Sanità

Coronavirus, a Civitanova Villa dei Pini apre ai pazienti positivi

Coronavirus, a Civitanova Villa dei Pini apre ai pazienti positivi

La giunta regionale riunita questa mattina a Palazzo Raffaello ha ratificato una integrazione dell’accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) e con l’Associazione religiosa istituti sociosanitari (Aris), che mette a disposizione 188 posti per i pazienti Covid-19 positivi nelle fasi post critiche stabilizzate.  Lo ha annnciato il Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli hce quindi comunicato che dei posti letto della sanità privata sarnno messi a disposizione dei pazianti postivi. Le strutture interessate sono Villa dei Pini di Civitanova, Anni Azzurri di Campofilone e Santo Stefano di Villa Fastiggi di Pesaro.

17/03/2020 15:11
Coronavirus Marche, Ceriscioli : "Questa notte sono arrivate 300 mila mascherine" (VIDEO)

Coronavirus Marche, Ceriscioli : "Questa notte sono arrivate 300 mila mascherine" (VIDEO)

"Questa notte sono arrivate 300 mila mascherine". Ad annunciarlo con un video messaggio è il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - "è una notizia, che attendevamo, è veramente un passo importante perché ci aiuta a gestire al meglio l'emergenza. Sono 150 mila mascherine FFP2 e 150 mila chirurgiche, strumenti essenziali per chi lavora in sanità, per continuare a offrire assistenza. Ora attendiamo altro materiale".    

17/03/2020 09:54
Camerino, il sindaco consegna 100 mascherine all'ospedale: nuova organizzazione per i servizi sanitari

Camerino, il sindaco consegna 100 mascherine all'ospedale: nuova organizzazione per i servizi sanitari

Consegnate questa mattina all’ospedale di Camerino 100 mascherine dal sindaco Sandro Sborgia, insieme a Stefano Sfascia assessore alla sanità e a Riccardo Pennesi, consigliere comunale camerte. “Ci siamo adoperati nei giorni scorsi – spiega il primo cittadino della città ducale – e un ringraziamento particolare, di vero cuore, va alla Contram che si è resa subito disponibile per aiutarci a reperire le mascherine e si è poi occupata del trasporto dall'Olanda, permettendoci così di consegnarle. Abbiamo pensato di dare la priorità all’ospedale e al personale sanitario. Giorno per giorno stiamo cercando di adoperarci per rispondere anche a tutte le altre necessità”. Nei giorni scorsi si è anche provveduto a disporre quanto necessario per la nuova riorganizzazione dei servizi sanitari nella città ducale. In particolare l’ambulatorio prelievi sarà attivo due giorni a settimana, martedì e venerdì, nella struttura del Distretti di Camerino, nella sede Avis; negli stessi giorni sarà attivo l’ambulatorio TAO. Resta operativo il Pronto soccorso dell’Ospedale di Camerino, con un percorso differenziato rispetto agli altri, con Radiologia dedicata e un ecografo e un apparecchio radiologico portatile.

16/03/2020 17:17
Macerata, ex reparto di malattie infettive dell'ospedale dedicato ai pazienti Covid: il punto della situazione

Macerata, ex reparto di malattie infettive dell'ospedale dedicato ai pazienti Covid: il punto della situazione

La Sanità marchigiana si sta adeguando in queste ore al progredire dell’emergenza sanitaria Coronavirus, con la riorganizzazione approvata in giunta la scorsa settimana. Questo, a oggi, il punto della situazione nelle Area Vasta 3. Il Covid hospital di Camerino è attivo da domenica scorsa, con 54 posti occupati. Al Civitanova Covid hospital sono stati attivati 20 posti letto Covid, 8 posti letto in più di terapia intensiva e 8 di medicina di urgenza - pronto soccorso. Nei prossimi giorni saranno attivati 7 posti letto di ostericia e ginecologia per donne contagiate dal  Coronavirus che devono partorire. L’ospedale di Macerata non è direttamente interessato, al fine di mantenere in Area vasta 3 l’attività di emodinamica Stroke unit e radioterapia. Nei prossimi giorni sarà utilizzata per i pazienti Covid una palazzina separata dal resto dell’ospedale, ex reparto di malattie infettive, con posti letto da definire.

14/03/2020 19:33
Covid-Hospital Civitanova, Ciarapica: "Reparti smantellati nella notte, avviso solo via mail"

Covid-Hospital Civitanova, Ciarapica: "Reparti smantellati nella notte, avviso solo via mail"

