"Non si può pensare che uno stadio lasciato quasi fatiscente, senza prevedere nemmeno un euro per la sua riqualificazione su un bilancio triennale di 60 milioni di lavori pubblici, sia stato un caso". È quanto dichiara Manola Gironacci, presidente dell'associazione "Viviamo Civitanova", definendo il possibile progetto come un "Dubai Mall".
"Per ora non è il problema di cosa si costruirà al posto dello stadio ma la superficialità con cui si vorrebbe radere al suolo un pezzo di storia civitanovese come è l’ippodromo, una identità tutta marinara da preservare per rendere più turistica la nostra immagine nel mondo vacanziero - precisa Gironacci -. Quel tratto di costa deve rimanere così come la storia ce lo ha tramandato, ma se proprio il desiderio del sindaco è quello di abbattere l'Ippodromo crediamo che quello spazio debba essere un luogo esclusivamente turistico con il naturale proseguimento del villaggio progettato dalla confinante Porto Sant’Elpidio".
"Purtroppo la mancata attenzione negli anni per lo stadio con i mancati interventi di riqualificazione è grave tanto quanto la mancata attenzione per le necessità di un centro storico portate alla ribalta dai commercianti e dai residenti (leggi qui). Come associazione ci chiediamo se Civitanova ha bisogno, visti i dati inconfutabili del mercato, di nuove abitazioni e altri metri cubi di cemento. La città si conferma al primo posto nella provincia di Macerata con il 23.23% del territorio coperto da infrastrutture e costruzioni", sottolinea Gironacci.
"Ci auguriamo che tutti questi metri cubi non creino cattedrali nel deserto e portino ad una super offerta che faccia crollare il prezzo degli immobili - aggiunge la presidente di 'Viviamo Civitanova' -. Sarebbe stato più logico ristrutturare nel tempo lo stadio esistente in una posizione unica vicino al mare, renderlo ancora più attrattivo anche turisticamente per mantenere l’identità civitanovese con il suo 'Ippodromo' storico".
"Era il 28 gennaio 2024 quando il Sindaco ebbe ad inaugurare la Casa delle Arti 'Mario Antonio Riccetti'. Si dà per scontato che quando si inaugura una struttura con tanto di cerimonia, tutto è pronto per accogliere le attività cui è stata predisposta. Invece più niente. Porte chiuse senza conoscerne il motivo". È quanto scrivono, in una nota, Rosalba Ubaldi e Angelica Sabbatini, consiglieri comunali del gruppo "Centrodestra Unito".
"Eppure quel progetto era nato nel 2020 con l'amministrazione Mozzicafreddo e da un'idea del consigliere alle politiche giovanili Emiliano Giorgetti per una spesa di 27mila euro - proseguono -. La Giunta Michelini aveva voluto migliorare il progetto e allo scopo aveva ottenuto a fine 2021 34.000 € dal bilancio regionale su indicazione dell'allora Consigliera Elena Leonardi, oggi Senatrice. Ma non era bastato. Sono state necessarie ulteriori risorse comunali per circa 13.000 € per un totale impegnato di circa 70.000 € (69.846 € per l’esattezza) ai quali vanno aggiunti circa € 5.000,00 di spese per attrezzature".
"Senza commenti, la Casa delle Arti 'Mario Antonio Riccetti' è ancora chiusa. Ma un briciolo di vergogna no? Un briciolo di imbarazzo anche per rispetto all'intitolazione data. E non abbiamo usato solo risorse dei concittadini ma anche 34.000 euro di risorse Regionali delle quali dovremmo dare conto, immaginiamo. E chi ha visto i bicibus? Due o tre che siano? Anche questi misteriosi velocipedi che dovrebbero consentire la frequenza scolastica o sportiva a bambini e ragazzi normodotati e con difficoltà motorie e/o psicomotorie essendo stati pensati proprio per consentire una integrazione anche negli spostamenti per le attività quotidiane giacciono da qualche parte, lontani da occhi indiscreti", attaccano Ubaldi e Sabbatini.
"Anche per l’acquisto dei Bicibus abbiamo usufruito di risorse Regionali per 50.000 euro erogate nel 2023 ed a questa cifra, se ricordiamo bene, sono state aggiunte 10.000 euro di risorse comunali. Abbiamo fatto più interrogazioni in proposito e di volta in volta ci è stato risposto che c’erano stati problemi in via di risoluzione ma che sarebbero stati attivati per l’apertura dei Grest. Passati i Grest, passato l’inizio dell’anno scolastico, pagati i bicibus, ma dove sono? Bisognerà ricorrere dalla Sciarelli per sapere che fine abbiano fatto Casa delle Arti e Bicibus. E tralasciamo le casette dell’acqua", concludono Ubaldi e Sabbatini.
Partiranno a breve i lavori di riqualificazione e adeguamento sismico della scuola primaria Sant’Agostino, a Civitanova Alta, finanziati con fondi del terremoto per i comuni fuori cratere, intercettati dall’amministrazione comunale. Ad aggiudicarsi l’appalto con un ribasso del 25%, è stata l’impresa Ad Restauri e Costruzioni Srl di Ancona.
I lavori, per un importo complessivo di tre milioni e 800 mila euro, riguarderanno il recupero della torre campanaria, lesionata dal terremoto, saranno realizzate opere di consolidamento e adeguamento sismico di solai e volte della scuola, rifacimento e adeguamento di impianti (antincendio, elettrico, riscaldamento) e servizi igienici, realizzazione di una scala di sicurezza e di un ascensore, rifacimento dei pavimenti, rivestimenti e tinteggiature ed il consolidamento della volta della chiesa, Inoltre, grazie a un ulteriore finanziamento di 900 mila euro derivante dai fondi del sisma 2016, sempre per i comuni fuori cratere, sarà possibile intervenire anche sugli infissi e sulla sistemazione del chiostro.
“Siamo fieri di poter restituire, una volta terminati i lavori, una scuola più sicura ai nostri studenti - ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica -. L’intervento di riqualificazione è un segnale tangibile dell’attenzione che questa amministrazione ha per la sicurezza degli edifici scolastici e per il recupero del patrimonio storico della nostra città.”
