Il Garante Regionale dei Diritti della Persona accoglie il ricorso presentato dalla Lega Recanati per l'avverso diniego tacito del Comune di Recanati, opposto all'istanza di accesso agli atti presentata dal capogruppo Benito Mariani, in data 18 febbraio 2021, per ottenere gli atti e documenti relativi alla convenzione Project Financing denominato “Infinito Recanati – Proposta per un nuovo modello di gestione e valorizzazione dei beni culturali e delle politiche per il Turismo della Città di Recanati con la Società Cooperativa Sistema Museo”.
In particolare, veniva richiesta “tutta la documentazione, relativa a sicurezza e agibilità dei musei e delle strutture in concessione alla Soc. Cooperativa Sistema Museo”, oltre ad altra documentazione meglio dettagliata nell'iniziale istanza, tra cui anche quella relativa al contratto di subappalto con la cooperativa Spazio Cultura.
"Alla richiesta di accesso agli atti seguiva il silenzio di oltre due mesi da parte dell'Amministrazione comunale, pertanto, sono stato costretto a rivolgermi al Difensore Civico Regionale al fine di tutelare il diritto di poter svolgere l'attività e l'azione politica di controllo in qualità di consigliere comunale" sottolinea Mariani.
"Ricordiamo come da mesi il gruppo consiliare della Lega si stia adoperando per verificare e fare chiarezza su quanto previsto nel contratto di convenzione sia stato rispettato ed applicato a tutela di tutte le parti interessate, partendo dalla tutela dei diritti dei lavoratori e loro sicurezza nei luoghi di lavoro, all'utilizzo dei servizi civili, alla tutela del patrimonio artistico culturale recanatese, e alla sicurezza dei turisti - ricorda ancora il consigliere leghista -. Contratto che costa alla Città dell'Infinito ben € 1.548.000,00 (più iva)".
Il Difensore Civico Regionale in virtù del combinato-disposto di cui agli articoli 43, comma 2, Tuel e 25, comma 4, della Legge n. 241/1990, ha chiesto di riesaminare il diniego tacito, opposto al Consigliere Mariani, consentendo al medesimo di accedere alla documentazione richiesta.
"Ieri è uscita una nota dell’Ufficio Scolastico Regionale marchigiano a firma del suo Direttore Generale Ugo Filisetti. Non è la prima volta che, in occasione di celebrazioni nazionali, Filisetti scrive riflessioni indegne di cui francamente non si sente affatto il bisogno".
A scriverlo è la Segreteria regionale del Partito democratico delle Marche, esprimendo una netta presa di posizione circa il messaggio inviato agli studenti dal direttore generale dell'USR Marche in occasione del 25 aprile, Festa della Liberazione
"Credevamo che l’apice si fosse raggiunto con l’invito alle armi, fatto agli studenti qualche mese fa con la sua folcloristica retorica militarista. Invece si è toccato il fondo con una lettera di qualche giorno fa le cui parole sono un’offesa alle imminenti celebrazioni per la Festa della Liberazione" puntualizzano dal Pd.
"È grave equiparare le idee, ignorando e omettendo i fatti storici, i contenuti ideali, i crimini e i meriti, sia dal punto di vista storico-scientifico sia dal punto di vista istituzionale, soprattutto da chi ricopre incarichi pubblici - aggiungono i dem -. Non è accettabile che fascismo e nazismo vengano minimizzati come semplici “ragioni” e “sogni” di chi combatté contro Alleati e Partigiani. Si tratta di un atteggiamento molto pericoloso che, lungi dal fondare solidi legami di unità nella comunità nazionale, avvalla la circolazione di revisionismi profondamente nocivi".
"Chiediamo al dottor Filisetti: quando auspica un superamento delle antitesi, dei rancori e delle demonizzazioni si riferisce al superamento della lotta affinchè simili idee e atteggiamenti non si affermino più nel nostro Paese?" si chiedono dalla Segreteria regionale del Partito Democratico.
"Vogliamo ricordare che furono la formazione dei gruppi partigiani e dei movimenti di liberazione e la successiva stesura della Costituzione i reali momenti di superamento dei conflitti, delle divergenze e dei rancori, tra tutte le forze politiche italiane dai comunisti ai cattolici, dai monarchici ai liberali. Nella lotta per la Liberazione prima e nella fase costituente poi, seppero confrontarsi nel reciproco rispetto, animate da comuni ideali di democrazia e uguaglianza sanciti dalla carta costituzionale. Auguriamo a tutti buon 25 Aprile: non si festeggia "la fine della seconda guerra mondiale", ma la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo" concludono dal Pd .
Di seguito proponiamo il messaggio integrale del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche, Marco Ugo Filisetti, a cui si fa riferimento:
"Il 25 aprile del 1945 è la data scelta per festeggiare la fine della seconda guerra mondiale in Italia, con la vittoria delle Nazioni alleate (principalmente Stati Uniti d’America, Unione Sovietica, Impero Britannico, Francia) con l’apporto del Comitato di Liberazione Italiano e del Corpo Italiano di Liberazione, sulla Germania nazista e sulla Repubblica Sociale Italiana, formalizzata con la resa delle truppe tedesche a Medesano (Parma) il 29 aprile e degli ultimi reparti della RSI il 3 maggio a Rovereto.
La seconda guerra mondiale causò tra gli Italiani oltre 300.000 Caduti militari e 150.000 civili: a tutti Loro, unitamente ai Caduti di tutte le altre Nazioni va il nostro commosso e reverente ricordo, senza distinzione di parte.
Quell’immane conflitto ha visto un’Italia scissa e martoriata, un’ Italia che si è fronteggiata per le rispettive ragioni, per i rispettivi sogni di cui era carica: uno scontro marcato dal ferro e dal sangue che ha diviso, frantumato.
Ma dopo quella grande catastrofe ci sia ora il superamento delle antitesi disperate , delle demonizzazioni reciproche, il riconoscimento per tutti nella propria storia, per ricostruire giorno per giorno questa Italia, per proiettare nel mondo un’Italia unita forte, libera, con un suo destino, che possa fronteggiare col lavoro la competizione mondiale.
Questa è la missione forte affidata a voi nuove generazioni: non la fazione, non la setta, non i rancori, non gli odi dietro i quali i popoli si sfaldano, ma costruire la Comunità, per l’Italia di questo nuovo millennio.
E quindi rimanete sempre uniti, pur nelle diverse idee, siate amicizia, strumento di una amicizia per cambiare la società e siate coraggiosi come solo la gioventù sa esserlo.