“Certamente dobbiamo fronteggiare tutti insieme e con senso di responsabilità l’emergenza coronavirus, concetto già espresso e di cui sono profondamente convinto, ma chiedo come sindaco una maggior informazione e condivisione tempestiva da parte delle autorità regionali. Noi sindaci siamo i primi interlocutori del territorio e la popolazione si aspetta da noi risposte celeri e certe. Non è accettabile che i sindaci siano tenuti fuori dalle decisioni, noi siamo il primo ‘front office’ dei nostri cittadini”. Ad affermarlo, in una nota, è il primo cittadino di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, che lamenta una mancata comunicazione da parte della Regione nel prendere alcune iniziative che riguardano l’ormai Covid-Hospital della città rivierasca. “Pur ribadendo naturalmente la disponibilità del nostro ospedale per fronteggiare l’emergenza coronavirus, vorremmo essere coinvolti nelle decisioni”, continua Ciarapica.  “Ieri con una delibera scritta si era garantito riporto testualmente che “Le UU.OO. (Unità Operative) di Ematologia, Medicina, Allergologia, Cardiologia possono continuare la loro attività secondo le ultime indicazioni”. Anche “Ortopedia potrà garantire tutta la traumatologia e le urgenze con percorsi dedicati”.  In sintesi ci era stato messo nero su bianco che questi reparti sarebbero rimasti in sede.  Diversamente per altri settori ci sarebbe stato uno smantellamento graduale verso Macerata. Nel corso della notte, però,  si decide - diversamente e senza una comunicazione ufficiale  nei confronti delle autorità e di noi sindaci - di smantellare l’intero Ospedale compresa la Medicina e l’Ematologia per un totale di 42 degenti, con in più 4 camere sterili che fra l’altro non possono essere utilizzate per i malati COVID 19. La comunicazione è arrivata ai medici con una semplice mail. Ora, sapete chi è ricoverato in Medicina ed Ematologia? – domanda Ciarapica -  Malati leucemici gravissimi e trapiantati che certo non potrebbero permettersi di sopportare spostamenti”. “Non posso entrare nel merito, ma certamente questo metodo non trova la mia approvazione. C’è bisogno di condivisione e di correttezza istituzionale, oggi più che mai. La Regione si sta muovendo in modo scorretto senza darci comunicazione e facendoci trovare di fronte a decisioni già prese. A questo punto, però, esigiamo che ci venga scritto che il nostro Ospedale, finita l’emergenza - che spero davvero termini il prima possibile - ritorni nella situazione ‘ex ante’, cioè come era prima della pandemia avendo rafforzato la struttura con la messa a regime anche dei due piani inutilizzati. I cittadini – conclude il sindaco -  devono sapere che abbiamo a disposizione 800 mq per piano (tot. 1600 mq), almeno ora sapranno come sono stati investiti i loro soldi”.        

14/03/2020 17:44
Coronavirus, 455 posti letto per pazienti No Covid-19 nella sanità privata: c'è anche Villa dei Pini

Coronavirus, 455 posti letto per pazienti No Covid-19 nella sanità privata: c'è anche Villa dei Pini

La Regione Marche ha richiesto nei giorni scorsi all'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) tutte le disponibilità di posti letto da mettere in campo presso la sanità privata per l'emergenza Coronavirus, sia per i pazienti Covid positivi sia per i negativi. A seguito dell'interlocuzione, sono stati messi a disposizione 455 posti letto, esclusivamente per i pazienti No Covid-19 stabilizzati, ma non ancora pronti per il re-ingresso a domicilio, attualmente ricoverati presso gli ospedali del servizio sanitario regionale e in condizioni cliniche idonee ad essere trasferiti nelle strutture private (stabilizzazione post-operatoria, pazienti internistici post-critici, lungodegenza).  In questo senso è stato firmato ieri un accordo quadro temporaneo, che sarà ratificato nella riunione dell’esecutivo regionale di lunedì 16 marzo. Le strutture che hanno offerto la disponibilità sono le case di cura private Villa dei Pini di Civitanova Marche, Villa Verde di Fermo, Villa Anna e Stella Maris di San Benedetto del Tronto, Villa San Marco di Ascoli Piceno, Villa Igea di Ancona e Villa Serena di Jesi.

14/03/2020 11:24
Civitanova, Capodarca Agostinelli: "Servono mascherine per il personale dell'ospedale"

Civitanova, Capodarca Agostinelli: "Servono mascherine per il personale dell'ospedale"

"Voglio lanciare un appello urgente, il personale dell'ospedale di Civitanova ha bisogno di dispositivi di protezione per il covid 19. Le mascherine ffp2 e ffp3 sono irrinunciabili". Questo il messaggio della presidente Pro Ospedali Pubblici della provincia di Macerata, Giovanna Capodarca Agostinelli, dopo la riconversione dell'ospedale di Civitanova Marche a centro di cura per i pazienti affetti da Covid-19.  "A Civitanova c'è la Gammadis di Alberto Angelini - sottolinea Capodarca Agostinelli -. Angelini, da cittadino civitanovese, pensi al nostro personale sanitario in questo momento di caos infernale dovuto al cambiamento radicale". "Personalmente garantisco che porterò le nostre aziende più importanti alla sensibilizzazione per un aiuto economico, mai si sono tirate indietro. Già c'è stato qualche appoggio. Angelini, già sensibile a questi problemi, spero non ci faccia mancare la velocità che serve in questi casi" conclude Capodarca Agostinelli.  

13/03/2020 11:59
"A Oncologia Macerata servono guanti e mascherine": l'appello dei medici (VIDEO)

"A Oncologia Macerata servono guanti e mascherine": l'appello dei medici (VIDEO)

"Il reparto l'Oncologia di Macerata ha bisogno di mascherine e guanti per proteggere gli operatori e soprattutto i nostri assistiti. Se potete aiutarci con una donazione non denaro, ma mascherine e guanti contatatteci". È il video-appello lanciato via social, dal direttore e dalla coordinatrice del reparto di Oncologia dell'ospedale di Macerata, che denunciano una carenza di dispositivi di protezione, indispensabili per proteggersi dai rischi di contagio soprattutto in questo periodo di emergenza. I numeri da contattare per la donazione di guanti e mascherine sono i seguenti :  n. 0733.2572207, 0733.2572272 o via e-email a ZT9oncologia@sanita.marche.it.

