Tolentino approva la fusione per il gestore unico dell’acqua: “Passaggio storico per il servizio pubblico”
Dopo le giornate di festa dedicate a San Nicola, che hanno visto una grande partecipazione popolare, a Tolentino si riaccende il dibattito politico. I gruppi di maggioranza in Consiglio comunale — Tolentino Popolare, Riformisti Tolentino, Tolentino Civica e Solidale — intervengono pubblicamente sui risultati del Consiglio comunale dell’8 settembre scorso, definendolo «un momento cruciale per il futuro del servizio idrico e per la città intera».
Durante la seduta è stata infatti approvata la delibera relativa alla fusione tra Si Marche e Unidra, che porterà alla nascita del gestore unico del servizio idrico integrato nell’Aato 3, mantenendo la gestione dell’acqua in mani pubbliche.
«Con questo voto — spiegano i gruppi — si compie un passo fondamentale per evitare la privatizzazione dell’acqua e garantire un servizio di qualità, con scelte strategiche e investimenti che restano radicati sul territorio. È un risultato importante, frutto di un lungo lavoro di condivisione, che tutela anche i livelli occupazionali».
Un ruolo di rilievo è stato attribuito al Comune di Tolentino e all’Assm, che – assieme agli altri soggetti coinvolti – hanno contribuito a definire un’intesa capace di superare visioni politiche diverse e portare a una decisione unitaria.
«Ringraziamo il sindaco Mauro Sclavi, l’Assm e tutti coloro che hanno lavorato per difendere il modello in house e un servizio pubblico essenziale, nell’interesse dei cittadini e del territorio», aggiungono i consiglieri di maggioranza.
Ma nel comunicato non manca una critica netta all’atteggiamento delle opposizioni durante la seduta. «È emersa in aula una certa confusione tra i gruppi di opposizione — si legge ancora — con astensioni e voti contrari anche su delibere tecniche fondamentali, come le variazioni di bilancio necessarie per coprire le spese elettorali e gli interventi di messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico in contrada San Giuseppe».
Una scelta che, secondo la maggioranza, tradisce una logica «di ripicca politica» e danneggia il bene comune.
«Ci ha sorpreso l’atteggiamento di alcuni esponenti del centrodestra, anche candidati alle prossime regionali, che si sono sempre professati vicini ai cittadini, ma che hanno votato contro interventi vitali come la sistemazione di una strada fondamentale per i pendolari e il collegamento tra San Severino e il centro storico. È stato un comportamento inspiegabile, che mette al primo posto i personalismi politici».
Nel mirino anche la dichiarazione del consigliere Pieroni, che ha motivato la sua astensione sostenendo di non aver avuto il tempo di approfondire.
«Preferiamo non commentare oltre», chiosano i gruppi di maggioranza, lasciando intendere un certo disappunto per un atteggiamento ritenuto poco responsabile su atti di interesse generale.
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