Verrà istituito l’elenco regionale degli operatori sociosanitari. Lo prevede una proposta di legge, approvata dal Consiglio regionale, che contiene ulteriori disposizioni che riguardano gli enti accreditati per la formazione. La proposta di legge, a iniziativa dei consiglieri Leonardi, Baiocchi, Assenti, Ausili, Borroni, Ciccioli e Putzu per Fratelli d’Italia, Rossi (Civici Marche), Cancellieri, Marinangeli, Antonini, Bilò, Biondi e Menghi (Lega), Marcozzi (Forza Italia), è stata approvata a maggioranza (19 favorevoli, 10 astenuti e uno contrario).
Tra le finalità delle disposizioni normative, quelle del riconoscimento della figura professionale dell’OSS, della valorizzazione delle competenze e della formazione adeguata e di qualità. Caratteri che confluiranno e verranno certificati nell’ambito dell’elenco regionale degli operatori e degli enti accreditati per la formazione e l’organizzazione dei corsi. L’elenco avrà una funzione ricognitiva (banca dati), verrà istituito presso la Giunta regionale in modalità telematica e sarà suddiviso in due sezioni, enti di formazione accreditati e nominativi dei soggetti che abbiano conseguito l’attestato di qualifica e che abbiano fatto domanda di inserimento. La Regione assicurerà specifici controlli sui corsi effettuati dagli enti accreditati per la formazione, proprio allo scopo di garantirne la qualità in sede di offerta e la resa in relazione alle competenze acquisite dal partecipante. Le relazioni in Aula sono state svolte da Nicola Baiocchi (FdI) per la maggioranza e da Maurizio Mangialardi (Pd) per la minoranza.
"La tutela della sicurezza pubblica e della sanità al tempo del Covid e dei vaccini". È stato il tema al centro di un incontro che si è svolto nella serata di ieri, a Macerata, nel piazzale antistante l'oratorio della parrocchia Sante Madre di Dio.
L'evento è stato organizzato dall'associazione nazionale della Polizia di Stato sezione del capoluogo di e ha visto la partecipazione di molti ospiti che si sono dibattuti sul tema. Tra gli altri il presidente della sezione, Giorgio iacobone, che ha coordinato l'incontro, l'assessore alla sanità regionale, Filippo Saltamartini, Daniela Corsi, direttrice dell'Area Vasta 3, Edoardo Pesce, capo di Gabinetto della Questura e i consiglieri regionali Anna Menghi e Mirko Bilò. L'incontro è stato introdotto dal questore, Vincenzo Trombadore, cui hanno fatto seguito il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, e l'assessore alla sicurezza Paolo Renna.
"Ordine pubblico e sicurezza pubblica sono due concetti sequenziali che spesso vandi pari passo - ha spiegato Iacobone - quindi abbiamo voluto dare a tutti gli operatori sia della sanità che dell'ordine pubblico un grande grazie per quello che hanno fatto in questo periodo di lotta pandemia". Abbiamo fatto diversi dibattiti online, come associazione nazionale della Polizia di Stato, ma sentivamo il bisogno di incotrarci di persona ora che la morsa del virus sembra si stia allentando".
Come forza di Polizia - gli ha fatto eco il questore Trombadore - garantiamo assitenza agli operatori sanitari - tramutando il tutto in attività di prevenzione e trasporto poi degli stessi vaccini.
Il Comune di Macerata ha sostenuto l'iniziativa, a prendere la parola è stato l'assessore Paolo Renna che ha ribadito come in occasione dell'ultimo tavolo della sicurezza Il Comune abbia richiesto alle Forze dell'Ordine un supporto e un aiuto per tutelare quelle fasce di popolazione che in questo momento sono in difficoltà, ovvero glia anziani. "Faremo un campagna di sensibilizzazione per far capire loro che l'amministrazione e le forze di polizia sono al loro fianco" - ha affermato Renna.
Di come sta procedendo la campagna vaccinale ha invece parlato l'assessore Saltamartini. "La nostra regione nella lotta la pandemia ha fatto una passo in avanti notevole - ha sottolineato - siamo tra le prime regioni d'Italia per effcienza nell'immunizzazione di massa, alla fine di giugno arriveremo alla somministrazione di un milione di vaccini. Si tratta di un obiettivo concreto che ci può far guardare al futuro con maggiori speranze".
"La serata ha portato a compimento un traguardo importante - ha spiegato Daniela Corsi direttrice dell'Area Vasta 3 - vale a dire tramettere alla popolazione la grande importanza che riveste la vaccinazione.
Essa rappresenta il nostro punto di forza in questi due anni di lotta alla pandemia sta dando degli ottimi risultati. È emerso, proprio questa sera, come chi è stato vaccinato e si è esposto nuovamente al virus non ha manifestato quelli che sono gli aspetti gravi della malattia e questo è un aspetto molto importante. La campagna di sensibilizzazione riguardo l'importanza del vaccino è proceduta nel migliore dei modi. "Come Area Vasta 3 - ha ribadito Corsi - vacciniamo in media circa 2.000 persone al giorno - e massiccia è stata finora anche la presenza di giovani. Vaccinarsi in questo momento, oltre alla prevenzione, rappresenta l'unica via d'uscita da questa situazione".
