Tolentino alza la voce per Gaza: il consiglio comunale chiede il cessate il fuoco e una conferenza di pace
In un raro momento di unanimità politica e civile, il consiglio comunale di Tolentino ha approvato un ordine del giorno dal forte valore simbolico e umanitario, frutto della proposta avanzata da numerose associazioni del terzo settore cittadino. Un documento che chiede, con chiarezza e fermezza, la fine delle ostilità nella Striscia di Gaza e l’avvio di concreti colloqui di pace, affinché possa tornare a farsi strada il dialogo in una terra martoriata da decenni di conflitto.
Durante l’ultima seduta consiliare, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj ha sottolineato l’importanza del gesto compiuto dalle istituzioni locali: "Il nostro è un impegno condiviso per la pace. Ringrazio tutte le associazioni promotrici per averci coinvolti in un'iniziativa che dimostra l’alto senso civico della nostra comunità. L'approvazione unanime di questo ordine del giorno testimonia la volontà comune di contribuire, anche a livello locale, alla costruzione di un mondo più giusto e pacifico".
A sottoscrivere la proposta sono state realtà da anni attive nel volontariato e nella promozione della solidarietà: Sermit, Avis, Avulss, Auser, Aido, Galt, Circolo Il Pettirosso – Legambiente, Cittadini dal Mondo, I Ponti del Diavolo, Prossimamente. Insieme hanno lanciato un appello deciso: cessate il fuoco immediato, rilascio degli ostaggi, rispetto del diritto internazionale umanitario e una conferenza di pace per garantire una convivenza giusta e duratura tra i popoli israeliano e palestinese.
Il documento parte da una ricostruzione lucida degli eventi scatenanti: dall'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, al quale ha fatto seguito una brutale escalation militare da parte di Israele, che ha colpito indiscriminatamente la Striscia di Gaza. Il bilancio umano è tragico: oltre 60.000 vittime, il 70% delle quali donne e bambini, e un'intera popolazione civile allo stremo, priva di acqua, cibo, medicine e strutture sanitarie.
Ma il messaggio del documento va oltre la denuncia. Si chiede una presa di coscienza collettiva e il rifiuto radicale della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti: "Condanniamo ogni forma di violenza e rappresaglia contro la popolazione civile, sia palestinese che israeliana. Non possiamo restare in silenzio di fronte a una catastrofe umanitaria che potrebbe degenerare in un conflitto globale. Serve coraggio, serve diplomazia, serve fratellanza".
Centrale è il richiamo all'articolo 11 della Costituzione italiana, che sancisce il ripudio della guerra. Un monito affinché le istituzioni italiane, europee e internazionali si attivino con urgenza per promuovere una conferenza di pace e per riaffermare la validità della formula "due popoli, due Stati", come strada imprescindibile per la stabilità dell’intera regione.
La voce di Tolentino si unisce così a quella di tante altre realtà civiche e istituzionali che, in Italia e nel mondo, chiedono un cambiamento di rotta. E risuona potente il messaggio conclusivo del documento, citando la giornalista Makbula Nassar: "Ascoltiamo le grida dei bambini affamati di Gaza. Solo con la pace potremo essere liberati da questa infinita oppressione. Riprendiamo per mano la pace".
In un tempo in cui le immagini del conflitto sembrano anestetizzare le coscienze, la scelta del comune di Tolentino rappresenta un esempio concreto di come anche le piccole comunità possano alzare la voce per la giustizia e la dignità umana.
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