Gli studenti, circa 200, sono momentaneamente “ospiti” a palazzo Bonifazi-Corridoni, i cui spazi sono stati adeguati dall’amministrazione comunale alle necessità scolastiche (costo lavori 150 mila euro),
“Gli incontri organizzativi per sbrigare le ultime pratiche burocratiche sono in corso e i lavori partiranno a breve - ha dichiarato Ermanno Carassai, assessore ai Lavori Pubblici - .L’intervento dovrà essere completato entro 540 giorni dall’inizio, con una riduzione del 20% sui tempi di esecuzione concessa dall’impresa appaltatrice. Questo intervento – ha aggiunto - è stato possibile grazie al lavoro di questa amministrazione e dei suoi uffici, che hanno saputo intercettare fondi cruciali. Seguiremo con attenzione tutte le fasi dei lavori, consapevoli dell’importanza di questo progetto per la comunità”.
Scatta sabato 25 gennaio e resterà in vigore in maniera sperimentale fino al 24 aprile 2025, il divieto di consumare bevande alcoliche nelle aree pubbliche e ad uso pubblico, in orari notturni e nel perimetro stabilito da una specifica ordinanza sindacale firmata ieri sera dal sindaco Fabrizio Ciarapica. La zona interessata va dallo stadio al porto, interessando principalmente il quadrilatero del centro.
Nello specifico, tutti i giorni (dalle ore 22,00 alle ore 06,00), le bevande alcoliche potranno essere consumate solo all’interno dei pubblici esercizi autorizzati alla somministrazione o in spazi pubblici per i quali sia stata rilasciata preventiva autorizzazione dagli uffici comunali preposti.
L’ordinanza del sindaco Ciarapica va a dare concretezza alle disposizioni contenute nel Regolamento di polizia urbana, che prevede la possibilità di disporre limitazioni o divieti di consumo di alcolici su aree pubbliche per prevenire e contrastare situazioni di criticità dovute al mancato rispetto del quieto vivere, come schiamazzi notturni, risse, atti vandalici, abbandono rifiuti ecc., che determinano situazioni di degrado o pericolo di pubblica incolumità.
Nel corso delle diverse riunioni del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, l’ultima di ieri mattina, è stato ribadito che Civitanova non rientra tra le città dove è necessaria l’istituzione delle zone rosse sulla base della direttiva del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. L’Amministrazione comunale quindi ha effettuato una ricognizione e un’accurata analisi delle norme vigenti per valutare le misure più appropriate da adottare.
“Non intendiamo in alcun modo abbassare la guardia su fenomeni che incidono negativamente sulla qualità urbana e la vivibilità cittadina – ha spiegato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Pertanto abbiamo studiato e condiviso con gli Organi preposti questa nuova misura di sicurezza che non va a limitare in alcun modo le attività dei locali presenti sul territorio, ma che va a prevenire situazioni sgradevoli, tutelando le esigenze dei residenti, degli stessi esercizi commerciali e di chi vuole divertirsi rispettando la civile convivenza. L’obiettivo è di raggiungere un equilibrio dei diversi interessi in gioco, in coerenza con i principi posti dalla Corte Costituzionale, nel rispetto dei criteri di proporzionalità e ragionevolezza”. La sanzione amministrativa è di 300 euro, salvo che il fatto non costituisca reato.La vigilanza sull’ottemperanza alla presente ordinanza sarà effettuata da Ufficiali e agenti di polizia giudiziaria.
"Un anno e mezzo è trascorso da quando abbiamo presentato un'interrogazione riguardo alla situazione di degrado nel parcheggio adiacente l’Hotel House, dove da oltre un anno giacevano rifiuti, alcuni dei quali pericolosi per la presenza di vasche in eternit. In quella sede, avevamo chiesto con urgenza l’immediata rimozione dei rifiuti e la sistemazione decorosa dell’area, ormai impraticabile e pericolosa per pedoni e auto". Queste le parole delle consigliere di minoranza del controdestra, Rosalba Ubaldi e Angelica Sabbatini, riguardo alla situazione rifiuti all'interno del parcheggio dell'Hotel House .
"Purtroppo, a oggi, la situazione è rimasta completamente invariata, continuano. Nonostante le promesse fatte dall’assessore Riccetti durante il Consiglio Comunale del 29 novembre 2024, che ha confermato l'obbligo giuridico del Comune di intervenire per la rimozione dei materiali potenzialmente pericolosi, nessuna azione concreta è stata intrapresa. Ciò che doveva essere una priorità per la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini continua a essere ignorato".
L’assessore ha fatto riferimento a questioni giuridiche e difficoltà burocratiche, ma la realtà è che la città sta continuando a vivere una situazione di degrado. Se non si è riusciti a individuare i responsabili dell'abbandono dei rifiuti, come spesso accade, l’onere di provvedere alla rimozione ricade comunque sul Comune. Eppure, nonostante le ripetute segnalazioni, nulla è stato fatto in questo senso".
"Inoltre - proseguno - troviamo assolutamente incommentabile la proposta di rinunciare al comodato d’uso gratuito dell’area parcheggio. Rinunciare a una risorsa fondamentale per quella zona, come un parcheggio sicuro e ben tenuto, non solo è privo di logica, ma dimostra un'incapacità di leggere le reali necessità del territorio. Una decisione del genere non farebbe altro che aggravare la situazione, senza portare alcuna soluzione ai disagi che già i cittadini stanno vivendo quotidianamente".
"Le parole dell’assessore Riccetti, che tentano di giustificare l'inazione, sono l'ennesima dimostrazione di una politica inefficace e lontana dalla realtà. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa incuria, che va a discapito della salute e della sicurezza dei nostri concittadini. Chiediamo l'intervento immediato delle autorità competenti", concludono.
Sono le più agili e in grado di vincere le sfide dell’oggi e del domani grazie a un approccio innovativo e nel segno della multifunzionalità. Sono i giovani che scelgono l’agricoltura come loro traiettoria di futuro e che avranno la possibilità di mettere in vetrina le proprie idee di successo grazie a Oscar Green.
Al via anche quest’anno le iscrizioni al concorso di Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare le iniziative dei giovani agricoltori. Nelle Marche il 6% delle imprese agricole è guidato da under 35 mentre quasi il 29% degli occupati nel settore ha meno di 40 anni. Oltre un’azienda agricola su cinque ha al timone un giovane laureato: il terzo dato più alto d’Italia, dietro solo a Umbria e Toscana.
