Ha chiuso, questa mattina, il Covid Hospital di Civitanova Marche, a seguito del positivo andamento dell’evoluzione pandemica. Gli ultimi due pazienti, in terapia intensiva, sono stati trasportati nei rispettivi Ospedali di provenienza, mentre le professionalità utilizzate, in particolare internisti e anestesisti, sono tornate in attività presso le strutture ospedaliere dell’Area Vasta 3 (Macerata – Civitanova – Camerino).
Lo comunica l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini: “La struttura d’emergenza ha ultimato la sua funzione in questa fase pandemica decrescente, ma è pronta a essere ripristinata in caso di necessità”.
Attualmente, nelle Marche, quattro persone sono ricoverate nelle terapie intensive per Covid e tre in terapia semi intensiva. Tredici, invece, i malati ricoverati nei Reparti infettivi di Marche Nord, Torrette e Fermo. Quindici i positivi al Covid riscontrati oggi in tutta la regione.
“Nonostante queste positive notizie, non si può abbassare la guardia sulla variante Delta e sulla necessità di sottoporsi a vaccinazione, poiché appare dimostrato che le varianti non abbiamo effetto sulle persone immunizzate”, è l’appello che l’assessore rivolge ai marchigiani. Saltamartini ricorda anche “la presa di posizione dell’Unione europea che avrebbe disposto il riconoscimento del passaporto vaccinale nell’Unione solo dopo 14 giorni dalla seconda inoculazione, non validando la sola somministrazione della prima dose”.
I fibromi uterini costituiscono una delle più frequenti patologie femminili con una incidenza stimata tra il 20 ed il 40% tra i 25 ed i 60 anni.
Si tratta di tumori benigni dell’utero talvolta anche multipli e molto voluminosi che possono dare infertilità, importanti irregolarità delle mestruazioni, dolori pelvici ed alterazioni dell’apparato urinario come difficoltà nella minzione o aumento della frequenza minzionale. Talvolta possono determinare serie complicazioni della gravidanza come minaccia di parto prematuro o difficoltà nel parto ed in rari casi (0,2-0,5% di tutti i fibromi) possono essere anche maligni.
Patologia quindi frequente e spesso causa non solo di forti disagi ma anche di ricorso all’intervento chirurgico. La causa è ancora sconosciuta, ma sicuramente giuoca un ruolo importante la componente ereditaria, in quanto si riscontra più frequentemente in certe famiglie e in determinate popolazioni.
Al Reparto di Ginecologia Ostetricia di Civitanova Marche, dal prossimo mese di luglio 2021, sarà attivo uno specifico Ambulatorio dedicato a questa patologia. “Si rendeva necessario dare una risposta integrata multidisciplinare a questa patologia, afferma il dottor Filiberto Di Prospero direttore dell’Unità Operativa. Quindi in accordo con la Direzione Generale dell’Area Vasta 3 e la Direzione del Dipartimento Materno Infantile abbiamo creato un polo di riferimento per questa patologia dove le donne potranno trovare tutto quello che serve e principalmente la migliore risposta terapeutica possibile”.
“Saremo in grado – continua il direttore - di fare trattamenti sia medici che chirurgici conservativi e questi ultimi sia in istereoscopica operativa quando le neoformazioni interessano la cavità uterina sia in chirurgia laparoscopica mini-invasiva che convenzionale.
Inoltre grazie alla collaborazione con il Dott. Salvatore Alborino, Direttore della UOC Radiologia Interventistica dell’Area Vasta 3, in casi selezionati potremo praticare anche l’embolizzazione. Si tratta di una tecnica radiologica mini-invasiva già ampiamente utilizzata in tutto il mondo che si basa sulla chiusura selettiva dei vasi che nutrono i fibromi; una volta chiusi questi vasi si assiste ad una progressiva involuzione della fibromatosi ed eventuali perdite ematiche genitali abbondanti cessano rapidamente. Questa tecnica che prevede una brevissima ospedalizzazione, se inserita in un corretto percorso diagnostico-assistenziale, può evitare a molte pazienti l’intervento chirurgico.
Anche la parte diagnostica ha una grande importanza ed accanto a dotazioni tecnologiche all’avanguardia come la Risonanza Magnetica ad Alto Campo istallata recentemente, possiamo garantire l’esperienza e la qualità professionale degli operatori che saranno dedicati a questo nuovo ambulatorio”.
“Vogliamo diventare un punto di riferimento per questa patologia, conclude Di Prospero, ed il nuovo servizio dell’Area Vasta 3, dedicato ai fibromi uterini, risponde all’esigenza crescente della popolazione di avere sempre più strutture qualificate per patologia.
Nell’attesa di inserimento nel CUP regionale le pazienti possono già da oggi prenotare un appuntamento al tel. 0733823054 dalle 8,30 alle 14,30 dei giorni feriali.
Si è tenuto allo Chalet la Lampara di Civitanova Marche l'incontro con l'associazione "il Principe Mattia Perini" che, con l'occasione, ha provveduto alla donazione allo stabilimento balneare di un defibrillatore.
Il presidente dell'associazione Giordano Perini, padre del giovane Mattia, prematuramente scomparso a seguito di un tragico incidente, ha voluto fortemente questa iniziativa.
