Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di CivitaNoi
"Molto inchiostro è stato speso nell'ultimo anno per informare la cittadinanza sulle misure a favore della sicurezza e della pulizia. Bene, ma noi riteniamo che misure molto più semplici oltre alle già annunciate siano altrettanto efficaci. L'amministrazione potrebbe prevedere di convogliare il denaro previsto per il sottopasso verso gli allacci fognari di via Martiri di Belfiore soprattutto nel tratto ovest che va verso l'entrata della superstrada. Potrebbero di conseguenza essere costruiti i marciapiedi che mancano inficiando la sicurezza stradale di chi suo malgrado è costretto ad andare a piedi sulla nazionale..
Piccolissima considerazione riguarda la manutenzione ordinaria del manto stradale di alcune vie più delle altre, abbandonate da tempo, come la costruzione del sottopasso ciclo-pedonale di collegamento tra la zona Peep e il quartiere Risorgimento. Nel centro sono molte le vetrine dei negozi che hanno chiuso i battenti con conseguente sporcizia e degrado in bella vista. L'amministrazione dovrebbe a nostro avviso pretendere di mettere gigantografie di scorci del paesaggio civitanovese sui vetri in modo da coprirne l'interno e nel contempo pubblicizzare il territorio.
Stessa richiesta al mega centro commerciale. Ci sono molti modi per pretendere il rispetto di questi piccoli accorgimenti che fanno bene al turismo quasi quanto uno dei tanti festival: si potrebbero avere sconti sulle tasse o aggravi sulle stesse se si rispettassero o meno simili semplici richieste".
“Pignatta Antifascista", il caso del 25 aprile a Macerata finisce davanti al Garante dei minori. E' stato il consigliere comunale di minoranza a Macerata Andrea Marchiori, a scrivere una lettera di segnalazione al Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per il coinvolgimento di minori nella manifestazione.
"Il 25 aprile 2018, a Macerata, presso Piazza Cesare Battisti, nell'ambito dei festeggiamenti per il 73" anniversario della Liberazione dell'Italia, organizzati dal Comune dl Macerata per il tramite DeIPANPI, sezione di Macerata (beneficiario dl un patrodnio oneroso), è stata organizzata, sulla pubblica piazza, una performance denominata dagli organizzatori ‘Pignatta Antifascista”.Tale “pignatta”, rivendicata poi dalle associazioni “collettivo ANTIFA" e “Palestra Popolare", è consistita nell’issare, su spazio pubblico occupato previa autorizzazione degli uffici comunali, un palo alto circa tre metri a forma di forca" scrive Marchiori al Garante "ai quale poi sono stati appesi, a testa in giù, due fantoccl a dimensione naturale, o forse anche più grandi; le fattezze dei prima fantoccio erano riconducibili a quelle di Benito Mussolini; le seconde a quelle di Luca Trainl, tristemente famoso per la sparatoria dello scorso febbraio. Si è trattato, in sostanza, dl una rievocazione dei fatti di Piazzale Loreto del 1945.La ‘pignatta" è stata presentata a mò di gioco per i bambini, che vi hanno partecipato numerosi, che sono stati Invitati a “spaccare la testa al fantoccio per avere le caramelle’.Il Comune di Macerata ha condannato l'accaduto con un comunicato stampa e, nel Consiglio Comunale dei 7 maggio 2018, il Vice sindaco, Stefania Monteverde, rispondendo a specifica interrogazione di alcuni consiglieri, ha definito la messiscena come ‘Inaccettabile e spregevoie", non escludendo di rivolgersi, da parte dell'Amministrazione, a codesto Difensore Civico, considerando Il fatto che erano stati coinvolti bambini in tenera età.Per maggior completezza si riportano alcune linee di comportamento dettate daII’AGCOM in tema di tutela dei minori che crediamo possano essere, per analogia, adattate anche al caso in questione: per il regolamento AGCOM il contenuto di violenza gratuita o lnslstita o efferata è definito come «la rappresentazione, realistica e/o dettagliata, di violenza, gratuita o alterata o lnslstlta, caratterizzata da ferocia e crudeltà o da accanimento nei confronti della vittima, e dei suoi effetti, fermo restando il divieto assoluto di incitamento all'odio comunque motivato»; riguardo a quest'ultima condizione è utile evidenziare che |’incitamento all'odio è vietato non soltanto quando esso sia basato su razza, sesso, nazionalità e religione, ma anche quando faccia riferimento alle opinioni politiche e alle convinzioni filosofiche o di altro genere, alle condizioni sociali e personali. Ancora, si ritiene che la violenza sia gratuita, insistita ed efferata qualora la rappresentazione, realistica e/o dettagliata, sia «idonea ad esaltare e/o legittimare i comportamenti violenti» o si riferisca a «comportamento violento continuamente provocato oppure premiato o presentato come normale e ovvio o quale unica modalità di perseguimento dei propri obiettivi o di soluzione delle controversie» (cfr.http://www.garanteinfanzia.org/sites/defauIt/file5/|a_tutela_dei_minorenni_ne|_mondo_deIla_comunicazione.pdf)Con riferimento a tali fatti, quindi, ed in attesa che le Forze dell’ Ordine e la Magistratura accertino se vi siano stati fatti che possano aver sussunto ipotesi di reato, ci rivolgiamo a Codesto Organo di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza al fine di invitarlo a valutare e prendere le conseguenti iniziative di sua competenza".
Una questione che aveva fatto molto discutere, quella che aveva interessato cinque attività di barbiere, parrucchiera ed estetista a Civitanova che a gennaio scorso, per l'Epifania, avevano deciso di restare aperte nonostante la legge lo vietasse e per questo erano state multate (leggi l'articolo).