È in questo contesto che Coldiretti Giovani Impresa apre alle iscrizioni. Si potrà inoltrare la propria candidatura sull’apposito sito dell’associazione o presso le federazioni provinciali di Coldiretti fino al 20 marzo. Tra le categorie in concorso: "Campagna Amica: Custode di Biodiversità", che promuove la filiera corta e il turismo rurale; "Impresa Digitale e Sostenibile", per le aziende che integrano la sostenibilità con la digitalizzazione; "Coltiviamo insieme", dedicata alle cooperative e consorzi che creano sinergie per il bene della comunità; "Agri-Influencer", per chi utilizza i canali digitali per promuovere l’attività agricola; e "+Impresa", che premia le aziende che affrontano con successo il mercato globale. “In una regione come le Marche, dove l'agricoltura rappresenta un pilastro fondamentale dell'economia e della cultura, il settore agricolo offre ai giovani una prospettiva concreta di crescita professionale e personale - evidenzia Arianna Bottin, delegata di Coldiretti Giovani Marche – contiamo di bissare i numeri di partecipazione dello scorso anno quando furono 41 le idee innovative in concorso”.
La presidenza di Donald Trump inizia sotto il segno della controversia, con un discorso inaugurale che ha sollevato grossi dibattiti a livello globale. Tra i temi più divisivi, la promessa di un netto cambio di rotta in ambito ambientale e la stretta sulle politiche migratorie, che potrebbero influenzare in modo significativo gli equilibri geopolitici e il futuro delle relazioni internazionali.
Secondo quanto dichiarato dall’europarlamentare del Partito Democratico Matteo Ricci, il messaggio lanciato da Trump è "spaventoso e inaccettabile". Ricci denuncia, in una nota stampa, la retorica aggressiva del presidente statunitense: "Insieme al gesto vergognoso di Elon Musk (accusato di aver fatto sul palco il saluto romano, ndr), ciò che davvero preoccupa del nuovo presidente Usa Donald Trump sono le sue parole nel discorso di insediamento di ieri: dalla svolta anti-green, che porterà gli Stati Uniti a reinvestire su fossili e idrocarburi, all'uscita dall'Oms e dagli accordi di Parigi, passando per le minacce a Panama e arrivando alla stretta sull'immigrazione, con il blocco delle richieste d'asilo e la minaccia di deportare milioni di persone al di fuori degli Stati Uniti".
"Una retorica spaventosa e inaccettabile, che mette il mondo davanti a una svolta inquietante - sottolinea Ricci -. Ci aspettano anni difficili, e ora più che mai l'Europa deve alzare la testa e recuperare il suo ruolo di potenza di pace e democrazia, per affermarsi come protagonista in un contesto globale sempre più complesso e conflittuale".
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, interviene sulle critiche sollevate dopo il servizio andato in onda su Report che sollevato le proteste del Pd Marche. Durante la presentazione in Regione della squadra di basket in carrozzina Asd Santo Stefano, il presidente Francesco Acquaroli ha risposto ai cronisti riguardo alle polemiche sollevate dalle opposizioni e al servizio “Let's Marche” trasmesso ieri sera su Report. Il programma ha trattato della gestione dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche (Atim), sollevando dubbi sulle spese e sugli affidamenti legati all’agenzia regionale.
Acquaroli, che ieri sera non ha seguito il programma per essere presente alla partita della Lube, ha commentato con fermezza le polemiche in merito alla gestione dell’Atim, sottolineando che queste sono "sostanzialmente di natura politica". Il presidente ha voluto rispondere con dati concreti, mettendo in luce i numeri che testimoniano l’efficacia del lavoro svolto.
"In merito all’attività di promozione turistica delle Marche, i numeri parlano molto chiaramente", ha dichiarato Acquaroli. "Abbiamo registrato un milione in più di presenze annuali e l'agenzia ha acquisito una notevole capacità di accedere a mercati internazionali. Questi risultati sono in linea con gli investimenti che venivano fatti anche in passato."
Il presidente ha anche affrontato la questione dell'ex direttore generale dell’Atim, Marco Bruschini, che ha lasciato l’incarico per un nuovo ruolo al ministero dell’Agricoltura, dove promuoverà i prodotti italiani. Acquaroli ha dichiarato che la sostituzione di Bruschini è avvenuta tramite un interpello pubblico, come previsto dalla normativa. "Atim ha avuto un interpello di natura pubblica per sostituire Bruschini dopo che ha ricoperto un nuovo incarico", ha precisato Acquaroli, rispondendo così alle insinuazioni legate alla gestione interna dell’agenzia.
Secondo il presidente della Regione, dunque, le critiche sollevate dalle opposizioni e rilanciate dal programma Report sembrano essere più una manovra politica che una reale preoccupazione per la gestione dell’agenzia. "Mi sembra sinceramente che dietro a queste polemiche ci sia più una volontà di strumentalizzare politicamente la situazione che una vera questione di merito", ha concluso Acquaroli.
Il presidente ha quindi ribadito che "l’operato dell’Atim e la crescita del turismo nelle Marche sono frutto di un lavoro serio e continuo, lontano dalle accuse infondate".
Tolentino si prapara all’avvio dei lavori per il nuovo campus scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Filelfo”. Sabato 18 gennaio, durante una conferenza stampa, il sindaco Mauro Sclavi, insieme al dirigente scolastico Donato Romano, ha fatto il punto sulla situazione, annunciando l’inizio imminente dei lavori e illustrando i dettagli del progetto che vedrà il coinvolgimento della comunità e degli studenti.
Un progetto da 31 milioni di euro
Il sindaco ha anticipato che il cantiere aprirà già nelle prossime settimane, con l’avvio ufficiale dei lavori previsto per la fine di febbraio. In poco più di un anno, il nuovo campus prenderà forma: il corpo centrale della scuola e l'ala dei licei, che ospiterà le classi, saranno completati entro 600 giorni. Successivamente, verranno realizzate altre strutture a servizio delle attività scolastiche ed educative, il tutto con un investimento complessivo di 31 milioni di euro.
Sclavi ha anche annunciato un ulteriore intervento che prevede la costruzione di una nuova struttura destinata agli studenti, dove potranno consumare i pasti durante i rientri, e una foresteria dedicata a coloro che frequentano gli indirizzi coreutico e musicale, con diverse postazioni letto a disposizione.