Diversi i progetti in ballo. Tra questi, "Cardioprotezione" con il quale si è voluto, ci ha detto lo stesso Perini, "attivare una serie di donazioni di defibrillatori con lo scopo di diffondere la cultura del soccorso e della prevenzione, visto che molto spesso i testimoni di eventi calamitosi non sanno cosa fare e soprattutto chi chiamare".
Nonostante le numerose difficoltà dovute al covid l'associazione riesce a finanziare le proprie attività mediante le donazioni e attraverso diverse iniziative come feste di compleanno, tornei di calcio, catering, scuola pomeridiana, servizio baby sitter.
A portare gli onori dell'amministrazione comunale l'assessore Barbara Capponi, la quale ha espresso la sua soddisfazione per l'iniziativa che mira "a fornire uno strumento concreto con cui si può salvare la vita delle persone intervendo tempestivamene e realizzando inoltre un circolo virtuoso nella comunità. Purtroppo la presenza di defibrillatori non è ancora obbligatoria in molte strutture, ad esempio nelle scuole (fino ad ottobre ndr), in molti luoghi ci basiamo ancora sulla sensibilità dei singoli. Manca ancora la consapevolezza di quanto questi strumenti siano utili per salvare delle vite e quanto siano sempre più accessibili per tutti".
Roberto Grinta è il nuovo direttore dell’Area Vasta 4 (Fermo). È stato nominata oggi dalla Giunta regionale, su una terna di nomi presentata dal direttore Asur Nadia Storti.
Attualmente Grinta ricopre il ruolo di direttore del dipartimento dei Servizi dell’Area Vasta 2, delle UUOO di Patologia Clinica, Radiologia, Centro Trasfusionale, Farmacie, Citologia, Banca degli Occhi.
Professore a contratto, ha svolto docenze in materia di diritto, economia e management delle Aziende sanitarie (Lum Bari) e nel corso di perfezionamento universitario per la direzione sanitarie e ospedaliera (Università Camerino).
Vanta diverse pubblicazioni su giornali clinici nazionali e internazionali. È componente del comitato di redazione della rivista “Mondo sanitario” e ha raggiunto tutti gli obiettivi economici e finanziari definiti dal Nucleo di valutazione dell’Asur Marche negli ultimi cinque anni.
Anche la Giunta regionale ha espresso gli auguri di buon lavoro al nuovo direttore.
Primi casi di variante Delta nelle Marche.
Sono stati individuati dal laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona in tre campioni provenienti da Fermo e Senigallia. Si tratta tre donne (due straniere a Fermo e una italiana a Senigallia) non vaccinate.
Nei giorni scorsi si era parlato anche di altri casi in altre località, però non passati per il Laboratorio di Virologia anconetano, che sta monitorando i tamponi positivi al covid 19 alla ricerca di varianti e mutazioni. "Era solo questione di tempo – afferma il professor Stefano Menzo, direttore del Laboratorio di Virologia -, considerando la diffusione della varante.
Si tratta di pochi casi ma credo che assisteremo ad un aumento, anche di poco, dei contagi". Menzo sottolinea l'importanza del tracciamento sul territorio: "il virus al momento circola soprattutto tra i giovani, che sono per la maggior parte asintomatici, così ci accorgiamo dei contagi in caso di persone con sintomi e di una certa età". "Imprevedibile" l'andamento epidemiologico: intanto però le scuole sono chiuse "e questo aiuta".
(Fonte Ansa)
“I dati delle Marche mettono in evidenza il lavoro straordinario che è stato fatto dal territorio, con numeri che posizionano la Regione al di sopra della media nazionale, quindi con obiettivi di vaccinazione ampiamente raggiunti”.
Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che, nel pomeriggio, ad Ancona, ha incontrato il presidente Francesco Acquaroli, e gli assessori alla Sanità Filippo Saltamartini e al Bilancio Guido Castelli.
“Con il sottosegretario abbiamo fatto il punto sulla situazione della pandemia, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sulle strutture ospedaliere e sulla capacità di rilancio delle nostre eccellenze – ha riferito Acquaroli – Un confronto costruttivo per gettare le basi su cui rilanciare la nostra regione, trovando nel sottosegretario attenzione alle nostre esigenze. Approfondiremo presto insieme quanto proposto, in un incontro che programmeremo”. Costa ha poi visitato la struttura ospedaliera Inrca della Montagnola e il punto vaccinale allestito al PalaPrometeo dorico.
“Credo che la mia presenza oggi testimoni proprio la vicinanza ai territori e un ringraziamento per tutto quello che hanno fatto e stanno facendo. Dobbiamo assolutamente continuare sul piano vaccinale, nella consapevolezza che la vaccinazione sia l’unica via di uscita da questa pandemia. Credo che anche nei confronti di eventuali varianti sappiamo ormai l’importanza di completare la vaccinazione”, ha detto Costa, incontrando i giornalisti al termine della visita. Rispondendo a una domanda sulla necessità della terza dose, ha evidenziato che “siamo nelle condizioni di arrivare a fine settembre all’immunità di gregge del nostro Paese. Quindi a maggior ragione qui, nelle Marche, visto il ritmo a cui si sta vaccinando. Per quanto riguarda la terza dose siamo in una fase ancora di studio.
