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Sanità Macerata

Ospedale di Macerata centro riferimento per il tumore ovarico: "Ogni anno in cura 70 pazienti"

Ospedale di Macerata centro riferimento per il tumore ovarico: "Ogni anno in cura 70 pazienti"

Oggi ricorre la Giornata Mondiale sul tumore ovarico, una patologia subdola e aggressiva in cui l’informazione e la diagnosi tempestiva sono fondamentali. È l’ottava neoplasia più comune nelle donne nel mondo, con 6000 nuove diagnosi ogni anno in Italia, in maggioranza nelle over 40.

La conoscenza, la prevenzione e la cura di questa patologia nell'Azienda sanitaria di Macerata sono garantite dalla U.O.C. di Ginecologia Oncologica del presidio ospedaliero, detentrice del Pdta (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) dell'ovaio. La stessa unità operativa è da anni in prima linea nell'affrontare questa patologia annoverandosi tra i 40 centri italiani più accreditati e virtuosi nel trattamento di questa malattia.

“Ogni anno transitano presso il nostro reparto circa 70 donne affette da questa patologia a vari stadi clinici di malattia, che trovano nel nostro Reparto un'equipe multidisciplinare- dichiara il dottor Mauro Pelagalli, direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia - a cui collaborano molti altri reparti, dall’Oncologia alla Chirurgia, Radiologia, Anestesia e Rianimazione, Urologia, Fisiatria, Anatomia Patologica, Geriatria, Dietistica alla Cardiologia”.

“L'impegno di tutte queste forze ci fa capire l'importanza e la complessità di questa malattia e apre orizzonti sempre più positivi per le nostre pazienti, che oggi vedono nettamente migliorata la prognosi per gli stadi avanzati e la completa guarigione per gli stadi precoci”.

"È importante guardare a questa malattia da due punti di vista: la conoscenza e la prevenzione. La conoscenza riguarda le modalità attraverso cui il tumore ovarico si manifesta: nelle forme ereditarie Brca mutate e nelle forme non ereditarie. Conoscere l'andamento di questa malattia all'interno del proprio albero genealogico, considerando anche l'incidenza del tumore al seno spesso associato, deve indurre le pazienti a porsi il dubbio se appartenere o meno a un gruppo familiare mutato".

 "Al tempo stesso, è fondamentale conoscere i sintomi più comuni di questa malattia, perchè si facilita la prevenzione della stessa, sia attraverso la ricerca del gene mutato Brca 1 e 2 e, nei gruppi non mutati, attraverso la visita ginecologica annuale che trova nell'ecografia transvaginale una rapida diagnosi di sospetto clinico".

L'U.O.C di Ginecologia Oncologica dell'Ast di Macerata ha ecografisti altamente formati dal punto di vista oncologico, in grado di valutare con immediatezza le pazienti a rischio da quelle non. L’intero percorso terapeutico assistenziale, dalla diagnosi all'intervento chirurgico alla chemioterapia, viene preso in carico dall'Unità Operativa di Ginecologia.

Il reparto, inoltre, è dotato delle più moderne tecnologie chirurgiche per consentire interventi ad altissima complessità, grazie all'uso di strumenti di ultima generazione e terapie antalgiche tagliate sulla paziente. Infine, l'U.O.C. di Ginecologia Oncologica di Macerata è gemellata da anni con il Policlinico Gemelli, grazie al quale vi è un continuo scambio di conoscenze, informazioni

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