Una questione sulla quale la CNA si era espressa invitando all'ascolto della categoria prima di prendere provvedimenti, a pochi giorni dall'accaduto e sulla quale oggi si torna a parlare. Facendo infatti seguito alle richieste di acconciatori ed estetiste, a seguito delle quali sono avvenuti numerosi incontri con le Associazioni di categoria -CNA e Confartigianato- e, impugnando un vecchio regolamento, si è arrivati a un’ordinanza che pone soluzioni a un problema concreto e sentito.
La nuova ordinanza rivede orari e giorni di chiusura per il settore di acconciatori ed estetiste e prevede quanto segue: "Viene rimosso l’obbligo di chiusura delle feste del 6 gennaio, del 25 aprile, del 2 giugno e dell’8 dicembre. Oltre a ciò, in caso di 2 festività consecutive sarà data facoltà di apertura nella domenica precedente o consecutiva alla festività, oltre alle 5 domeniche di aperture facoltative già previste. Rimane comunque l’obbligo di chiusura nelle feste del Primo gennaio, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, Primo Maggio, 15 Agosto, 1 Novembre, 25-26 Dicembre.
"La mia Amministrazione comunale è improntata all’ascolto – ha dichiarato Ciarapica. Come ho detto più volte, siamo sempre aperti e favorevoli ai consigli, suggerimenti e critiche, anche se le critiche devono essere sempre costruttive e mai strumentali, perché altrimenti non apporterebbero alcun beneficio. Non appena, dopo il 6 gennaio, abbiamo ricevuto la segnalazione e la richiesta di liberalizzare gli orari, ci siamo subito attivati, abbiamo studiato il problema e abbiamo poi trovato una soluzione concordata tra associazioni di Categoria e operatori del settore".
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma della lista civica "La città di tutti"
"La città di tutti si è riunita la scorsa settimana e convintamente chiede all'amministrazione di non sforare il termine del 31 agosto 2018, stabilito dal decreto legge n.8 del 2017, e non da uno sfizio politico, in merito alle verifiche di vulnerabilità sismiche degli edifici adibiti ad uso scolastico situati in zone a rischio sismico classificate 1 e 2.
Inoltre la lista civica ritiene necessario rimettere in moto la macchina amministrativa su tutte quelle piccole cose che impattano sulla quotidianità. Dal 2016, con il terremoto, Macerata non riesce ad uscire da una situazione emergenziale, noi crediamo che sia importante lavorare sulle piccole manutenzioni, che ogni giorno i cittadini toccano con mano. Questa cura verso la città era nel programma del 2015, ed oggi siamo dell'avviso che dare tanti piccoli segnali di attenzione al cittadino sia doveroso".
Esprime soddisfazione la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sulla notizia dell'assegnazione di oltre 11 milioni di euro tramite un decreto interministeriale al finanziamento dell'edilizia privata per l'abbattimento delle barriere architettoniche.Una mozione che presentai nel luglio 2017 con un titolo ben esplicativo – "eliminazione barriere architettoniche: oltre allo Stato la Regione non finanzia più i Comuni". Soddisfazione ovviamente condizionata dal fatto che sarà lo Stato a coprire le istanze pervenute dai singoli comuni. La Regione non metterà quote a parte ed è evidente che non lo ha fatto negli ultimi anni in cui il Governo non ha più finanziato al famosa legge 13 del 1989. Quindi in queste ultime annualità, chi aveva bisogno di adeguare il proprio stabile ad esigenze sacrosante dei diversamente abili, non lo ha potuto fare per l'assenza di un'azione compensativa da parte della Regione Marche. Quindi quella della Giunta è un'esultanza a metà, i lavori ripartiranno solo grazie al finanziamento statale che arriverà ai Comuni, la Regione pertanto non integrerà con fondi propri come invece si era impegnata in Aula dell'Assemblea Legislativa.Eppure la mozione della sottoscritta – continua la Leonardi – fu bocciata in Aula e contemporaneamente ripresa a firma dei consiglieri del Pd, per avere la paternità di un argomento che evidentemente sino a quel momento alla maggioranza regionale non aveva considerato prioritario.Come ho avuto modo di dire in Consiglio regionale lo scorso settembre – conclude la rappresentante del partito della Meloni – la strumentalizzazione politica del Pd ha avuto la meglio tramite la presentazione di, come asserito da un altro consigliere regionale, una edulcorata versione della medesima mozione.
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma del segretario del Pd di Recanati, Andrea Marinelli
"Per comprendere davvero l’essenza della flax tax e i risultati che andrà a produrre basta affidarsi all’OCSE. Ci racconta infatti che quel tipo di modello, in passato, ha reso ancora più netto il divario tra ricchi e poveri. Che dovesse essere l’opposto, come oggi ci tornano a raccontare, è una pia illusione. Ce lo dice la storia. Le politiche neoliberiste, impartite da Reagan e dalla Thatcher, hanno fallito . Ecco perché la scuola di politica, io sto cercando di riproporne una a Recanati, sono di fondamentale importanza. Chi andrà a votare leggi come queste dovrà essere consapevole di farlo.