La nostra comunità scientifica sta facendo valutazioni sulle evidenze scientifiche. È presumibile pensare che ci sarà bisogno di una terza dose. Sarà comunque programmabile e pianificabile, avendo già un’anagrafica vaccinale disponibile. Ci sono le condizioni per affrontarla con i mezzi idonei e con tutto quanto serva”. A proposito dei sanitari non vaccinati, Costa ha detto che “è diritto di ogni cittadino italiano, quando entra in una struttura ospedaliera, non correre il rischio di venire conteggiato da chi dovrebbe assisterlo. I sanitari dovrebbero dare il buon esempio ed essere di stimolo nei confronti dei cittadini”. In merito alla riapertura delle discoteche, il sottosegretario ha invitato a non fare l’errore di pensarle “solo come luoghi di divertimento, ma sono vere e proprie attività del nostro Paese. Sono oltre tremila, hanno oltre cento mila addetti, un fatturato di due miliardi: quindi credo che sia un comparto economico che merita, come gli altri, una data certa per potere pianificare una ripartenza. Credo che il sistema dei green pass possa essere declinato anche alle discoteche, con una riapertura graduale e in sicurezza”.
L’Unità Operativa del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Civitanova Marche, come già avvenuto in passato, parteciperà anche quest’anno all’Open Day della Fondazione Onda dedicato alla prevenzione dei tumori ginecologici.
“Dedicheremo la giornata in particolare alle donne over 50 ed alla prevenzione del carcinoma endometriale”, afferma il dottor Filiberto Di Prospero, direttore del reparto. “Si tratta, infatti, della neoplasia ginecologica più frequente dopo la Menopausa, rappresentando la terza neoplasia più diffusa nella popolazione femminile 50-69 anni. Importante si è dimostrata l’informazione delle pazienti sui fattori di rischio e sui sintomi precoci da riconoscere”.
Il 29 giugno 2021 dalle 8,30 alle 12,30 sarà possibile effettuare una visita ginecologica gratuita con controllo ecografico office prenotando allo 0733-823054 dalle 8 alle 20 dei giorni feriali.
Sempre il prossimo 29 giugno 2021 dalle ore 13,00 alle ore 14,00 sarà organizzata una conferenza online dedicata a tutta la popolazione femminile over 50 nel corso della quale si parlerà del tumore dell’endometrio e sarà possibile porre domande agli esperti.
Il link per accedere attraverso un qualsiasi computer connesso ad internet e senza la necessità di installare alcun software è il seguente: https://asurcall.sanita.marche.it/b/fil-zys-dff-nl0
Piena disponibilità all’ascolto e presa in carico delle esigenze. Sono questi i due aspetti che hanno caratterizzato la riunione di oggi pomeriggio tra l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini e i rappresentanti della Federazione regionale di tutela dei diritti dei diabetici marchigiani che, nata nel 2014, raccoglie 13 associazioni territoriali e presieduta da Emilio Augusto Benini.
Presenti anche Ermanno Pieroni e Carlo Bonvini, oltre a Massimiliano Petrelli, medico diabetologo e funzionario dell’ARS (Agenzia Regionale Sanitaria) che ha tracciato la storia della cura del Diabete nelle Marche.
Convocati dallo stesso assessore per discutere e confrontarsi sulle principali problematiche dei malati diabetici che nelle Marche raggiungono i 67 mila di cui 310 pediatrici (4,4% della popolazione), è stata fatta dapprima una panoramica della situazione attuale che vede i Centri di diabetologia (15 nelle Marche) da tempo collegati in rete attraverso un software avanzato.
Ma non mancano i nodi critici rilevati dallo stesso Presidente della Federazione, a cominciare dalla richiesta della piena applicazione della legge regionale n.9 del 2015 in primis in ordine ad un’omogeneizzazione delle prestazioni sanitarie a livello territoriale, indispensabile ai fini della prevenzione delle complicanze derivanti dal diabete, soprattutto a livello cardiovascolare, oculistico, nefrologico e del piede diabetico.
“Prevenire le complicazioni non significa solo curare un malato ma evitare costi sociali, umani e sanitari altissimi”. Un’affermazione che l’assessore Saltamartini ha fatto sua sottolineando la ferma volontà di intervenire nel più breve tempo possibile sulle eventuali carenze dell’organizzazione della rete dei Centri di diabetologia.
Particolarmente sentita l’esigenza di dare attuazione al Sistema reticolare multicentrico, cioè collegare la medicina territoriale, quindi i medici di medicina generale con i Centri di diabetologia per il trattamento del malato e la prevenzione, attraverso la condivisione di percorsi diagnostico-terapeutici centrati sui bisogni della persona diabetica. Una situazione attualmente ancora non strutturata ma lasciata in gran parte alla volontarietà dei medici di base.
In tal senso la Federazione chiede anche un Dipartimento strutturale unico di Diabetologia perché considerata una condizione necessaria per garantire sia prestazioni sanitarie uguali per tutti sia per soddisfare il fabbisogno di personale nei Centri dove dovrebbe essere costante la presenza di un team composto da Diabetologo, Dietista, Podologo e infermiere/a specializzato. Infine i rappresentanti della Federazione hanno chiesto una maggiore facilità di accesso ai nuovi farmaci e all’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione.