13/03/2020 09:03
Civitanova diventa Covid-Hospital: a Macerata pazienti no-Covid e specifiche aree per i contagiati

Civitanova diventa Covid-Hospital: a Macerata pazienti no-Covid e specifiche aree per i contagiati

A seguito dell’aggravarsi dell’epidemia da COVID-19 e del moltiplicarsi dei bisogni assistenziali sul territorio regionale, la giunta regionale ha approvato questa mattina una integrazione al piano di organizzazione della sanità della Regione Marche.  Ospedali Non Covid-19 Vengono dedicati esclusivamente ai pazienti NON COVID-19 gli stabilimenti ospedalieri di Urbino, Fano, Fabriano, specifiche aree operative dell’AO Riuniti di Ancona e della struttura di Macerata, Amandola e Ascoli Piceno.  Le strutture sono finalizzate a garantire le risposte ai bisogni sanitari tempo-dipendenti e, in ogni caso, a tutte le attività rivolte a pazienti COVID-19 negativi, non procrastinabili per motivazioni cliniche (es. cardio-vascolari, cerebro-vascolari, traumatologici, oncologici indifferibili, etc.). Tutte le restanti strutture ospedaliere pubbliche del servizio sanitario regionale sono tenute a garantire le necessarie attività assistenziali rivolte ai pazienti COVID-19 positivi.  Il Punto Nascita della struttura ospedaliera di Civitanova Marche (PU AV3) garantirà percorsi sicuri ed isolati, oltre a supporto specialistico infettivologico, dedicati alle donne in gravidanza, positive per COVID-19, che necessitano di ricovero in ambiente ostetrico-ginecologico. Sospensione prestazioni “D”, “P” e Malus Gli Enti del servizio sanitario regionale sono tenuti a garantire esclusivamente le attività improcrastinabili, concentrandole in sessioni dedicate con percorsi esclusivi e sicuri dal punto di vista epidemiologico e, dove possibile, a sospendere temporaneamente e rinviare le attività assistenziali programmate. Resta confermato il mantenimento di tutte le attività d’urgenza con priorità di ricovero di tipo “A”. E’ sospesa l’attività specialistica ambulatoriale istituzionale, tranne che per le prestazioni con classe di priorità “U” e “B” e per le prestazioni di controllo non differibili. Le prestazioni con classe di priorità “D” e “P” e quelle prenotate in regime di libera professione intramuraria saranno riprogrammate.  Al fine di evitare situazioni di congestione e promiscuità, che possono portare alla diffusione di malattie a trasmissione aerea, anche gli accessi ai punti prelievo devono avvenire solo previa prenotazione. Questa disposizione non si applica alle richieste in urgenza o per le seguenti categorie di pazienti: soggetti in terapia anticoagulante orale, soggetti con malattia rara, oncologici, donne in gravidanza, bambini di età inferiore a 14 anni, ai quali sarà sempre garantito l’accesso diretto, assicurando in ogni caso il mantenimento delle condizioni di sicurezza. La delibera dispone anche la sospensione temporanea delle procedure inerenti il Malus, per il periodo di durata dell’emergenza epidemica. Ulteriori laboratori per l’esame dei tamponi La delibera ha inoltre stabilito che, mantenendo il laboratorio di riferimento regionale dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona per la diagnosi molecolare del Coronavirus, riconosciuto come pienamente affidabile dall’Istituto Superiore di Sanità (concordanza 100%), si demanda agli enti del Servizio sanitario regionale la possibilità di dotarsi autonomamente di analizzatori per test COVID-19, sempre nel rispetto degli standard di qualità stabiliti dai riferimenti nazionali vigenti. In ogni caso, sarà obbligatorio provvedere all’immediato inserimento dell’esito dell’indagine (positivo/negativo) nel sistema informativo in uso presso il laboratorio, collegato alla nuova piattaforma regionale. Sarà inoltre necessario l’invio del campione all’Isituto Superiore di Sanità per una conferma diagnostica.  Personale sanitario in quarantena attiva Sono state fornite le linee di indirizzo per favorire la riammissione in servizio degli operatori asintomatici, attualmente in isolamento domiciliare fiduciario (circa 300). Tali linee sono state discusse con i sindacati del comparto, precisando che gli operatori potranno rientrare al lavoro, opportunamente protetti, come da indicazioni fornite dalle Direzioni Generali degli Enti e delle Direzioni delle strutture private regionali sul corretto uso dei DPI.