Il dirigente scolastico Donato Romano ha sottolineato l’alto livello di interesse da parte degli studenti verso gli indirizzi dell’Istituto Filelfo, evidenziando come il progetto del campus rappresenti un’occasione imperdibile per il futuro della scuola. Romano ha espresso la sua fiducia nell’avvio dei lavori e ha ringraziato il sindaco, la Provincia e tutte le istituzioni coinvolte. “Questo campus sarà un vero fiore all'occhiello per il nostro territorio e ci permetterà di raccogliere studenti non solo da Tolentino, ma anche da altre zone della regione”, ha dichiarato. Il Filelfo è già uno degli istituti più apprezzati a livello regionale, grazie alla qualità della sua offerta formativa, e con il nuovo campus si prepara a diventare un polo educativo di riferimento.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il consigliere comunale Fabio Montemarani, il vicepresidente Roberto Romagnoli e la professoressa Cristina Lembo, oltre a una rappresentanza degli studenti. La partecipazione degli studenti è stata fondamentale, come ricordato da Deida Ago, che ha evidenziato come la comunità scolastica abbia quasi perso la speranza di vedere concretizzarsi il progetto. Il sindaco ha proposto la creazione di un comitato di garanzia che permetterà agli studenti di monitorare l'avanzamento dei lavori, garantendo loro trasparenza e partecipazione attiva nel processo.
L’assessore all’Istruzione Elena Lucaroni ha ribadito l’importanza di questo progetto per il futuro dei giovani di Tolentino, ricordando che le iscrizioni alle scuole secondarie di secondo grado sono ormai alle porte. Con l’avvio dei lavori del campus, “dopo anni difficili tra il sisma e la pandemia, possiamo finalmente dare un segnale concreto e tangibile ai nostri ragazzi, mostrando loro che la città investe nel loro futuro", ha dichiarato Lucaroni.
L’Assessore ha anche espresso un ringraziamento a tutti i docenti, che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, hanno mantenuto alto il livello di preparazione degli studenti, un orgoglio per la città. “Vogliamo incentivare le future generazioni a iscriversi alle nostre scuole, che offriranno strutture all’avanguardia per una formazione di qualità”, ha concluso.
In occasione dell’imminente open day del Filelfo, che si terrà nei prossimi giorni, le famiglie e gli studenti interessati potranno conoscere meglio l’offerta formativa dell’Istituto, i programmi didattici e le novità legate al nuovo campus. L’invito del sindaco e dell’assessore Lucaroni è a visitare le scuole per scoprire le opportunità di crescita e formazione che Tolentino offre ai giovani del territorio.
Il servizio andato in onda ieri sera su Rai3, all’interno dell’inchiesta Let’s Marche, ha messo in luce una serie di problematiche rilevanti nella gestione del turismo regionale, sollevando preoccupazioni e critiche da parte del Partito Democratico delle Marche. La segretaria regionale, Chantal Bomprezzi, ha commentato con dispiacere la seconda parte del reportage, definendola dolorosa per chi tiene veramente alla regione.
L’inchiesta condotta da Lucina Paternesi ha evidenziato numerosi aspetti critici, tra cui gli affidamenti diretti senza gara, la destinazione di milioni di euro a società di cui si sa poco o nulla, e una gestione che appare priva di trasparenza ed efficacia. In particolare, il servizio ha focalizzato l’attenzione sull’ATim (Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione), struttura istituita per promuovere il turismo nelle Marche, ma che, secondo la Corte dei Conti, risulta essere un "doppione costoso e inutile" dell'assessorato al Turismo.
Il Partito Democratico denuncia la scarsa efficacia di un sistema che ha visto sprecare ingenti risorse pubbliche senza alcun ritorno concreto per il territorio e per le imprese locali. Bomprezzi ha dichiarato: "Un presidente, che è anche assessore al Turismo, il quale non conosce ciò che delibera e ciò che fanno i suoi nominati è un fatto gravissimo, che non può che indignare tutti i marchigiani". La segretaria ha sottolineato come l’operato delle istituzioni abbia fatto disperdere milioni di euro, mentre le ricadute sul territorio sono state praticamente nulle.
La creazione dell’Atim, che ha comportato un esborso di 12 milioni di euro in soli due anni, è al centro delle critiche. Secondo il Pd, questi fondi "avrebbero potuto essere utilizzati per iniziative concrete, in grado di valorizzare le eccellenze locali e sostenere gli operatori turistici, che invece si trovano ad assistere impotenti a una gestione opaca e inefficace".
"Volano i milioni di euro a destra e a manca, ma le ricadute sul territorio sono nulle", ha dichiarato Bomprezzi, aggiungendo che, con quei fondi, si sarebbero potute finanziare azioni strategiche per il rilancio turistico della regione.
Il Partito Democratico ha annunciato che continuerà a lavorare per fare chiarezza sulla vicenda, chiedendo trasparenza e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche. "Questa è la vera battaglia per le Marche", ha concluso Bomprezzi, esprimendo gratitudine al Gruppo consiliare del Pd per il "continuo impegno a proteggere il territorio da sprechi e opacità, e per riportare al centro le vere priorità per i cittadini e le imprese marchigiane".
L'uragano di categoria 5 (3Gruppo Misto+2Pensiero ed Azione) capace, dicono i manuali, di distruggere edifici ed infrastrutture, ha perso di potenza nell'impatto su Parcaroli City nel d-day più temuto: l'approvazione del bilancio di previsione.
Niente tempesta perfetta e commissariamento, ma certo il cielo sopra Macerata è ancora pieno di tuoni e fulmini. Un fronte nuvoloso che minaccia di ingrossarsi con l'arrivo di nuovi venti freddi: quelli della tempesta d'autunno denominata Voto Regionale. Questo, abbiamo detto, nonostante l'uragano maceratese depotenziato abbia prodotto assieme al compatto 'no' delle opposizioni, un solo voto contrario (Ripa, Misto) tre astensioni (Bini e Cingolani, Pensiero ed Azione + De Padova, Misto) e un voto a favore (Carbonari Misto).
Il sindaco Parcaroli: "Non mi faccio ricattare da alcuno!" la sua prima dichiarazione dopo il pass. Tuttavia succedere a sé stesso per lui sarà ora un tantino piu' difficile. Tutto infatti si dovrà risolvere all'interno di una maggioranza certo più risicata ma fortemente blindata. Resta infatti relativamente poco al giugno 2026, quando si scioglierà il Consiglio.
La Grande Corsa pare infatti già iniziata con tutti gli uomini forti del Centro Destra 'a cavallo' di scintillanti eventi personali, mentre il Pd e' in cerca di un Mosè (incassando nel frattempo un "no grazie" da David Miliozzi) a guidare il popolo del centro sinistra fuori dal deserto.