“Sono tutte richieste più che legittime e degne della massima attenzione la cui risposta vorremmo applicare per ogni tipo di patologia cronica - ha concluso Saltamartini - ed è mio preciso impegno convocare ad un prossimo tavolo i direttori delle Aziende e delle Aree vaste per discuterne e trovare soluzioni adeguate. Uno dei principali obiettivi è, tra gli altri, l’implementazione e la piena applicazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, perché siamo ancora troppo indietro rispetto ad altre regioni e non è più pensabile che certi semplici adempimenti burocratici siano ancora una perdita di tempo per i cittadini marchigiani.”
“Da oggi sul sito della Regione Marche sarà attivo lo slot di prenotazione dei vaccini per i turisti che giungeranno in vacanza nelle Marche”. Lo ha annunciato, nel corso del Consiglio regionale, l'assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, rispondendo a un'interrogazione del Gruppo Pd sui centri di vaccinazione.
I turisti che trascorreranno un periodo di vacanza potranno effettuare la vaccinazione di richiamo nelle Marche. Verrà somministrata recandosi direttamente nei Punti vaccinali di popolazione o in quelli ospedalieri. Andrà esibito il certificato di vaccinazione della prima dose con indicato il vaccino somministrato, la data di somministrazione e la data prevista per il richiamo. “È un’opportunità in più che offriamo a quanti sceglieranno la nostra regione per un periodo di vacanza o di riposo – afferma l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini – L’obiettivo è contribuire a raggiungere l’indispensabile livello di copertura vaccinale che non deve subire flessioni nel periodo estivo”.
Saltamartini ha ricordato la buona efficienza delle Marche nella campagna vaccinale: "siamo al secondo posto per efficienza tra vaccini consegnati e somministrati", ha osservato, ricordando la scelta di predisporre nelle palestre i centri prima adibiti a punti per i tamponi e poi come punti di vaccinazione della popolazione (Pvp); è seguita la strutturazione dei punti anche negli ospedali per le persone fragili e poi i Pvp nei territori gestiti da medici di famiglia, con l'aiuto dei comuni e sempre con il supporto della Protezione civile. Intanto, ha riferito l'assessore, "la situazione attuale ha comportato la consegna di adeguati farmaci alle farmacie" ed è iniziata la vaccinazione in alcune aziende ("finora 1.500 persone circa").
In settimana, ha riferito Saltamartini, si registrerà un rallentamento delle vaccinazioni dopo la "riduzione dell'operatività da parte del commissario da 15mila, per alcuni giorni, a 11mila vaccini giornalieri". In ogni caso, ha aggiunto, nelle Marche la vaccinazione degli over 60 non ha fatto registrare carenze come in altre regioni: l'indice è superiore all'85%". Il percorso per arrivare a un milione di prime dosi percorso che punta a somministrare almeno un milione di prime dosi "si sta concretizzando".
(Fonte Ansa)
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato la regolamentazione dell’obbligo vaccinale o meno, con particolare riferimento a coloro che svolgono la professione sanitaria. Ecco la risposta dell’avvocato Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Macerata che chiede: “A cosa va incontro l’operatore sanitario che rifiuta la vaccinazione anti-Covid-19?”
Il caso di specie ci consente di affrontare la delicata vicenda dell’obbligatorietà vaccinale da parte degli operatori sanitari alla luce della recente normativa e degli avvenuti risvolti giudiziari.
A tal proposito il Tribunale di Belluno, con ordinanza del 6 maggio 2021, ha confermato l’obbligo degli operatori sanitari di vaccinazione anti-Covid in base al D.L. 44/2021; in tal modo è stata confermata l’ordinanza del 19 marzo 2021 dello stesso Tribunale di Belluno, che aveva deciso in base ai principi generali, ma prima del D.L. 44/2021, affermando la legittimità di mettere in ferie chi rifiuti di vaccinarsi. Difatti, l’art. 4 del D.L. 44/2021 impone la vaccinazione gratuita anti-Covid a tutti «gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali»; si precisa inoltre che «la vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati», proibendo quindi in ogni caso ed ogni modo l’attività ai «soggetti obbligati» che rifiutino la vaccinazione.
In tal modo, i soggetti obbligati che lavorassero senza vaccinazione incorrerebbero nel reato di esercizio abusivo della professione (art. 348 c.p.), in concorso con i responsabili delle «strutture» che avessero permesso di lavorare nella consapevolezza del mancato vaccino.
Il D.L. 44/2021 ha il pregio di prevedere espressamente chi è obbligato al vaccino anti-Covid e quali sono le conseguenze del rifiuto, e in tal modo nulla prevede per le categorie non nominate espressamente. Le parole sono precise nell’imporre il vaccino anti-Covid per svolgere effettivamente le attività quali «esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario» in qualunque «struttura» ed in particolare in «farmacie», «parafarmacie» e «studi professionali» nel settore sia pubblico sia privato. L’obbligo di vaccino è imposto a chi svolga le «attività», compresi quindi non solo i lavoratori dipendenti, ma anche i collaboratori autonomi. Le parole sono ampie e certe. La precisione dell’elenco dà certezze su chi ha l’obbligo formale del vaccino anti-Covid, ma lascia aperto il dubbio della disciplina applicabile nei confronti dei non-nominati dalla legge, tanto da porre in essere una netta differenza tra le persone per cui è previsto espressamente l’obbligo di vaccinarsi in base al D.L. 44/2021 e quelle non nominate, per cui quest’obbligo non è previsto: gli obbligati formalmente in base al D.L. 44/2021, che rifiutino di vaccinarsi, sono soggetti a specifica procedura con assegnazione a mansioni equivalenti o anche minori, in quest’ultimo caso con la retribuzione inferiore, e solo in mancanza di qualunque mansione utile è prevista la sospensione senza retribuzione e presumibilmente senza i benefici dell’anzianità; comunque, è sempre escluso il licenziamento. Al momento la disciplina del D.L. 44/2021 è in scadenza al 31 dicembre 2021.