Dobbiamo ammettere che in alcuni aspetti abbiamo anticipato i grillini iniziando a dequalificare i nostri rappresentanti e affrancando l'idea che la politica potesse essere per tutti anche ai livelli più rappresentativi. Torniamo alla flax tax. Cosi si sbeffeggia la Costituzione e il suo art. 53 che prevede un sistema di tassazione progressivo che va colpire in modo proporzionale i redditi più alti e permettere, veramente con un criterio di realtà, una più equa distribuzione della ricchezza. Oggi solo l'Irpef in Italia resta una tassa progressiva. Occorre ripensare alla radice tutto il sistema e rovesciare l'impostazione. Tassare i grandi capitali, soprattutto quelli finanziari per sgravare le imprese ed il lavoro, garantendo allo stesso un incremento delle tutele sociali del lavoratore. Poi c’è la tutela della sanità, non ci possono essere discriminazioni nell’accesso alla cure. Un tema molto sentito anche nella nostra Recanati."
Lo scorso fine settimana è stato presentato il progetto ideato da Carlo De Mattia, per la riqualificazione del lago di Fiastra, da parte dell’attuale gestore privato della spiaggia Emanuela Leli e dal Comune di Fiastra. All’evento erano presenti il dott. Francesco Romagnoli (referente Affari Istituzionali dell’ENEL), l’ing. Mariano Marini (ENEL Green Power Produzione), il professor Oliviero Olivieri (presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini), l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, l’onorevole Mario Morgoni, il presidente delle Unione Montana della Marca di Camerino Alessandro Gentilucci e il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti. Il progetto è stato presentato dallo stesso sindaco di Fiastra Claudio Castelletti.
La spiaggia del lago di Lago di Fiastra è stata considerata la migliore spiaggia del maceratese ed è situata in una straordinaria cornice naturalistica rappresentata dal Parco
In un momento in cui la ricostruzione post-sisma è totalmente concentrata su obiettivi legati al problema residenziale, questo progetto propone una visione di crescita dei servizi al turismo, in grado di generare indotto e occupazione per la vallata in modo consapevole e sostenibile. Attualmente l’offerta turistica sul Lago di Fiastra vede nella spiaggia uno dei suoi capisaldi, ma l’afflusso di visitatori non può più essere gestito con le attuali strutture, che non sono in grado di valorizzare adeguatamente la natura del luogo.
Il progetto di riqualificazione del lakefront intende dare una risposta a queste necessità.
L’idea del progetto poggia su quattro caposaldi:
* 0 cubatura. L’intervento non prevede crescita urbanistica, poiché gli spazi coperti sono realizzati al di sotto del terreno, come sono già i pochi spazi di servizio che si affacciano sulla spiaggia.
* 0 impatto ambientale. Conditio sine qua non per il progetto è il coerente completamento rispetto alla modificazione antropica, iniziata con la realizzazione della diga nel 1955: di fatto l’intervento ricalca e regolarizza l’attuale andamento planimetrico della parete controterra senza emergenze verticali, mantenendo costante l’attuale profilo orizzontale. L’impatto visivo della realizzazione del progetto sul paesaggio del Lago è pressoché inesistente.
* Riqualificazione ambientale. L’attuale parete di contenimento è in condizioni di degrado e l’accoglienza viene svolta con strutture temporanee esterne. Il progetto prevede il riassetto di queste, ospitandole al di sotto del livello del parcheggio. Inoltre, l’intera superficie superiore si configura, a tutti gli effetti, come promenade ad uso pubblico, con un beneficio per la comunità e i turisti in termini di fruizione e utilizzo.
* Sicurezza pubblica. Oltre alla promenade superiore, l’intervento può avere grande utilità pubblica in caso di emergenze (sismiche e non) poiché la sua struttura sarà realizzata con una grande capacità di resistenza sismica. In tali circostanze, la municipalità di Fiastra potrebbe utilizzare questi spazi sicuri, dotati di servizi igienici e cucina, per ospitare temporaneamente la popolazione.
Il progetto, promosso dal Comune di Fiastra e dal privato che ha gestito la spiaggia negli ultimi 10 anni, ha l’obiettivo congiunto di costituire un project financing per la realizzazione del progetto che avrà quindi una natura pubblico/privata centrata sui servizi al turismo. La parte gestita dal Comune, oltre alla promenade superiore, è costituita da un locale, a livello della spiaggia, per l’indirizzo e la proposta di servizi/prodotti del territorio; di fatto una vetrina privilegiata per imprese e amministrazione, rivolta ai visitatori del Lago di Fiastra.
"Abbiamo grandi speranze e aspettative per questo progetto" dicono i promotori "sia per l’indubbio valore che porta alla comunità locale, sia per rispondere ad una effettiva necessità di rinascita per l’intero territorio montano di cui questo intervento può divenire simbolo".
Da Romina Pergolesi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, riceviamo
«Ceriscioli convoca i sindacati per discutere il Piano Socio-Sanitario regionale, poi manda Volpini al suo posto. Una scelta che denota mancanza di rispetto verso le persone e le istituzioni». Ad affermarlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Romina Pergolesi, in riferimento all'incontro andato in scena lunedì 21 maggio. All'ordine del giorno vi era, appunto, il futuro della sanità delle Marche, da elaborare assieme alle organizzazioni sindacali.
«Nonostante sia stato proprio Luca Ceriscioli a mandare gli inviti – evidenzia Pergolesi. Al suo posto si è presentato Fabrizio Volpini, sorprendendo, e non poco, i tanti intervenuti che si aspettavano di confrontarsi con il presidente regionale. Del resto, il Presidente della Commissione Consiliare confonde spesso il suo ruolo con quello di aspirante assessore alla Sanità, delegato dallo stesso Ceriscioli ma senza potere di firma. Non è un caso che lo sostituisca sovente in riunioni meramente esecutive in cui si raccolgono pareri su provvedimenti che poi, elaborati dalla Giunta, dovranno essere esaminati dalla Commissione presieduta da Volpini».