12/03/2020 17:30
Ospedale di Camerino, Il Nursind replica a Maccioni: "Chiediamo solo di essere ascoltati e coinvolti"

Ospedale di Camerino, Il Nursind replica a Maccioni: "Chiediamo solo di essere ascoltati e coinvolti"

Tramite un comunicato ufficiale il Nursind, sindacato degli infermieri, ha voluto replicare alle dichiarazioni fatte in settimana dal direttore dell' Area Vasta 3 Alessandro Maccioni (leggi qui) dove sosteneva che l'arrivo dei pazienti in intensiva, presso l'ospedale di Camerino, era stato preceduto da un adeguata informazione al personale medico e paramedico. Ecco il testo integrale della replica a firma del Nursind: "Non è il momento delle polemiche ma di collaborare  e gli operatori lo sanno bene, tutti consapevoli della situazione delicata e d’emergenza. Come NURSIND ci siamo limitati a riportare quanto i lavoratori stessi esposti in prima linea ci hanno riferito. Chiediamo solo di essere coinvolti , ascoltati e soprattutto di avere gli idonei presidi di protezione a tutela della nostra salute evitando ulteriore diffusione.I cittadini fanno sentire il loro sostegno e vicinanza ma oltre a questo abbiamo bisogno di presidi adeguati. I messaggi della mancanza di presidi adeguati ci arriva da svariati ambiti lavorativi. Siamo soddisfatti che la richiesta fatta come Nursind  di un container pre-traige sia stata accolta, come apprezziamo il potenziamento del personale infermieristico, medico ed OSS nella struttura di Camerino.Consapevoli che solo con azioni tempestive ed uniti si sconfiggerà questo virus, a nome di tanti infermieri ma penso di tutti i dipendenti, mi sento di dire che  abbiamo bisogno del sostegno e della vicinanza di tutte le istituzione preposte. Non vogliamo fare gli eroi ma solo fare il lavoro da professionisti quali siamo, con le competenze e la professionalità che stiamo dimostrando mettendo l’utenza al centro della sanità"  

12/03/2020 13:38
Ospedale di Camerino, Maccioni risponde al Nursind: "Affermazioni prive di fondamento"

Ospedale di Camerino, Maccioni risponde al Nursind: "Affermazioni prive di fondamento"

Il direttore dell' Area Vasta 3 Alessandro Maccioni è tornato sulla questione relativa all'Ospedale di Camerino, replicando inoltre al Nursind, il sindacato deglli infermieri, che in un comunicato ufficiale lamentava il fatto che non ci sia stata un'adeguata formazione al Covid- hospitale (leggi qui il comunicato) "L’arrivo dei pazienti in intensiva è stato preceduto da informazione al personale, formazione sui DPI e dotazioni adeguate alla gestione di più turni in sicurezza - spiega  Maccioni - i primi pazienti sono arrivati in sede solo dopo 2 ore dell’arrivo dei dispositivi e il giorno seguente è stata ripetuta la formazione per più di 100 operatori, tutti i dispositivi sino ad oggi stati a disposizione anche del personale dei servizi di supporto. Sono stati distribuite le procedure di pulizia, santificazione, disinfezione, tutti gli operatori in servizio sono stati informati della trasformazione delle aree di degenza mediche, intensive e semiintensive. Abbiamo bisogno di collaborazione di tutti, abbiamo parlato direttamente e ampiamente in tempo reale anche con tutte le sigle sindacali".

11/03/2020 09:11
Matelica, il Sindaco Baldini e l'Assessore Procaccini scrivono a Conte: "Scelta incomprensibile sull'Ospedale di Camerino"

Matelica, il Sindaco Baldini e l'Assessore Procaccini scrivono a Conte: "Scelta incomprensibile sull'Ospedale di Camerino"

In questo particolare e difficile momento storico che sta mettendo a seria prova sia sanitariamente che economicamente il mondo, l’Italia, e quindi la nostra regione, l’Amministrazione Comunale di Matelica sta cercando di comprendere le motivazioni che hanno indotto gli organi di competenza a decidere di dedicare, per l’Area Vasta 3, l’ospedale di Camerino alla cura dei pazienti affetti da COVID-19. E’ intuibile che si è ricercata una struttura in possesso dell’unità di rianimazione sottovalutando che, tale struttura sanitaria era il punto di riferimento per svariate patologie e indagine diagnostiche dell’entroterra maceratese. Un’area, quella dell’entroterra maceratese, pesantemente martoriata dal sisma del 2016, le cui ferite sono tutt’ altro che rimarginate, di fatto sanguinano ancora sia sul piano strutturale – abitativo che su quello aziendale ed economico. La decisione, giunta a ciel sereno, di trasformare l’ospedale di Camerino in un centro di emergenza per malati da Coronavirus, ha intensificato i dubbi circa la volontà di far ripartire e ripopolare detto territorio. I numerosi spostamenti provenienti da altre aree vaste di pazienti affetti da COVID – 19 fanno temere che tale area possa divenire il lazzaretto della provincia di Macerata, un’area sino ad oggi non contagiata dal virus. L’ Amministrazione Comunale di Matelica chiede un’esaustiva ed articolata risposta tesa a scongiurare la desertificazione dell’intera area montana. Sollecita un tempestivo impegno che contempli: - Il mantenimento e potenziamento nell’ospedale di Matelica dei servizi essenziali, di base, ambulatoriali nonché delle prestazioni indispensabili per le popolazioni del territorio compresi gli studenti universitari rimasti nelle città di Matelica, Camerino e zone limitrofe, nonostante la sospensione delle lezioni; - la riapertura del reparto di lungodegenza nell’ospedale di Matelica, al fine di soddisfare le reali quanto ormai indispensabili ed irrinunciabili esigenze di una popolazione tra le più longeve d’Europa che solo nella città di Matelica conta il 25% degli abitanti sopra i 65 anni; -particolare attenzione e massima tutela nei confronti del personale medico, paramedico e tecnico come disposto dall’ultimo DPCM del 09/03/2020.  

