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Politica Civitanova Marche

Teatro della Comunità di Civitanova, il Pd all'attacco: grave rinunciare a questa esperienza

Teatro della Comunità di Civitanova, il Pd all'attacco: grave rinunciare a questa esperienza

Riceviamo e pubblichiamo da Giulio Silenzi, Mirella Franco, Yuri Rosati, consiglieri comunali Pd di Civitanova

 

Gravissima ed incomprensibile decisione dell'assessorato (a questo punto alla discriminazione di pensiero). Il teatro della comunità è una ricchezza per la città, adoperiamoci per poterlo fare.

Perdere il Teatro della Comunità significa cancellare un’esperienza culturale e sociale, promotrice di un progetto originale nella città e capace di coinvolgere tanta parte della società civitanovese, anche quella legata al mondo del disagio. Un’esperienza che in questi anni è stata apprezzata da tanti ed è l’unica, qui da noi, che attraverso il teatro rende protagoniste persone diversamente abili.

Per questi motivi è del tutto incomprensibile la scelta di rinunciarvi fatta dall'assessore alla cultura Gabellieri, avallata come al solito dal sindaco Ciarapica e dall’assessore ai servizi sociali che asseconda passivamente. La Gabellieri dice che i problemi di budget hanno reso impossibile inserire l'iniziativa all'interno del cartellone culturale di Civitanova. Ma come si fa? Si sta parlando di un finanziamento di 4000 euro in un bilancio di circa 1.5 milioni di euro (la cifra più alta degli ultimi anni). Una cifra che questa giunta ha tante volte bruciato per sciocchezze e flop (il cuore di San Valentino uno dei tanti esempi e ce ne sarebbero molti altri), ma che oggi nega a un’iniziativa che ha sempre trovato con le amministrazioni precedenti - ogni volta che ne ha fatto richiesta - attenzione e risorse.

Quest’anno per la prima volta viene respinta. E ci sarebbe anche da dire sullo stile usato dalla Gabellieri, che con un sms licenzia i promotori. Un modo di fare a cui ci stiamo però abituando visto che usa dividere in ‘amici’ chi è pronto ad eseguire le ‘sue’ volontà e ‘nemici’ invece chi ragiona con la propria testa e non si allinea (basterebbe chiedere a Francesco Centioni o a Silvia Squadroni, entrambi presidenti dell’Azienda Teatri poi dimessisi perché non disposti a subire le prepotenze della Gabellieri).

Per cui, non un assessorato alla crescita culturale, ma alla discriminazione di pensiero. Non si può far cadere un’iniziativa così solo perché la Gabellieri non la vuole. Stiamo parlando di disabilità e di un’esperienza che arricchisce la cultura a Civitanova. E’ necessario che le associazioni, le persone di buona volontà, tutti noi che riteniamo utile e irrinunciabile questa esperienza, ci adoperiamo - ognuno per quello che può - affinché i promotori possano realizzare il progetto questa estate.

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