Un atteggiamento che denota, a detta della consigliera pentastellata, «scarso rispetto verso le persone, in questo caso i sindacalisti, verso le istituzioni, tanta confusione sulla differenza tra funzione legislativa e funzione esecutiva, ma che accoglie in pieno la filosofia politica “ceriscioliana” del “Famo come ce pare”, che è diventata ormai la prassi».
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma dei consiglieri di minoranza del comune di Civitanova Corvatta, Franco, Ghio, Mei, Poeta, Rosati, Rossi, Silenzi.
"Convocata con la motivazioni dell'urgenza la seduta consiliare di domani sera e per colpa dell'ennesima gaffe del presidente del consiglio comunale Claudio Morresi. Quella che doveva essere la naturale prosecuzione del consiglio comunale di venerdì scorso, che si è chiuso prima di mettere al voto tutti gli argomenti all'ordine del giorno, si è trasformata in una corsa per rimediare al pasticcio di Morresi che venerdì, in chiusura di seduta, ha dimenticato di fare l'appello (una procedura obbligatoria prevista dal regolamento) ed è stato perciò costretto ad emettere una convocazione d'urgenza (l’urgenza non esiste) per poter riunire l'aula domani (mercoledì 23) tra l'altro senza ritenere nemmeno necessario confrontarsi con i capigruppo consiliari.
Una delle sue tante perle che hanno accompagnato questi mesi di reggenza del Consiglio da parte di un presidente di parte che continua a inciampare sul Regolamento, che prima non rispetta e poi forza, tutto nell'interesse della sola maggioranza di destra".
Da CasaPound Macerata riceviamo
Nei giorni scorsi, la stampa locale ha pubblicato un articolo sul collettivo Antifa Macerata riportando il loro manifesto politico. Manifesto politico già pubblicato dallo stesso collettivo dopo la mobilitazione del 10 febbraio e rilanciato nel sito del CSA Sisma. Collettivo Antifa, orgogliosamente promotore della ormai nota pignatta antifascista del 25 aprile; CSA Sisma al centro delle mozioni presentate dai consiglieri di opposizione riguardo l'utilizzo degli spazi allo stesso concessi dall'amministrazione. In modo molto chiaro ed esplicito il manifesto assicura verso Casapound azioni dirette alla “...chiusura e il sabotaggio dalle loro sedi, all’occupazione popolare degli spazi pubblici in cui tenteranno di inscenare i loro eventi, dal bloccaggio e boicottaggio degli spazi commerciali che offriranno sale, alla sottrazione di ogni legittimità giuridica alle loro organizzazioni, dall'impedire l'apertura di nuove filiali al rendere innocui i loro referenti locali”.
Rendere innocui i loro referenti locali! Stesse minacce sono indirizzate alla Lega. Accuse pesanti anche verso la sezioni dei media tradizionali (nel nostro territorio in particolare il Resto del Carlino e il Corriere Adriatico), le nuove pagine giornalistiche che sono emerse negli ultimi anni a livello locale (nel caso di Macerata, Cronache Maceratesi e Picchio News) e gli amministratori di gruppi di discussione sui social network.ritenuti colpevoli, a loro dire, di aver promosso e lasciato spazio a una cultura neofascista.
Ci dispiace dover ancora una volta essere costretti a sottolineare che Casapound non è un movimento eversivo, ha partecipato alle recenti consultazioni elettorali presentando il simbolo in tutta Italia, e non hanno bisogno della legittimazione di nessuno, tanto meno dei centri sociali e antifa. Esprime opinioni politiche sempre e solo su fatti contingenti con attività assolutamente legittime, democratiche, consentite e sempre autorizzate eppure sempre oggetto di attacchi e azioni violente dirette ad impedirne un sereno svolgimento. Casapound Macerata non si pone sullo stesso piano dei centri sociali.
Vuole entrare nelle istituzioni perché vede in queste l'unico strumento per provare a cambiare le cose e da queste, in questo momento in particolare, dalla Giunta Comunale di Macerata, chiede di conoscere: 1. cosa il collettivo Antifa Macerata intende con “...rendere innocui i loro referenti locali” 2. se la Giunta ed il Consiglio considerano questa come le altre frasi contenute nel manifesto intollerabili ed estranee al confronto democratico 3. Come si pone il sindaco riguardo suddetto manifesto politico anche in considerazione che la consigliera Ciarlantini è altresì esponente di primo piano del centro sociale di Macerata 4. Se la giunta ritiene opportuno continuare a dare spazi e sovvenzioni a chi insiste a fare politica in questi termini quando lo stesso sindaco ha ribadito più volte, anche nell'ultimo consiglio, che Macerata non ha bisogno di chi continua a seminare odio e portare avanti scelte e proposte “divisive”. Forse non è più sufficiente condannare e scandalizzarsi per la pignatta antifascista o i cori contro le Foibe ma di fatto continuare a sovvenzionare e strizzare l’occhio ai promotori di tali gesti.
Casapound Macerata continuerà ad essere presente nel territorio con eventi, banchetti e manifestazioni, per i quali chiederà come sempre le dovute autorizzazioni. Ci aspettiamo da parte del sindaco e di tutti gli esponenti di maggioranza, non solo un invito ad abbandonare toni e modi da guerriglia, ma l'assunzione di un impegno concreto atto a disincentivare, prevenire e condannare le azioni di tutti coloro che continueranno a sentirsi legittimati a fermare le iniziative politiche e sociali degli altri partiti con la violenza, creando un clima di scontro e di tensione, nel quale Casapound non vuole entrare, e che comporta solo l'impossibilità per i cittadini di godere in tranquillità della propria città costretti a schivare cordoni di polizia
Il primo atto del nuovo Governo potrebbe essere per i terremotati. La commissaria Paola De Michele avrebbe infatti messo a punto una "cura da cavallo" per mettere in moto la ricostruzione privata delle zone colpite dal sisma, con possibilità di regolarizzare vari tipi di difformità: edilizie, ambientali e sismiche. Prevista anche una corsia veloce per completare le pratiche di condono edilizio avviate in passato ma mai concluse.