10/03/2020 15:40
Ospedale di Camerino, il sindacato: "Infermieri arrabbiati, sono stati abbandonati"

Ospedale di Camerino, il sindacato: "Infermieri arrabbiati, sono stati abbandonati"

Il sindacato infermieristico Nursind di Macerata è in agitazione per le modalità con cui la struttura ospedaliera di Camerino è stata riconvertita a polo unico di riferimento provinciale per il coronavirus, sino al termine dell'emergenza sanitaria nazionale.  La decisione è arrivata nel primo pomeriggio di domenica 8 marzo per assicurare un centro dedicato ai pazienti affetti dal virus: un'intera struttura dotata di una rianimazione per fornire adeguata assistenza ai pazienti gravi. Fin da subito l’azienda si è attivata per un’evacuazione massiva dei pazienti ricoverati ridistribuendoli nelle varie strutture della zona. "Gli operatori invece - sottolinea Elisabetta Gugliemi, segretaria del Nursind Macerata - hanno avuto comunicazioni telefoniche sommarie e provvisorie sull’arrivo dei pazienti e di altro strumentario in aggiunta a quello in dotazione". "Nella stessa giornata sono arrivati i primi ricoveri - prosegue la Gugliemi -, al suono della sirena i colleghi forniti di DPI (dispositivi di protezione individuale) uscivano dal reparto ed andavano ad accogliere i nuovi pazienti. Nessuna formazione, solo la consegna dei DPI e sommarie indicazioni sulle procedure di vestizione. La sensazione che hanno vissuto è stata quella di abbandono da parte di chi li doveva sostenere e preparare per andare in prima linea". LEGGI ANCHE: LA PROTESTA DEL SINDACO E DELLA MINORANZA "Sono arrivati i primi pazienti senza che gli operatori fossero state date indicazioni precise, sono stati gli stessi colleghi in servizio a mostrare a chi entrava in turno come effettuare le manovre per indossare i presidi. Siamo consapevoli di essere di fronte ad un’emergenza - aggiunge la segretaria -, non siamo certo qui a polemizzare ma ci giungono testimonianze di una grande confusione nell’utilizzo dei dispositivi, nelle procedure, nelle indicazioni, nei comportamenti da adottare". "Gli infermieri, gli operatori tutti, sono arrabbiati,  a volte anche impauriti, hanno anche loro una famiglia e saranno più esposti di altri, ma daranno, come sempre, il massimo della collaborazione professionalità ed  impegno. A nome di tutti - conclude la Gugliemi -, consapevoli che questa battaglia si vincerà solo con la collaborazione di tutti, chiediamo alle istituzioni di dare il massimo sostegno ai dipendenti della struttura di Camerino con informazioni chiare e capillari, adeguata informazione, individuazione dei percorsi". Nella giornata di oggi è prevista una riunione informativa per tutto il personale dell’emergenza territoriale di Camerino. Il sindacato Nursind auspica che vengano subito messe in campo, senza tanti fronzoli, azione che vengono richieste da settimane: - Definire protocolli e procedure e percorsi adeguati - Formazione del personale in merito all’utilizzo dei presidi - Adeguamento della struttura delle strumentalizzazioni necessarie - Fornitura  dei presidi di protezione individuali (DPI) - Adeguare il numero di personale nelle strutture coinvolte - Estendere le indennità di rischio e malattie infettive.   - Provvedere alla tutela di tutti i dipendenti con malattie croniche e/o o sottoposti a terapie immunologiche o conviventi con familiari che rientrano nelle categorie “fragili.”  

10/03/2020 13:29
Coronavirus, reperimento dei farmaci: "Tutele per i trapiantati, serve decreto urgente"

Coronavirus, reperimento dei farmaci: "Tutele per i trapiantati, serve decreto urgente"

L'ATO Marche (Associazione per i Trapianti di Organo) chiede alla regione un provvedimento urgente, in deroga alle attuali norme, per il reperimento dei farmaci per i soggetti trapiantati.   "Dopo il trapianto ci sono farmaci speciali che devono essere prescritti dagli specialisti del trapianto e altri dal medico di famiglia - sottolinea il presidente ATO Marche, Andrea Vecchi -. Anche per il ritiro dei suoi farmaci il trapiantato deve recarsi alla farmacia dell'Asur del territorio (aperta in alcuni giorni), o alle comuni farmacie".  "Nel momento in cui, per l’estendersi del coronavirus nelle Marche, ai trapiantati è raccomandato di restare in casa e di non uscire, essi invece,  a cause delle presenti norme - prosegue il dottor Vecchi -, sono costretti a fare la fila per ambulatori, ospedali e farmacie per avere i propri farmaci salvavita, esponendosi al pericolo di contagio".  L'Ato Marche chiede, pertanto, di fare in modo che i trapiantati evitino queste pericolose uscite attraverso un decreto regionale straordinario e urgente in deroga che: 1) autorizzi il medico specialista ed il medico di famiglia a prescrivere i rispettivi farmaci di competenza con ricette elettroniche, inviandole  all’indirizzo e-mail dei pazienti oppure, se questi non hanno la posta elettronica, direttamente alla farmacia di riferimento del paziente;  2) consenta di ritirare tutti i farmaci che il trapiantato deve assumere in una unica farmacia di riferimento, indicata  dal paziente, ove un familiare puo’ agevolmente operarne il ritiro.  "Questa richiesta al governatore Ceriscioli è urgente e non deve ora passare attraverso i riti della solita burocrazia dei pareri tra le varie commissioni - evidenzia Vecchi -. Quello che chiediamo è già in vigore da decenni in qualche regione del Nord e negli altri Stati"        

