Anemia, quali sono i sintomi e come curarla. Intervista con il dottor Centurioni
Per anemia si intende una riduzione dei livelli di emoglobina circolante nel sangue; è errato valutare l’anemia con il numero dei globuli rossi in quanto il loro numero risente della loro grandezza: a parità di valore di emoglobina se i globuli rossi sono più piccoli saranno in numero elevato, se sono di dimensioni aumentate saranno in numero più basso.
Ne parliamo con il dottor Riccardo Centurioni, già direttore della U.O. di Medicina Interna dell'ospedale di Civitanova Marche, attualmente mette a disposizione la sua esperienza in consulti ambulatoriali per i cittadini del territorio.
Il dottore ha dedicato molta della sua attività allo studio delle malattie del sangue naturalmente senza trascurare una valutazione ed indagine complessiva del paziente anche in considerazione delle diverse eziologie delle patologie ematiche; la più frequente è sicuramente l’anemia. Ultimamente presta la sua opera anche presso il Centro Medico “Associati Fisiomed” di Sforzacosta.
Dr. Centurioni, le anemie sono tutte uguali?
"Le cause che possono indurre una anemia sono molte. La causa più comune è sicuramente l’anemia da carenza di ferro, che è molto frequente soprattutto nelle donne in età fertile favorita dalle mestruazioni. La perdita di sangue comporta una perdita di ferro; il ferro è la “benzina” che fa produrre i globuli rossi. Poi ci sono le anemie dovute a carenza di vitamine, come la vitamina B12 e l’acido folico; queste sono più frequenti nell’anziano.
Sempre nell’anziano sono poi frequenti le mielodisplasie, malattie che sono dovute ad una alterazione dei normali processi di formazione delle cellule del sangue. Poi abbiamo le anemie congenite di cui la principale è la talassemia. Nella nostra Regione è una anemia abbastanza frequente che può essere trasmessa da uno dei genitori ai figli.
Poi abbiamo le anemie dovute alla insufficienza renale cronica, soprattutto nei soggetti sottoposti a dialisi. Questa anemia è dovuta alla carenza dell’ormone, l’eritropoietina, che stimola la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo e che è prodotto dal rene: un rene malato produce meno ormone per cui può insorgere anemia".
Abbiamo detto che l’anemia da carenza di ferro è la più frequente. Come si cura? È sufficiente modificare l’alimentazione?
"La dieta può avere la sua importanza nella prevenzione e nella cura dell’anemia. L’assorbimento di ferro dall’intestino è diverso se si tratta di ferro contenuto nella carne o di ferro contenuto nei vegetali. Se il nostro organismo è in grado di assorbire circa il 10% del ferro che introduciamo con la carne, quello contenuto nei vegetali (verdure, legumi, ecc) viene assorbito solo per il 2-3%.
È questo il motivo per cui i soggetti vegetariani hanno più spesso carenza di ferro. Se l’alimentazione non è sufficiente è necessario “aiutarsi” con i farmaci che contengono ferro di cui abbiamo una ampia disponibilità. Solo in caso di mancata efficacia o intolleranza della terapia per os possiamo utilizzare la terapia endovena".
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