Pertanto, in risposta al nostro lettore, risulta corretto affermare che: “ È legittima l’azione del datore di lavoro nei confronti degli operatori sanitari che, preso atto del loro rifiuto a sottoporsi al vaccino anti-COVID, li ha prima posti in ferie e poi tenuti a distanza dalla struttura sanitaria”(Tribunale di Belluno, ordinanza del 6 maggio 2021).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il sindaco Alessandro Gentilucci è stato tra i primi, stamattina, a sottoporsi al prelievo del sangue per un check up presso il poliambulatorio di Pieve Torina: “una testimonianza diretta di un nuovo importante servizio che abbiamo avviato e che si aggiunge ai numerosi altri già attivati. Il nostro poliambulatorio è ormai una realtà, dal punto di vista sociosanitario, non solo per Pieve Torina ma per tutto il circondario. Il prelievo di sangue per le analisi – prosegue Gentilucci – rappresenta un’opportunità in più che va incontro alle richieste di tante persone che potranno finalmente usufruire di questo servizio in loco, senza spostamenti verso altre strutture pubbliche o private”. Il servizio è realizzato in collaborazione con il Polo Diagnostico e sarà attivo tutti i venerdì con orario 7.30 / 9.30. “Un ulteriore tassello per portare la sanità di base nel territorio - conclude il sindaco - più vicina ai bisogni della gente che necessita, oggi più che mai, di attenzione e vicinanza visto quanto abbiamo sperimentato con la pandemia”.
In allegato alcune foto della sindaco, del servizio e del poliambulatorio.
Il Centro medico Blugallery di San Severino Marche sempre più all'avanguardia nella diagnostica per immagini. E' arrivata infatti in questi giorni una nuova Risonanza magnetica, la Siemens Altea 1,5 Tesla, che consente di effettuare esami con una qualità molto alta e in maggior numero di applicazioni cliniche. “Una Risonanza a così alta risoluzione - spiega il dottor Pietro Pettinari, radiologo al Blugallery - favorisce una diagnosi precoce e corretta delle patologie. È la più moderna metodica di diagnostica per immagini oggi disponibile e utilizzata in rapporto a numerose e diverse esigenze senza rischi. La risonanza magnetica, infatti, utilizza onde radio a campi magnetici e non presenta per il paziente rischi di esposizione a radiazioni ionizzanti”. “L'arrivo di questa nuova RM - aggiunge il dottor Umberto Negro, anche lui radiologo del Centro medico - completa il settore della diagnostica al Blugallery, qualificandolo ulteriormente e ponendolo all'altezza delle strutture più avanzate. Qui, infatti, sono operative pure una Tac capace di produrre immagini che possono essere ricostruire in 3D e un'altra Risonanza magnetica aperta”.
Ora, grazie alla nuova Siemens Altea si possono eseguire al Blugallery anche le cardioRM, l'esame multiparametrico della prostata, la colangioRM per lo studio delle vie biliari, le angioRM e poi la RM mammaria, la RM all'addome col mezzo di contrasto e la RM all'encefalo con studi funzionali e col mezzo di contrasto. Tutto ciò per merito di specialisti di grande esperienza e professionalità. Il direttore sanitario Annibale Francioni, infatti, coordina un'équipe medica di prim'ordine formata, oltre che dai medici Pettinari e Negro, dal professor Gian Marco Giuseppetti (già Direttore della Clinica di Radiologia e del Dipartimento “Disco” dell'Università Politecnica delle Marche), e dai radiologi Federico Crusco, Tiziana Lombardi, Pietro Pettinari, Andrea Sgolacchia, Matteo Verdecchia e dal cardiologo Raoul Brambatti. “Con la nuova RM - dice proprio il dottor Brambatti - facciamo un altro grosso passo in avanti potendo indagare un'infinità di casi, anche gravi, come ad esempio la cordiomiopatia ipertrofica dilatativa e restrittiva, la displasia aritmogena del ventricolo destro o le miocarditi. Senza tralasciare l'applicazione sugli atleti che presentino aritmie silenti, in qualche caso minacciose, durante la visita medico-sportiva nel Centro di medicina dello sport del Blugallery”. Dunque, all'altra RM già presente nel Centro e utilizzata soprattutto per le strutture articolari, si aggiunge adesso questo macchinario d'eccellenza che - come sottolinea il dottor Federico Crusco, specialista in Radiodiagnostica dell'Azienda ospedaliera di Perugia - “consente l'esecuzione di più esami (addome, prostata, cuore e mammella) e con una qualità delle immagini decisamente superiore”.
