ha scritto ai medici che l’hanno operata: “ Ci siamo dimenticati della gastrostomia, ci richiede proprio da mangiare non sembra lei”.   “Si tratta di una procedura chirurgica che ha valenza nazionale in quanto effettuata solo in alcuni ospedali  italiani in cui è presente la Chirurgia Pediatrica“ -  commenta con orgoglio il dottor Armando Marco Gozzini  - direttore generale AOUM – e prosegue : “Dopo l’intervento chirurgico , grazie al lavoro multidisciplinare dei professionisti dell’area materno -  infantile,  i bambini operati effettuano controlli periodici e mirati  utili a monitorare e mantenere una qualità  di vita normale.  Il direttore generale conclude : “il presidio materno – infantile  rappresenta un’eccellenza nel panorama regionale e  nazionale;  la realizzazione del nuovo Salesi è quindi il felice compimento di un lungo e faticoso lavoro di tutti gli operatori sanitari”.   

30/08/2023 09:40
Carenza di psichiatri e pediatri: nuove assunzioni nella sanità maceratese

Carenza di psichiatri e pediatri: nuove assunzioni nella sanità maceratese

L’Ast di Macerata fa fronte alle carenze di psichiatri con nuove recenti assunzioni, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno di personale 2023-2025, come previsto dal relativo PIAO, e nel limite del tetto di spesa indicato dalla normativa vigente. Otto posti in organico per otto dirigenti psichiatri, di cui tre specialisti e cinque specializzandi. A tempo indeterminato sono stati assunti gli specialisti Massimo Claudio Bachetti, Agata Di Buò e Bruna Fiordalisi, nonchè la specializzanda dottoressa Anna Lisa Carloni, che conseguirà a breve la relativa specializzazione, mediante utilizzo della graduatoria del concorso pubblico, a suo tempo approvata con determina n.940 del 21agosto scorso. “Poichè la graduatoria di concorso non consente la copertura di tutti i posti  banditi con i medici già specializzati - spiega il direttore generale Daniela Corsi  - e considerata la necessità di garantire l’erogazione delle attività che fanno capo al Servizio Salute Mentale della nostra Azienda sanitaria territoriale, si assumono a tempo determinato e con orario ridotto i dottori Angelica Cicolini, Brodinela Marpepa, Leonardo Ricci e Ilaria Cerasoli, tutti medici specializzandi". "Per questi ultimi è riservato fin da subito un posto di ruolo che verrà assegnato, come previsto dalla normativa vigente, al conseguimento del titolo di specializzazione”. E’ stata disposta, inoltre, l’assunzione a tempo determinato e pieno di un’altra specializzanda, questa volta si tratta di  una Pediatra ed è la dottoressa Giulia Marozzi.  

28/08/2023 18:10
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