I nostri padri e nonni con il “25 aprile” ci hanno dato una nuova Costituzione con progetti ideali, lucidi, ispirati ad un alto senso di giustizia, ma questa Costituzione resterà opera vana se tutti insieme, comunque la si pensi, non riusciremo a dare un’anima, non riusciremo a dare una passione alla nostra Comunità nazionale, perchè i progetti si realizzano se diventano passione, se diventano fede, se diventano destino”.
"Ieri sera ho sentito un profondo senso di orgoglio e gratitudine nel vedere che la nostra Regione è prima nella classifica per somministrazione dei vaccini. Premettendo che la vaccinazione non deve essere una competizione tra Regioni, e che l’importante è l’efficienza e l’efficacia del servizio, mi ha però fatto molto piacere vedere le Marche in quella posizione".
A comunicarlo, attraverso un post sul proprio profilo Facebook, è il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
"Il mio grazie va all’Assessore Saltamartini, al Servizio salute, agli enti e alle aziende ospedaliere e a tutti gli operatori e ai volontari che instancabilmente stanno lavorando per mettere in sicurezza quanto prima la popolazione marchigiana" ha aggiunto il governatore.
Lo stesso assessore alla sanità Filippo Saltamartini nei giorni scorsi aveva dichiarato di voler raggiungere entro luglio la soglia dei 900.000 cittadini marchigiani vaccinati, ma al contempo aveva lamentato una mancanza di dosi che rallentava il processo (leggi qui).
La Lega prova a dare risposte all’agricoltura 4.0. Presentata una proposta di legge per la sperimentazione dell’impiego di droni, primo firmatario l’onorevole maceratese Tullio Patassini che ne ha illustrato oggi i contenuti insieme al capogruppo Lega in commissione Agricoltura, l'onorevole Lorenzo Viviani, cofirmatario, nel corso di un webinar organizzato da Copagri cui è intervenuto anche l’assessore all’agricoltura e vicepresidente della Regione Mirco Carloni.
“È indispensabile che anche l’agricoltura si apra all’innovazione tecnologica per una sempre maggiore sostenibilità e l’agricoltura di precisione permette di ottimizzare la produzione agricola riducendo al minimo l’impatto ambientale e massimizzando quello del reddito - spiega l’onorevole Patassini -. Consentendo l’uso di droni per irrorare fitofarmaci direttamente sulle colture, non solo diamo un segnale chiaro di attenzione all’ambiente e alla salute degli agricoltori e dei consumatori, ma colmiamo un vuoto normativo dettato dal mancato allineamento tra il legislatore europeo e la tecnologia”.
"L’Europa, infatti, che ha previsto di ridurre l’uso dei pesticidi chimici del 50% e quello dei fertilizzanti del 20% entro il 2030, non ha ancora una legislazione adeguata ed ha chiesto agli stati membri di attivarsi con sperimentazioni. Indispensabile per la stesura della proposta di legge la forte collaborazione con Andrea Passacantando della Copagri Macerata e la professoressa Pamela Lattanzi dell’Università di Macerata" sottolinea Patassini.
“Con i droni gli agricoltori risparmiano tempo e lavoro oltre a migliorare la qualità dell’ambiente, del prodotto finale e della loro stessa vita perché l’irrorazione del fitosanitario avviene direttamente sulla coltura evitando dispersione di prodotti nocivi - conclude Patassini -. Non ha senso continuare ad impedirne l’uso in nome di una norma emanata quando c’erano a disposizione solo aerei ed elicotteri che, per l’impossibilità di agire a breve distanza, disperdono sostanze. La Lega, preso atto che il cropspraying con i droni è veloce e di grande precisione perché si limita ad irrorare esclusivamente la coltura, si è subito attivata perché innovazione e sostenibilità non siano solo uno slogan, ma un binomio per identificare l’agricoltura del terzo millennio”.
Partono lunedì 26 aprile, i lavori per la riqualificazione dei marciapiedi lato est di via Leonardo da Vinci, opera che rientra tra gli interventi e le competenze legati al porto marittimo di Civitanova, che la Regione Marche ha trasferito al Comune.
Ad eseguire la nuova pavimentazione, previa demolizione delle sovrastrutture esistenti, è la ditta “Impresa Calzolari srl” di Macerata.
Il marciapiede verrà ridotto nelle dimensioni al fine di poter permettere l’allargamento del piano viabile e quindi garantire una migliore fruibilità da parte dei mezzi pesanti che svolgono servizio nell’ambito dell’intera area portuale. La pavimentazione finale dei marciapiedi sarà in asfalto con conglomerato bituminoso tipo binder chiuso.
L’Ufficio tecnico comunale ha provveduto all’elaborazione del progetto esecutivo (250 mila euro) che sarà finanziato esclusivamente con le risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il termine ultimo dei lavori è previsto per il 16 agosto 2021. Durante la fase esecutiva, al momento non è necessario provvedere alla chiusura di tratti di strada. Il cantiere ridurrà temporaneamente i posti auto collocati in adiacenza ai tratti di marciapiede oggetto di demolizione.
Il Responsabile Unico del Procedimento è l’ing. Paolo Raganini.
È stato pubblicato dalla Regione Marche l’Avviso per manifestazione di interesse per interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dal sisma 2016, finanziato con 30 milioni di Euro assegnati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica).
Il bando, con scadenza lunedì 3 maggio, è diretto sia all’Erap che ai Comuni inseriti nel cratere sismico ed è teso principalmente alla riqualificazione dei centro storici, assegnando maggior punteggio per interventi di riuso e recupero così come a quelli destinati all’adeguamento e miglioramento sismico degli edifici contenuti in tali zone.
Il tutto si evince dai criteri di classificazione delle proposte così come approvati dalla Giunta con Delibera 483 del 20 aprile.
“Obiettivo di questa importante dotazione di fondi – spiega l’Assessore alla Ricostruzione Guido Castelli - è agevolare il recupero e la ristrutturazione degli edifici di edilizia popolare siti nei centri storici, specie dei piccoli comuni, essendo quelli che più necessitano di interventi di riqualificazione perché maggiormente lesionati dal sisma".
"Tuttavia – prosegue – saremo in grado di soddisfare anche l’esigenza dei comuni a più alta tensione abitativa, così come per interventi di nuova costruzione. Siamo convinti che questo avviso sia il giusto mix per soddisfare tutte le richieste e pensiamo che si possa riuscire a realizzare fino a 300 abitazioni popolari. Sarà nostra cura analizzare attentamente tutte le proposte, non escludendo, terminata questa già cospicua somma, di poter stanziare altri fondi”.