Infine una chiosa sulla mascherina e su quando sarà il momento di toglierla. La direttrice ha ribadito come non esista ancora una data precisa perché tutto si basa sull'andamento della pandemia, ma che per la fine dell'anno c’é ottimismo affinché ciò possa accadere.
Al via sabato 5 giugno, dalle ore 12, la prenotazione per il vaccino anti-Covid19 per tutti i cittadini marchigiani appartenenti alla fascia d’età 12-39 anni.
La categoria in questione sarà vaccinata nei punti vaccinali della popolazione (PVP) individuati sul territorio regionale. Sarà possibile prenotare la somministrazione della dose attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o tramite il Numero Verde 800.00.99.66 (attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20).
“Un ulteriore passo in avanti per il raggiungimento della profilassi della popolazione – ha affermato l’assessore Filippo Saltamartini –. Con l’apertura della prenotazione della fascia 12-39 anni di fatto si apre a tutti i cittadini marchigiani la possibilità di aderire alla campagna vaccinale. Colgo l’occasione per rinnovare l’invito a tutti coloro che ancora non si sono prenotati ricordando che è sempre possibile aderire tramite il portale indipendentemente dalle fasce di età”.
Per la prenotazione online, oltre ai dati personali dell’utente, occorrerà disporre del numero di tessera sanitaria e del codice fiscale e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria) o tramite i portalettere che consegnano la posta a casa.
Si ricorda inoltre che Poste Italiane ha attivato un ulteriore metodo di prenotazione per il vaccino antiCovid via SMS che si aggiunge a quelli già noti. I cittadini delle Marche potranno prenotare la loro dose semplicemente inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947. Entro 48-72 ore verranno ricontattati dal servizio clienti di Poste Italiane per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e non presenta costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti per l’invio di un semplice SMS dall’operatore telefonico di appartenenza.
Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione.
Al momento della somministrazione della prima dose, sarà comunicato il giorno per effettuare il richiamo.
Siglato nella giornata di ieri l'accordo tra Federfarma e Confartigianato sui vaccini per i lavoratori.
Un accordo che sosterrà la ripartenza delle imprese, per tornare in attività in piena sicurezza, e che aiuterà anche a imprimere un'accelerazione alla campagna vaccinale generale già in corso: si tratta del documento d'intesa firmato da Confartigianato Ancona-Pesaro Urbino e Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo con Federfarma Marche, che prevede la possibilità di vaccinazione per le imprese e i loro dipendenti nelle farmacie associate.Sono 200 le farmacie di Federfarma che aderiscono all'iniziativa, mentre la platea delle aziende associate al sistema Confartigianato interprovinciale potenzialmente interessate è di circa 20mila unità, per un totale di 60mila possibili fruitori tra imprenditori, collaboratori e dipendenti.
Le vaccinazioni saranno eseguite sulla base delle nuove aperture degli slot senza limiti di età definite della Regione e delle ulteriori indicazioni che verranno fornite dall'Ente regionale.
(Fonte Ansa)
Al via il servizio civile universale dei 199 ragazzi e ragazzi volontari, nei 6 progetti presentati dalle Pubbliche Assistenze delle Marche: Adriaticum 2020, Aesis 2020, Conero 2020, SoS Trasporto Sanitario 2020, Un anno per la vita 2020, Picenum 2020.
I progetti, finanziati dal Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed inseriti nel programma di Servizio Civile denominato Pubbliche Assistenze nelle Marche, sono una grande opportunità di crescita per volontari. Una crescita personale e professionale per i giovani e le giovani partecipanti, ed una crescita, in senso più ampio, della comunità dove l’attività si andrà ad effettuare. I progetti, infatti, si inseriscono nel contesto del trasporto socio sanitario nella regione Marche ed hanno l’obiettivo di andare a supportare i pazienti affetti da patologie invalidanti ed i loro famigliari. 199 giovani che si vanno quindi ad inserire nel contesto delle Pubbliche Assistenze della regione Marche, che ad oggi conta 6000 volontari nelle 44 associazioni Anpas della regione formate da Croci Gialle, Croci Verdi, Croci Bianche, Croci Azzurre e Pubbliche Assistenze Avis.
“Fa piacere vedere come nonostante tutte le difficoltà che incontrano i giovani in questi ultimi anni, anche aggravate dall’emergenza Covid, ci sia una spinta così importante verso il sociale. – Ha dichiarato il Presidente di ANPAS Marche Andrea Sbaffo- Abbiamo una grossa responsabilità verso questi ragazzi e ragazze che costituiscono il futuro della nostra comunità ed è nostra intenzione impegnarci al massimo nell’aiutarli a diventare cittadini attivi ed evoluti".
I progetti si inseriscono nel più ambizioso quadro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile dell’Assemblea Generale dell’ONU nell’ambito di azione della tutela del diritto alla salute per favorire l’accesso ai servizi e garantire l’autonomia e il benessere delle persone. I 199 ragazzi e ragazze impegnati nei progetti andranno a svolgere, prima in affiancamento al personale esperto e poi sempre più in autonomia, attività di trasporto sanitario urgente e non urgente, trasporto sociale, assistenza sanitaria alle manifestazioni e tante altre attività a corollario, con l’obiettivo di rafforzare la risposta sul territorio e agevolare il più possibile le persone che hanno bisogno. Parte fondamentale dei progetti, l’intensa attività di formazione che viene dedicata ai giovani operatori con corsi improntati al primo soccorso sanitario ed altri al significato più profondo del servizio civile che permetteranno loro di svolgere al meglio le attività specifiche e di completare l’ evoluzione in cittadini attivi.
