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Sanità Macerata

"Così hanno salvato mio padre, il mio grazie all'ospedale di Macerata": la lettera aperta di Luigi Zingaretti

"Così hanno salvato mio padre, il mio grazie all'ospedale di Macerata": la lettera aperta di Luigi Zingaretti

"La sanità pubblica del sistema nazionale italiano è in grado di offrire un servizio di livello altissimo (nel mio caso salvavita), ancora gratuito e per tutti, ultimo baluardo di un servizio democratico a disposizioni di cittadini e non".

Luigi Zingaretti ha affidato ad una lettera aperta inviata alla nostra redazione la sua gratitudine per il personale sanitario dell'ospedale di Macerata, grazie al quale è stata salvata la vita al padre Angelo, portato al pronto soccorso nel mezzo di un'ischemia neurologica. Un messaggio colmo di gratitudine per chi, ogni giorno, si impegna per trattare professionalmente ed umanamente ogni utente. Di seguito il testo integrale:

"Questa non vuole solo essere la solita lettera di ringraziamento alla Sanità Pubblica, ma vorrebbe essere anche uno spunto di riflessione per tutti noi cittadini. Nella mattinata dello scorso 4 maggio, mio padre 80enne e in perfetta salute ha improvvisamente manifestato alcuni dei sintomi tipici di un attacco ischemico neurologico (ictus cerebrale), non riuscendo a coordinare gli arti della parte sinistra. Arrivati al pronto soccorso di Macerata, siamo stati subito accolti con la professionalità e la rapidità che il caso (codice rosso) richiedeva. 

Nel giro di un'ora mio padre, dopo un esame Tac di diagnostica, è stato sottoposto al protocollo terapeutico previsto per questi delicati casi (fibrinolisi). Questo trattamento è realmente da applicare in urgenza (lo si può fare solo entro le 4 ore circa dall’insorgenza dei sintomi), altrimenti tutte gli sforzi sono inutili e si resta menomati a vita dalle disabilità manifestate.

Durante lo stesso trattamento tutti i principali sintomi manifestati da mio padre due ore prima, si erano già dileguati in larga parte. A distanza di 24 ore dalla sua insorgenza, l'ictus che lo aveva colpito era quasi completamente rientrato.

Tutto ciò apre alle seguenti riflessioni:

Un grande ringraziamento di cuore a tutto il personale (Medici, infermieri e O.S.S.) del 118 Emergenza Territoriale, Pronto Soccorso, della Medicina di Urgenza, della Radiologia d’Urgenza e della Neurologia dell’Ospedale di Macerata, che si è prodigato sia professionalmente che umanamente ad assistere mio padre. 

La Sanità Pubblica del sistema nazionale italiano è in grado di offrire un servizio di livello altissimo (nel mio caso salvavita), ancora gratuito e per tutti, ultimo baluardo di un servizio democratico a disposizioni dei cittadini e non. Bisogna fare tesoro di questo Servizio Gratuito, aumentando i fondi disponibili da parte della Regione Marche, ma anche evitando gli sprechi!

Molte volte gli "sprechi" sono dovuti a noi cittadini che abusiamo dei servizi del pronto soccorso, accedendo con patologie e situazioni di malessere che potrebbero essere gestite benissimo dal nostro Medico di Medicina di Base, esami preventivi oppure non essere trascurate per giorni o mesi, prima di “correre” al Pronto Soccorso. Questi comportamenti poco “civici” inducono ad intasare il Pronto Soccorso e le sue risorse (personale, ambulatori emergenza, Tac, analisi) con richieste non appropriate per tempi e modalità, creando inevitabili attese snervanti per tutti, anche per chi ne avrebbe realmente necessità.

In ultimo, una riflessione per un maggior rispetto verso l’infermiere, il medico o l'operatore di turno, i quali si impegnano ogni giorno a trattare in modo "personalizzato" sia tecnicamente che umanamente ogni utente, compatibilmente con le reali necessità e priorità medico-sanitarie sue e di tutti gli altri pazienti contemporanei. Urlare, insultare, mugugnare, chiedere costantemente tutto a tutti non aiuta di certo il personale presente a snellire le varie procedure, che le maggior parte delle volte richiedono tempi tecnici non immaginabili a chi non è del settore. 

E ancora una volta ribadisco che in questi reparti si salvano (quando si può) realmente vite umane in pochi minuti-ore facendo la differenza tra la vita e la morte o migliorando la qualità della vita a seguire. Concludo ancora con un grazie, a nome di mio padre e del sottoscritto, sia al personale sanitario e sia a quanti cittadini-utenti, faranno tesoro delle mie riflessioni".

 

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