Dice Pierfrancesco Castiglioni, capogruppo FdI: "Vero: maggioranza ridotta, vero: stavamo meglio prima. Tutto peraltro era chiaro con la formazione di nuovi gruppi. E di questo bilancio preventivo noi andiamo soddisfatti. Tutto improntato sulle progettualità con il finanziamento del Pnrr: 66 milioni in 3 anni. Sulle spese di conto corrente - manutenzione ordinaria, verde pubblico - abbiamo invece qualche difficoltà e tagli inevitabili".
Marco Caldarelli, il nocchiero del vascello sfuggito ad Uragano 5 (depotenziato a categoria 1): "Sono certo del futuro, prossimo percorso". "Sara' assolutamente tranquillo - sottolinea lui, assessore al Bilancio - non vedo infatti realistici segnali di crisi da qui alla scadenza della consiliatura ormai piuttosto vicina. Alle elezioni si arriverà vivaci ma sereni".
L'Unione di Centro e Lei? "Sono un uomo di partito. Seguirò le indicazioni: candidatura alle Regionali in autunno (non credo ad accorpamenti con il voto maceratese) o alle Comunali o addirittura restare a casa".
Narciso Ricotta da Piediripa al presidio sull'arroventata questione Simonetti (leggi lottizzazione) ci dichiara: "Segnali preoccupanti dal voto sul bilancio non votato dall'ex Lista Parcaroli. Concretizzando tutte le preoccupazioni su un sindaco che ha mostrato una carente visione politica dove gli assessori restano a presidio della propria poltrona. Intanto a pagare è il cittadino in settori chiave come il sociale e la cultura, falcidiati dai tagli".
L'ospedale? "Mancano purtroppo le risorse per crederci davvero. Degli 185 milioni, solo la meta' (90) verrebbe dalle provvidenze per la ricostruzione post sisma previste per l'ex Cras a S.Croce. E se non ci sono per le opere murarie, figurarsi per le attrezzature sanitarie mentre mancano medici ed infermieri, le prenotazioni ferme al Cup per cui tutti si vedono costretti a pagarsi di tasca propria prestazioni che non vadano da qui all'eternità. In questo contesto, territorialmente inoltre c'è da considerare la prossima apertura a Campiglione dell'ospedale di Fermo. E le aspettative di quello di Civitanova Marche su cui peraltro il Centro destra regionale punta in vista del prossimo voto".
"Macche' - replica Castiglioni - Saltamartini e Baldelli in consiglio comunale sono stati chiari. Le condizioni perchè l'ospedale di Macerata si faccia presto e bene ci sono tutte: soldi e progetti. Osservo a questo proposito come la sinistra appaia non del tutto infelice circa eventuali ma assolutamente non probabili, ripeto, problemi che insorgano sul fronte della sanità pubblica. Non mi pare bello dopo le assicurazioni rese in assise da vicepresidente ed assessore continuare con il mantra sull'ospedale che forse non si fa".
Aldo Alessandrini (Lega) con Parcaroli sottratto alle 'inimiche lance' sul Carroccio, dopo la tempesta tira leopardianamente un sospiro di sollievo: "Amministrazione salva. Per la verità confesso che non ho compreso appieno l'azione dei Civici. Sandro l'ha detto: non si fa tirare la giacchetta da alcuno. La maggioranza c'è ed ancora ampia. Non c'è ostilità: ciò che andava recuperato è stato recuperato e non finisce certo qui. Il bilancio di previsione approvato? E' chiaro, ben squadernato. Ogni consigliere può approndirlo".
È quello che intende fare Sabrina De Padova alla prossima riunione: "Riguarderà le risorse presenti in cassa. Chiedo una verifica sui numeri. Inoltre in bilancio vedo spese previste inferiori rispetto al 2023 in riferimento a lavori pubblici e cultura. Per le quali c'è una ormai tradizionale variazione mensili. La giunta? Tutti pronti a scattare per un posto al sole in autunno. Mi riferisco naturalmente alla eventuale ma per nulla scontata successione di Sandro". Nel caso naturalmente apertissimo di un'Estate di San Martino per il Centro Destra regionale e di una nuova Primavera per quello maceratese. E sul nuovo ospedale? "Sono pessimista" dichiara netta l'ex presidentessa del Consiglio delle Donne ed ex parcaroliana.
Intanto il CD maceratese si prepara ad accogliere Maurizio Lupi. Il leader di Noi Moderati, dopo rinvii, inaugura sabato 25 la nuova sede del partito in via Roma 72. Presenti il vicepresidente del Gruppo alla Camera, Pino Bicchielli; il consigliere regionale Marco Marinangeli; il coordinatore regionale Tablino Campanelli e il coordinatore provinciale Paolo Perini.
Perplesso, Perini, sul bilancio preventivo: "Non si capisce dove muore. Sono peraltro convinto che la maggioranza non si sfascerà: un anno e mezzo non è poi troppo lungo da condividere. Al contrario ci sarebbe troppo da perdere. No?!". E sull'ospedale che verra'? L'esponente di Noi Moderati non ricorre a moderati giri di parole: "E' palese a tutti che si tratti di un'enorme spesa. Dire qualcosa di definito senza conoscere nei dettagli il progetto, è comunque poco intelligente. Mi chiedo da cittadino: non conviene invece, insieme all'idea di nuove murature, investire sul precedente ristrutturando, puntando su una nuova viabilità, attrezzature sanitarie d'avanguardia (visto come si potenziano in tal senso le Case di cura private?!) e sopratutto sul personale e la sua formazione? Ecco quale sarebbe un servizio di vera eccellenza!".