Le proposte normative sono state messe nero su bianco dalla commissaria con l'obiettivo di essere sottoposte al più presto al Governo.
Tra queste anche una serie di proroghe (fiscali, busta paga pesante, domande per la riparazione dei danni lievi). Tutto è stato condiviso con i presidenti di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo e illustrato ai rappresentanti in Parlamento dei territori terremotati appartenenti a Lega, Pd, M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nei prossimi giorni il pacchetto sarà presentato a imprese e sindacati.
Una "sanatoria” che nasce dalla consapevolezza che le velocizzazioni e le semplificazioni fatte finora non hanno funzionato. Il cuore delle proposte normative consiste nella possibilità di superare le difformità di tipo edilizio-urbanistico-ambientale-sismico che hanno finora bloccato le domande di contributo agli sportelli degli uffici speciali per la ricostruzione; o che, nella maggior parte dei casi, non sono neanche arrivate allo sportello perché il professionista si è rifiutato di asseverarle.
Difformità che in alcuni Comuni arrivano al 90% dell’edificato da ricostruire. Si va dal tramezzo spostato alla finestra allargata, dalla nuova stanza aggiunta fino al terrazzo o alla veranda. Tutte cose che non sono state né denunciate, né sono mai entrate nel campo visivo delle amministrazioni comunali. Si tratta di tanti “peccati” edilizi, più o meno veniali, che però salgono di rango se la casa è in un’area a vincolo paesaggistico o se il micro-progetto di modifica strutturale non è mai stato sottoposto al genio civile.
Prevista, secondo quanto spiegato dalla De Micheli, una procedura super accelerata da seguire da parte dei Comuni per la chiusura dei percorsi di condono passati. Prevista anche la cancellazione della cosiddetta “doppia conformità”, nel caso degli interventi realizzati nel passato. Nel nome della ricostruzione veloce si consente anche di regolarizzare ampliamenti volumetrici, fino al 20%, limitatamente ai 138 comuni del cratere.
Grande partecipazione per le consultazioni indette dalla Lega durante questo week-end. Soddisfazione é stata espressa in merito alla grande affluenza, registrata dalla fra Sabato 19 e Domenica 20 Maggio."Abbiamo due dati significativi che vanno letti - spiega il Coordinatore della Lega Gian Marco Paparelli - Primo dato: i votanti si sono espressi per il 94,5% positivamente sul contratto per il 'Governo del Cambiamento'; secondo dato: il consenso e la fiducia dei cingolani verso la Lega è in costante crescita, grazie anche al costante lavoro dei nostri attivisti. Ringraziamo i veri protagonisti di questo successo - conclude l'organizzatore delle consultazioni della Lega - ossia la popolazione del Balcone delle Marche"
I Club Forza Italia della Regione Marche denunciano iniquità nelle modalità di restituzione di un beneficio, sacrosanto, che ha sospeso per un anno le ritenute Irpef e i contributi di lavoratori e pensionati del cratere, ma nato talmente male da essere modificato un paio di volte in corsa e che si sta trasformando in un grave disagio per chi ha già dovuto subire il dramma del terremoto.
"Già lo scorso anno siamo scesi in campo su questo tema, incassando il sostegno dei sindaci marchigiani Piunti, Pasqui, Castelli, e promuovendo una mozione in Consiglio Regionale, accolta e presentata dai nostri consiglieri, Marcozzi e Celani, affinché la Regione Marche si attivasse urgentemente per sollecitare il Parlamento a modificare le modalità di restituzione dei tributi sospesi e non versati (inclusa l’Irpef sospesa per effetto della “busta paga pesante”) dai lavoratori dipendenti e pensionati residenti nelle zone terremotate della nostra regione, prevedendo ulteriori dilazioni e agevolazioni". Lo afferma, in una nota, Claudia Regoli (foto), responsabile regionale dei Club di Forza Italia. "Ad oggi solo i lavoratori di alcuni settori, come la scuola o i vigili del fuoco, hanno potuto aderire alla restituzione in 24 mesi a decorrere dal 31 maggio. E qui nasce una prima iniquità con gli altri lavoratori e pensionati che ancora non sanno se e come poter aderire alla rateizzazione prevista dalla legge, dal momento che l’Agenzia delle Entrate non ha ancora definito le modalità di restituzione”.
“Il decreto annunciato nei giorni scorsi dal commissario straordinario De Micheli dovrebbe spostare la decorrenza della restituzione al 31 dicembre 2018 e prevedere la rateizzazione del versamento per i lavoratori e pensionati fino ad un massimo di 60 rate mensili. Tuttavia, chi ha già aderito alla rateizzazione in 24 mesi rischia di non poter accedere all’eventuale trattamento di miglior favore”."Riteniamo sconcertante che a distanza di un anno non si riesca ancora ad adottare un provvedimento chiaro e univoco che elimini ansie e preoccupazioni a persone già pesantemente provate, soprattutto se consideriamo come ci si è mossi - prontamente - per il terremoto dell’Aquila del 2009, quando l’allora Governo Berlusconi stabilì la sola restituzione del 40% di quanto ottenuto con la busta paga pesante e una rateizzazione fino a 120 mesi: cioè in 10 anni", conclude Regoli.