Sono attualmente 125 le farmacie che hanno aderito alla campagna di vaccinazione anti Sars-CoV2 nelle Marche. Nelle farmacie si possono prenotare tutti i cittadini di tutte le fasce di età previste per il vaccino che riceveranno la dose che sarà disponibile.
Sarà un servizio a domanda individuale. Chi vuole vaccinarsi potrà recarsi direttamente dal suo farmacista e chiedere l’appuntamento.
“Con la collaborazione delle farmacie che hanno svolto i corsi di formazione e adottato tutti i necessari protocolli di sicurezza – spiega l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini – potenziamo ulteriormente la campagna vaccinale con una particolare attenzione per quei cittadini che non si sono ancora vaccinati, soprattutto quelli sopra i 60 anni, ma potrebbero farlo con il supporto del farmacista. L’obiettivo della Regione è raggiungere quanto prima l’immunizzazione di massa. Il traguardo che abbiamo tagliato nei giorni scorsi di un milione di dosi somministrate ci fa ben sperare”.
Le farmacie utilizzeranno il sistema unico regionale di Poste Italiane per la vaccinazione e dovranno fissare l’appuntamento anche per la seconda dose.
I cittadini che vogliono farsi vaccinare in farmacia devono:
· compilare correttamente il consenso informato;
· rispettare le disposizioni previste per il contenimento dei contagi;
· non aver avuto negli ultimi 14 giorni contatti stretti con persone affette da Covid-19 e non avere febbre superiore a 37,5°.
Per quanto riguarda il numero delle farmacie sono previste ulteriori adesioni nel corso dei prossimi giorni.
Di seguito il link con l’elenco delle farmacie aderenti (17 finora quelle nel Maceratese).
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“Ospedali senza amianto, andiamo spediti verso il risultato con un investimento di 4,7 milioni di euro”. Così l’assessore regionale Francesco Baldelli commenta la convenzione con le aziende ospedaliere per la rimozione dell’amianto approvata in Giunta. “È inaccettabile che ancora nel 2021 ci siano nosocomi con tracce di amianto. Non possono esistere elementi potenzialmente nocivi per la salute dei cittadini, anche se adeguatamente trattati, proprio nelle principali strutture deputate alla cura della salute – chiosa l’assessore - Per questo interveniamo per risolvere definitivamente un problema che si trascina da decenni, puntando alla tutela della salute e della sicurezza di operatori, pazienti e fruitori delle strutture. La Regione Marche ha assegnato 4,7 milioni alla bonifica di 21 ospedali distribuiti su tutto il territorio regionale. Il diritto alla salute dei cittadini è il primo obiettivo dell’amministrazione Acquaroli”.
Nelle ore scorse la Giunta regionale ha provveduto all’approvazione dello schema di convenzione proposto dall’assessorato all’Edilizia sanitario-ospedaliera con le aziende ospedaliere, le quali potranno ora affidare i lavori per procedere celeri con la bonifica. “Con questi interventi daremo una risposta concreta ad un annoso problema che non può più essere tollerato - spiega l’assessore Baldelli - A tutti i cittadini, senza distinzione tra chi vive nelle grandi città o in piccole realtà, va garantito il diritto alla salute, che equivale ad avere servizi primari diffusi nel territorio, ma equivale anche ad avere strutture sane e sicure”.
Gli interventi di bonifica interesseranno le 21 strutture ospedaliere per le quali sono giunte in Regione segnalazioni di presenza di amianto, appartenenti a tutte le 5 Aree Vaste delle Marche: il distretto sanitario e ambulatoriale di Urbania (100mila euro), l’ospedale di comunità di Sassoferrato (15mila euro), il presidio di Senigallia (35mila euro), l’ospedale di comunità di Arcevia (25mila euro), il presidio di Fabriano (50mila euro), il nosocomio di Macerata (250mila euro), l’ospedale di Matelica (80mila euro), il presidio di Civitanova Marche (152mila euro), l’ospedale di Fermo (250mila euro), di Ascoli Piceno (1.017.576 euro), di San Benedetto del Tronto (686.515 euro), i reparti di radiologia di Sant’Elpidio a Mare (25mila euro), Petritoli (10mila euro), Montegranaro (30mila euro) e Montegiorgio (300mila euro), gli Ospedali riuniti Marche Nord a Pesaro (37.210 euro), il presidio di Osimo (15mila euro), l’Inrca (15mila euro), il Torrette-Salesi (1.071.714) e la demolizione della vecchia morgue e della palazzina degli uffici tecnici per realizzare il nuovo Salesi (601mila euro).
“Poco fa abbiamo raggiunto con la prima dose di vaccino la copertura di metà dell'intera popolazione marchigiana, anche se la base vaccinabile è di circa 1,2 milioni”. Lo ha detto, in una nota, l’assessore alla sanità regionale, Filippo Saltamartini, facendo il consueto punto settimanale sulla campagna vaccinale.
“Oggi, sia il Presidente Draghi che il Ministro della sanità – ha continuato Saltamartini - hanno sottolineato che il siero con base virale (AstraZeneca e Johnson&Johnson) non può essere utilizzato sotto i 60 anni, né per la prima dose e neppure per il richiamo, chiedendo alle Regioni di adeguarsi nei prossimi giorni.