L’importante somma di 30 milioni di euro del bando si aggiunge ad altre misure che presto interesseranno le stesse aree del cratere: “Penso al miliardo e 780 milioni per la rigenerazione economica prevista dal Recovery Plan che darà nuova linfa vitale al tessuto sociale di quelle zone, e, più in generale, alla ricostruzione privata che finalmente sta vedendo la luce – aggiunge Castelli - Ma come ho sempre detto: la ricostruzione materiale a nulla serve se non riporteremo la gente in quei luoghi. Questo intervento, perciò, vuole favorire il loro ripopolamento anche con una proposta dedicata espressamente alle fasce di popolazione meno abbienti”.
Un mosaico di proposte, dunque, per creare nelle zone del sisma un modello di rilancio delle aree interne dell’Appennino che, secondo l’assessore al Bilancio, potrà essere un modello per tutta la nazione: “Nel cratere il terremoto non ha fatto altro che anticipare problemi che presto riguarderanno tutte le aree interne d’Italia. Ecco perché – conclude Castelli – vogliamo che si faccia del cratere non solo il più grande cantiere d’Europa, ma anche il riferimento per studi e soluzioni di interventi ben più completi e strutturati per il recupero di zone oggi desolate”.
"Marche stabilmente al top per le vaccinazioni. Sono al secondo posto tra le regioni italiane per dosi somministrate sul totale di quelle ricevute, pronte a passare dalle 12.000 alle 15.000 somministrazioni giornaliere non appena ci sarà disponibilità dei vaccini". Lo ribadisce il deputato, nonché coordinatore regionale della Lega nelle Marche, Riccardo Augusto Marchetti.
“Le Marche con la Lega alla guida della Sanità hanno confermato che, in ogni campo, sanno rimboccarsi le maniche e badare al sodo anziché alle polemiche - commenta Marchetti – In questo primato c’è tutto il valore del nostro slogan dalle parole ai fatti”.
“Il lavoro dell’assessore Saltamartini e di tutto il personale della Sanità marchigiana conquista la piazza d’onore italiana con buona pace di esponenti piccoli e grandi del PD che ci accusano ancora di inefficienza – dichiarano i consiglieri regionali della Lega per bocca del capogruppo Renzo Marinelli –. Al chiacchiericcio rispondiamo con i numeri consapevoli che, se il loro governo avesse impiegato il tempo a procurarsi vaccini anziché a rincorrere banchi a rotelle, oggi non staremmo a parlare di coprifuoco e riaperture con il contagocce”.
“Il paradosso è che, con la macchina al massimo della sua potenza, ci costringono a rallentare per mancanza di carburante – chiosa l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini che ringrazia collaboratori e personale sanitario per aver assecondato il cambio di passo richiesto – Programmare è essenziale per raggiungere l’obiettivo dei 900mila marchigiani vaccinati con la prima dose entro luglio: attendiamo fiduciosi che le forniture di vaccini si sblocchino continuando a limare anche la minima criticità”.
"Per il Polo Scolastico continuare ad aspettare, sperando che tutto si possa risolvere al meglio, crediamo che non sia la strada maestra visti i risultati". Ad affermarlo è il capogruppo di "Uniti per Cingoli" Raffaele Consalvi.
"La città merita delle risposte e non i soliti impegni scritti sulla sabbia - aggiunge Consalvi -. La definizione chiara di un cronoprogramma dove vengano indicati tempi, modi, scadenze temporali certe non è più rinviabile, come tra l’altro richiesto espressamente dal Commissario Straordinario per il Terremoto Giovanni Legnini".
"Non è possibile che dalla prima ordinanza (n.33) del 17/07/2017 dove si assegnava la prima trance di finanziamento, a quattro anni di distanza ancora non si sia approvato il progetto preliminare, non si sia acquistata l’area e la variante urbanistica ancora in itinere - ribadisce il capogruppo di minoranza -. Atri Comuni che hanno ottenuto il finanziamento nello stesso periodo, pur avendo avuto problemi di varia natura (fallimento della ditta, ricorsi al Tar, problemi con la Sovraintendenza) come San Severino, Tolentino, Macerata hanno già completato l’opera, o si è ad un punto avanzato dei lavori o di progettazione esecutiva".
"Per quanto ci riguarda, pur non avendo di responsabilità di governo, quando siamo stati sollecitati abbiamo svolto con successo, al momento del finanziamento dell’opera, una interlocuzione importante prima con l’onorevole De Micheli e successivamente con la segreteria del Commissario - sottolinea Consalvi -. Ora però è il tempo di agire, basta con questo balletto indecoroso tra Provincia e Comune per un'opera pubblica di quasi 24 milioni di euro che nel settore scolastico rappresenta la più grande opera pubblica delle 202 finanziate nel cratere sismico".
"Chiediamo al Sindaco di assumere un'iniziativa forte che sblocchi la questione e che si porti il progetto in Consiglio Comunale, in caso contrario da parte nostra nelle prossime settimane avvieremo un'opera di sensibilizzazione delle istituzione scolastiche, tra le categorie produttive e l’associazionismo" conclude Consalvi.
L'orientamento nelle Marche per le lezioni in presenza a scuola nelle Superiori, dal 26 aprile prossimo, è di una frequenza al 60%. Lo ha riferito il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti a margine della firma di due accordi con la Regione e con gli Ospedali Riuniti di Ancona per la scuola in ospedale e per il servizio di istruzione domiciliare in casa o in ospedale per ragazzi che non possono frequentare lezioni in presenza a causa di patologie.
La "ripresa in presenza dal 26 aprile, stando a quello che risulta in corso d'approvazione, - ha ricordato Filisetti - prevede una frequenza tra il 60 e il 100%. A seguito di una interlocuzione con gli assessori regionali, nelle Marche l'orientamento è di una ripresa al 60%". Una decisione dovuta, riferisce Filisetti, in primo luogo a motivi di "prudenza".
"Anche se i dati epidemiologici stanno migliorando - spiega - gli esperti consigliano prudenza". Il secondo motivo riguarda il sistema dei trasporti, un ulteriore incremento della percentuale, "comporterebbe doppi turni in questo periodo difficili da realizzare". "Partiamo con il 60%, - ha aggiunto Filisetti - con l'auspicio arrivare al 100% ma occorre il miglioramento della situazione epidemiologica e il miglioramento delle capacità di carico dei mezzi pubblici".