10/03/2020 08:50
Coronavirus,  approvato il piano regionale per la gestione dell'emergenza: "Oltre 400 posti per i contagiati"

Coronavirus, approvato il piano regionale per la gestione dell'emergenza: "Oltre 400 posti per i contagiati"

La Giunta regionale delle Marche ha approvato questa mattina il Piano regionale per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19, un piano che mette a disposizione oltre 400 posti letto, tra quelli già disponibili e quelli nuovi dedicati, divisi tra terapie intensive, semi intensive, degenze specialistiche e post critici. Analizzato il rapido diffondersi dei pazienti Covid-19 positivi e le necessità impellenti causate dagli aumentati bisogni assistenziali ad elevata intensità (terapia intensiva/semi-intensiva), si è ritenuto, in raccordo con i Direttori degli Enti del SSR e il GORES, di elaborare il piano per il governo delle attività di ricovero. Il documento, approvato oggi dall’esecutivo regionale, definisce le strutture ospedaliere adeguate, o riorganizzate temporaneamente, per far fronte all’emergenza causata dal rapido diffondersi dei pazienti Covid-19 positivi. Al termine della fase straordinaria, l’assetto strutturale del Servizio Sanitario Regionale sarà ripristinato completamente. Eventuali tecnologie acquisite durante il periodo dell’emergenza rimarranno patrimonio delle strutture che se ne avvalgono. “Continuiamo a lavorare – afferma il presidente Luca Ceriscioli - perché tutto il sistema sanitario si troverà molto probabilmente impegnato con la fase finale e più difficile del virus, quella della terapia intensiva e del ricovero. È importante comprendere quello che sta accadendo. La politica attuerà ciò che la sanità chiede. È così dal primo giorno: dalle ordinanze per limitare il contagio, alle risorse per la sanità aumentate, fino a questo atto di riorganizzazione. In emergenza straordinaria lavoriamo per step e intanto prevediamo quello che servirà dopo. Ricordo che è importante, da parte di tutti, prima di tutto, la prevenzione. La nostra impostazione, come istituzione, è di lavorare ogni volta per la misura successiva sperando che non serva, ma preparandoci al peggio, sempre un passo avanti alla malattia". Le strutture, individuate dai Direttori Generali degli Enti SSR, consentiranno sia di ampliare la dotazione di posti letto dedicati di Terapia Intensiva e Semintensiva, sia di ampliare la dotazione dei posti letto di Malattie infettive e di altri reparti internistici. Strutture dedicate ai pazienti positivi Nel piano sono state ampliati e dedicati i reparti presso le strutture negli ospedali di Camerino, Fermo, San Benedetto, Ascoli Piceno, Fossombrone, Chiaravalle, AOU Ospedali Riuniti di Ancona, Inrca e Marche Nord. Strutture post critiche Il piano individua due strutture post critiche in ASUR (Fossombrone e Chiaravalle), una presso gli Ospedali riuniti di Ancona, una presso INRCA- Fermo. Tutte le restanti strutture devono in ogni caso garantire esclusivamente le attività improcrastinabili, con percorsi esclusivi e sicuri. Ribadita la necessità di sospendere temporaneamente, laddove possibile, le attività programmate di chirurgia ad alta specializzazione e il mantenimento di tutte le attività d’urgenza. Percorsi assistenziali Il documento approvato esplicita, con maggiore accuratezza, i percorsi assistenziali per quanto riguarda i pazienti acuti e post acuti negli spostamenti tra i vari nosocomi. Attività di Virologia Le attività di Virologia, inerenti l’emergenza Covid-19, fanno riferimento al Laboratorio dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, anche in considerazione del fatto che allo stesso è stato riconosciuto il 100% di affidabilità dall’Istituto Superiore di Sanità. Per la raccolta dei tamponi sono state individuate 4 micro-equipe dedicate in:  rea Vasta 1, Area Vasta 2, Area Vaste 3 e Area Vasta 4, Area Vasta 5.  Il numero verde regionale a cui rivolgersi è 800 936677. Dalla data del 25 febbraio è attivo il numero verde regionale, con 4 linee telefoniche, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20. In turno 65 medici tra specializzandi di Igiene e MMG in formazione con 6 operatori/turno. Le linee di risposta saranno aumentate nelle prossime ore, così come sarà implementato il numero del personale sanitario dedicato a questo servizio, anche con l’attivazione di collaborazioni (psicologi delle emergenze, altro volontariato opportunamente formato). Sarà inoltre attivato in queste ore un canale comunicativo per persone sorde.  