A seguire alcuni commenti dei giovani volontari.
Alessia Agostini della Croce Verde di Ascoli Piceno “A 23 anni l’idea di trovare un impiego che sia utile alla società diventa sempre più forte.. Il servizio civile rappresenta per me e per molti miei coetanei un importante momento di crescita sociale e civile, che permette di conoscere ed entrare in contatto con molteplici realtà del volontariato. In Croce Verde ricevo molto, dal sorriso di un paziente all’amicizia del mio equipaggio. A fine progetto sarò sicura di aver condiviso molti valori con gli altri volontari e di averli testimoniati alle persone e ai pazienti che ho assistito durante il trasporto".
Maila Angelome’ Bracci della Croce Gialla di Recanati “Ho scelto di intraprendere questo percorso spinta dall’interesse nel promuovere i valori di solidarietà, visto anche il difficile periodo storico. Credo che il servizio civile sia creatività e concretezza al tempo stesso, da accompagnare però con preparazione, una forte motivazione, pazienza, curiosità e umiltà. Un’occasione unica di crescita personale che ci regala un bagaglio di conoscenze sicuramente utili anche a livello emotivo per il nostro futuro".
Lorenzo Olivieri dalla Croce Gialla di Montegranaro: “Ho scelto il servizio civile per mettermi alla prova in un ambiente che conoscevo poco, cercando di coglierne gli aspetti più positivi, dalle attività svolte al rapporto umano con l’intero gruppo della Croce Gialla. Mi aspetto di rendermi più utile possibile per la comunità e di poter essere da traino e ispirazione per futuri militi".
Dalla Croce Gialla di Falconara Nicole Squillante: “La scelta di intraprendere questo anno di Servizio Civile è avvenuta principalmente per la possibilità che dà di svolgerlo in associazioni come l’Anpas. E’ un ambito che mi ha sempre affascinato, incuriosita. Non so cosa aspettarmi da questo anno, saranno sicuramente cose positive e sarà un qualcosa che mi farà crescere a livello personale.” E Simone Vincioni aggiunge “ volevo essere utile alla comunità e mi aspetto di incontrare tante nuove persone che mi siano di stimolo per il futuro".
Sfugge al controllo del personale sanitario dopo una visita al pronto soccorso: lo ritrovano in strada in stato confusionale. Il fatto si è verificato all’ospedale “Murri” di Fermo, ed è la figlia dell’uomo a denunciare quanto accaduto.
“Lo scorso sabato pomeriggio, rientrata a casa intorno alle 11, ho trovato mio padre in evidente stato confusionale – racconta Denise Dariozzi - pronunciava frasi sconnesse e a stento mi riconosceva. Preoccupata della cosa, essendo mio padre un 69enne in buona salute - prosegue - ho chiamato il 118, dopo consulto col medico curante".
“Arrivati i sanitari – sottolinea – non ci hanno permesso di accompagnarlo per via delle restrizioni anti-Covid né tantomeno di raggiungerlo al pronto soccorso, dicendoci che saremmo stati prontamente aggiornati telefonicamente".
“In tarda serata, non avendo notizie - aggiunge la donna - mi reco comunque al pronto soccorso per portare una bottiglia d’acqua a mio padre e, lungo la Variante del Ferro lo trovo sotto la pioggia battente che da solo camminava a zig zag, in evidente stato di alterazione, a causa di un'ischemia cerebrale ‘in diverse fasi evolutive’ (come si leggerà testualmente dal referto dell'ospedale di Fermo, afferma Denise)".
La donna a quel punto – stando a quanto racconta – riaccompagna il padre al “Murri”, scortata dalle Forze dell’Ordine.
“In ospedale – afferma - non sapendo giustificare il gravissimo fatto accaduto ho deciso, sotto la mia responsabilità, di portarlo in un'altra struttura ospedaliera (il nosocomio di Macerata n.d.r). La motivazione che hanno addotto i sanitari è che mio padre era vigile successivamente alla visita, cosa che non sembrava affatto considerando come l’ho ritrovato”.
“Ritengo che non accorgersi che un paziente in evidente stato confusionale, dovuto ad un'ischemia in corso, abbandoni l'ospedale sia un atto di negligenza gravissimo e non tollerabile - conclude la donna -. Se casualmente, non avessi incontrato mio padre lungo quel tratto di strada sarebbe potuto accadere qualcosa di peggio, visto che per il suo stato costituiva un pericolo per se stesso e per gli automobilisti che si trovavano a transitare in quel momento”.
L'uomo si trova tuttora ricoverato all'ospedale di Macerata.
“Dal 3 giugno le Regioni potranno avviare la vaccinazione senza limiti di età, ha detto il Commissario Covid- in visita in Umbria. Parimenti l’EMA l’Agenzia europea ha autorizzato la somministrazione del Pfizer anche ai ragazzi con più di 12 anni d’età (il limite precedente era 16 anni). Queste notizie devono essere raccordate, tuttavia, con il piano di rifornimento dei sieri, poiché le Regioni devono programmare la vaccinazione stessa di centinaia di migliaia di persone”. Lo afferma, in una nota, l’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini.