La Regione Marche si è adeguata dalla sera di venerdì scorso con un sms diretto a tutti i dirigenti Asur e da ieri mattina il richiamo (cioè la prima dose) viene effettuato con Pfizer”.
“La campagna vaccinale – evidenzia - prosegue con la prevalente somministrazione di Pfizer e Moderna.
Mercoledì c’è la conferenza delle Regioni in cui si dovrà affrontare il tema dell’impiego dei vaccini a base virale anche per le persone con più di 60 anni, nei confronti dei quali questo farmaco sembra essere più idoneo a sviluppare la copertura immunitaria”.
Un nuovo servizio sociosanitario partirà, da domani, lunedì 14 giugno, al poliambulatorio di Pieve Torina. Si tratta di un supporto psicologico per donne affette da patologia oncologica al seno. Grazie alla collaborazione con l'Andos (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) di Senigallia, si è attivata la sezione di Pieve Torina dove la psicologa, psicoterapeuta e psicooncologa Lucia Montesi offrirà un servizio di consulenza, sostegno e psicoterapia individuale, di coppia e familiare oltre a promuovere tecniche di rilassamento per tutte quelle donne che soffrono o hanno sofferto la malattia ed ancora ne subiscono lo stress emotivo.
“Purtroppo, l’età delle persone affette da tumore al seno si è abbassata innescando una serie di problematiche importanti dal punto di vista psicologico in ambito familiare e lavorativo. Tuttavia, questa patologia è sempre più curabile e la prevenzione gioca un ruolo fondamentale” sottolinea la dottoressa Montesi. “Per questo forniremo un supporto anche informativo e legato al benessere emotivo generale non focalizzandoci esclusivamente sulla patologia”.
Il poliambulatorio di Pieve Torina, che già ospita diversi servizi sociosanitari, si arricchisce di una nuova opportunità: “Portare la medicina sul territorio, a disposizione dei cittadini, ovviamente per quelle situazioni che sono gestibili in ambito non strettamente ospedaliero, questo il senso che abbiamo voluto dare al poliambulatorio” sottolinea il sindaco Alessandro Gentilucci. “A breve partirà anche il servizio prelievi per le analisi del sangue, e questo ci candida ad un ruolo importante, sul piano sociosanitario, per tutto il territorio”.
Il servizio di supporto psicologico per le donne affette da tumore al seno sarà attivo due lunedì al mese, dalle 15 alle 18, previo appuntamento. Sarà fruibile tramite iscrizione e versamento di una quota annuale di 25 euro. Per informazioni e prenotazioni: 339 5428 950.
"Le Conferenza delle Regioni mi ha chiesto la possibilità di essere ancor più flessibile e dare la facoltà di fare anche in casi particolari la seconda dose in vacanza. Ho appena firmato la risposta: per la struttura va bene, ci organizzeremo e faremo gli opportuni bilanciamenti logistici delle dosi. Dal punto di vista dei flussi informativi le procedure sono già state limate, ora le Regioni le dovranno mettere in pratica". Così il Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, a Radio 24.
"Non sappiamo ancora quanto 'durerà' questo vaccino, noi ragioniamo come se durasse un anno. Posso dire che abbiamo già opzionato di concerto con l'Unione europea, una quantità tale di vaccini, per coprire tutta la popolazione con un ulteriore dose ed anche con una robusta riserva", ha aggiunto Figliuolo. "Per la futura vaccinazione immagino uno spostamento dagli hub agli ospedali, medici di base, farmacia, punti vaccinali aziendali".
"Ora abbiamo la possibilità di vaccinare dai 12 anni in su, quindi gran parte degli studenti. Infine non è detto che non arrivino ulteriori autorizzazioni per arrivare ai 6 anni. Quindi l'architrave del discorso scuola, per riaprirla in massima sicurezza in presenza, è quello della vaccinazione, poi continueremo con il tracciamento e il diradamento, per questo all'inizio del prossimo anno scolastico sarà necessaria ancora la mascherina insieme ad ulteriori misure per mitigare i rischi".
"Ad oggi sono state somministrate oltre 39 milioni e 300 mila dosi di vaccino: gli italiani che hanno ricevuto la prima dose sono circa 26 milioni, quasi il 48%". "Questo grazie alla grande efficienza raggiunta dalla macchina - ha ricordato il generale - con una media di somministrazioni compresa tra il 90 e il 95% delle dosi consegnate. E' la bella Italia che quando si mette assieme e fa squadra, vince".
Le società scientifiche Italiane di ginecologia ed ostetricia lanciano l’allarme. In questo momento più che mai sono necessarie informazioni corrette che rassicurino le donne in età riproduttiva verso la vaccinazione anti-Covid; le istituzioni devono fare la loro parte.
Situazioni come gravidanza, allattamento, o desiderio riproduttivo non sono una controindicazione alla vaccinazione.
Elisabetta Garbati, ginecologa maceratese, che ha già affrontato alcune settimane fa il tema della vaccinazione anti-covid 19 in gravidanza, ritorna sull’argomento, spinta dalle innumerevoli donne che ogni giorno la contattano, manifestando dubbi e perplessità.
