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La strano caso delle Rsa di Mogliano e Loro Piceno in "trasferta" a Urbisaglia: una storia di resilienza

La strano caso delle Rsa di Mogliano e Loro Piceno in "trasferta" a Urbisaglia: una storia di resilienza

Le Rsa sono luoghi che accolgono gli anziani e, con cura e pazienza, li accudiscono nel migliore dei modi. La storia di due Rsa della provincia di Macerata è particolare. Infatti, la casa di riposo di Mogliano e la casa di riposo Pacifico Bonfranceschi di Loro Piceno, si trovano in realtà nel comune di Urbisaglia

"Stavo cercando una Rsa per mia suocera. Purtroppo, è stata colpita dal terzo ictus. Il 6 agosto sono capitato per caso qui a Maestà di Urbisaglia, e sono entrato in contatto con Gianfranco L’Abbate, che è addetto alla distribuzione di medicinali nella Rsa di Mogliano - ci ha spiegato Dario Gasparini, un lettore che ci ha segnalato questa storia  -. Sono rimasto colpito dall’ambiente e dai servizi offerti agli ospiti della struttura, dall’ordine e dalla cura offerta dagli assistenti".

Le sedi Rsa di Mogliano e Loro Piceno, in seguito al sisma che ha colpito le Marche nel 2016, hanno subito danni e sono state dichiarate inagibili. Per questo entrambe le strutture si sono trasferite in uno stabile di Maestà di Urbisaglia. Ce lo racconta Gianfranco L’Abbate, infermiere della Rsa di Mogliano: "La struttura originale di Mogliano si trovava nell’ex convento Santa Colomba, mentre quella di Loro Piceno si trovava nel centro storico. Col problema del terremoto sono risultate lesionate e quindi non era più possibile rimanere in quelle sedi. Io sono arrivato nel 2021, in piena emergenza covid, e sono ormai tre anni che sono qui. Entrambe le strutture sono gestite dall’Ircr di Macerata ma poi ognuna ha una gestione separata". 

“La proprietaria dello stabile dove entrambe le Rsa sono situate è di Dalila Forti, che continua ad investire per migliorare l’edificio. Durante il covid abbiamo avuto alcuni problemi nella gestione degli spazi comuni - spiega L’Abbate rispetto alla proprietà del luogo -. È stato quindi costruito un secondo ascensore per permettere una gestione dei pazienti in maniera separata durante i momenti di pandemia. Il parcheggio è stato trasformato in un bellissimo giardino. In questi posti servono anche e soprattutto spazi di svago e di convivialità”.

Conclude poi sui servizi offerti: "Abbiamo dei medici interni, ma ci rapportiamo anche con i medici degli ospiti per capire come curare e accudire al meglio i pazienti. Abbiamo quindi uno scambio continuo e una buona collaborazione con i medici. Poi ovviamente c’è la cucina interna e il piano in cui gli ospiti dormono o riposano". Due strutture quindi che, nonostante le difficoltà affrontate con il terremoto e il covid, hanno sempre portato avanti con massima serietà il lavoro di cura.

 

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