“Per il mese di giugno, il preannunciato arrivo di 20 milioni di dosi (circa 450.000 per le Marche) non è stato ancora dettagliato, spiega Saltamartini. Ciò significa che fintanto non verrà aggiornato questo elemento programmatorio delle date di arrivo dei sieri, non siamo in grado di definire date e giorni di prenotazione e inoculazione.”
“Il canovaccio su cui stiamo lavorando nelle ultime settimane – prosegue l’assessore - è quello della vaccinazione del personale delle Aziende (comprese quelle del turismo), per un aumento della fornitura ai medici di famiglia per la copertura delle persone over 60 che non si sono prenotate. E non per ultimo, l’eventuale immunizzazione, almeno con la 1 dose, dei ragazzi chiamati all’esame di maturità.
Per i ragazzi con più di 12 anni è particolarmente rilevante l’autorizzazione alla vaccinazione specie per coloro i quali sono destinati alla frequenza di corsi estivi in altri Paesi e non solo dell’UE.
Fatte queste premesse, non appena giungeranno le informazioni afferenti la consegna dei rifornimenti di giugno, apriremo gli slot per tutti coloro i quali vorranno vaccinarsi.
Alle fine di giugno, in base ai dati in nostro possesso, raggiungeremo 1 milione di persone che hanno ricevuto la 1 dose, rispetto ad una platea vaccinale di 1,2 milioni.
Se non sarà una piena immunizzazione di massa, a quel punto dipenderà solo da noi.
Ricordo, infine, che dalle 12 di oggi sarà possibile prenotare per chi ha delle patolgie, senza alcun limite di età”.
“La sanità fermana ha bisogno di una guida di alto profilo”, lo sostiene il comitato spontaneo dei cittadini del fermano per la sanità, guidato da Bruno Nepi, che avanza alcune richieste poste all’attenzione del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro in relazione alla scelta del nuovo direttore generale dell’Area Vasta 4.
“Richiediamo un medico ospedaliero che sarà anche competente per integrare il nuovo ospedale con il vecchio visto che la maggiore risorsa per la sanità fermana attualmente e per il prossimo futuro è e sarà il nuovo ospedale di Fermo a Campiglione” – scrivono in una nota i componenti del comitato - .
“Un medico chirurgo di alto profilo professionale che sappia gestire l’organizzazione del blocco operatorio considerato che la tecnologia più importante, più costosa, che sarà inserita nel nuovo ospedale è sicuramente quella inerente al robot chirurgico.
Richiediamo una figura appartenente al nostro territorio che dovrà essere collegata alla politica loco-regionale, quindi dovrà avere indiscussa esperienza per sapere come muoversi anche politicamente".
“Una figura che abbia la capacità di fare sinergia, come l’esempio modello di marca fermana, per mettere in relazione all’ospedale provinciale con gli altri presidi ospedalieri di Montegiorgio, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio e Amandola".
“Richiediamo un professionista che abbia già ricoperto ruoli di rilievo all’interno dell’Ordine dei Medici, che sia stato responsabile di Commissioni Nazionali di Medici, di società scientifiche e che attesti una veduta globale sulle varie figure mediche poiché dovrà saper integrare la giusta connessione tra ospedale e territorio, coordinando altresì i medici di medicina generale”.
“Richiediamo che sia uno specialista anche di sanità pubblica, che abbia esperienza di qualità nell’assistenza sanitaria in modo oggettivo”.
“Desideriamo – continuano nella nota - che sia esperto anche di rapporti sindacali fra le diverse parti poiché dovrà mettere in relazione tutto il personale sanitario sapendo mediare".
“Richiediamo una figura che dovrà essere aperta ai confronti diretti e continui con i cittadini di cui noi rappresentiamo gli interessi prioritari ossia quelli inerenti la sanità.
“Una persona che oltre all’alta professionalità tecnico-scientifico-medico-ospedaliera aggiunga una spiccata sensibilità umana verso i cittadini ma soprattutto verso i pazienti, per cui deve possedere certificazioni reali e verificabili di attestati di stima, benemerenza e di Onlus costituite dagli stessi pazienti”.
“Siamo certi – concludono - che la politica, sensibilizzata dalle richieste dei cittadini che desiderano essere partecipi delle scelte che li coinvolgono e li coinvolgeranno per quello che hanno di più caro, ovverosia la loro e l’altrui salute, svolga la funzione principale per cui esiste: soddisfare i bisogni della cittadinanza che ha scelto i suoi rappresentanti in modo trasparente e democratico”.
“Se la figura scelta coincidesse anche con un politico – continuano - sarebbe comunque un bene, potrebbe cioè rivelarsi occasione di proficua collaborazione fra parti con diversi punti di vista”.
Il comitato propone, infine, il nome del primario chirurgo Gianbattista Catalini, come figura di alto profilo professionale che corrisponderebbe, in base al suo curriculum, alle richieste avanzate dai cittadini per il nuovo direttore dell'Area Vasta 4.
