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Una "sanatoria" per i terremotati: il primo atto del nuovo Governo potrebbe essere per il Centro Italia

Una "sanatoria" per i terremotati: il primo atto del nuovo Governo potrebbe essere per il Centro Italia

Il primo atto del nuovo Governo potrebbe essere per i terremotati. La commissaria Paola De Michele avrebbe infatti messo a punto una "cura da cavallo" per mettere in moto la ricostruzione privata delle zone colpite dal sisma, con possibilità di regolarizzare vari tipi di difformità: edilizie, ambientali e sismiche. Prevista anche una corsia veloce per completare le pratiche di condono edilizio avviate in passato ma mai concluse.

 

Le proposte normative sono state messe nero su bianco dalla commissaria con l'obiettivo di essere sottoposte al più presto al Governo.

Tra queste anche una serie di proroghe (fiscali, busta paga pesante, domande per la riparazione dei danni lievi). Tutto è stato condiviso con i presidenti di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo e illustrato ai rappresentanti in Parlamento dei territori terremotati appartenenti a Lega, Pd, M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nei prossimi giorni il pacchetto sarà presentato a imprese e sindacati.

Una "sanatoria” che nasce dalla consapevolezza che le velocizzazioni e le semplificazioni fatte finora non hanno funzionato. Il cuore delle proposte normative consiste nella possibilità di superare le difformità di tipo edilizio-urbanistico-ambientale-sismico che hanno finora bloccato le domande di contributo agli sportelli degli uffici speciali per la ricostruzione; o che, nella maggior parte dei casi, non sono neanche arrivate allo sportello perché il professionista si è rifiutato di asseverarle.

Difformità che in alcuni Comuni  arrivano al 90% dell’edificato da ricostruire. Si va dal tramezzo spostato alla finestra allargata, dalla nuova stanza aggiunta fino al terrazzo o alla veranda. Tutte cose che non sono state né denunciate, né sono mai entrate nel campo visivo delle amministrazioni comunali. Si tratta di tanti “peccati” edilizi, più o meno veniali, che però salgono di rango se la casa è in un’area a vincolo paesaggistico o se il micro-progetto di modifica strutturale non è mai stato sottoposto al genio civile. 

 

Prevista, secondo quanto spiegato dalla De Micheli, una procedura super accelerata da seguire da parte dei Comuni per la chiusura dei percorsi di condono passati. Prevista anche la cancellazione della cosiddetta “doppia conformità”, nel caso degli interventi realizzati nel passato. Nel nome della ricostruzione veloce si consente anche di regolarizzare ampliamenti volumetrici, fino al 20%, limitatamente ai 138 comuni del cratere.

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