Oggi pomeriggio presso la biblioteca dell’Ufficio scolastico regionale di Ancona è stato sottoscritto dallo stesso direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Ugo Filisetti e dall’assessore all’Istruzione, Giorgia Latini l’accordo di programma per assicurare ad alunni e studenti affetti da gravi patologie, l’erogazione di servizi scolastici alternativi in ospedale o a domicilio che permettano loro di non interrompere il proprio corso di studi.
Presenti, tra gli altri, il direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi.
“La Regione Marche - ha sottolineato Giorgia Latini - ha una visione innovativa della scuola per far si che i nostri ragazzi abbiano una delle migliori educazioni. Lo studio deve essere un diritto e questo deve essere garantito e tutelato perché gli studenti nel vivere una situazione difficile, come essere affetti da una patologia, devono necessariamente essere supportati il più possibile nello studio, anche al fine di contrastare l’abbandono scolastico. Oltre l’accordo presentato oggi, la Giunta regionale ha deliberato da poco un progetto pilota molto importante sull’innovazione digitale didattica attraverso uno stanziamento di 750mila euro e individueremo a breve un istituto per ogni provincia dove iniziare questo percorso didattico”.
“Più che un progetto – ha rimarcato Filisetti - è una linea di attività e grazie alla Regione e alla rete ospedaliera il sistema di istruzione marchigiano si arricchisce di un ulteriore servizio”.
La sottoscrizione dell’accordo ha lo scopo di rispondere alla necessità di garantire un coordinamento degli interventi sanitari, sociali e scolastici per l'integrazione di compiti e attività degli studenti, in modo da assicurare un sistema di presa in carico globale del minorenne malato.
Con due novità: l’istituzione di una sezione montessoriana presso il reparto di Cardiochirurgia e cardiologia pediatrica e congenita del presidio di Torrette e un servizio d'istruzione domiciliare in ospedale con attività didattiche svolte da un pool di insegnanti specificamente formati.
Tagli alle dosi e comunicazione di obiettivi e risultati, la consigliera 5 Stelle incalza la Giunta
Doccia fredda per le Marche: rispondendo all’interrogazione di Simona Lupini (Movimento 5 Stelle) sulle vaccinazioni per caregiver e familiari di disabili e persone vulnerabili, la Giunta ha annunciato che il generale Figliuolo ha comunicato una riduzione delle forniture di vaccini anti-COVID 19, che porteranno la Regione da 11.000 a 9500 vaccinazioni giornaliere.
Un taglio che si preannuncia una complicazione importante, considerato che lo scorso lunedì è partita la vaccinazione di caregiver e familiari conviventi di disabili e soggetti fragili: secondo quanto riportato dall’assessore Saltamartini, secondo le prime stime per ciascun soggetto fragile potrebbero arrivare fino a 5 richieste di vaccinazione.
“Siamo in una fase molto delicata: alle vaccinazioni per conviventi e caregiver si accede per autocertificazione, la Regione deve prepararsi a gestire e verificare una grande quantità di informazioni - sottolinea la consigliera 5 Stelle - È fondamentale garantire la trasparenza sull’andamento della campagna di vaccinazione e sulla destinazione delle dosi, ne va della credibilità e del successo del Piano Vaccinale.”
E proprio sulla trasparenza, arriva dalla consigliera un sollecito forte alla Giunta: “È passato un mese da quando è stata approvata la nostra mozione che chiedeva una migliore comunicazione regionale sui vaccini. Si sono fatti dei passi avanti, con il sito dedicato della Regione, ma troppe informazioni arrivano in maniera discontinua: abbiamo chiesto alla Giunta copia della lettera con cui Figliuolo ha annunciato il taglio delle forniture.
Serve anche una comunicazione più puntuale sul raggiungimento degli obiettivi: il Governo ha fissato criteri ben precisi, che la Giunta dovrebbe riportare periodicamente sui suoi canali di comunicazione. Segnalo, tra l’altro, che nonostante l’impegno preso in Consiglio, sul canale Telegram della Regione di vaccini si parla ben poco”.
Comunicazione puntuale dell’andamento della campagna, e trasparenza nelle comunicazioni tra Giunta e Commissario: ecco quindi le richieste dei 5 Stelle, che al tema dei vaccini hanno dedicato negli scorsi mesi molti atti.
A firma delle due consigliere Simona Lupini e Marta Ruggeri, sono infatti pervenute mozioni e interrogazioni sulla vulnerabilità delle piattaforme informatiche di prenotazione, sulla comunicazione del piano vaccinale, e sulla copertura vaccinale per operatori sociali, educatori, caregiver e soggetti a rischio.
È stato confermato in queste ore, anche tramite la pagina ufficiale del Senatore Simone Pillon, l'evento del 24 Aprile alle ore 15 organizzato dalla ArcadiaEventiUnimc
L'incontro, in Live viste le limitazioni del vigente decreto anticovid, si incentrerà sul DDL ZAN, la discussa proposta di modifica al codice penale per la discriminazione di genere
Marzio Pepe è stato investito del compito di moderare gli interventi del Senatore Simone Pillon e di Nilo Di Pietro che argomenteranno la proposta presentata in parlamento dal deputato Alessandro Zan dal titolo "Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”
L'appuntamento, tramesso in LIVE Instagram sulla pagina di Simone Pillon e sulla pagina di ArcadiaEventiUnimc (La trovi QUI), è per sabato 24 Aprile alle ore 15
"Sebbene consapevoli che certi botta e risposta possano risultare stucchevoli e talvolta difficilmente comprensibili per i cittadini, non possiamo restare in silenzio di fronte ad un comunicato con contenuti politici distorti, polemico e offensivo stilato dai 5 capigruppo consiliari che senza di noi oggi rappresentano meno della metà dei votanti di Macerata".
A dirlo sono Mattia Orioli (Nuovi Cristiani Democratici Uniti) e Deborah Pantana (Civici) nel commentare la nota con cui i capigruppo delle forze di maggioranza hanno ribadito il loro sostegno al sindaco Sandro Parcaroli.
"Ci chiediamo se il comunicato che prosegue consapevolmente nell’opera di disgregazione della coalizione, o nell'estromissione dei più piccoli dalla stessa, sia avallato dal sindaco Parcaroli o sia frutto della voracità politica di alcuni personaggi - aggiungono Orioli e Pantana -. Evidentemente per i firmatari del comunicato stampa questo è il ringraziamento per il lavoro svolto, umiliando non solo noi ma tutti coloro che si sono resi disponibili nelle nostre liste a portare avanti il programma di un nuovo governo".