Via libera anche nelle Marche alla terapia CAR-T-cell per la cura specializzata del Linfoma non Hodgkin nel reparto di Ematologia della Clinica Universitaria dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
La buona notizia è stata presentata ieri in conferenza stampa dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, e la dirigente del servizio Salute, Lucia Di Furia, insieme ad Attilio Olivieri, primario di Ematologia Ospedali Riuniti, Guido Gini, specialista in Ematologia, Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti e Amalia Dusmet Farinelli, presidente Fondazione Lorenzo Farinelli.
La terapia CAR-T rappresenta la prima forma di terapia genica approvata per il trattamento della leucemia linfoblastica B e di alcune forme aggressive di linfoma non-Hodgkin. Agisce contro il cancro curandolo e aumentando le aspettative di vita. Si è finora rivelata efficace per alcuni tumori ematologici, anche se in tutto il mondo sono in corso sperimentazioni per ulteriori indicazioni terapeutiche. Le CAR-T utilizzano specifiche cellule immunitarie (i linfociti T), che vengono estratte da un campione di sangue del paziente, modificate geneticamente e coltivate in laboratorio (“ingegnerizzate”) per essere poi re-infuse nel paziente per attivare la risposta del sistema immunitario contro la malattia.
Un grande passo in avanti che vedrà sviluppi importanti in futuro: È l’alba di una nuova terapia che permette di aumentare le probabilità di guarigione di oltre il 50 per cento” hanno commentato Attilio Olivieri e Guido Gini.
"Alla clinica universitaria di Torrette, Ospedali Riuniti, al reparto di Ematologia, grazie all’interessamento della Regione Marche, ora tutto ciò è possibile”, ha sottolineato l’assessore Saltamartini. “Siamo una delle prime Regioni in Italia a curare con metodi innovativi questa patologia oncologica che fino a qualche anno fa si poteva curare solo negli Stati Uniti. Sono risultati fondamentali che si ottengono grazie alla cooperazione tra associazioni private, la ricerca scientifica universitaria e l’altissima caratura professionale dei nostri medici”. Per quanto riguarda il piano socio sanitario che partirà nei prossimi mesi, Saltamartini ha aggiunto: “è evidente che essendo le neoplasie la prima causa di morte dei cittadini abbiamo focalizzato questo tema in cima alle nostre priorità e oggi è uno dei primi esempi”. Ricordo, ha aggiunto l’assessore “che siamo tra le prime Regioni ad aver introdotto la cura Covid con gli anticorpi monoclonali, e siamo una delle prime per efficienza nelle vaccinazioni: questi sono primati oggettivi che dicono che il sistema di professionisti regionale, la cooperazione tra università e ospedali e la caratura dei nostri medici e ricercatori è così alta da permetterci qualunque traguardo”.
“Stiamo andando sulla vetta dell’alta specializzazione grazie alla ricerca applicata che ha portato prodotti un tempo insperati – ha aggiunto il direttore generale Michele Caporossi - Lavoriamo fortemente perché le barriere di tipo diagnostico e della compatibilità economica possano trovare soluzione. Ospedali Riuniti ha chiesto immediatamente accreditamento per la terapia CAR-T-cell e lo ha ottenuto, divenendo punto di riferimento nazionale e interregionale. Grazie all’impegno congiunto dell’Ospedale e dell’Università si stanno aprendo tante nuove frontiere. Fondamentale è l’atto di solidarietà della famiglia Farinelli Dusmet che ancora ci commuove: dopo che Lorenzo se ne è andato, ha lasciato un grande segno che sarà nelle persone che riusciremo a salvare”.
La Fondazione Lorenzo Farinelli che segue da due anni questa battaglia, nelle parole della presidente Amalia Dusmet Farinelli, nel ringraziare l’assessore e fare i complimenti al Reparto di Ematologia di Torrette, ha definito questo "un passo importante verso la sconfitta dei tumori, anche se la ricerca scientifica non deve mai fermarsi: ”Oggi la possibilità di curare attraverso le Car-T ci viene data, viene data ad Ancona, nella clinica di Ematologia dove mio figlio è stato curato con professionalità e amore. La Fondazione è vicina alla clinica e si allargherà ad altre che chiedono la nostra presenza. Il primo atto della Fondazione è stato quello di dare una borsa di studio per la ricerca. La nostra speranza è che tutti coloro che incappano in questa terribile malattia possano avere speranza”.
Nelle Marche vaccino al 36,4% della popolazione almeno con la prima dose. Lo evidenziano i dati del monitoraggio della Fondazione Gimbe.
La percentuale di popolazione con ciclo completo è pari al 19,7% - scrive - a cui aggiungere un ulteriore 16,7% con sola prima dose". Per vaccinazione completata il dato nazionale è del 17,9% mentre per la prima dose il 18,4% (superiore alle Marche) per un totale di 36,3%, leggermente inferiore alla regione.
Nella settimana 19-25 maggio "performance in miglioramento per le Marche su casi attualmente positivi per 100mila abitanti, e diminuzione dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente.
Resta sotto soglia di saturazione per i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19 (17% in Terapia intensiva e 13% in area medica).