Con una nota, Il Segretario comunale Luigi Carelli, il suo vice Guido Garufi, Il Segretario Provinciale Paolo Perini hanno esposto alcune perplessita sulla lottizzazione Simonetti:
"Si assiste ,con meraviglia e stupore, al procedere dell’iter relativo alla lottizzazione Simonetti, a Piediripa. Meraviglia e stupore che fanno pensare più ad un’opera teatrale che ad una rigorosa presa di posizione politica. D’improvviso il Consiglio che si sarebbe dovuto riunire il 27 di Gennaio è stato rimandato… Il Sindaco Parcaroli dice di voler approfondire la questione… Il partito “Noi moderati”, da sempre, pur non avendo rappresentanza in Consiglio ( ma si al Parlamento e in Regione) si è dichiarato totalmente sfavorevole alla lottizzazione per una serie di motivi che diventa inutile ribadire per quanto evidenti ed oggettivi, tanto più nell’area commerciale. Non siamo i soli e riteniamo che tale delibera peserà negativamente sulle prossime amministrative che si terranno, chiariamo, nel 2025 e non nel 2026. Oltre all’opposizione che realizza un sit-in, leggiamo che Fratelli d’Italia e Lega sono contrari e con loro ci congratuliamo, a meno che, poiché la questione è diventata “teatrale” non sbuchi fuori, tra le tende, qualche altro protagonista o maschera e che questo “allungamento dei tempi” non serva a far cambiare parere ai meloniani e alla Lega . Notiamo, per concludere, che si sbandiera troppo spesso e a tutta voce il termine “liberalismo” che è diventato una etichetta buona per ogni salsa, termine che viene usato e abusato e utilizzato come “farmaco” per ogni patologia".
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha ricevuto questa mattina in visita a Palazzo Raffaello il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Un incontro istituzionale incentrato su temi all’ordine del giorno delle rispettive agende quali il turismo, l’internazionalizzazione e le filiere produttive.
“Le nostre Regioni – ha detto Fontana – sono legate da un rapporto di amicizia e di collaborazione e da reciproci interessi che possiamo sviluppare e rendere utili per entrambe. Innanzitutto, elemento fondamentale è l’internazionalizzazione, per le piccole, piccolissime e medie imprese. Realtà che sono eccellenti ma che molte volte non hanno la capacità, se non accompagnate, di presentarsi sui mercati in tutto il mondo.
In Lombardia abbiamo una solida organizzazione che promuove iniziative in molti Paesi emergenti e nei mercati in crescita. Questi sforzi stanno generando ottimi risultati. Poiché il tessuto imprenditoriale delle Marche presenta molte somiglianze con quello della Lombardia, abbiamo ritenuto opportuno lavorare insieme per creare collaborazioni concrete. Sostenendoci a vicenda, possiamo sviluppare sinergie in grado di offrire nuove opportunità alle nostre imprese nei mercati internazionali”.
“I punti di incontro tra le nostre regioni – ha affermato Acquaroli - sono il tessuto economico e il tessuto sociale. Condividiamo gli stessi obiettivi e le stesse esigenze: crescita sui mercati internazionali, crescita in innovazione, ricerca e sviluppo. Due realtà omogenee e simili, se non per dimensioni, essendo la Lombardia molto più grande, certamente per vocazione, con l’obiettivo di tutelare quella piccola e media impresa che è il grande patrimonio che ha permesso alla nostra regione e all’Italia in generale di diventare protagonista al mondo. Per le Marche questa collaborazione è una grande opportunità. Fare squadra, fare sistema è fondamentale. Dobbiamo diventare complementari, ciascuno con le proprie specificità, perché diversamente in un'economia globale di scala il rischio è di restare isolati”.
Fontana ha insistito su questi punti strategici: l’innovazione e la ricerca: “Rappresentano il futuro del nostro Paese, delle nostre regioni e credo che le iniziative da avviare potranno essere utili e positive”. Inoltre, d’accordo con il presidente Acquaroli, ha condiviso il valore della collaborazione: “Siamo i sostenitori della sussidiarietà che non è soltanto una parola intorno alla quale si organizzano convegni interessanti ma è il modo col quale approcciamo e affrontiamo i problemi legati all’economia e a ogni ambito della nostra attività politica e amministrativa. Le Marche con le sue 150 mila aziende in rapporto alla popolazione hanno un tessuto produttivo ancora più fitto rispetto alle nostre 800 mila imprese su 10 milioni di abitanti, per questo rappresentano un modello da seguire. Credo dunque che si possa lavorare in sinergia con la Regione Marche e con tutta la Giunta che apprezzo molto”.
Lo scambio reciproco e la collaborazione tra Marche e Lombardia si consolida grazie anche alla disponibilità dei voli di continuità: “Stamattina sono arrivato qui – ha dichiarato Fontana - con un volo comodissimo. Le infrastrutture e i collegamenti rappresentano uno degli elementi basilari e l’opportunità offerta dal volo da e per Milano rende agevole i rapporti consentendo di lavorare e tornare comodamente in giornata”.
E poi il turismo. Acquaroli ha detto che i turisti lombardi rappresentano un quinto del totale delle presenze registrate da gennaio a novembre 2024, che corrispondono a 2,5 milioni, mentre gli arrivi sono stati 450 mila. “La Lombardia – ha spiegato Acquaroli – è la prima regione italiana per numero di presenze nelle Marche. Questa leadership e questi numeri importanti vogliamo farli crescere e la disponibilità di un hub internazionale ci aiuta sia per arricchire il mercato turistico che per presentarci sui mercati esteri. Dobbiamo dunque tenere vicini i territori e soprattutto cercare di valorizzare quei punti di incontro che fanno la differenza”.
Il Consiglio Comunale di Caldarola ha votato all'unanimità una mozione per chiedere alla Regione Marche di intervenire rapidamente e approvare la legge per individuare le aree idonee e non idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili. La proposta è stata presentata dalla consigliera di maggioranza Antonella Rocchi e si concentra in particolare sul progetto di una multinazionale norvegese che intende realizzare un grande parco eolico proprio nel territorio caldarolese.
Il sindaco Giuseppe Fabbroni ha spiegato che "l’impianto, se realizzato, comporterebbe l’installazione di grandi pale eoliche sui crinali dell'Appennino marchigiano. Nonostante una riduzione del numero di pale rispetto al progetto iniziale, passando da 12 a 7, le dimensioni delle turbine restano enormi, con un impatto paesaggistico che rischia di deturpare il territorio. Inoltre, un progetto analogo è stato proposto anche nei comuni vicini di Serrapetrona e San Severino.
La mozione richiama il “DM aree idonee” entrato in vigore il 3 luglio scorso, un decreto che obbliga le Regioni a individuare le aree idonee e non idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili, garantendo un coinvolgimento attivo degli enti locali. A oggi, però, la Regione Marche non ha ancora completato questa mappatura, motivo per cui l'amministrazione caldarolese sollecita un intervento urgente da parte del presidente Francesco Acquaroli e della sua giunta.
Anche Giovanni Ciarlantini, capogruppo di minoranza, ha espresso il suo sostegno alla mozione, pur precisando che non è contrario all'energia eolica in generale. Ciarlantini ha infatti sottolineato di essere contrario alla "vastità del progetto", che ritiene "inadeguato per la zona, e ha dichiarato di essere al fianco dell'amministrazione nel contrastare la realizzazione di tale impianto".
