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Politica Potenza Picena

INTERVISTA - Le prime parole di Francesco Acquaroli: è lui il candidato del centrodestra alle Regionali

INTERVISTA - Le prime parole di Francesco Acquaroli: è lui il candidato del centrodestra alle Regionali

La telefonata che conta, quella dei suoi 'primi 45 anni di vita', l'onorevole Francesco Acquaroli, ex consigliere regionale ed ex sindaco di Potenza Picena, sposato a Lucia Appignanesi, l'ha ricevuta intorno alle 14. "Durante un'intervista" dice. "Ed ecco il cellulare che squilla. Da Roma un altissimo dirigente del mio partito mi annuncia: sarai tu il nostro candidato per le Marche. L'accordo (che prevede Fitto in Puglia e Caldoro in Campania, ndr) era stato raggiunto nel vertice del centrodestra appena poco prima. Fumata bianca".

La nostra redazione ha raggiunto telefonicamente Francesco Acquaroli mentre si trovava a Civitanova Marche (il sindaco Ciarapica è stato sino al 90' il suo tenace competitor interno). In città si trova per incontrare un imprenditore: quasi un caso fortunato nel ciclone di 'felicitazioni' che l'ha quasi travolto dalle 14 in poi.

Al Candidato Unico del Centro Destra, espressione di Fratelli d'Italia, chiediamo: ed ora?

"Adesso impegno massimo per liberare le Marche e cambiarne volto e approccio ai tempi che mutano. Per un grande progetto insieme con tutte le risorse e le intelligenze disponibili al radicale cambiamento. Ma prima, e per un attimo soltanto.. ".

Per un attimo?

"Si, quello necessario per dire come questa mia investitura sia stata da me accolta con entusiasmo e senso di responsabilità. E naturalmente con soddisfazione e riconoscenza per l'adesione mostrata al mio nome da parte di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e sin dall'inizio da Giorgia Meloni. Grazie dunque, di cuore!".

Senso di responsabilità, diceva...

"Si, sto preparando il terreno per far nascere e maturare in fretta il seme dell'alternativa". 

Non ha molto tempo. Solo un'estate, molto calda per Lei, immaginiamo...

"Bisognerà correre. Il futuro non aspetta. Ma un'estate sola puo' bastare per tutti i marchigiani di buona volontà a restituire l'innata capacità a sviluppare attraverso il tradizionale senso di sacrificio a creare nuovo lavoro, occupazione, impresa e a valorizzare la straordinaria Bellezza di questa Regione 'al plurale' attraverso una visione unitaria da nord a sud".

Le priorità?

"Ricostruzione post-sisma, che ho sempre nel cuore e nella mente, e Sanità al primo posto della scaletta delle emergenze. Poi il bilancio post covid subito da tracciare tenendo presente l'eventuale ripartenza del virus che l'Oms dà per certa a settembre, quando poi saremo chiamati al voto. E naturalmente il Lavoro e il Turismo da rilanciare avendo molteplici e ottime carte da giocare ad ogni livello. E a questo proposito l'altra grande emergenza...permanente resta il settore delle infrastrutture. C'e' insomma tanto da fare".

Prima di abbracciare la politica cosa faceva?

"Sono stato un consulente finanziario. Ma quei tempi, quel contesto in cui ero tenuto ad operare allora, pur non essendo così lontano, sembra quasi appartenente ad un'epoca glaciale".

Perché?

"Perché tutto e' mutato  in fretta...Ecco perché. C'è bisogno di una nuova visione della realtà, e senza perdere tempo. Per ridare alle Marche quel ruolo primario che ha avuto nell'industria manifatturiera, ad esempio, ma in generale rappresentando il miracolo economico di una regione nel dopoguerra".

Del resto questa è stata la 'cara Patria' di Enrico Mattei, il New Caesar che gli americani definivano il protagonista del miracolo economico italiano...

"Già, proprio così ".

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