"Appare incredibile, grottesco e alquanto offensivo che qualche capogruppo possa parlare di tornaconto personale o di clientelismo, azioni che non ci sono mai appartenute e che rispediamo ai mittenti, memori dei loro trascorsi in consiglio comunale e alcuni invece addirittura hanno sostenuto la scorsa amministrazione di Carancini sino ad elogiarlo, fatto a dir poco paradossale - ribadiscono Pantana e Orioli -. Ci fa piacere invece ribadire con determinazione che le linee di mandato votate in consiglio comunale sono espressione di un programma sottoscritto da tutta la coalizione, al quale noi abbiamo fortemente contribuito, ed è obbligatorio oggi rispettare".
"Ad esempio abbiamo notato che una delle poche decisioni prese da questa amministrazione riguarda le mense scolastiche, cambiamento proposto da un assessore non eletto, decisione di cui non si fa menzione nel nostro programma - accusano Pantana e Orioli -. Tralasciamo quindi di rispondere alla ridicola distinzione di irrelevanza politica poiché i dati inconfutabili sono evidenti, rispondiamo invece al doppio pesismo utilizzato da chi ci accusa, infatti mentre si punta il dito su due soci fondatori della coalizione accusandoli d'irrilevanza politica si nominanano assessori in più (rispetto a quelli della scorsa consiliatura) che non sono neanche stati eletti".
"Ricordiamo in conclusione che il Comune è di tutti e le porte devono essere aperte a tutti, perché nessuno può pensare di averne l’esclusiva. Per quanto lo si voglia minimizzare, perché evidentemente i nostri voti per vincere erano buoni ma le nostre firme oggi non conterebbero nulla, decidere di tirarsi fuori ufficialmente dal programma è un atto politico forte e significativo. Di questo atto formale, quando e se dovesse avvenire, ognuno si assumerà le proprie responsabilità: a noi il dovere di denunciare gli accadimenti, al Sindaco spetta chiarire le sue vere intenzioni" concludono Orioli e Pantana.
"Nella nostra qualità di capigruppo delle forze di maggioranza che sostengono il sindaco Sandro Parcaroli notiamo, con rammarico, che Deborah Pantana e Mattia Orioli sono stati autori di un comunicato infondato, fuorviante e pretestuoso".
E' quanto replicano Alessandro Bini, Claudio Carbonari, Pierfrancesco Castiglioni, Antonella Fornaro e Sandro Montaguti alle affermazione fatte dai rappresentati dei Nuovi Cristiani Democratici Uniti e Civici Macerata in merito alla situazione politica della Giunta Comunale del Sindaco Sandro Parcaroli (leggi l'articolo).
"Forse, rimasti ancorati alla gestione clientelare della sinistra terminata pochi mesi or sono, ancora non si sono abituati al cambiamento invocato dalla città, cristallizzato dal voto di settembre e incarnato dal nuovo approccio dell’attuale amministrazione. Le porte di questa maggioranza, seguendo i principi dell’umiltà, del lavoro e del rispetto, sono sempre aperte purché si parli del bene e dello sviluppo di Macerata e non del proprio tornaconto personale - continua la nota congiunta -Sicuramente non è colpa dell’Amministrazione o del centrodestra alla guida della città se i maceratesi non li hanno scelti per essere rappresentati nell’assise cittadina; questa si chiama democrazia e di certo non sarà il sindaco Parcaroli, né tantomeno il centrodestra, ad andare contro il volere dei cittadini che a settembre si sono espressi chiaramente su chi doveva rappresentarli in Consiglio comunale".
"Essere aperti e dialoganti non rappresenta certo una 'compromissione' della maggioranza e tantomeno una elisione delle percentuali di 'voto': ciò che si palesa in effetti, aldilà della poca dimestichezza con percentuali e conteggi e con le dinamiche proprie dei consigli comunali, è che i due estensori del comunicato rappresentano la loro volontà di ritirare le firme dal programma elettorale - sottolineano i capigruppo di maggioranza - Siamo dispiaciuti per un gesto, sia fattualmente che politicamente, irrilevante. Vorremmo infatti ricordare loro che le linee di mandato sono approvate dal Consiglio comunale stesso dove né Pantana né Orioli sono stati eletti".
"Rammarica ancor di più il fatto che tali esternazioni, imbevute di politichese e ispirate a vecchie logiche clientelari, giungano in un momento drammatico e di certo non risultino comprensibili ai cittadini - concludono - La città, con il voto, ha richiesto un cambio di passo premiando persone determinate a impegnarsi in modo sincero e appassionato per la propria città".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto dei Nuovi Cristiani Democratici Uniti e Civici Macerata a firma dei due rrispettivi rappresentati Mattia Orioli e Deborah Pantana in merito all'attuale situazione politica della Giunta Comunale del Sindaco Sandro Parcaroli.
"Ormai non ci si può più nascondere dietro un dito. Sono palesi le difficoltà che la Giunta del sindaco di Macerata Parcaroli sta incontrando nel governare la città. E, purtroppo, tutto ciò non ci sorprende. Quel Sindaco e quella coalizione che abbiamo convintamente appoggiato e che ha vinto nettamente al primo turno le elezioni con un eloquente 52 per cento, devono oggi fare i conti con la scelta dello stesso Parcaroli di governare con il 49 per cento dei consensi.
Si tratta di una decisione che comporta inevitabilmente delle conseguenze e, come abbiamo avuto più volte modo di ribadire, mette il nuovo governo del capoluogo di fronte alla necessità di affrontare una strada impervia e tutta in salita. Una strada che non potrà portare a quel radicale cambiamento di passo che tutti noi, e per primi i cittadini che lo hanno richiesto a gran voce col voto, auspicavamo e in cui credevamo fortemente.
È evidente che non si governa con parte della coalizione e senza il rispetto del programma sottoscritto da tutti. La nostra esperienza amministrativa, indicata chiaramente nel programma di mandato che ci ha fatto vincere le elezioni comunali, resta per noi il punto di riferimento e di ripartenza per far sì che l’area dei moderati, da sempre attenta alle esigenze di tutte le categorie dei cittadini e volta al perseguimento del bene comune, possa essere un chiaro punto di riferimento come sta avvenendo in Regione e al Governo nazionale.