Dalla lista "Insieme per la ricostruzione" (nella foto il candidato sindaco Giovanni Marronaro), riceviamo
Sono iniziate, contro le elezioni ad Ussita, iniziative che scimmiottano quello che per anni è stato il destino di San Luca, in Calabria: non andate a votare. Niente contro il comune calabrese, ma viene spontaneo ricordare come certi personaggi del nostro territorio si dilettano, davanti ad un caffè, a fare in modo che ad Ussita rimanga lo status quo ovvero l'immobilismo.
Viceversa chiediamo a tutti i cittadini di esprimersi liberamente in un momento importante per il nostro paese. Respingiamo i tentativi palesi e occulti di ridurre la partecipazione democratica al voto.
In risposta alla Proposizione n. 55/2018 presentata dal consigliere Sacchi di Forza Italia e da altri consiglieri di minoranza in merito alla censura sull'operato del collettivo Antifa, in riferimento alla "Pignatta Antifascista" del 25 Aprile 2018, riceviamo e pubblichiamo dal Collettivo Antifa:
"Cari fantocci del Consiglio firmatari della Prop. N°55/2018,
nel vostro mondo gli strascichi indesiderati degli “inediti e sciagurati fatti di sangue susseguitisi a Macerata dalla fine di Gennaio” - ovvero un omicidio brutale e una strage neofascista - sono da individuarsi in un pupazzo. Sempre a beccarvi come galline che si litigano un verme, ora siete tutti concordi sulle priorità: trattare in consiglio la tragica vicenda del fantoccio di cartapesta, caduto sotto i colpi impietosi di fanciulli armati di bastoncini.
Il vostro evidente tentativo di acquisire prestigio o autorevolezza con mozioni disinformate e sconclusionate, così come le continue citazioni di voi stessi sui social network, non vi frutteranno alcuna credibilità. Questi vostri comportamenti svelano solamente il vostro continuo tentativo di strumentalizzare gli eventi per un ritorno elettorale. Risultate incapaci di affrontare o tantomeno risolvere questioni concrete, ma vi unite a quelli che in teoria criticate nello scandalizzarvi e nel richiedere una censura che viola ogni diritto a manifestare e occupare il suolo pubblico.
È chiaro che parlate del pupazzo perché non avete nulla di cui parlare. Quando sollevate un caso come questo, combattendo un fantoccio con fiera stupidità e cadendo in una provocazione orchestrata proprio con questo obiettivo, vi rendete ancora più ridicoli. Vestiti bene, pance e portafogli pieni, disquisite di “importanti” faccende come se aveste a cuore la città, ma ammantati della vostra autorità priva di autorevolezza, vi ingozzate a vicenda di parole vuote nel tentativo di accaparrarvi domani la poltrona che tanto criticate oggi. Risulta evidente che di questioni su cui riflettere ce ne sarebbero molte, e molto più serie, che invece nascondete perché credete erroneamente che i cittadini Maceratesi siano incapaci di vedere il vostro squallido trucchetto.
Quando avrete finito questa pantomima tragicomica vi invitiamo, al posto di invocare punizioni e cianciare di censure, a iniziare a farvi domande sulla società Maceratese che ha plasmato lo stragista e che lo supporta, inizialmente a mezza bocca e ora sempre di più. Infatti nulla nasce dal nulla e quelli che strepitano scandalizzati per un fantoccio di carta sono gli stessi che giustificano l’atto di vigliaccheria a mano armata di un neofascista.
Dovreste chiedervi perché gli accoglienti Maceratesi solidarizzano con uno stragista ad alta voce al bar e ricevono consensi, mentre sempre più persone, italiane e migranti, sono costrette ai margini della società. Dovreste provare a comprendere cosa significa oggi essere disoccupati, precari, lavoratori in nero, anziani con la pensione minima, ragazze madri: tutti impossibilitati a immaginarsi un futuro mentre le istituzioni continuano a diminuire servizi educativi, sanitari, sociali.
Potreste affrontare il problema dell’abuso di alcool e psicofarmaci e dell’aumento di suicidi nelle popolazioni terremotate. Potreste cercare di capire perché i vostri figli spendono la paghetta che gli date e i soldi della cresima in eroina, piuttosto che cercare di annichilire i disperati che gliela vendono (che è come cercare di eliminare il diabete chiudendo le pasticcerie).
La vostra pochezza non vi fungerà da alibi, la vostra paucità non vi scuserà di nulla. Il vostro vuoto non ci risucchierà".
Neanche gli organizzatori si aspettavano una sala così piena: è evidente che c'è una domanda per parlare di politica. All'assemblea dell'associazione Cittadini in Cammino, nata un anno fa in occasione del referendum costituzionale, c'era veramente un mondo trasversale fatto di amministratori, imprenditori, professori e semplici cittadini.
E' stato scelto come Presidente il professor Flavio Corradini, ex magnifico rettore dell'Università di Camerino: “Avevamo detto che la nostra associazione è trasversale e ho visto in sala cittadini anche di orientamenti diversi. Del resto siamo qui per dare voce alla società civile che vuole evidenziare una proposta riformista che guardi al bene del Paese e che possa aiutare la politica attraverso proposte e indicazioni. Questo soggetto è riformatore e laico e assolutamente apartitico”.
Monica Martarelli e Gabriele Maolo, i due portavoce che hanno dato la voce all'associazione fino all'assemblea, hanno ricordato le ragioni fondanti: “La politica ha bisogno di cittadini attivi e con una coscienza critica e che tornino a discutere di progetti”.
