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Ricostruzione, Zaffiri: 7 anni di autonomia legislativa per le Marche

Ricostruzione, Zaffiri: 7 anni di autonomia legislativa per le Marche

La Lega Marche propone 7 anni di autonomia legislativa regionale e un commissario straordinario per la ricostruzione marchigiano.

"Mentre ancora la vera e propria Ricostruzione deve rendersi visibile e dopo che ci sono voluti ben 2 anni per considerare chiusa la fase di emergenza con gravi ritardi nella consegna delle costose SAE - sottolinea Sandro Zaffiri, capogruppo della Lega in consiglio regionale - la Regione Marche con due iniziative distinte, ma convergenti ha dato incarico 1 anno fa  alle Università marchigiane e all’Istao di “progettare” il futuro delle aree terremotate. Dal cosiddetto tavolo per lo sviluppo, costato sinora 80mila euro di soli incarichi preliminari, sono usciti 10 “sentieri di sviluppo” + 1 e circa 130 idee-progetti da realizzare con un fabbisogno di quali 2 miliardi di euro pluriennali".

"La Regione Marche ha occhio lungo e oltre che impegnare risorse Europee in corso e disponibili che fa anche fatica a spendere, vuole già scrivere una ipoteca sul Nuovo Quadro Comunitario di Sostegno dei Fondi Strutturali 2020-2025 la cui trattativa è iniziata a Roma e Bruxelles - prosegue ancora - A coronamento di questa strategia è stata presentata una Mozione a firma dei due presidenti del Consiglio regionale Mastrovincenzo e della Giunta Ceriscioli, per impegnare il Consiglio Regionale ad avviare le procedure per la firma di un accordo di programma con il Governo centrale che è lo strumento normativo per intervenire in modo strutturale ed organico nelle aree del Sisma ed allargando di fatto a tutte le Marche il sostegno alla rinascita infrastrutturale, sociale ed economica".

Pur comprendendo la strategia che sottende a questo disegno,  il Gruppo Consiliare della Lega  delle Marche giudica la metodologia avviata "un copione già visto che vede in campo i “soliti” interlocutori, che ripropongono le solite ricette, che riguardano i soliti  e che mette in campo molta filosofia e poca concretezza.
Non c’è dubbio che la rinascita delle aree del sisma debba essere considerata una opportunità per tutte le Marche, ma proprio per questo  la “strumentazione” da mettere in campo deve essere diversa e straordinaria a cominciare dal cambio della guardia del commissario straordinario per la ricostruzione che non può che essere un marchigiano".

"Il modello di intervento di emergenza ed ora quello della ricostruzione mutuato dall’Emilia Romagna nel caso del Sisma 2016 si è rivelato inadeguato e sbagliato e serve dunque  avviare una fase nuova - sostiene ancora la Lega - Ciò che va rivendicato come Marche non è un accordo di programma ma una “temporanea autonomia legislativa differenziata  regionale” per correggere gli errori e la burocrazia delle Norme e Decreti che non fanno decollare la Ricostruzione.  la dotazione e messa a disposizione effettiva dei fondi stanziati per procedere  con una regia intelligente ad interventi
infrastrutturali, sociali ed economici che in Autonomia il legislatore regionale individuerà sulla base di un piano straordinario di rinascita delle marche".

“ Non credo che rimettendo in campo le solite ricette - dichiara il capogruppo delle Lega - si riuscirà ad intervenire efficacemente nel processo difficile della Ricostruzione né che tale processo possa costituire una opportunita’ per le intere Marche. Lo si vede già da ora: la Regione Marche presenta una scarsa capacità di spesa e la gestione della “pratica sisma” ha intasato gli Uffici della Regione facendo tardare istruttorie e pagamenti anche degli interventi ordinari.”
“La Proposta della Lega  Marche – conclude Zaffiri – è dunque quella di proporre al governo centrale un periodo di 7 anni di “autonomia legislativa”, la determinazione di fondi certi ed immediatamente disponbili per un grande progetto di rinascita delle zone del sisma e delle marche che osservi 3 priorità sostanziali: la Ricostruzione infrastrutturale ed abitativa utilizzando le imprese marchigiane, l’incentivazione alla nascita di nuove imprese ed il sostegno effettivo a quelle esistenti non prorogando tasse e mutui ma abbonandoli, un grande progetto di rilancio turistico e dei bacini culturali del territorio che sia fonte di occupazione e reddito”.

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