Noi che siamo vicini a Forza Italia, all’Udc e in generale al popolo dei moderati, sentiamo addosso tutta la responsabilità nel non riuscire a dare risposte alle tante domande che quotidianamente ci vengono sottoposte dai cittadini. Pertanto, avendo constatato la volontà del Sindaco Parcaroli di voler continuare a governare in minoranza rispetto all’espressione elettorale della città, stiamo valutando il nostro formale ritiro delle firme dal programma di mandato 2021 in quanto stanno venendo meno i presupposti ed i requisiti concreti per una reale e fattiva partecipazione alla vita amministrativa e di governo della città, allo stesso tempo, non vengono in alcun modo tutelati i presupposti di rappresentanza.
Se si votasse oggi, Parcaroli molto probabilmente non vincerebbe e non sarebbe sufficiente lo slogan 'conta la squadra'. Ci riuniremo nei prossimi giorni per valutare congiuntamente le azioni politiche da mettere in campo".
"Rispondere a sterili polemiche, non rientra nell’indole di questa amministrazione che, è doveroso precisare, rispecchia un gruppo consiliare civico che fonda la sua forza proprio nella diversità di idee politiche rese unitarie dall’intento unico e comune di fare il bene della comunità che lo ha eletto a maggioranza".
A ribadirlo è il sindaco di Appignano Mariano Calamita, nel replicare all'attacco del consigliere leghista Luca Buldorini che aveva paventato il rischio dell'istituzione di una zona rossa nel Comune, considerato il recente incremento dei casi positivi (leggi qui).
Un attacco che Calamita considera come una delle "numerose occasioni perse da parte di Buldorini di tacere e di evitare di mettere continuamente in cattiva luce nei suoi articoli basati solo su propaganda e qualunquismo, non tanto l’attuale amministrazione quanto piuttosto l’intera comunità appignanese, senza mai fornire soluzioni degne di attenzione".
"Abbiamo costantemente informato i cittadini sull'andamento dei contagi poiché la prima prevenzione avviene con la responsabilizzazione dei propri comportamenti - precisa Calamita -. In continuo contatto con la rete dei Medici di Medicina Generale, in collaborazione con le forze dell'ordine, Polizia locale e Carabinieri, nonché con l'ausilio della protezione civile, si è sempre attuata un’attività sia di controllo, sia di allerta nei confronti della popolazione. Ma a Luca Buldorini queste cose saranno sicuramente sfuggite. Gli ricordiamo anche che Appignano ha da ultimo promosso un contributo del 60% al cittadino che esegue celermente il tampone molecolare, a seguito di tampone rapido positivo, per accelerare le misure di isolamento e tracciamento, al fine di bloccare il prima possibile i contagi".
"Gli attuali positivi di Appignano, sono il risultato di focolai familiari, dove i contagi avvengono in diverse situazioni, spesso in ambienti lavorativi - spiega ancora Calamita -. Il consigliere Buldorini dice che ha donato alla scuola e all’asilo 4 termoscanner, tuttavia, come dimostrato da più situazioni, non sono questi la soluzione. Peraltro, come già detto, gli attuali numeri di contagi neanche derivano da un focolaio scolastico. Vorremmo invece, a tal proposito, elogiare tutti quei cittadini che donano alla comunità, come successo in altre occasioni, ma non ne hanno mai fatto motivo di propaganda o vanto per meri fini politici".
"Riguardo al punto vaccini che il consigliere sta cercando di prefigurare nel nostro paese, volevamo informarlo che, già prima della campagna vaccinale, in collaborazione con l'Inrca e a seguito di sopralluoghi da parte dei loro sanitari, avevamo proposto alla Regione il sito dell'oratorio parrocchiale, con il beneplacito dell'attuale parroco, per effettuare le vaccinazioni ai nostri cittadini - aggiunge il sindaco -. Questo a dimostrazione che il nostro intento è collaborare con la Regione, a vantaggio di tutti i cittadini. Al contrario di Buldorini che sembra volersi fare portavoce solitario, verso i tavoli regionali, di una propria campagna politica personale. Senza considerare le sue manie vittimistiche da perseguitato politico. Noi non abbiamo un attaccamento alla giubba di un partito, abbiamo molto buon senso, a differenza sua, che ci guida verso atteggiamenti di collaborazione e mediazione e che ci auguriamo siano tali anche da parte della Regione".
"Visti tali dati epidemiologici, piuttosto che considerare le polemiche a scopo propagandistico di Buldorini, torniamo a rivolgerci a tutti i concittadini, di avere massima attenzione e propensione al rispetto delle regole anti contagio, di educare i ragazzi a questo. Sono i giusti comportamenti che ci permetteranno di arrivare alle maggiori libertà che cerchiamo da tempo" conclude Calamita.
“Con l’Italia alla vigilia della zona gialla, Appignano rischia di restare al palo perché può diventare zona rossa. Calamita la smetta con le scelte di casacca e ci dia una mano: il suo amato rosso nel covid non è il colore del merito, ma della vergogna.”
Così Luca Buldorini, coordinatore della Lega Appignano e responsabile organizzativo del partito a livello regionale, sulla difficile situazione che sta vivendo la città, tra le poche delle Marche con il numero dei positivi in crescita.
“La Lega è stata l’unica ad impegnarsi per il contenimento dei contagi - ricorda Buldorini - test sierologici alla cittadinanza già nel corso della prima ondata, 4 termoscanner donati a scuole ed asilo, il suggerimento e la disponibilità alla collaborazione per instaurare controlli con l’aiuto dei volontari della protezione civile, l’avvio delle procedure per l’apertura di un centro vaccinale per cui ieri abbiamo ricevuto la disponibilità da parte della Croce Rossa Di Macerata per un’ambulanza e relativo equipaggio. Tutto mentre Calamita e i suoi continuano a sperare nel buon Dio".
“Secondo i parametri introdotti dall’ultimo decreto ci sono le condizioni per fare dichiarare Appignano una specie di lazzaretto con tutte le ricadute sociali ed economiche negative del caso che ricadrebbero su una cittadina già allo stremo – aggiunge Buldorini – Un paradosso di fronte alle imminenti riaperture, paradosso in cui appare ancora più assurdo che il sindaco si limiti a consigliare l’osservanza delle regole e recitare orazioni funebri al bisogno".
"L’ amministrazione comunale ha avuto mesi e la collaborazione totale della Lega per fare la sua parte nel limitare i contagi e ritornare alla vita: perché si arrocca nella sua incapacità preferendo mantenere immacolata la casacca politica a spese dei cittadini? È arrivato il tempo che faccia un esame di coscienza e si rimbocchi le maniche con chi, come la Lega, non ha mai guardato al colore, ma alla salute degli appignanesi” conclude Buldorini.
