Coronavirus, reperimento dei farmaci: "Tutele per i trapiantati, serve decreto urgente"
L'ATO Marche (Associazione per i Trapianti di Organo) chiede alla regione un provvedimento urgente, in deroga alle attuali norme, per il reperimento dei farmaci per i soggetti trapiantati.
"Dopo il trapianto ci sono farmaci speciali che devono essere prescritti dagli specialisti del trapianto e altri dal medico di famiglia - sottolinea il presidente ATO Marche, Andrea Vecchi -. Anche per il ritiro dei suoi farmaci il trapiantato deve recarsi alla farmacia dell'Asur del territorio (aperta in alcuni giorni), o alle comuni farmacie".
"Nel momento in cui, per l’estendersi del coronavirus nelle Marche, ai trapiantati è raccomandato di restare in casa e di non uscire, essi invece, a cause delle presenti norme - prosegue il dottor Vecchi -, sono costretti a fare la fila per ambulatori, ospedali e farmacie per avere i propri farmaci salvavita, esponendosi al pericolo di contagio".
L'Ato Marche chiede, pertanto, di fare in modo che i trapiantati evitino queste pericolose uscite attraverso un decreto regionale straordinario e urgente in deroga che:
1) autorizzi il medico specialista ed il medico di famiglia a prescrivere i rispettivi farmaci di competenza con ricette elettroniche, inviandole all’indirizzo e-mail dei pazienti oppure, se questi non hanno la posta elettronica, direttamente alla farmacia di riferimento del paziente;
2) consenta di ritirare tutti i farmaci che il trapiantato deve assumere in una unica farmacia di riferimento, indicata dal paziente, ove un familiare puo’ agevolmente operarne il ritiro.
"Questa richiesta al governatore Ceriscioli è urgente e non deve ora passare attraverso i riti della solita burocrazia dei pareri tra le varie commissioni - evidenzia Vecchi -. Quello che chiediamo è già in vigore da decenni in qualche regione del Nord e negli altri Stati"
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