09/03/2020 13:11
Coronavirus, il comitato a tutela dell'ospedale di San Severino: "Ripristinare il reparto di rianimazione"

Coronavirus, il comitato a tutela dell'ospedale di San Severino: "Ripristinare il reparto di rianimazione"

“Quello che temevamo si sta purtroppo verificando, siamo in piena emergenza da Coronavirus. La scelta di destinare l'ospedale di Camerino a centro di riferimento provinciale per il Coronavirus è stata presa in piena autonomia da Asur e Regione senza condividerla con il territorio, in nome della tutela della salute pubblica, obiettivo da tutti condivisibile, che spinge la popolazione della zona montana ad un gesto di grande solidarietà. Al tempo stesso però si mettono a rischio tanti residenti nella zona montana dell'entroterra, perché si tolgono tutti i servizi di emergenza garantiti sino a ieri dall'ospedale di Camerino, di cui resta operativo solo il pronto soccorso per l'emergenza, con un percorso differenziato rispetto a chi risulta affetto da Covid 19”. Ad affermarlo, in una nota, è Marco Massei, vicepresidente del comitato difesa e tutela dell’ ospedale B.Eustachio di San Severino, che si dice preoccupato per la situazione e chiede che sia ripristinato il reparto di rianimazione del nosocomio settempedano. “All'ospedale di San Severino torna a riempirsi di pazienti il quarto piano, dove si trovava il punto nascita chiuso ormai quattro anni fa, continua Massei. Negli ultimi anni l'ospedale Bartolomeo Eustachio ha subito tantissimi tagli, perso servizi, ma è rimasto un punto di riferimento per le sue eccellenze, fatte della professionalità del personale tutto. Ad oggi a causa dell'emergenza diviene il primo presidio ospedaliero di riferimento per i residenti della zona montana. A loro si deve garantire la medesima risposta sanitaria di chi vive sulla costa o nella stessa Macerata, ma a San Severino mancano servizi essenziali. Per questo come comitato chiediamo che sia ripristinato a San Severino un reparto di rianimazione in grado di far fronte ad emergenze e criticità che si dovessero presentare nel territorio, per chi non è affetto da Coronavirus, visto che tutti i pazienti di questo tipo saranno dirottati a Camerino. Gli altri dove dovrebbero curarsi? Per chi vive in zone troppo distanti da Macerata, potrebbero crearsi seri problemi. Per questo - conclude -chiediamo con forza che i sindaci del territorio, uniti, pretendano che a San Severino sia inserito un reparto di rianimazione, almeno fino a quando non rientra questa emergenza. Il pensiero in momenti come questo va a tutti coloro che sono impegnati nella gestione dell'emergenza, medici, infermieri, operatori socio sanitari che eroicamente fanno turni massacranti, per garantire cure ed assistenza ai pazienti”.  

09/03/2020 11:10
Macerata, paura e disagio: viaggio all'interno dell'ospedale il giorno dopo il caso del medico trovato positivo (FOTO)

Macerata, paura e disagio: viaggio all'interno dell'ospedale il giorno dopo il caso del medico trovato positivo (FOTO)

Coronavirus, calano gli accessi ai pronto soccorso - FOTO„AaAAAmnUnDopo  E' notizia di ieri quella che ha riguardato un Medico del reparto di Dermatologia dell’ospedale di Macerata risultato positivo al Coronavirus (leggi qui). Si è trattato del primo caso di contagio che ha coinvolto direttamente la città di Macerata rendendo così necessaria l'evacuazione dell'ambulatorio che oggi al suo ingresso aveva affisso un cartello dove si comunicava la chiusura al pubblico fino all'11 marzo in via preventiva. Un ulteriorie disagio che limita un servizio al pubblico a causa dell'emergenza Covid-19 oltre che svuotare il nosocomio dove al suo interno oggi si respirava un'atmosfera quasi spettrale. Lo dimostrano le foto realizzate questa mattina nei corridoi e nelle sale d'attesa dei vari reparti, che si presentavano liberi e stranamente vuoti dove gli unici passi che si sentivano erano quelli del personale medico e paramedico che, munito di mascherina, erano intenti a trasportare qualche barella o si recavano ad assistere i ricoverati ai piani. Un viaggio quello all'interno dell'ospedale maceratese, che racconta una parte dell'"Effetto Coronavirus", cioè la paura della gente verso il contagio, riuscita anche a far crollare gli accessi nelle strutture sanitarie e che ogni giorno vede i suoi numeri aggravarsi. Un disagio che nessuno prova nemmeno a nascondere e di ciò, ci si può rendere conto molto bene quando si parla con le poche persone presenti nelle insolitamente snelle file al CUP, raccontandosi "preoccupati oltre che un pò anche stanchi psicologicamente". Una situazione che crea ulteriore smarrimento tra le gente e sopratutto desolazione un pò come si è potuto constatare camminando tra i corridoi dell'Ospedale Civile di Macerata questa mattina.