La discussione ed il confronto sono già attivi. Sulla chat dell'associazione e sul sito www.cittadinincammino.it c'è un blog ed un forum che favoriscono la discussione ed il confronto.
“Ma vogliamo andare oltre – ha detto Corradini nel suo intervento – perchè vorremmo studiare delle proposte su temi importanti come cultura, Europa, economia, pubblica amministrazione, ambiente e politiche sociali. Nostro compito sarà quello di raccogliere i contributi dei cittadini, confrontarci e studiare delle soluzioni. Sarà a questo punto che potremo indicare delle proposte anche concrete ai partiti. E non dico al partito perchè non siamo una costola di nessun partito, ma un punto di riferimento della politica”.
Sono stati molti gli interventi dei cittadini presenti. In tutti la richiesta di una politica vicina alla gente e che guardi ad un progetto di società a lungo termine. “Le riforme sono necessarie per rendere vicine e partecipate le istituzioni che ora rischiano di essere troppo distanti dai bisogni della gente.
La questione dei giovani e della politica è stata affrontata da Tommaso Leoni, coordinatore del gruppo giovani: “C'è una distanza preoccupante tra i giovani e la politica”. Per Leoni soltanto con una politica rigenerata e attenta ai cittadini si possono riprendere i termini del confronto in maniera positiva: “Se si torna a fare cultura, formazione ed informazione possiamo riavvicnare i giovani alla politica”.
Un programma impegnativo per Cittadini in Cammino. L’associazione promuove confronti e dibattiti con tutte le componenti della società, attività creative, ricreative e sociali, coinvolgimento e partecipazione attiva dei cittadini, delle comunità, favorendo sempre il protagonismo e il pluralismo dei partecipanti, dando spazi adeguati alle giovani generazioni e politiche giovanili di avvicinamento alla vita politica e culturale. Stimola e valorizza l’impegno, il senso civico dei cittadini e delle comunità, promuove l’ascolto diretto e le scelte politiche per il bene comune. Valorizza la cultura come investimento sociale ed economico del territorio, crescita di moderni sistemi produttivi, nuove professionalità e come fattore strategico per il benessere della persona. Collabora con altre associazioni, amministrazioni statali, enti locali e forze pubbliche e sociali per il raggiungimento degli obiettivi.
Per Cittadini in Cammino il nuovo consiglio direttivo è formato da Paolo Accattoli, Federico Bora, Carlo Mariano Calamita, Giuseppe Centanni, Flavio Corradini, Carla Datena, Tommaso Leoni, Monica Martarelli, Alba Mosca, Mario Montalboddi, Settimio Novelli, Andrea Perticarari, Rosita Platinetti, Fabiola Santini, Rita Soccio, Leonardo Virgili.
Presidente: Flavio Corradini
Vicepresidente Carla Datena
Tesoriere Rosita Platinetti
Coordinatore giovani: Tommaso Leoni
Collegio dei Probiviri: Gabriele Maolo, Giorgio Rilli e Giancarlo Sarnari
Questo sabato e questa domenica i sostenitori e gli elettori della Lega sono stati chiamati ad esprimersi sul contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Le urne dei gazebo sono state aperte a tutti i cittadini e anche nelle Marche l’iniziativa si è rivelata un vero successo. A Tolentino è stato presente anche il senatore Giuliano Pazzaglini che si è intrattenuto a lungo con l'assessore Giovanni Gabrielli e con i cittadini che hanno chiesto informazioni soprattutto sulla questione terremoto.
“Più di 100.000 persone oggi sono venute ai gazebo della Lega, in tutta Italia, per portare idee, consigli e proposte, e domani altri gazebo saranno presenti in altre piazze per dare a tutti la possibilità di esprimersi”, così il Senatore Paolo Arrigoni, Responsabile Nazionale della Lega nelle Marche, fa eco al Segretario Federale Matteo Salvini che ha voluto ringraziare i cittadini che hanno partecipato alla consultazione.
Domani, dunque, si replica. Questi i luoghi e gli orari in cui i marchigiani potranno votare ai gazebo:
PROVINCIA DI ANCONA
Ancona (Viale della Vittoria): 10-12.30, Senigallia (Corso 2 giugno): 16.30-19.30, Fabriano (Piazza del Comune): 9.30-12.30, Jesi (Corso Matteotti): 9.30-12.30, Chiaravalle (Via Montessori): 9.30-12.30, Falconara Marittima (Piazza Mazzini): 9.30-12.30 e 16.30-19.30.
PROVINCIA DI PESARO-URBINO
Pesaro (Via Branca): 9-12.30, Fano (Corso Matteotti): 9.30-12.30, Petriano (Bar del Parco): 9-19, Fossombrone (Corso Garibaldi): 9.15-12.15.
PROVINCIA DI ASCOLI PICENO
Ascoli Piceno (Piazza Arringo): 10-13 e 17-20, San Benedetto del Tronto (Viale Secondo Marelli): 10-13 e 16-19, Grottamare (Corso Mazzini): 9-12 e 16-19, Castel di Lama (Piazza Gramsci): 9-20.
PROVINCIA DI FERMO
Porto Sant’Elpidio (Lungomare sud): 10.30-12.30 (Lungomare Centro): 16-18, Sant’Elpidio a Mare (Via Roma): 10-12.
PROVINCIA DI MACERATA
Civitanova Marche (Corso Umberto I): 9-13, Tolentino (Via della Pace): 10-13 e 16-20, Sarnano (Piazza della Libertà): 9-13, Passo di Treia (Corso Garibaldi): 16-20, Loro Piceno (Piazzale Leopardi): 10-13.
