"Sono davvero intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità. Anche ieri un soggetto si è reso protagonista di un episodio del genere presso il pronto soccorso di Civitanova Marche, ha accompagnato un congiunto e, in preda all’ira, ha aggredito alcuni operatori sanitari". Ad affermarlo l’assessore alla sanità e alla sicurezza urbana della regione Marche Filippo Saltamartini facendo riferimento a quanto accaduto sabato.
Un addetto alla vigilanza e due infermieri del pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche sono rimasti feriti durante un'aggressione da parte di un giovane di 27 anni, un italiano residente in città. La sua compagna era arrivata al pronto soccorso e lui ha dato in escandescenze, colpendo a calci e pugni i sanitari. Era ubriaco: due infermieri hanno riportato lesioni guaribili in 20 giorni.
Sul posto sono intervenute una guardia giurata e la polizia che ha portato via l'uomo, denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale oltre che per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
Gli infermieri e i medici sono i professionisti sanitari più colpiti nel nostro Paese. Si parla di oltre 100 mila aggressioni fisiche in Italia, negli ultimi anni. La situazione si è peraltro aggravata con le misure di contenimento degli accessi per il Covid nelle strutture sanitarie. L’Inail parla del 46% di aggressioni agli infermieri (sono i primi nel contatto di triage) e del 6% ai medici ogni anno.
"La mancata denuncia o querela degli operatori sanitari rende il fenomeno ancora sottostimato - prosegue l’assessore - Tuttavia nei reparti e nei parcheggi si assiste a fenomeni di criminalità predatoria (piccoli furti), anch’essi sottostimati, che richiedono l’apertura di posti di polizia".
"Non si capisce - ha aggiunto Saltamartini - perché di fronte a questi fatti, in molte province della nostra regione, sono stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate e per quelli esistenti l’organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità".
"Anche il servizio sanitario sconta la carenza di migliaia di medici e infermieri, ma il personale deve essere difeso alla stregua di ogni altro cittadino. Ho già preparato una lettera per il Ministero dell’Interno a cui compete la responsabilità della tutela della sicurezza pubblica - conclude - per riaprire in tutti gli ospedali di primo e secondo livello un presidio fisso di polizia".
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