Per quanto riguarda la popolazione vaccinata: "la percentuale di over 80 con ciclo completo è pari al 68,3% a cui aggiungere un ulteriore 23,9% con sola prima dose"; "la percentuale di popolazione 70-79 anni con ciclo completo è al 40,3% a cui aggiungere un ulteriore 45,7% con sola prima dose"; per la popolazione 60-69 anni "ciclo completo pari al 29,3% a cui si somma un ulteriore 34,6% con sola prima dose".
Nella giornata di ieri, l’assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini, ha annunciato, inoltre, che l’obiettivo, del tutto raggiungibile, è quello di un milione di vaccinati entro giugno. (Leggi qui la notizia)
(Fonte: Ansa)
La Regione Marche spinge l’acceleratore sulle vaccinazioni. L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, questa mattina, a margine di una conferenza stampa, ha annunciato che l’obiettivo, del tutto raggiungibile, è quello di un milione di vaccinati entro giugno.
“Lo avevamo annunciato a gennaio tra molti increduli – ha sottolineato – e oggi possiamo dire che se il volume di vaccini previsti ci sarà consegnato nei tempi stabiliti, il nostro sistema sanitario regionale è pronto entro la fine del mese prossimo a portare le Marche a un milione di prime dosi e quindi all’immunizzazione di massa. Merito dei medici e di tutti gli operatori che lavorano senza sosta e merito anche dei marchigiani che sono andati diligentemente a vaccinarsi evitandoci di dover organizzare i Vaccin Day come da altre parti ".
"Al momento - ha proseguito Saltamartini - sono aperti gli slot di prenotazione per la fascia dai 40 anni in su, stiamo approntando un nuovo sistema con slot dedicato tramite Poste per accelerare le vaccinazioni delle persone con comorbidità e ci stiamo organizzando per la vaccinazione nelle aziende e nel settore del turismo. In questo senso ci sono numerose richieste di sindaci a cui intendiamo dare risposta. Sono infatti convinto che per impedire la diffusione del virus sia necessario immunizzare oltre alle categorie fragili, i soggetti con elevata mobilità sociale".
" La nostra Regione per efficienza di vaccinazione è tra le prime a livello nazionale e ci stiamo impegnando al massimo per essere anche tra quelle che ripartiranno per prime”, ha evidenziato l'assessore Saltamartini.
Numerose segnalazioni, arrivate in queste ore, riguardano la ricezione - tramite il sistema WhatsApp - di un messaggio riguardante l'eventuale disponibilità di posti liberi al centro vaccinale di Civitanova Marche. Il contenuto del messaggio è il seguente: "Al centro vaccini di Civitanova abbiamo posti liberi, se volete farlo prima (addirittura entro fine settimana) riprenotatevi con CAP 61012".
L’informazione errata ‘gioca’ sull’equivoco che nel centro ci sarebbero posti liberi e chiunque potrebbe recarsi, pertanto, al centro e avere la propria dose di vaccino.
La notizia è del tutto infondata ed estranea all’Asur, lo conferma anche l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini: "L'avviso che circola per i posti liberi a Civitanova Marche è falso. La nostra campagna di vaccinazione, pur con le difficoltà derivanti dai rifornimenti di vaccini, sta procedendo speditamente. Le Marche sono ancora in testa per efficienza nella immunizzazione".
"Le informazioni possono essere assunte soltanto dal sito della regione Marche oppure dal numero verde regionale 800936677" ha evidenziato l'assessore.
"Si tratta di una ‘fake news’ resa pubblica con il deliberato intento di disinformare e creare scompiglio all’interno del nostro Centro vaccinale - afferma il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica -.Pertanto invito la cittadinanza a non tener conto del messaggio, qualora sia arrivato nel proprio dispositivo, e anzi a cancellarlo per non ingenerare ulteriore confusione e catene fra utenti del tutto infondate".
"Il comportamento di coloro che hanno ideato una tale idiozia non tiene conto del delicato momento che tutti noi stiamo attraversando, è offensivo dei cittadini che con senso di responsabilità stanno attendendo il proprio turno per la vaccinazione e è lesivo dell’immane lavoro che tutti gli operatori impegnati nel centro vaccinale, ormai da molte settimane, si stanno adoperando per il bene della sanità pubblica del nostro territorio - aggiunge Ciarapica -. Invito tutti a comportarsi così come è stato fatto fin qui e a seguire i canali istituzionali per provvedere a fissare il proprio appuntamento e ad attendere il proprio turno".
Continua a scendere il numero delle persone ricoverate per Covid-19 nelle strutture ospedaliere della regione Marche. L'ultimo bollettino rilasciato dal Servizio Sanità regionale evidenzia un'ulteriore discesa dei ricoveri, che - nelle ultime 24 ore - scendono di 13 unità e si attestano ora a 174, di cui 34 in terapia intensiva (- 2 rispetto a ieri). Sono, invece, 21 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
In provincia di Macerata sono accolti 29 pazienti (-6 rispetto a ieri): 9 all'ospedale di Macerata e 20 al Covid Hospital di Civitanova Marche. Un'altra persona si trova ricoverata presso il pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche.
Proprio i numeri incoraggianti delle ultime settimane stanno portando la direzione dell'Asur Area Vasta 3 a valutare la chiusura della palazzina ex Malattie Infettive entro la fine di questa settimana, con eventuale spostamento dei 9 pazienti attuali presso il Covid Center di Civitanova Marche.