“Molte pazienti stanno vivendo in questo momento un forte disagio, a causa della confusione che si è creata sull’argomento, anche perché ancora le informazioni che circolano a riguardo sono scarse. Da quando è cominciata la pandemia tutte le società Italiane di ginecologia ed ostetricia si sono mosse per informare in modo esaustivo le pazienti circa il comportamento da adottare in gravidanza ed allattamento, sostenendo la sicurezza della vaccinazione anticovid- 9. Noi medici tutti dobbiamo pertanto ribadire con forza alcuni concetti fondamentali” aggiunge la Garbati che riporta di seguito testualmente le dichiarazioni delle società scientifiche di ginecologia ed ostetricia Italiane:
- la gravidanza non è una controindicazione alla vaccinazione
- il desiderio riproduttivo o la ricerca della gravidanza non sono una controindicazione alla vaccinazione
- l’allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione
- la contraccezione ormonale non è una controindicazione alla vaccinazione
- non esistono indagini preliminari o terapie da praticare prima della vaccinazione in nessuna di queste situazioni
- le donne gravide dovrebbero essere invitate a vaccinarsi con maggiore premura rispetto alle donne non gravide della stessa età, perché la gravidanza è una condizione di fragilità.
"Nonostante queste posizioni, ancora oggi c’è confusione, e ogni giorno mi arrivano messaggi di pazienti disorientate, che hanno avuto le informazioni più bizzarre e disparate, spesso non corrispondenti assolutamente al vero. Mi associo alla comunità scientifica Italiana nel lanciare un appello al Ministro della Salute Roberto Speranza affinché si faccia promotore di una campagna di corretta informazione che rassicuri le donne in età riproduttiva verso la vaccinazione anti-Covid" aggiunge la dottoressa Garbati.
Come ha infine ricordato la Dott.ssa Elsa Viora Presidente Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) “mantenere le donne in uno stato confusionale su tale argomento rappresenta un grosso deterrente alla natalità e spinge le coppie che vorrebbero avere figli a procrastinare tale evento, rendendo così ancora più drammatica la problematica ‘culle vuote’ che rappresenta il maggiore problema sociale della nostra nazione”.
"Continuerò a portare avanti la nostra verità” conclude la Garbati “perché dobbiamo pensare al futuro delle nuove generazioni, le stesse che hanno visto appena nate, un papà ed una mamma senza sorriso, perché nascosto da una mascherina chirurgica".
“Nelle Marche si prevede di iniziare nell'ultima settimana di settembre il terzo richiamo vaccinale anti-Covid, ad esempio per il personale sanitario che è stato il primo ad essere vaccinato a partire da fine dicembre”.
Lo riferisce l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini "acclarato che la copertura vaccinale dura circa 9 mesi".
“Per quanto concerne i sanitari no-vax, spiega, "abbiamo deciso di applicare letteralmente le disposizioni che sono state rinnovate con decreto legge. È sicuramente un tema che i dirigenti delle aziende dovranno applicare alla lettera - aggiunge - con riferimento alle misure del dl per no-vax di assegnazione a mansioni diverse e all'eventuale aspettativa senza retribuzione - perché se ci saranno casi di assunzione Covid o lesioni provocate dal nesso di causalità, dalla trasmissione di qualche sanitario, è certo che la regione non si costituirà in giudizio a favore del personale ma si costituirà a favore dell'utente".
“ Ognuno sappia che – avverte Saltamartini - se procura di danni illeciti ne risponderà direttamente, non sarà pantalone, l'assicurazione o la finanza pubblica a soccorrere le persone che sono irresponsabili della prestazione lavorativa e questo è un principio che vale per tutti, scopriamo l'acqua calda con questo”.
In caso di "nesso causale" di trasmissione del Covid a pazienti da parte di sanitari no-vax, la Regione Marche non si costituirà in giudizio a favore del personale ma dell'utente.
(Fonte Ansa)
Il servizio di emergenza e tutela sanitaria in caso di calamità o di eventi pandemici si arricchisce nella regione Marche di quattro nuove e funzionali strutture campali. L’intervento, assicurato dall’Agenzia sanitaria regionale (Ars) e dall’Asur Marche, mette a disposizione delle Centrali operative di Pesaro, Ancona, Macerata e Piceno Soccorso, quattro grandi tende, per garantire pronta operatività negli interventi riconducibili alla medicina di emergenza.
Ars e Asur sono così in grado di mettere in campo, come Postazioni mediche avanzate di primo livello, queste strutture che vanno a sostituire tende obsolete e usurate in quanto utilizzate nel corso di svariati contesti emergenziali, non ultimo il sisma Marche-Umbria del 2016.
“Ci prepariamo a intervenire per eventuali e non preventivabili future emergenze – ha commentato l’assessore alla Salute Filippo Saltamartini – dando copertura alle professionalità e alle competenze tra i vari Servizi, che potranno garantire risposte e prestazioni adeguate agli scenari di primo e pronto intervento, nella nostra Regione o anche nelle esigenze che potranno emergere”.
L’Azienda sanitaria regionale ha acquisito le nuove strutture attraverso una gara pubblica, garantendo le funzioni di raccordo tra le Centrali operative sanitarie 118 e le strutture operative della Protezione Civile e l’Asur.