07/03/2020 13:19
Coronavirus, volontari Anpas in prima linea, Sbaffo: "Un pensiero a coloro che sono in isolamento precauzionale"

Coronavirus, volontari Anpas in prima linea, Sbaffo: "Un pensiero a coloro che sono in isolamento precauzionale"

Oltre 6.000 volontari Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) sono impegnati nell’emergenza coronavirus, ai quali vanno aggiunti  circa 30.000 soci di fondamentale supporto alle operazioni in tutte le provincie della Regione. Questo è l’impiego delle forze dell’Anpas Marche nei tempi del coronavirus, con mezzi e squadre di volontari di supporto alle equipe delle auto mediche del 118 previste dal Gores gruppo operativo per l’emergenza sanitaria delle Marche. “ Vorrei fare  un ringraziamento particolare a tutti i volontari che si stanno adoperando 24 ore su 24  in questa importante emergenza, - ha dichiarato il Presidente Anpas Marche Andrea Sbaffo – un particolare pensiero  va ai 20 volontari e alle loro famiglie che in questo periodo  si trovano a casa per i quattordici giorni di isolamento previsti dalle norme di sicurezza del Ministero della Sanità, in quanto non tutti i casi di contagio possono essere previsti a monte  e filtrati dall’avvallo del 118. Alcuni equipaggi impegnati nel normale servizio di assistenza sanitaria hanno soccorso persone che solo in seguito sono risultate positive al covid -19. Ci tengo in particolar modo a far presente che le nostre normali procedure standard di sanificazione, rendono totalmente  sicuri i mezzi e gli ambienti dove sono state trasportate le persone assistite.”  I volontari Anpas in caso di possibile presenza di coronavirus,  indossano i dispositivi di protezione individuale (Dpi), attrezzature di autoprotezione utilizzate allo scopo di tutelare la salute e la sicurezza durante il servizio, composti da una maschera con filtri in carbonio, occhiali di protezione, una tuta che va indossata sopra la divisa di servizio e due paia di guanti, (uno per l'attività e l'altro per completare la rimozione finale del Dpi monouso.)  In questo momento difficile, oggi più che mai, il nostro plauso va  ai volontari dell’Anpas che  con lo spirito altruistico che li contraddistingue, soccorrono, ogni giorno, con coraggio  le persone più deboli e in difficoltà”.      

06/03/2020 19:41
Ceriscioli in visita alla tenda pre-triage di Torrette: "Presto 100 nuovi infermieri"

Ceriscioli in visita alla tenda pre-triage di Torrette: "Presto 100 nuovi infermieri"

Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha visitato la nuova struttura del pre-triage del Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona. Allestita dalla Protezione civile, servirà a "filtrare" i pazienti che manifestano sintomi da coronavirus. Accompagnato dal direttore generale Michele Caporossi ha anche incontrato il Gruppo di crisi dell'Azienda ospedaliera. Caporossi ha annunciato l'assunzione di un centinaio di nuovi infermieri; entro il 16 marzo arriveranno i primi 57, seguiti da un nuovo contingente di operatori: "Provengono dal concorso lampo che abbiamo concluso: in 72 ore è stato definito il concorso e le graduatorie.    Garantiremo una bella immissione di risorse, giovani e motivate, nel sistema ospedaliero". Ceriscioli ha ribadito che le Marche stanno registrando "un impegno fortissimo da parte degli operatori sanitari. Quanto oggi sta avvenendo a Marche Nord, a livello organizzativo, sta crescendo anche nelle altre province. Marche Nord ha fatto da apripista". (Fonte Ansa)

06/03/2020 19:11
Sanità, ridotte tutte le attività di radiologia nei presidi di Torrette e Salesi

Sanità, ridotte tutte le attività di radiologia nei presidi di Torrette e Salesi

Il Direttore del Dip.Di Scienze Radiologiche Prof.Andrea Giovagnoni,comunica che in relazione all’emergenza COVID-19 si è evidenziata la difficoltà a garantire percorsi protetti con apparecchiature e personale “dedicato” per l’esecuzione di diagnostica per immagini per pazienti con COVID. Si è provveduto pertanto in ottemperanza alle disposizioni della Direzione Sanitaria,alla sospensione di tutte le indagini Radiologiche,Neuroradiologiche (TAC, RM, Ecografie, RX, Mammografie) e di Medicina Nucleare, differibili (non urgenza) nei presidi di Torrette e Salesi. I pazienti con prenotazioni già in atto che non rientrano nel condizione espresse, verranno progressivamente avvisati e collocati in una lista dedicata per provvedere alla graduale ridistribuzione una volta ristabilite le normali condizioni. Saranno garantiti solo gli esami diagnostici urgenti ambulatoriali previo contatto telefonico del Medico curante con la Radiologia al numero già a disposizione del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di Libera Scelta. La consegna dei referti è limitata solo al mattino dalle ore 10.30 alle ore 13.00 dal Lunedì al venerdì. Il personale sanitario tutto è costantemente e fortemente impegnato a garantire la massima efficienza del Servizio di Diagnostica per immagini anche in occasione di questa emergenza, nella quotidiana ricerca di ridurre al minimo il disagio ai numerosi pazienti che normalmente afferiscono al nostro Dipartimento.

05/03/2020 17:35
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