Il Consiglio comunale di Caldarola si unisce quindi nel chiedere una presa di posizione della Regione per garantire che "i crinali dell’Appennino marchigiano rimangano preservati, evitando la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici invasivi su questi territori di grande valore paesaggistico e naturalistico".
"Macerata, città di cultura e formazione è improvvisamente sprofondata nel vortice del più becero populismo e disfattismo nel corso del festival del libero pensiero svoltosi l'11 gennaio". È quanto scrive, in una nota, il direttivo cittadino del Partito Democratico.
"È così che proprio grazie a coloro che volevano una città sul tetto d'Europa, nel nostro Teatro Lauro Rossi è andato in scena il ritorno al passato, il ritorno ad una cultura medioevale che nel 2025 è assolutamente inaccettabile - sottolineano dal Pd -. Capiamo che è nella natura di Giuseppe Cruciani essere pungente e provocatorio, ma vedere l'amministrazione sostenere con almeno 6000 euro un Festival che vede come ospite un "personaggio" che arriva perfino a deridere il bullismo senza che l'assessore 'direttore artistico' che lo ha fortemente voluto ne abbia preso le distanze è un fatto grave".
"Come si fa a non domandarci quale sia la credibilità di una giunta che da una parte si vanta di essere paladina del sociale, che costantemente "promuove" mentre si pubblicizza attraverso incontri e iniziative nelle scuole su bullismo, droga e disagio sociale e poi accetta senza battere ciglio quanto è stato detto sul palco del Teatro Lauro Rossi? Cruciani recita perfettamente il proprio personaggio, infatti, con un tono da 'show' che ha portato anche qui a Macerata", attaccano gli esponenti del Partito Democratico.
"Da prendere molto più seriamente è invece la gravità delle scelte di un’amministrazione che finanzia un festival per ogni assessore (da Sacchi a Caldarelli passando per D’Alessandro) distribuendo soldi pubblici in iniziative in aperta contraddizione tra loro, facendo eco, peraltro, alle palesi spaccature della maggioranza. A noi pare - si legge ancora nella nota - che nei grandi cambiamenti di cui Cruciani ha parlato una cosa sia sempre rimasta uguale in verità. La destra vuole la libertà di poter fare quello che gli pare senza minimamente curarsi degli altri, che persino si permette di sberleffare, ma coi soldi dei cittadini".
"È la storia vecchia come il mondo: se ti senti forte perché mai dovresti perdere tempo con chi è in condizioni precarie o di fragilità? L'hanno sempre pensata così, dov'è la novità? Sappiamo già che l'eventuale risposta dell' amministrazione si baserà proprio sul principio di libertà, parola enunciata roboante nel titolo del festival, ma questa volta non basterà. Invitiamo, dunque, l'amministrazione a scusarsi e prendere le distanze dalle parole di Giuseppe Cruciani, lo devono alle persone che quei disagi soffrono, alla città, alle scuole e alle associazioni che ogni giorno si battono per combattere le difficoltà di cui ci si è fatti beffa. Il dubbio è che si cerchi solamente una pubblicità costante che fa solo fare brutta figura alla città intera", concludono dal Pd.
Prima riunione per la nuova Commissione provinciale per le Pari Opportunità, organo composto da 11 esperti che avrà il compito di promuovere l’effettiva attuazione del principio di pari opportunità nel territorio provinciale. Promotrice dell’iniziativa è stata la ex consigliera delegata alle Pari Opportunità, Laura Sestili che, sentito il Presidente Sandro Parcaroli, ha avviato l’istruttoria che ha avuto poi il via libera da parte del Consiglio provinciale (che ha approvato il relativo regolamento di funzionamento) e dell’Assemblea dei Sindaci.
La Commissione è presieduta dall’avvocato Rosaria Moroni e composta dall’attuale consigliera delegata alle Pari Opportunità, Tiziana Gazzellini; dalla consigliera di parità Deborah Pantana; da tre componenti del Consiglio provinciale Giorgio Pollastrelli e Sandro Montaguti (designati dalla maggioranza) e Stefania Stimilli (designata dall’opposizione), da tre esperte che hanno competenze specifiche in materia di pari opportunità, conoscenza del mercato del lavoro e diritto antidiscriminatorio: Antonella Ciccarelli, Cinzia Fraticelli e Francesca Serafini; da una rappresentante delle organizzazioni dei datori di lavoro, individuata nella dott.ssa Chiara Marmorè e da una componente delle organizzazioni sindacali, la sig.ra Maria Elena Fermanelli.
Dopo la prima seduta di insediamento, la Commissione si riunirà una volta al mese.
Inizieranno giovedì prossimo i lavori di ripristino e conservazione del patrimonio arboreo di Porto Recanati, un progetto volto alla riqualificazione degli spazi verdi urbani. L'intervento, approvato dalla Giunta Comunale, prevede un investimento complessivo di 70.000 euro e ha l'obiettivo di garantire sicurezza e decoro attraverso la gestione responsabile degli alberi presenti sul territorio.
La prima fase dei lavori interesserà viale dei Pini, noto per la presenza di numerosi esemplari di Cupressus arizonica (Cipresso dell'Arizona). "Questi alberi mostrano segni evidenti di indebolimento strutturale dovuto a frequenti potature, presenza resina e un generale deterioramento delle strutture linfatiche", spiega il Comune.
“Secondo la relazione dell'agronomo Ettore Drenaggi, gli esemplari sono stati considerati malati e minacciano di cadere, pertanto si ritiene necessaria la sostituzione totale degli alberi di Cupressus arizonica nel breve periodo (1-3 anni), dando priorità a quelli con maggiore instabilità meccanica, evidenzia ancora il Comune. Al posto dei cipressi verranno piantumate specie più adatte al contesto urbano, come l'oleandro (Nerium oleander) e l'albero di Giuda (Cercis siliquastrum), entrambe specie di terza grandezza (altezza massima 6-8 metri), con elevata resistenza agli stress ambientali e ottime caratteristiche ornamentali".
“Il progetto prevede ulteriori interventi in corso Matteotti e piazza Brancondi. In particolare, in corso Matteotti si procederà alla sostituzione delle alberature gravemente danneggiate dalla Cocciniglia ellenica. Gli interventi mirano a ripristinare e ricostituire integralmente le alberature danneggiate, restituendo decoro e sicurezza agli spazi pubblici”.
