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“Pignatta Antifascista", Marchiori scrive al Garante per i Minori: "Prenda i provvedimenti di sua competenza"

“Pignatta Antifascista", Marchiori scrive al Garante per i Minori: "Prenda i provvedimenti di sua competenza"

“Pignatta Antifascista", il caso del 25 aprile a Macerata finisce davanti al Garante dei minori. E' stato il consigliere comunale di minoranza a Macerata Andrea Marchiori, a scrivere una lettera di segnalazione al Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per il coinvolgimento di minori nella manifestazione.

"Il 25 aprile 2018, a Macerata, presso Piazza Cesare Battisti, nell'ambito dei festeggiamenti per il 73" anniversario della Liberazione dell'Italia, organizzati dal Comune dl Macerata per il tramite DeIPANPI, sezione di Macerata (beneficiario dl un patrodnio oneroso), è stata organizzata, sulla pubblica piazza, una performance denominata dagli organizzatori ‘Pignatta Antifascista”.

Tale “pignatta”, rivendicata poi dalle associazioni “collettivo ANTIFA" e “Palestra Popolare", è consistita nell’issare, su spazio pubblico occupato previa autorizzazione degli uffici comunali, un palo alto circa tre metri a forma di forca" scrive Marchiori al Garante "ai quale poi sono stati appesi, a testa in giù, due fantoccl a dimensione naturale, o forse anche più grandi; le fattezze dei prima fantoccio erano riconducibili a quelle di Benito Mussolini; le seconde a quelle di Luca Trainl, tristemente famoso per la sparatoria dello scorso febbraio. Si è trattato, in sostanza, dl una rievocazione dei fatti di Piazzale Loreto del 1945.

La ‘pignatta" è stata presentata a mò di gioco per i bambini, che vi hanno partecipato numerosi, che sono stati Invitati a “spaccare la testa al fantoccio per avere le caramelle’.

Il Comune di Macerata ha condannato l'accaduto con un comunicato stampa e, nel Consiglio Comunale dei 7 maggio 2018, il Vice sindaco, Stefania Monteverde, rispondendo a specifica interrogazione di alcuni consiglieri, ha definito la messiscena come ‘Inaccettabile e spregevoie", non escludendo di rivolgersi, da parte dell'Amministrazione, a codesto Difensore Civico, considerando Il fatto che erano stati coinvolti bambini in tenera età.

Per maggior completezza si riportano alcune linee di comportamento dettate daII’AGCOM in tema di tutela dei minori che crediamo possano essere, per analogia, adattate anche al caso in questione: per il regolamento AGCOM il contenuto di violenza gratuita o lnslstita o efferata è definito come «la rappresentazione, realistica e/o dettagliata, di violenza, gratuita o alterata o lnslstlta, caratterizzata da ferocia e crudeltà o da accanimento nei confronti della vittima, e dei suoi effetti, fermo restando il divieto assoluto di incitamento all'odio comunque motivato»; riguardo a quest'ultima condizione è utile evidenziare che |’incitamento all'odio è vietato non soltanto quando esso sia basato su razza, sesso, nazionalità e religione, ma anche quando faccia riferimento alle opinioni politiche e alle convinzioni filosofiche o di altro genere, alle condizioni sociali e personali. Ancora, si ritiene che la violenza sia gratuita, insistita ed efferata qualora la rappresentazione, realistica e/o dettagliata, sia «idonea ad esaltare e/o legittimare i comportamenti violenti» o si riferisca a «comportamento violento continuamente provocato oppure premiato o presentato come normale e ovvio o quale unica modalità di perseguimento dei propri obiettivi o di soluzione delle controversie» (cfr.http://www.garanteinfanzia.org/sites/defauIt/file5/|a_tutela_dei_minorenni_ne|_mondo_deIla_comunicazione.pdf)

Con riferimento a tali fatti, quindi, ed in attesa che le Forze dell’ Ordine e la Magistratura accertino se vi siano stati fatti che possano aver sussunto ipotesi di reato, ci rivolgiamo a Codesto Organo di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza al fine di invitarlo a valutare e prendere le conseguenti iniziative di sua competenza".


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