Il Servizio Sanità delle Marche ha, inoltre, comunicato che nelle ultime 24 ore si è purtroppo verificato un decesso correlato al Covid-19.
La vittima è una 91enne fanese, che è spirata all'ospedale di Pesaro.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita, a causa del Covid-19, 3011 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (977), mentre sono 508 quelle totali nella provincia di Macerata.
"Siamo ancora qua a contare i vaccini quando avremmo dovuto averne in quantità. L'Italia, prima industria farmaceutica in Europa, avrebbe dovuto investire di più su questo campo. Adesso non resta che controllare che la programmazione sui rifornimenti sia mantenuta. Ma capita spesso il contrario. Anche questa settimana 10.000 dosi di Moderna in meno".
Così in un post su Facebook l'assessore alla sanità della regione Marche, Filippo Saltamartini.
"Questa situazione blocca la poderosa macchina che abbiamo organizzato nelle Marche e che anche oggi ci pone in testa alla classifica per efficienza di vaccinazione - aggiunge Saltamartini -. Per carenza di sieri viaggiano a scartamento ridotto i medici di famiglia e la vaccinazione nelle Aziende e nelle Farmacie deve ancora essere avviata.
"Intanto una bella novità è emersa in queste ore. Le vaccinazioni domiciliari potranno essere eseguite anche dagli infermieri come del resto è sempre avvenuto. Peraltro oggi anche gli infermieri sono dottori in scienze infermieristiche e questo garantisce tutti: i professionisti e i pazienti" conclude l'assessore.
Circa un mese fa, in via Silvio Pellico, è stato inaugurato il Centro Vaccini Anticovid di Civitanova Marche (qui l'articolo).
Da allora non solo sono aumentati medici e operatori ma è anche stata messa a punto la struttura esterna per ridurre il problema degli assembramenti: un gazebo è stato destinato alla compilazione dei moduli, mentre un altro è diviso a sua volta in due file, una per la prima dose di vaccino, l’altra per la seconda.
Alla struttura interna ha pensato quasi interamente la Lube con l'intento di mettere a proprio agio tutti i vaccinandi: difatti, sembra di trovarsi più in un salotto che in un centro vaccini.
All’accettazione vengono registrati i nominativi di chi si vaccina, si prende il numero per presentarsi al tavolo dei medici dove vengono controllati i moduli e si sceglie che vaccino fare tra AstraZeneca, Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson.
Alla fine si riceve il talloncino che dimostra l’avvenuta vaccinazione.
“Ora c’è la possibilità di servire al meglio i vaccinandi - afferma Aurelio Del Medico, coordinatore tecnico della Protezione Civile di Civitanova Marche -. Ogni cosa è organizzata nella maniera più efficiente; ringrazio soprattutto i ragazzi della Protezione Civile e tutti quelli che collaborano per effettuare i vaccini.”
Il dottor Paolo Manciolla, tra gli addetti alle vaccinazioni, si mostra soddisfatto per i numeri raggiunti: "La campagna sta procedendo a pieno ritmo, siamo arrivati ad una media di circa 800 vaccinati al giorno tra prima e seconda dose, che è la possibilità operativa della struttura. Dobbiamo anche adeguare il passo in base alle dosi che ci vengono fornite, ma la situazione è soddisfacente. Grossi effetti indesiderati non ce ne sono e tutto sta procedendo secondo i piani. L'adesione dei più giovani? Ora abbiamo aperto ai 50enni, è ancora difficile prevedere quale sarà la percentuale di partecipazione dei ragazzi a questa campagna vaccinale”. Franco Ferraro ha 62 anni ed è in fila per ricevere la prima dose: “Ho trovato facilità ad accedere alla vaccinazione. Non ero eccessivamente convinto, ho un po’ di timore per via della rapidità con cui sono stati fatti questi vaccini ma sembra l’unica strada per tirarci fuori. Penso che sia normale provare un po’ di tensione”.
Alessandra Campolo è una maestra di religione alla scuola d’infanzia e ha appena ricevuto la sua seconda dose di AstraZeneca: “Non ho avuto tempi di attesa esagerati, circa 20 minuti, credo sia normale. Dopo l’ultima dose ho auto un po’ di febbre e spossatezza per circa 12 ore, poi è sparito tutto. Ho persone fragili a casa e ho ritenuto opportuno venirmi a vaccinare appena ho potuto per evitare di prendere e trasmettere il Covid ai miei cari”.
Con soddisfazione e orgoglio il Presidente dell’ASSM SpA di Tolentino, Dott. Stefano Gobbi, ha accolto la comunicazione da parte dell’Asur di raddoppiare il numero di vaccinati presso le Terme Santa Lucia, portandolo a 220 dosi giornaliere.
Un importante banco di prova la settimana appena per i professionisti che operano quotidianamente nella sede tolentinate delle Terme, perché da lunedì 17 maggio sono riprese anche le normali attività legate alle terapie inalatorie, un settore fondamentale per il benessere dei cittadini, dedicato alla cura e alla prevenzione delle patologie delle alte vie respiratorie. Grazie alle acque termali infatti non solo è possibile rinforzare il sistema immunitario prevenendo numerose patologie, c’è l’opportunità di seguire una riabilitazione respiratoria post Covid per recuperare il più possibile la funzionalità polmonare.