“È legittimo che Saltamartini abbia cambiato impostazione, ma che per giustificarlo utilizzi una serie di calunnie e offese verso chi ha lavorato sinora sul nuovo ospedale di Macerata è inconcepibile".
Così Angelo Sciapichetti, ex assessore regionale del Partito Democratico e attuale presidente della Croce Verde di Macerata, ha snocciolato - nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Pd di Macerata, in via Spalato - quelli che definisce i 7 "falsi d'autore" dell'assessore Filippo Saltamartini in merito al progetto del nuovo ospedale portato avanti dal centro-destra.
Falsi che si riferiscono a quanto affermato dallo stesso Saltamartini durante la conferenza stampa organizzata una settimana fa, assieme al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli (leggi qui).
Sciapichetti rivendica, al primo punto della sua lista, come "mai e poi mai si sia parlato di ospedale unico sotto la Giunta Ceriscioli. Se così fosse i sindaci della provincia di Macerata (compresi quelli di Tolentino, Camerino, Civitanova e San Severino) durante l'assemblea del 27 ottobre 2017 non avrebbero certo votato favorevolmente all'unanimità la localizzazione alla Pieve di Macerata. La verità è che si è sempre parlato di ospedale di primo livello".
"Perchè mai, altrimenti, - chiede Sciapichetti - avremmo finanziato con 14 milioni di euro il progetto dell'ospedale di comunità di Tolentino, che doveva essere cantierabile a maggio 2021 e per il quale, ad oggi, invece mi risulta che non sia stato ancora completato il progetto definitivo?".
"Il Decreto Balduzzi prevede complessivamente, per l'Area Vasta 3, 1100 posti letto (3 ogni 1000 abitanti per le acuzie e 0,7 posti letto per le post acuzie) - aggiunge l'ex assessore regionale -. L'ospedale di primo livello avrebbe occupato al massimo 550 posti letto. Continuare ad insistere sulla parola unico significa offendere l'intelligenza dei maceratesi".
Il secondo "falso d'autore" dell'assessore Saltamartini messo in luce da Sciapichetti riguarda, invece, la bocciatura da parte del Dipe del progetto presentato dalla Regione Marche sotto l'Amministrazione Ceriscioli: "Non è assolutamente vero - tuona -. Il 2 aprile del 2020 il Documento per la programmazione e il coordinamento della politica economica ha esaminato la proposta e, nel documento in cui ha effettuato delle osservazioni tecniche, le si definisce non vincolanti. Non esiste, dunque, nessuna prescrizione vincolante".
Allo stesso modo, Sciapichetti sottolinea come nessuna commissione tecnica abbia dato parere negativo all'idea di project financing portata avanti dalla Giunta Ceriscioli: "Commissione che, peraltro, non esiste - afferma -. Si tratta di un gruppo di lavoro della Regione Marche che si è insediato nell'agosto del 2019 e che ha scelto il progetto presentato da Itinera per il nuovo ospedale di Macerata, per poi trasmetterlo il 31 gennaio 2020 tramite Pec al Dipe per ottenere un giudizio sullo stesso".
L'unica concessione che l'ex assessore regionale Sciapichetti fa a Saltamartini riguarda i costi di realizzazione dell'opera tramite project financing, più alti rispetto alla via scelta dall'attuale assessore alla sanità (appalto tradizionale).
"Il costo del project financing ammonta a 520 milioni di euro a fronte di un'ipotesi di costo con appalto tradizionale di 350 milioni - spiega -. Si tratta di una differenza di 170 milioni, e non di 300 come affermato dall'assessore Saltamartini che, inoltre non sa, che la proposta di finanza di progetto prevede la gestione del calore e della manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le apparecchiature sanitarie che, da sole, hanno un valore di 32 milioni di euro".
Sabato scorso Saltamartini aveva, inoltre, bollato come un bluff il progetto della Giunta Ceriscioli. Accusa nuovamente respinta da Sciapichetti: "Il realtà, come certifica il Dipe, il progetto c'è ed è un progetto di massima avanzato così come richiesto per il partnerariato pubblico-privato. Se poi lo riteneva così un bluff, perché lui nel volantino della campagna elettorale ha messo al primo posto il progetto del nuovo ospedale della Pieve, utilizzando peraltro la foto del progetto che non era nemmeno ufficiale?".
Arriva poi la sesta bugia, quella che Sciapichetti, definisce la peggiore. Ovvero la promessa fatta da Saltamartini di realizzare l'ospedale, con procedura ordinaria, entro fine legislatura (5 anni ndr): "Per il progetto di project financing che avevamo elaborato nella precedente Amminitrazione regionale si prevedeva un tempo di realizzazione di 3 anni e 3 mesi. Nella seconda metà del 2021 sarebbero già potuti partire i lavori. Con la procedura voluta da Saltamartini invece, se va bene, ci vorranno dieci anni per avere il nuovo ospedale di Macerata. Quando ci vengono a dire queste cose, ci prendono in giro. Sono dichiarazioni di distrazione di massa".
"Ricordo all'assessore - dice Sciapichetti - che nella precedente amministrazione regionale sono stati investiti 42 milioni di euro e si sono banditi concorsi per 20 primari. Vedremo se, tra 5 anni, la Giunta Acquaroli avrà speso queste stesse somme".
Dopo aver tirato fuori dalla scarpa tutti i sassolini, Sciapichetti ha poi voluto concludere la conferenza rivolgendo un appello "alla gente seria di centro-destra".
“Non perdiamo l'occasione, l'ospedale non è né di destra né di sinistra - il suo invito -. Siamo pronti a fare una battaglia assieme al sindaco Parcaroli, perché se le sue lacrime sono vere, come credo, è arrivato il momento di scegliere se stare con la sua maggioranza e non fare l'ospedale oppure ascoltarci e garantire a Macerata l'ospedale di primo livello che merita".
"Il mio pensiero oggi lo voglio rivolgere ai dipendenti dell'ospedale di Camerino e a tutti i camerinesi. Volevo ringraziarli per il gran lavoro che stanno svolgendo, nonostante le difficoltà dettate dalla gestione dei pazienti covid ricoverati, stanno cercando di dare risposte al territorio alle varie situazioni sanitarie. Io ne sono personalmente testimone a seguito di una frattura alla mano che mi è stata immediatamente curata dal dott. Sfascia e il suo staff che ringrazio".
A dirlo è l’ex sindaco di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni ed attuale membro dell'Assemblea Provinciale del Partito Democratico.