“Questo progetto rappresenta un passo concreto verso la tutela e la valorizzazione del patrimonio verde urbano, contribuendo a migliorare la qualità della vita e la sicurezza per tutti i cittadini”.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha escluso l'ipotesi di un rinvio delle elezioni regionali al 2026, rispondendo a un'interpellanza presentata dalla capogruppo dem Anna Casini durante il Consiglio regionale. Il tema centrale della discussione riguardava la possibilità di posticipare il voto, che per legge dovrebbe svolgersi entro cinque anni dalla scadenza dell'attuale mandato, fissata per la fine di settembre 2025.
Acquaroli ha chiarito che, secondo le normative vigenti, le elezioni dovranno svolgersi nel primo periodo successivo alla scadenza dei cinque anni, con una data indicativa tra fine settembre e i primi di ottobre 2025. Il presidente ha anche sottolineato che,in assenza di aggiornamenti normativi o interventi dal governo centrale, la Regione seguirà questa tempistica che prevede il voto in autunno, evitando di posticiparlo oltre la stagione autunnale. "La stagione del freddo non è sicuramente di aiuto per un coinvolgimento nella campagna elettorale", ha dichiarato Acquaroli, spiegando la sua preferenza per una finestra elettorale non troppo distante dalla fine dell'estate.
Riguardo al dibattito più ampio che sta coinvolgendo altre regioni italiane, Acquaroli ha precisato che, sebbene esistano discussioni a livello nazionale su possibili slittamenti elettorali in altre aree del Paese, "le Marche non sono interessate da queste vicende. Non ha infatti avuto interlocuzioni a livello nazionale che possano influire sulle tempistiche delle elezioni regionali nelle Marche".
In conclusione, il presidente ha ribadito che l'intento della Regione è quello di uniformarsi alle scelte di altre regioni, "ma con la volontà di evitare qualsiasi ritardo che potrebbe compromettere la buona riuscita della campagna elettorale". Pertanto, se non ci saranno novità o modifiche normative, la data del voto rimarrà indicativamente tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre 2025.
Non si arrendono i sindaci dei Comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona alla proposta dell’Ufficio scolastico regionale, recepita dalla giunta delle Marche, di accorpare l’Istituto Comprensivo Simone De Magistris con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano. Dopo la mobilitazione messa in atto durante le festività natalizie non appena saputo del disegno regionale per il prossimo anno scolastico, gli amministratori dei cinque Comuni su cui opera l’IC De Magistris si sono riuniti anche ieri per non lasciare nulla di intentato e scongiurare l’accorpamento delle due realtà scolastiche a discapito dei piccoli centri dell’entroterra già duramente colpiti dal terremoto del 2016.
«Non abbiamo mai mollato la presa - dicono gli amministratori - poiché non siamo intenzionati a cedere di fronte a una manovra che mette a repentaglio un altro servizio fondamentale per il nostro territorio. Restiamo sempre pronti e aperti a un dialogo con la Regione, affinché il governatore Francesco Acquaroli e la sua giunta comprendano le conseguenze che potrebbero derivare da una scelta simile. Ma serve un confronto serio e costruttivo, senza pregiudiziali. Non è possibile investire sulla ricostruzione da una parte e togliere i servizi dall’altra, rendendo i nostri Comuni poco appetibili per le giovani coppie e cattedrali nel deserto gli edifici sistemati con i fondi pubblici della ricostruzione. Inoltre, una scelta di questo tipo, non può essere presa così frettolosamente e senza aver consultato i rappresentanti dei territori interessati».
I sindaci Giuseppe Fabbroni, Alessio Vita, Massimiliano Micucci, Giuseppina Feliciotti e Silvia Pinzi auspicano quindi un confronto con la giunta regionale e stanno valutando tutte le possibili azioni da intraprendere, senza escluderne nessuna, per evitare che dal prossimo anno scolastico l’IC De Magistris condivida la direzione con l’Omnicomprensivo di Sarnano. I cinque sindaci tornano nel merito del disegno di accorpamento, ribadendo che la loro preoccupazione riguarda anche il «coinvolgimento di un territorio vastissimo di 352 Km quadrati e oltre mille studenti che andrebbero dai 3 ai 19 anni, per i quali - avevano già spiegato - ci resta difficile immaginare l’impegno di un solo dirigente che si troverebbe a gestire piani scolastici totalmente differenti, personale da dislocare nelle diverse sedi e problematiche legate alle diverse fasce d’età con le criticità che vanno dall’infanzia all’adolescenza».
Allo stesso tempo, però, tengono a rassicurare la cittadinanza e le famiglie riguardo il personale scolastico: «Sebbene ci sia la possibilità che docenti e collaboratori scolastici, facendo capo a un unico istituto, vengano disposti in tutto il territorio in cui opera la mega-realtà, gli studenti avranno comunque personale qualificato e preparato per la loro formazione». Personale che ha però mostrato la propria preoccupazione con due rispettive delibere del Collegio docenti e del Consiglio d’istituto in cui viene ribadita la contrarietà all’accorpamento.
"Come socialisti maceratesi riteniamo giusto e non porre veti e dinieghi alla libertà di impresa nel rispetto della legge e dei regolamenti. Detto questo siamo consapevoli che decidere contro o a favore porterà risultati diversi, occorre essere realisti e ripensare il sistema del commercio di vicinato e naturale con nuovi progetti innovativi". È quanto afferma, in una nota, Sandro Scipioni, segretario della Federazione di Macerata del Partito Socialista Italiano intervendo in merito alla costruzione del centro commerciale Simonetti.
Tema che in questi giorni sta agitando le acque dell'opinione pubblica, tra sostenitori e detrattori: "Non vorremmo che come a suo tempo qualcuno era contrario alle autostrade, televisori a colori e lavatrici, oggi fosse contro anche al commercio di grandi dimensioni e di alta occupazione - aggiunge Scipioni -. Non sono i centri commerciali che vanno aggrediti, ma, tutto ciò che determina un cambiamento di paradigma nel commercio, iniziando da quello online".
"Per quanto ci riguarda noi non parteciperemo alla manifestazione in oggetto, siamo per la tutela e la libertà d’impresa, moderna e dinamica. Questo a proposito del centro commerciale Simonetti ma anche di altro che riguarda il commercio in genere", conclude Scipioni.