Le acque delle Terme Santa Lucia sono da secoli riconosciute come efficaci per la cura di diverse patologie. La terapia inalatoria ad esempio consente, mediante apposite apparecchiature di far pervenire i principi attivi contenuti nell’acqua minerale, sulla mucosa delle alte e basse vie respiratorie con effetti antinfiammatori e decongestionanti.
Per sottoporsi alle cure inalatorie termali, il paziente non deve avere alcuna patologia; è una cura fortemente consigliato per otiti, sinusiti, bronchiti, anche per bambini sotto i 10 anni, è comunque necessaria la prescrizione del medico che, dopo aver effettuato una visita, verifica la presenza di disturbi che possono essere quindi curati grazie all’inalazione delle acque termali.
Il Presidente Gobbi ha ringraziato non solo l’Asur "che ha rinnovato la fiducia nella struttura tolentinate raddoppiato il numero dei vaccini consegnati ogni giorno, ma anche a tutto il personale delle Terme che come sempre ha dimostrato grande professionalità anche nell’accoglienza dei pazienti, in piena sicurezza e in un ambiente gradevole".
Boom di prenotazioni per il vaccino anti covid per la fascia di età 40-49 anni nelle Marche: alle ore 19 di oggi, a seguito dell'apertura degli slot per quella fascia di età sono state circa 52mila le persone che hanno aderito alla campagna vaccinale. Lo rende noto la Regione Marche.
Nei prossimi giorni partiranno le vaccinazioni nei punti vaccinali individuati sul territorio.
(Fonte Ansa)
"Si prevede che il 28 maggio l'Ema rilasci l'autorizzazione al vaccino Pfizer per la fascia 12-15 anni. Per il momento solo questo immunizzante è previsto a partire dall'età di 16 anni, gli altri dai 18. È un fatto molto importante perché vaccinare i giovani è altamente strategico ed è essenziale per la riapertura in sicurezza del prossimo anno scolastico".
Lo ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo ad una interrogazione alla Camera. "Aspettiamo la decisione dell'Ema anche per dare maggiori informazioni su queste fasce d'età", ha affermato.
"Finora ci siamo preoccupati di vaccinare le fasce di persone più esposte al virus: operatori sanitari, anziani, fragili. A giugno arriveranno altri 20 milioni di dosi di vaccini e l'immunizzazione potrà essere estesa ad altre categorie di cittadini, tra cui i più giovani", ha concluso il ministro della Salute.
Si pone “il tema di andare anche alle altre generazioni. Nella fase che arriva avremo circa 20 milioni di dosi disponibili a giugno, e questo ci può consentire di estendere le vaccinazioni ad altre generazioni”.
(Fonte Ansa)
Al via domani, mercoledì 19 maggio, dalle ore 12, la prenotazione per il vaccino anti-Covid19 per i cittadini marchigiani appartenenti alla fascia d’età 40-49 anni. Lo rende noto la Regione Marche .
“La categoria 40-49 anni (conta l’anno di nascita) sarà vaccinata nei punti vaccinali della popolazione (PVP) individuati sul territorio regionale. Sarà possibile prenotare le vaccinazioni anti-Covid-19 - spiega l’Ente - attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o tramite il Numero Verde 800.00.99.66 (attivo dal lunedì alla domenica dalle 8:00 alle 20:00).
Per la prenotazione online, oltre ai dati personali dell’utente, occorrerà disporre del numero di tessera sanitaria e del codice fiscale, e di un numero di cellulare al quale verrà notificata la conferma.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria) o tramite i portalettere che consegnano la posta a casa.
Si ricorda inoltre che Poste Italiane ha attivato un ulteriore metodo di prenotazione per il vaccino antiCovid via SMS che si aggiunge a quelli già noti. I cittadini delle Marche potranno prenotare la loro dose semplicemente inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947.
Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione.
Al momento della somministrazione della prima dose, sarà comunicato il giorno per effettuare il richiamo”.
Predominanza della variante inglese sui contagi da coronavirus nelle Marche, casi sporadici di variante 'newyorkese' e 'sudafricana', nessuno di variante Indiana. Questo il quadro regionale della tipologia di infezioni riferito dal prof. Stefano Menzo, direttore del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, punto di riferimento delle Marche per la ricerche delle varianti. "C'è una grande predominanza della variante inglese dappertutto, - spiega all'Ansa - si riscontrano sporadiche situazioni di altre varianti, però non c'è una sostituzione in questo momento. Variante indiana? Nelle Marche non è stato trovato neanche un caso. Di 'newyorkese' (i primi due casi erano stati identificati a marzo proprio dalla Virologia ad Ancona; ndr) e 'sudafricana' continuiamo a vedere qualche raro caso ma sembrano isolati e non epidemie a parte".
"Quando c'è una contrazione, - afferma il prof. Menzo - si congela la situazione che c'era. Può succedere che durante le riprese, quando aumentano i contagi, qualche variante possa prendere più piede rispetto ad altre come successo a gennaio con la variante inglese. Vedremo se nelle prossime settimane ci sarà questa 'ripresina' e che aspetto avrà. Ora - conclude - siamo in una fase di stasi".