"Le parole dell'assessore Saltamartini lette sugli organi di stampa mi hanno veramente infastidito soprattutto per il fatto che io mi sento molto vicino a Camerino, avendoci studiato ed essendo mia mamma e la nostra famiglia orgogliosamente di questo meraviglioso paese - sottolinea Paoloni -. Non si possono dire certe frasi, come ha fatto il nostro assessore regionale, senza pensare a delle conseguenze. Una cittadina millenaria per storia, dove è nata una delle prime università d'Italia quindi del mondo, vera capitale culturale dell'entroterra maceratese e dell'appennino ha il diritto di essere trattata con il dovuto rispetto".
"Sentire dire che Camerino non è la meta preferita dai medici, come se nulla fosse, e' veramente una pugnalata ad un territorio ferito e distrutto dal terremoto che orgogliosamente, come ha sempre fatto, sta lottando per mettersi in piedi nuovamente - aggiunge l'ex primo cittadino di Belforte -. Camerino non è un luogo ameno tra le montagne ma molto di più e merita rispetto e servizi adeguati e non certamente questa diatriba tra istituzioni".
"Compito di chi amministra ritengo, con molta umiltà, sia di aiutare per risolvere i problemi e non di accentuare i dissidi, garantendo sempre ai cittadini pari trattamento e rispetto senza valutare le differenze di ordine geografico, sociale e territoriale, come un demerito ma andrebbero invece valorizzate come una caratteristica e una opportunità - ribadisce Paoloni -. Camerino sa bene di non essere quella di un tempo, anche non troppo lontano, per mille motivi e situazioni avverse e anche scelte politiche errate, ma non ha bisogno che qualcuno ricordi questi limiti ma che invece lavori per appianare certe disparità sociali".
"Ricordo che se il covid center di Civitanova fosse a pieno regime con il giusto organico promesso, ma mai reclutato, Camerino sarebbe un ospedale covid free. Continuare a dire che è sempre colpa di chi ci stava prima, diventa una scusa che non regge più. Gli amministratori, locali di qualsiasi colore politico dell'entroterra, devono aiutare il sindaco di Camerino e la sua amministrazione nelle sue battaglie - conclude Paoloni -, perché l'ospedale è di tutti noi. Forza Camerino".
"Giù le mani da Macerata". È quanto sostiene in coro il Coordinamento delle forze di centrodestra che sostengono l’amministrazione Parcaroli, rappresentato da Sandra Vecchioni (Lega), Michele Bacchi (Forza Italia), Paolo Cotognini (Nuovo Udc), Francesco Pastori (Fratelli d'Italia) e Stefano Settimi (Pensiero e Azione).
"La Giunta Comunale e la Giunta Regionale, in questi primi mesi di mandato, stanno gettando le basi per superare i più di 20 anni di errori e ritardi del centrosinistra - si sottolinea in una nota congiunta -. L’impegno è soltanto uno: portare a termine il programma del Centrodestra premiato dagli elettori nelle elezioni dello scorso settembre e che mette al centro la realizzazione a Macerata di un nuovo Ospedale di primo livello".
"Tutto il resto sono chiacchiere! A coloro che sono impropriamente intervenuti su questo tema fondamentale per il territorio provinciale diciamo forte e chiaro che Macerata non si tocca!" concludono Vecchioni, Bacchi, Cotognini, Pastori e Settimi.
"Il comunicato di Asur Marche Area Vasta 3, diramato a chiarimento delle motivazioni sottese alla pubblicazione dell’avviso di mobilità interna per i soli ospedali di Civitanova Marche e Macerata, oltre che imbarazzante per la sua inconsistenza, appare disarmante per la vaghezza e la genericità dei contenuti e per la sua contraddittorietà intrinseca al punto da far dubitare della sua riconducibilità alla direttrice di Area Vasta, atteso che non ne reca neppure la firma".
A dirlo è il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, nel ribadire la sua ferma contrarietà all'avviso di mobilità interna per il reclutamento di 8 dirigenti medici di discipline varie da destinare alla copertura dei posti nei soli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.
"Un manifesto di buone intenzioni che cerca maldestramente di giustificare quello che si percepisce come solo uno dei molteplici atti idonei e diretti in modo non equivoco a un vera e propria operazione di svuotamento del personale medico del presidio ospedaliero camerte - punge il primo cittadino -. Ammesso che provenga dalla direzione generale, nella risposta formulata non è infatti offerta alcuna spiegazione circa l’incomprensibile esclusione del nosocomio camerte dalla procedura di mobilità".
"In sostanza viene offerta ai medici di Camerino la possibilità di essere destinati presso i nosocomi di Macerata e Civitanova ma non è offerta ad altri sanitari di poter scegliere l’ospedale di Camerino - aggiunge Camerino -. Appare veramente paradossale oltre che offensivo delle intelligenze dei cittadini, per un verso affermare che “l’intenzione dell’azienda e della giunta regionale sia quella di potenziare le strutture dell’entroterra” per poi emanare un atto amministrativo che va nella direzione esattamente opposta". Il manifesto delle buone intenzioni è drammaticamente smentito dagli effetti concreti che quel provvedimento potrebbe produrre: spiegassero la direttrice di Area Vasta e la giunta regionale ai cittadini non solo dell’entroterra, il perchè l’avviso di mobilità non comprende l’ospedale di Camerino".
"Spiegassero la direttrice di Area vasta e la Giunta regionale come intendono potenziare l’ospedale di Camerino quando il provvedimento consente solo la fuoriuscita da Camerino e non l’ingresso per l’ospedale camerte - prosegue Sborgia -; spiegassero la giunta regionale e la direttrice di Area Vasta in quale atto concreto si realizzi lo sbandierato 'piano di supporto per non lasciare sguarnita la struttura mantenendo l’attuale organico'. Ricordiamo che ad oggi, a distanza di mesi dalla fuoriuscita del dottor Di Palma, nonostante le promesse fatte, il reparto di ortopedia puo’ contare su una sola unità di dirigente medico in servizio".
"Ci si astiene dal commentare sia l’eloquente silenzio dell’assessore Saltamartini che le altrettante imbarazzanti quanto vuote esternazioni dei due consiglieri regionali Pasqui e Marinelli i quali nulla sanno dire di fronte alla realtà dei fatti che, a questo punto, si ritiene persino disconoscano. A questi ultimi un'esortazione ad abbandonare la politica degli slogan e delle chiacchiere ponendosi finalmente e concretamente al fianco delle persone in difficoltà; a interessarsi delle questioni che riguardano la difesa del loro territorio onorando gli impegni assunti con la cittadinanza" conclude Sborgia.