L'attività fisica: quale, quanta e come farla. Intervista al prof Carlacchiani
L’attività fisica in generale, almeno che non ci siano impedimenti particolari, è la funzione più naturale e spontanea del nostro corpo, siamo nati e viviamo per muoverci, ci muoviamo per vivere.
Naturalmente l’approccio verso l’attività fisica del nostro corpo è diverso per ognuno di noi, dipende dal tipo di vita che facciamo, dall’ambiente dove viviamo, dal nostro lavoro ed anche da altri fattori, dipende anche però dalla nostra consapevolezza di quanto una buona attività fisica sia importante per la nostra salute.
L’educazione e la volontà quindi sono assolutamente indispensabili per inserirla comunque nelle nostre attitudini quotidiane.
La nostra salute è il bene più grande di cui disponiamo, tutte le altre nostre prerogative di vita hanno un collegamento diretto ed inscindibile con il nostro stato di salute.
La salute può essere conservata e protetta, abbiamo a disposizione uno spettro di valori e comportamenti quotidiani a cui fare riferimento.
La nostra genetica, i caratteri distribuiti nei 46 cromosomi che rappresentano il nostro dna nelle cellule, raccoglie in sé quello che siamo o potremmo essere nel presente e nel futuro, le nostre possibili o probabili predisposizioni fisiologiche.
Se siamo accorti a guardarci intorno nella nostra familiarità potremmo anche individuare alcuni pericoli e comportarci di conseguenza. Con le ultime tecnologie inoltre è anche possibile individuare precisamente i geni che possono interessare negativamente la nostra salute.
Altri elementi correlati alle nostre scelte, volontà e consapevolezza per la salute sono l’ambiente dove si vive, il lavoro che si fa, importanti sono l’alimentazione, il consumo di alcol e il fumo.
Se però vogliamo indicare un elemento che probabilmente riesce ad essere ancora più incisivo sulla protezione della salute e qualità della vita è sicuramente l’attività fisica, può condizionare in positivo anche gli altri fattori sopra elencati.
Il nostro corpo per funzionare bene in tutti i suoi comparti ha bisogno di essere stimolato, allenato, il movimento adeguato ed equilibrato è essenziale, muoversi, fare attività fisica non significa stimolare muscoli, ossa, tendini ed articolazioni, significa anche stimolare il sistema respiratorio, l’attività cardiaca, la circolazione sia arteriosa che venosa fino a cascata tutti gli organi del metabolismo ed il sistema nervoso.
Quale e quanta attività fisica? L’attività fisica può essere di molteplici forme: praticare uno sport, frequentare una palestra, la ginnastica in casa, anche la semplice camminata, persino un hobby motorio come il ballo.
L’importante è che sia continuativa, non estemporanea, più efficace se ripetuta nei tempi e nei modi. Il buon senso di solito detta bene le modalità, nessuno si deve allenare per andare alle Olimpiadi, lo stato del proprio corpo, l’età sono da tener presenti.
Il concetto che deve passare però è che tutti dobbiamo fare attività fisica, persino la camminata di un quarto d’ora giornaliera può essere utile e che tutti se vogliono possono ritagliarsi un po’ di tempo nella loro giornata.
Per rafforzare il concetto è da sottolineare che nei protocolli terapeutici di importanti patologie in testa c’è proprio una buona attività fisica, per esempio è dimostrato che le donne colpite da tumore del seno se oltre alle terapie specifiche riescono ad aggiungere una buona attività fisica riducono le probabilità di recidive e metastasi del 30%.
È una questione di educazione, di cultura della salute. Proprio per parlare di educazione all’attività fisica e delle sue basi culturali abbiamo raccolto l’esperienza di un insegnante di educazione fisica, ora denominata Scienze Motorie, che durante la sua professione, ma anche da pensionato, ha dedicato tutto il suo tempo alla promozione dell’educazione all’attività fisica di tutti, ma soprattutto dei più giovani. C
oniugando la pratica dell’esercizio fisico anche ad un riscontro sociale di convivenza il risultato può essere un iter fondamentale per la formazione ed il rispetto delle regole.
Il professor Manrico Carlacchiani, insegnante per tanti anni a Montecatini, poi in alcune scuole del Fermano, ha dedicato ed ancora dedica ora da pensionato la sua esperienza all’organizzazione di corsi e progetti per apprendere uno sport e sviluppare l’interesse per l’esercizio fisico in piccoli centri come Montappone, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado dove non è possibile accedere a servizi analoghi presenti di solito in cittadine e città più grandi.
Prof. Carlacchiani, in che cosa consiste il suo impegno attuale di educazione all’attività fisica in questi piccoli centri?
"L’attività fisica è dimostrato quanto sia importante per la salute di tutti noi. A scuola le ore di scienze motorie sono stimolanti per apprendere molte più cose del rapporto tra funzione del nostro corpo e salute, però sono abbastanza circoscritte sia nei tempi (2 ore settimanali) sia nella possibilità di suscitare un interesse che sia continuativo.
Quando io ero insegnante mi occupavo di coinvolgere nel mio tempo libero in questi piccoli paesi il numero più ampio possibile di persone adulte in palestra. Era una novità e tanti sono stati gli attestati di riconoscimento di persone che trovavano la palestra un luogo di benessere fisico, ma anche di incontro, di socializzazione e di divertimento.
Lasciata la scuola ho incominciato ad interessarmi dei più piccoli partecipando all’istituzione di una Polisportiva e poi tanti corsi di calcio e soprattutto tennis, lo sport che mi ha sempre affascinato che io stesso ho praticato ed ancora pratico".
Perché lo ha fatto e continua a farlo?
"Lo faccio anche per me, per sentirmi attivo ed utile, questo dovrebbe essere un obiettivo per la salute di noi non più giovani. Per i ragazzi poi il mio lavoro ha una duplice finalità, ambedue riconducibili all’obiettivo più ampio di buona salute: i ragazzi imparano a praticare ed amare uno sport che potrà rivelarsi un piacere per sempre, imparano a consolidare la visione benefica dell’attività fisica ed inoltre socializzano ancora di più in maniera sana ed occupano soprattutto in estate il loro tempo libero con piacere e divertimento. Le loro famiglie sono contente e rassicurate sapendoli impegnati in luoghi sicuri dove persone con passione e competenza si occupano di loro.
Per finire Prof. Carlacchiani qual è il programma per l’estate 2023? E che messaggio vuole lanciare?
"Il programma per questa estate prevede dei corsi di attività psico-motoria per circa 50 ragazzi. Il messaggio deriva da una mia esperienza personale. Io ho sempre praticato attività fisica perché prima era inserita nel mio lavoro e poi perché appassionato. Ho giocato sempre a tennis senza mai disdegnare anche le belle camminate.
Negli ultimi anni ho avuto delle problematiche di salute imprevedibili ed anche abbastanza serie, se lo ho superate ed ancora continuo a giocare a tennis lo devo alla mia costante e continua attività fisica. È il mio convincimento, ma anche quello degli specialisti che mi hanno seguito e un po’ studiato.
Ultima raccomandazione, che comunque è un obbligo: chiunque fa attività fisica sportivo-agonistica o amatoriale deve preventivamente sottoporsi ad una visita di idoneità presso centro di medicina dello sport autorizzati. E’ una forma di prevenzione molto opportuna per la serenità e sicurezza di tutti".
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