Franco Senigagliesi, capogruppo del Movimento 5 stelle, all'attacco del sindaco Acquareoli e della maggioranza. Nel mirino la contestata incompatibilità tra il ruolo di primo cittadino e quello di deputato.
"Acquaroli, ieri sera, non si è presentato in consiglio comunale richiesto dalle minoranze consiliari del M5S e Pd, che gli contestavano l’incompatibilità, sancita dalla legge, fra la carica di sindaco e la sopraggiunta carica di Deputato, iniziando l’iter della decadenza secondo l’articolo 69 del Tuel - ricorda Senigagliesi - Un consiglio comunale quello di ieri sera nervoso e teso, caratterizzato dalle risposte piccate della vice-sindaca Tartabini che si è fatta carico di fare l’avvocato d’ufficio di Acquaroli, risposte che evidenziano il grado di nervosismo e sbandamento che aleggia nella maggioranza.
E così Acquaroli, defilandosi dalla sua stessa maggioranza, abbandonandola a se stessa, ponendo la risibile scusa di non voler condizionare i suoi consiglieri con la sua presenza in consiglio, in aggiunta partecipando ad un impegno elettorale a Porto Sant’Elpidio, ha dimostrato in pieno quale poca considerazione ha del Consiglio in cui pur sempre ricopre il ruolo di sindaco e dei cittadini che quel Consiglio rappresenta e dove si parlava della situazione che le sue scelte avevano creato".
"Un atteggiamento, quello di Acquaroli, incomprensibile, offensivo della dignità e onorabilità del consiglio comunale, aggravato dalla comunicazione delle sue intenzioni tramite mail inviata al suo capogruppo - prosegue il capogruppo pentastellato comunicazione che se l’avesse inviata al Presidente del Consiglio, avrebbe dimostrato maggiore sensibilità istituzionale. E allora che dire di un personaggio in perenne campagna elettorale, che non sente il dovere morale e il coraggio di riferire in consiglio comunale le sue intenzioni e che lo fa solo dopo una interrogazione dell’opposizione, immaginiamo spinto anche dai suoi consiglieri più ragionevoli, consapevoli dell’atteggiamento del primo cittadino di Potenza Picena ? Il giudizio spetta ad ogni cittadino libero e consapevole".
"L’opposizione in consiglio comunale ha fatto il suo dovere - conclude - informando i cittadini e facendo pressione sul sindaco affinchè ponesse fine al più presto ad una situazione di incompatibilità, sancita dalla legge, con la carica sopraggiunta, situazione che nelle intenzioni del sindaco poteva protrarsi all’infinito. Termina nella maniera che è sotto gli occhi di tutti una esperienza amministrativa che a dire deludente e scialba è fare un complimento".
Sull'accoglienza dei profughi è caos in provincia di Macerata. Perché i sindaci del territorio non riescono a far fronte alle nuove esigenze che si sono venute a creare quando il Comune di Macerata ha attivato la clausola di salvaguardia che ha portato a incrementare da 110 a 139 i posti relativi allo Sprar, ovvero il Sistema di protezione richiedendo asilo e rifugiati, ma bloccando l'accoglienza di profughi destinati ai Centri di accoglienza straordinaria (Cas).
La decisione del Comune capoluogo di provincia ha subito avuto come effetto il trasferimento in provincia di 114 persone sulle 259 totali. Accolti negli altri Comuni che ora denunciano, però, di essere al massimo delle potenzialità, e auspicano che non ne vengano destinati altri per non spostare semplicemente la criticità da un luogo all'altro in un sistema di accoglienza dai più definito comunque fallimentare.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Coordinamento Fratelli d Italia San Severino Marche
"Il coordinamento locale di Fdi, dopo aver sollecitato pubblicamente il sindaco e l'assessore alla cultura Bianconi a rendere note le sorti della scuola Luzio, minacciata da un incomprensibile decentramento verso la zona del Glorioso, torna nuovamente sull'argomento rivendicando la necessità di risposte chiare da parte dell'amministrazione. Difatti, spiega il coordinamento, stupisce e preoccupa la segretezza con il quale l'amministrazione stia portando avanti progetti di primaria importanza per il futuro della città, senza curarsi minimamente di sondare la sensibilità dei settempedani dinanzi a scelte di tale rilevanza. Sarebbe stato opportuno da parte del sindaco e dell'assessore Bianconi, proprio in virtù dell'ufficio da queste ricoperto, accogliere il nostro invito ed offrire ai cittadini ed ai commercianti, sconcertati dalle voci che si rincorrono circa un possibile spostamento della scuola, le necessarie rassicurazioni al riguardo ma entrambe sono rimaste indifferenti alle nostre richieste. Inoltre, aggiunge il coordinamento, non sembra che tale comportamento possa garantire la necessaria trasparenza nel rapporto fra cittadini e istituzioni, in particolare quelle locali, motivo per cui Fdi è determinata ad accogliere le numerose e crescenti perplessità dei tanti cittadini contrari alla possibilità che vengano adottate decisioni nefaste per San Severino e a intraprendere ogni iniziativa necessaria a far luce sulla questione. Nei prossimi giorni, ci vediamo costretti ,riferisce il coordinatore locale Tiziana Gazzellini, ad avviare una raccolta firme, per far si che la scuola elementare non venga spostata dal centro pertanto tutti i cittadini interessati potranno recarsi presso la nostra sede e nei vari punti di raccolta per dare il loro contributo".
Coordinamento Fratelli d Italia
San Severino Marche